La dinamica dell'artigianato milanese

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2021
Indice della produzione industriale

Il primo trimestre 2021 certifica una fase di pesante recessione che sta interessando l’artigianato manifatturiero milanese coinvolgendo in misura massiccia sia la produzione sia le dimensioni del fatturato e degli ordini.

La nuova significativa caduta trimestrale della produzione si è espressa attraverso una flessione di 3 punti dell’indice (76,6 contro 79,8), corrispondente a una perdita, al netto degli effetti stagionali, del 4% rispetto al precedente trimestre.

La nuova caduta dei volumi prodotti, se si esclude il punto di minimo toccato nel secondo trimestre 2020 (68,5), rappresenta per la manifattura artigiana milanese il secondo peggior risultato in chiave storica degli ultimi 11 anni, con riflessi negativi sulla dinamica tendenziale già duramente provata nel corso del 2020, avendo cumulato una perdita media dei volumi prodotti del 14%.

 

 
Analisi congiunturale

I segnali di ripresa dell’attività manifatturiera, seppur timidi, non hanno coinvolto il comparto artigiano, che continua nella sua fase discendente sia nei confronti della dinamica produttiva che degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini. Il trend recessivo accomuna l’area milanese alla dinamica espressa dal settore a livello regionale, sebbene nel primo trimestre 2021 l’artigianato manifatturiero metropolitano evidenzi una flessione produttiva e del fatturato più marcata rispetto al contesto regionale; per il portafoglio ordini è invece l’artigianato lombardo a essere stato interessato da una recessione più ampia.

Per la città metropolitana, il dettaglio degli indicatori congiunturali – al netto degli effetti stagionali – registra pertanto una flessione della produzione industriale (-4% destagionalizzato), che si palesa molto più profonda rispetto alla manifattura artigiana della regione (-2,2% destagionalizzato).

L’andamento osservato sul piano produttivo si ripropone anche dal lato del fatturato: l’arretramento significativo registrato dal comparto nel territorio milanese (-3,2% destagionalizzato) non trova riscontro in ambito regionale, dove la contrazione ha assunto invece un segno relativamente più contenuto (-1,5% destagionalizzato).

In relazione al portafoglio ordini, il trend generale ha ulteriormente ampliato la fase di rilevante difficoltà per il settore espressa nella precedente rilevazione, la dinamica si è infatti instradata verso un sentiero recessivo che ha interessato sia la manifattura artigiana milanese che quella lombarda (rispettivamente -3,1% e -5,1% destagionalizzato).

 

Analisi tendenziale

L’analisi tendenziale evidenzia una situazione ancora negativa per il manifatturiero artigiano della città metropolitana milanese che continua quindi nel suo trend recessivo, mentre nel territorio della Lombardia il settore registra un primo accenno di recupero dell’attività industriale sia sotto il profilo della produzione sia in relazione al fatturato e agli ordini.

In particolare, per l’area metropolitana l’evoluzione del contesto industriale evidenzia ancora una fase di arretramento generale che coinvolge non solo la dimensione produttiva, ma anche gli indicatori afferenti alle vendite industriali e alle commesse acquisite dal mercato.

Il quadro di dettaglio degli indicatori certifica pertanto una contrazione della produzione industriale (-1,3%) che si pone in netta controtendenza rispetto alla performance evidenziata dal settore in Lombardia (+5,5%), dove l’artigianato ha iniziato la fase di recupero dopo le pesanti perdite subite nel corso del 2020.

Se consideriamo il fatturato e le commesse acquisite attraverso gli ordinativi, osserviamo che anche per essi il quadro complessivo registra degli andamenti nettamente più sfavorevoli per il contesto milanese rispetto alla Lombardia. Per l’artigianato milanese, il dettaglio degli indicatori mostra pertanto una contrazione del fatturato, che – seppure circoscritta (-0,5%) – è ancora in un quadrante negativo per il settore, mentre in ambito regionale l’incremento rilevato (+6,8%) è indicativo di un avvio di ripresa.

In tale contesto, ma con un’intensità di scala maggiore, si colloca la dinamica degli ordini, espressione di un sentiero regressivo e con una dinamica assimilabile alla produzione. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, gli ordini dell’artigianato milanese registrano infatti un’ulteriore flessione (-0,9%), in antitesi rispetto al contesto regionale (+3%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2021

Il consistente recupero delle aspettative delle imprese artigiane sull’evoluzione del quadro congiunturale per il prossimo trimestre, non muta sostanzialmente il contesto entro il quale esse si muovono, dato che si osserva ancora una netta prevalenza di giudizi pessimisti in relazione alla produzione, alla domanda espressa dai mercati e all’occupazione.

Il quadro entro cui si esprimono le aspettative delle imprese artigiane è ancora caratterizzato da un significativo livello di incertezza legato innanzitutto all’evoluzione della curva pandemica e alla campagna vaccinale, ma anche ai provvedimenti legislativi per le iniziative di sostegno verso le piccole e medie imprese e infine al sentiment derivante dall’orizzonte di recupero dei livelli produttivi pre-pandemia, collocato non a breve termine.

L’analisi puntuale dei saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) relativa alla produzione industriale mostra un clima complessivo ancora negativo, come evidenziato dal saldo pari a -5%.

Il dettaglio delle aspettative evidenzia che il 24,8% delle imprese dell’artigianato manifatturiero milanese stima una nuova flessione della produzione nel secondo trimestre 2021, mentre la quota di operatori economici che prevede un aumento si è rafforzata, seppure di poco, rispetto alla precedente rilevazione (19,5% contro 12,4%). Si è invece ulteriormente espansa la tendenza attendista: il 55,6% dei rispondenti si aspetta infatti una stabilità del livello produttivo per il trimestre successivo.

Gli andamenti stimati per la produzione si ripropongono, seppure con intensità di scala differenti, anche per la domanda interna. Il saldo complessivo è infatti ancora negativo (-6,3) ed è determinato dalla prevalenza dei giudizi pessimisti sull’evoluzione della domanda nel secondo trimestre 2021. Il quadro di dettaglio registra pertanto che il 23,6% delle imprese rispondenti ipotizza una flessione degli ordinativi nei successivi tre mesi, mentre la quota con stime di aumento si colloca al 17,3%. La porzione più consistente di imprese, pari al 59,9%, si aspetta invece un’invarianza della situazione a fine giugno 2021, determinando un saldo finale pari a -22,5%, simile a quanto osservato per la produzione.

In relazione all’occupazione, l’ipotesi di invarianza del livello è condivisa dall’84,3% degli operatori artigiani intervistati. L’attesa di aumento è condivisa solo dal 5,8% delle imprese, mentre la quota di coloro che stimano un’ulteriore di diminuzione si colloca al 10,4%; il saldo complessivo che ne deriva è quindi ancora negativo (-5,2%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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