IMPORT – EXPORT
L’accelerazione dell’attività economica a livello globale ha beneficiato dell’avanzamento dei programmi di vaccinazione contro il Covid-19 - soprattutto nei Paesi più avanzati – e della progressiva rimozione delle misure restrittive alla mobilità.
La ripresa della domanda globale ha quindi avuto come effetto speculare la ritrovata crescita dei flussi commerciali tra le diverse aree geoeconomiche, dinamica che si è manifestata con vigore anche nei confronti dell’interscambio estero dell’Italia.
Nel secondo trimestre 2021 le esportazioni hanno recuperato in misura significativa il terreno perso durante il periodo più acuto del lockdown. In valore assoluto l’export nazionale ha aumentato la sua capacità di penetrazione nei mercati esteri con vendite per oltre 132 miliardi, segnando un incremento in valore di 43,5 miliardi di euro rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+49,1%), riportandosi saldamente oltre i livelli precedenti alla pandemia ossia all’anno 2019 (+6,5%).
Se consideriamo il primo semestre 2021, le esportazioni nazionali – oltre ad aver recuperato le perdite pregresse e aver conseguito una crescita netta di 48,7 miliardi di euro rispetto al primo semestre 2020 (+24,2%) – segnano anche una crescita in valore di 9,7 miliardi di euro rispetto al livello raggiunto prima della pandemia (+4,1%).
Analogamente alla ripresa della dinamica esportativa, anche per l’import si è assistito a una crescita consistente dei flussi commerciali in entrata, determinata dalla ripresa della produzione industriale.
Nel secondo trimestre 2021 le importazioni nazionali, pari a 115 miliardi di euro, hanno pertanto segnato un incremento rilevante rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+47,6%), corrispondente in valore assoluto a un surplus di oltre 37 miliardi di euro, recuperando quindi il gap accumulato a seguito della pandemia e collocando i flussi importativi oltre il periodo pre-pandemico (+5,3%).
I primi sei mesi del 2021 riportano quindi l’import dell’Italia in crescita e complessivamente a un livello superiore sia rispetto al 2020 (+24,1%) – quando si era toccato il punto di minimo – che nei confronti dei primi sei mesi del 2019, ossia prima della pandemia, ottenendo un incremento di 4,7 miliardi di euro (+2,2%).
La crescita dell’interscambio si è diffusa con intensità uniforme nei confronti delle diverse ripartizioni geografiche dell’Italia.
L’asse portante dell’export, ossia l’Italia settentrionale, ha evidenziato nel secondo trimestre 2021 una crescita consistente sia per il Nord Ovest che per il Nord Est (+50% e 49,7%). Complessivamente le regioni settentrionali hanno contribuito con oltre 93,8 miliardi di euro all’aumento delle esportazioni, mettendo a segno un surplus esportativo di 31,2 miliardi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, di cui 16,6 attribuibili all’Italia nord occidentale e 14,6 alle regioni del Nord Est.
La ripresa produttiva ha inoltre trainato la domanda dell’Italia settentrionale di prodotti esteri in entrata nel territorio per oltre 77,5 miliardi di euro complessivi, con una crescita dell’import di 25,5 miliardi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno e delle performance di incremento simili tra le regioni occidentali (+49,6%) e orientali (+48,4%).
Se consideriamo il primo semestre 2021, l’interscambio estero delle regioni settentrionali segna un deciso avanzamento della dinamica dell’export contribuendo alle esportazioni nazionali con 176,4 miliardi di euro, in aumento di 16,5 miliardi rispetto al secondo trimestre dello scorso anno con una diffusione della crescita quasi omogenea tra Nord Ovest (+22,9%) e Nord Est (+24,6%).
Analogamente, anche le importazioni registrano una sostenuta progressione nei primi sei mesi del 2021: Nord Ovest (+25,3%) e Nord Est (+26,1%), contribuendo con 148,5 miliardi ai flussi commerciali in entrata nel Paese.
Se consideriamo le regioni centrali, l’interscambio con l’estero ha evidenziato nel secondo trimestre una ripresa più consistente dell’export (+45,3%), corrispondente a 23,8 miliardi di euro, rispetto alla dinamica delle importazioni (+25,6%) che si è collocata in valore assoluto a 19,4 miliardi di euro. Se consideriamo il differenziale di crescita rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, l’export delle regioni centrali registra un aumento di circa 7,4 miliardi di euro, mentre l’aumento delle importazioni si colloca a 3,9 miliardi.
L’analisi dell’interscambio del Mezzogiorno del secondo trimestre 2021 registra una ripresa dell’export delle Isole (+81%), che si colloca in valore a circa 4 miliardi di euro.
La sostenuta dinamica dell’export deve tuttavia essere contestualizzata rispetto alla drammatica caduta subita dalle regioni insulari durante il periodo più acuto del lockdown nel corso del secondo trimestre 2020.
Tale performance ha quindi permesso alle Isole di iniziare a recuperare il terreno perso lo scorso anno, riflettendosi in un netto recupero della dinamica dell’export del primo semestre 2021 (+27,6%), corrispondente in valore a oltre 7 miliardi di euro.
In relazione alle regioni continentali del Sud, il sostenuto aumento delle esportazioni nel secondo trimestre 2021 (+36,4%), corrispondenti a 8,9 miliardi di euro, ha contribuito in misura determinante alla crescita dei flussi esportativi dei primi sei mesi del 2021 collocandolo a 17,5 miliardi (+19%).
Il quadro complessivo dell’interscambio commerciale dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi del secondo trimestre 2021 registra una netta ripresa sia delle esportazioni (+40,9%) che delle importazioni (+36,6%).
In particolare, la ripresa dell’export ha interessato, con intensità maggiore la provincia di Monza Brianza (+49,1%), rispetto alla città metropolitana di Milano (+39,6%) e alla provincia di Lodi (+35,3%).
Il consolidamento e lo sviluppo ulteriore delle esportazioni dell’area brianzola e del Lodigiano, uniti alla rivitalizzazione dell’export dell’area milanese (il fulcro esportativo dell’area vasta) rappresentano degli elementi chiave per l’uscita definitiva dalla crisi susseguente alla pandemia e per chiudere un anno in attivo dal lato delle esportazioni.
In relazione alla dinamica dell’import, la crescita della domanda di prodotti e merceologie da utilizzare nei cicli produttivi ha usufruito in rilevante misura del contributo proveniente dalla provincia di Monza Brianza (+39,3%) e dell’area metropolitana milanese (+38,2%), mentre si è palesato più limitato l’apporto alla dinamica generale da parte della provincia di Lodi (+16,3%).
Se consideriamo il primo semestre 2021, l’area vasta compresa nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi registra una crescita rilevante dell’interscambio commerciale. Dal lato dell’export la dinamica, pur essendo positiva (+17,9%), ha risentito dell’avvio d’anno negativo dell’area metropolitana milanese. La contrazione registrata nei primi tre mesi ha infatti collocato l’aumento cumulato delle esportazioni della città metropolitana (+15%) a un livello inferiore rispetto a quanto registrato per le province di Monza Brianza (+27,8%) e di Lodi (+28,8%).
In relazione alle importazioni dei primi sei mesi del 2021, l’incremento registrato dall’area vasta (+20,4%) ha beneficiato della consistente domanda esercitata dalla provincia di Monza Brianza (+27%) e della città metropolitana di Milano (+20,5%), dove si concentra l’83% del totale import dell’area vasta, mentre si è osservato un apporto più limitato da parte della provincia di Lodi (+10,2%).
La disamina comparata dell’export dei territori del secondo trimestre 2021 attraverso il dettaglio settoriale indica una crescita diffusa nei comparti di attività.
Un primo tratto comune che emerge afferisce all’espansione dell’export della filiera metalmeccanica che ha coinvolto le produzioni siderurgiche, meccaniche e dei mezzi di trasporto dei tre territori che compongono l’area vasta.
In particolare, i prodotti in metallo hanno registrato una progressione su base annua di proporzioni elevate sia per il Lodigiano (+80,7%) sia per l’area di Monza Brianza (+64%), mentre il saggio di incremento è stato relativamente più contenuto per la città metropolitana di Milano (+40,5%).
Se consideriamo le produzioni della meccanica strumentale, si rileva una crescita dell’export più intensa per la provincia di Monza Brianza (+69,1%) rispetto all’area metropolitana milanese (+33,1%) e alla provincia di Lodi (+24,6%).
Infine, per il comparto dei mezzi di trasporto, l’export è più che raddoppiato per la città metropolitana di Milano (+110,3%) e incrementi rilevanti si sono osservati per la provincia di Monza Brianza (+64,3%) e di Lodi (+39,4%).
Un secondo comune denominatore tra i territori per l’export del secondo trimestre 2021 è costituito dalla accresciuta capacità esportativa dei prodotti utilizzati nei processi produttivi, in particolare le produzioni strumentali per l’industria: prodotti elettronici, ottici ed elettrici a cui si sono aggiunti i comparti dei prodotti intermedi utilizzati nel ciclo produttivo quali chimici e gomma-plastica.
Passando all’analisi dei prodotti strumentali connessi ai processi manifatturieri, emerge in tutti i territori una rilevante espansione delle dinamiche esportative sia dei comparti afferenti all’elettronica e strumentazioni ottiche che delle merceologie attinenti ai prodotti elettrici.
Il dettaglio per settore e territorio registra pertanto per l’elettronica e i manufatti ottici una crescita dell’export guidata dalla provincia di Lodi (+63,1%), dove il settore incide in misura rilevante sulle esportazioni dell’area, seguita dalla città metropolitana di Milano (+56,1%) e a lunga distanza dalla provincia di Monza Brianza (+11,2%).
In relazione alla produzione afferente alle apparecchiature elettriche, il maggiore contributo alla crescita delle esportazioni dell’area è ascrivibile all’area metropolitana milanese (+50,9%), seguita a distanza dal comprensorio lodigiano (+30%) e dalla provincia di Monza Brianza (+28,2%).
Se consideriamo i prodotti intermedi da utilizzare nei processi industriali, i chimici hanno evidenziato una progressione significativa delle esportazioni per l’area brianzola (+56,6%), mentre gli incrementi sono stati relativamente più contenuti sia per la provincia di Lodi (+29,3%) che per l’area metropolitana milanese (+20,2%).
In relazione ai prodotti in gomma-plastica si è osservata invece un’espansione dell’export che ha interessato in misura quasi uniforme sia i territori del Milanese che della provincia di Lodi (rispettivamente +37,2% e +36,5%), mentre è stato relativamente meno intenso l’aumento delle esportazioni dell’area brianzola (+30,4%).
L’analisi degli altri settori dell’export evidenzia in primo luogo il proseguimento del trend discendente per la farmaceutica dell’area milanese (-8%) che segue alla flessione di rilevanti dimensioni registrata nei primi tre mesi del 2021. Tale andamento non si replica per gli altri due territori dell’area vasta: sia la provincia di Monza Brianza (+32%) – dove il settore incide per l’8% del totale export – sia il Lodigiano (+56,6%) evidenziano una significativa dinamica incrementale.
Tra gli altri comparti di punta dell’area vasta, la filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori ha conseguito quasi un raddoppio dell’export. Su tale performance incidono in misura determinante i flussi esportativi dell’area milanese pari a oltre 2 miliardi di euro (+100,7%) che hanno consentito al settore, per il secondo trimestre consecutivo, di superare in valore il comparto della meccanica (1,8 miliardi). Performance rilevanti si sono inoltre osservate per il territorio brianzolo (+73,6%), mentre per la provincia di Lodi, dove l’incidenza del comparto sulle esportazioni locali è tuttavia residuale, si è osservata una scala di progressione più limitata (+19,4%).
Su un piano differente si colloca il settore dei prodotti alimentari e delle bevande che continua il suo trend di crescita solo nel Milanese (+43,4%), mentre consegue un aumento molto limitato nell’area brianzola (+4,2%) e una flessione nella provincia di Lodi (-8,8%).
La disamina delle rotte geografiche delle esportazioni evidenzia in prima battuta una netta ripresa verso l’Europa e in secondo luogo verso le Americhe, gli Stati Uniti in particolare, e l’Asia.
Nel dettaglio, si osserva un’espansione di dimensioni rilevanti dell’export verso il continente europeo per la provincia di Monza Brianza (+47,3%), per il territorio dell’area metropolitana milanese (+44,3%) e per la provincia di Lodi (+35,6%), dove i mercati di sbocco continentali costituiscono il driver principale del sistema esportativo locale.
Rimanendo in ambito continentale, l’ulteriore allentamento dei vincoli alla mobilità e la ripresa dell’attività economica nelle principali economie ha contribuito a rilanciare la capacità esportativa verso i mercati dell’Unione europea, sebbene per l’area milanese l’incremento registrato verso i partner comunitari (+35,4%) sia significativamente più ridotto rispetto ai mercati esterni alla UE (+63,4%).
Relativamente alle mete di destino non UE della città metropolitana, la progressione registrata ha beneficiato soprattutto dell’espansione verso il Regno Unito (+214,2%), che per valore dell’export (circa 760 milioni di euro) si colloca al secondo posto subito dopo la Svizzera, verso la quale l’area milanese esporta prodotti e merceologie per circa un miliardo di euro (+32,1%). Seguono poi in ordine di grandezza i mercati di Turchia (+47,9%) e Russia (+31,6%), entrambi oltre i 200 milioni di euro.
L’analisi per mercato di sbocco continentale declinato sulle province di Monza Brianza e di Lodi registra un incremento sostenuto dell’export verso la UE (+47,2% e +40% rispettivamente).
I trend si palesano invece differenti tra le due aree se consideriamo i mercati europei non UE: la capacità esportativa di Monza Brianza (+47,5%) evidenzia il mantenimento del ritmo di crescita sperimentato verso i partner dell’Unione, soprattutto verso Regno Unito (+48,1%) e in misura minore verso la Svizzera (+36,2%), mentre la dinamica si palesa in sostenuta espansione per Turchia (+94%) e Russia (+83,8).
Su un piano opposto si colloca il Lodigiano che, continuando nell’andamento negativo registrato dall’inizio del 2021, accusa una significativa flessione delle esportazioni verso tale gruppo di mercati (-14,8%).
Passando alle peculiarità territoriali dei mercati di sbocco verso l’Unione Europea, le dinamiche per l’area milanese evidenziano una nuova progressione verso i partner commerciali storici del Nord Europa: Francia (+48,5%), Germania (+31,6%), Olanda (+26%) e Austria (+52,4%), ai quali si sono associati – nell’area del Mediterraneo – Spagna (+48,1%), Grecia (+47,6%) e Portogallo (+24,9%) e – nell’Europa Orientale – Romania (+69,6%), Repubblica Ceca (+38,6%) e Polonia (+37,5%).
L’analisi di dettaglio dell’export della provincia di Monza Brianza verso i partner comunitari dell’Europa registra una ripresa che risulta incentrata in primo luogo sulle piazze nord-europee più importanti: Francia (+46,9%), Germania (+31,8%), Belgio (+63,8%), Olanda (+22,1%) e Austria (+46,1%), alle quali si è associata sia l’espansione di rilevanti dimensioni verso la Spagna (+63,5%) sia il diffuso incremento delle esportazioni dirette in Europa Orientale, dove si segnalano i cospicui aumenti messi a segno nei confronti di Polonia (+96,4%), Repubblica Ceca (+84,3%), Romania (+68%) e Ungheria (+55,3%).
In relazione alla provincia di Lodi, la crescita dell’export verso i mercati dell’Unione Europea è stata stimolata in primo luogo dall’espansione registrata verso la Spagna (+75%), che da sola rappresenta circa il 43% delle esportazioni verso il continente, e in secondo luogo dalla ripresa – per ordine di importanza – dei mercati di Francia (+15,4%), Germania (+12,5%), Belgio (+17,4%) e Portogallo (+30,7%).
In relazione alle aree extra-europee, il secondo trimestre 2021 ha segnalato una fase di rilevante ripresa dei mercati americani e soprattutto degli Stati Uniti.
La capacità di penetrazione verso gli USA ha registrato una progressione considerevole per i territori compresi nell’area vasta. Il trend di crescita, seppure con intensità differente, è confermato sia per la provincia di Monza Brianza (+85,9%) sia per l’area metropolitana milanese (+30,3%) sia per il comprensorio di Lodi (+85,2%), dove tuttavia la sua incidenza è residuale sul totale export.
L’analisi per mercati di destinazione dell’Asia registra una differenziazione sostanziale tra area metropolitana milanese e provincia di Monza Brianza da un lato, dove le esportazioni si incrementano a un ritmo sostenuto (+33% e +38,2% rispettivamente), e l’area di Lodi dove si è osservato un aumento molto limitato (+3,2%).
Il sistema esportativo milanese, che tra i tre territori è il più esposto in peso percentuale verso il continente (22,2% del totale export), evidenzia delle dinamiche di crescita nei confronti di tutte le aree subcontinentali. In particolare, l’incremento registrato verso il Medio Oriente (+35,2%) e l’Asia Orientale (+31,4%) – la partizione geografica più rilevante per l’export milanese verso il continente – ha ampiamente condizionato il ritmo di espansione complessivo; a tali dinamiche si è inoltre associata la crescita ottenuta in Asia Centrale (+41,4%) trainata dall’India (+44%).
Il focus sui mercati di esportazione dell’area milanese verso l’Asia Orientale registra pertanto un incremento diffuso verso le piazze più importanti per la città metropolitana. In particolare, l’aumento dei flussi esportativi si è consolidato ulteriormente nei confronti della Cina (+26,3%), mentre le dinamiche negative che avevano coinvolto gli altri principali mercati nei primi tre mesi del 2021 hanno mutato di segno nel secondo trimestre 2021, passando quindi in terreno positivo: Giappone (+29,5%), Hong Kong (+43,2%), Corea del Sud (+25,9%).
Il trend di crescita verso l’Asia Orientale è stato inoltre supportato dagli incrementi ottenuti nei mercati secondari presenti nell’area tra i quali Singapore (+65,1%) e Taiwan (+41,2%).
Dinamiche analoghe dell’export verso l’Asia si sono registrate per Monza Brianza: la crescita dell’export è stata determinata dalla convergenza degli andamenti tra i mercati del Medio Oriente (+38%), dell’Asia Centrale (+65,9%) e soprattutto dell’Asia Orientale (+36%), dove si focalizzano i tre quarti circa delle esportazioni brianzole verso il continente.
L’analisi dei mercati compresi in quest’ultima area del continente asiatico evidenzia una dinamica di intensa crescita dell’export verso Cina (+70,2%), Singapore (+66,8%), Hong Kong (+58,6%) e Giappone (+117,7%), mentre si registra un modesto aumento verso Taiwan (+5,4%) e una flessione nei confronti della Corea del Sud (-9,5%).
Se consideriamo il territorio lodigiano, il lieve aumento dell’export verso l’Asia è da ascrivere agli andamenti divergenti verso le principali aree del continente. Sulla dinamica complessiva ha inciso in misura rilevante il dimezzamento delle esportazioni verso i mercati del Medio Oriente (-50,9%), bilanciata dall’aumento ottenuto nelle piazze di destino dell’Asia Orientale (+53,7%) trainato dalla Cina (+98,7%) e dal gruppo delle Tigri asiatiche (+43,4%).