La dinamica dell'interscambio lodigiano
Tra gennaio e settembre del 2024 le esportazioni delle imprese lodigiane valgono 4,8 miliardi di euro, con una rilevante progressione del 15,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
A livello settoriale, più della metà dei flussi (53,1%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia, per un valore delle esportazioni che supera i 2,5 miliardi di euro.
Piuttosto rilevanti per valore delle merci scambiate anche il comparto della chimica (557 milioni, l’11,6% del totale) e l’alimentare (493 milioni pari al 10,2%), più distanti gli altri settori merceologici, quali gli apparecchi elettrici (347 milioni) e i macchinari (202 milioni), unici altri comparti sopra la soglia dei 200 milioni.
Le importazioni delle imprese lodigiane tra gennaio e settembre 2024 ammontano complessivamente a 7,7 miliardi di euro, registrando una discreta crescita su base annua del 5,8%.
Come per l’export, il primo settore degli scambi con l’estero della provincia è rappresentato dall’elettronica, per un valore delle merci in arrivo pari a 3,6 miliardi di euro, ovvero il 46,9% dei flussi complessivi della provincia.
L’alimentare è il secondo settore per dimensioni dell’import lodigiano, pari a 1,2 miliardi di euro di merci provenienti dall’estero (15,7%), seguito dalla farmaceutica, che si trova poco sopra il miliardo (13,2%). Piuttosto distanti in graduatoria gli altri settori; tra i questi la chimica (poco meno di 560 milioni) è l’unico a superare la soglia del mezzo miliardo di euro.
L’export lodigiano segna un robusto aumento del 15,4% rispetto ai primi nove mesi del 2023. In valori assoluti è il comparto dell’elettronica ad avere fornito il contributo maggiore alla crescita; dei 640 milioni circa di incremento, ben 527 si devono infatti a questo settore. In termini percentuali, il comparto cresce in un anno del 26%.
Risultano comunque in crescita la maggioranza dei settori rilevanti dell’export provinciale, l’alimentare per esempio cresce del 6,2%, gli apparecchi elettrici del 7,4% e la farmaceutica del 21,2%.
La principale eccezione in negativo è invece costituita dalla chimica, che registra un calo del 2,7%.
Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva, sebbene inferiore a quella dell’export, la crescita annua dei flussi dell’import lodigiano è infatti del 5,8%. Rilevante anche in questo caso l’apporto del comparto dell’elettronica, che in termini percentuali cresce più della media provinciale (9%), registrando scambi per quasi 300 milioni di euro in più rispetto al 2023.
Tra i comparti maggiori risultano in negativo l’alimentare (-3,5%) e in misura più contenuta la farmaceutica (-0,7%); particolarmente evidente in termini percentuali il calo che riguarda i macchinari (-33%).
Risultano in crescita quasi tutti i restanti comparti, si segnalano in particolare robusti incrementi per le importazioni di apparecchi elettrici (+65,5%), prodotti in metallo (+28,5%) e chimica (+11,6%).
Le esportazioni delle imprese lodigiane nei primi nove mesi del 2024 interessano – come di consueto – in larga prevalenza Paesi europei per oltre il 90% del valore dei flussi, pari a 4,4 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea (4,3 miliardi). Poco meno di 150 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (41,2 milioni).
Al di fuori dell’Europa, si dirigono verso il continente asiatico circa 217 milioni di euro dell’export lodigiano (4,5% del totale), di cui poco meno di 80 milioni riguardano il Medio Oriente e 91 milioni l’Asia Orientale, in particolare 33 milioni interessano la Cina.
Riguardo al continente americano l’export lodigiano è pari a 90 milioni di euro (1,9% del totale), dei quali più della metà (58 milioni) si dirige negli Stati Uniti.
L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia. Tra gennaio e settembre 2024 provengono dall’Europa il 51,1% delle importazioni provinciali, pari a 3,9 miliardi di euro, prevalentemente con origine da mercati dell’Unione Europea, mentre solamente 161 milioni si riferiscono a Paesi europei extra-UE (105 milioni riguardano il Regno Unito).
Dall’Asia provengono 3,7 miliardi di euro di importazioni del lodigiano (48,3% del totale); la Cina è il mercato più rilevante, meta di 2,7 miliardi di euro di merci, più di un terzo dell’import provinciale complessivo, piuttosto importante anche l’India (516 milioni).
La crescita annua dell’export lodigiano è da imputare principalmente al forte incremento dei mercati europei (+16,3%) e in misura minore alla crescita dell’Asia (+7,5%). In Europa crescono soprattutto i flussi relativi ai mercati UE (+16,9%), mentre per i Paesi europei non UE si registra un aumento di piccola entità (+1,3%), condizionato dalla performance negativa di Svizzera (-6,1%), Regno Unito (-9,7%) e Turchia (-9,4%).
In Asia si osservano incrementi rilevanti in termini percentuali verso Medio Oriente (+15,6%) e Asia Centrale (+48,1%), mentre si registra una riduzione dei flussi che interessano l’Asia Orientale (-10,4%), dovuta principalmente a un calo del mercato cinese (-14,4%).
Si nota infine un calo dell’export lodigiano nei confronti delle Americhe (-2,2%), che riscontrano una netta discrepanza tra la crescita dei Paesi dell’America settentrionale (+12,3%) e il calo dell’America centro-meridionale (-24,7%).
Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano crescono del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una performance molto simile per quanto riguarda l’Europa (+5,5%) e l’Asia (+6%).
Nei confronti dell’Europa si riscontra una crescita delle importazioni dai partner della UE in linea con il dato medio provinciale (+5,7%), mentre nei confronti degli altri mercati si osserva un incremento piuttosto contenuto (+0,6%).
L’import lodigiano dall’Asia beneficia di un forte incremento dei flussi provenienti dal mercato indiano (+42,1%), capaci di compensare la riduzione del mercato cinese (-6,5%). Si osserva anche una forte crescita percentuale del Medio Oriente, poco rilevante però per volumi di merci scambiate.
Tra gennaio e settembre 2024, il principale mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea si conferma la Spagna, verso la quale sono dirette poco meno di 2,3 miliardi di euro di merci provenienti dalla provincia, pari al 53% dei flussi diretti in UE e al 47,2% dell’export complessivo.
Il secondo mercato per valore delle esportazioni è la Francia, circa un quinto rispetto alla Spagna, pari a poco meno di 500 milioni di euro di merci scambiate. La terza posizione è occupata dalla Grecia, appena al di sotto i 300 milioni di euro, seguita a distanza dalla Germania (226 milioni); superano la quota dei 100 milioni di euro di esportazioni anche Portogallo, Paesi Bassi e Belgio.
Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane in Unione Europea è rappresentato dalla Germania, che supera il miliardo di euro di merci in arrivo in provincia tra gennaio e settembre 2024, il 28,3% dell’import da Paesi UE.
La Francia è il secondo mercato e vale 730 milioni di euro di importazioni in provincia in nove mesi, seguita dalla Spagna, primo mercato per export, da cui provengono 557 milioni di euro di merci.
Quote minori riguardano i restanti Paesi, in particolare i Paesi Bassi con 339 milioni di euro e il Belgio, poco al di sotto dei 300 milioni.
La dinamica dell’export verso l’UE evidenzia una robusta crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 pari al 16,9%. Come si osserva dal grafico, la quasi totalità dei mercati europei più rilevanti registra una variazione positiva.
In valori assoluti, il contributo più rilevante alla crescita proviene dal mercato spagnolo, circa 315 milioni di euro in più in un anno (+16,1%). In termini percentuali spicca invece il dato relativo alla Grecia, che registra flussi pari a oltre quattro volte quelli dello stesso periodo del 2023. Risultano in crescita – anche se a una velocità inferiore – altri mercati rilevanti quali Francia (+3%) e Germania (+11,1%).
L’import lodigiano da Paesi UE cresce del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Risultano in crescita la maggior parte dei mercati più importanti e in modo particolare i primi tre, tra i quali la performance migliore, in termini percentuali, è quella della Francia (+10,5%), seguita da Germania (+5%) e Spagna (+3,7%).
Da alcuni Paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia, Ungheria) si osservano variazioni positive importanti in termini percentuali, superiori perfino al 100% per Slovacchia e Ungheria, anche se su volumi relativamente contenuti di merci.
Tra i mercati più importanti per cui si registra un calo delle importazioni si segnalano invece Paesi Bassi (-9,5%) e Belgio (-4,1%).