La dinamica dell'interscambio brianzolo

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Trimestre
Terzo
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2024

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Tra gennaio e settembre 2024 le esportazioni delle imprese brianzole valgono nel complesso 10,8 miliardi di euro, mostrando una buona progressione (+5,8%) rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il principale comparto dell’export si conferma essere quello dei prodotti in metallo (1,8 miliardi di euro di merci esportate, il 17,3% del totale). Altri quattro comparti superano la quota del miliardo di euro di esportazioni in nove mesi; i macchinari sfiorano la soglia di 1,6 miliardi, mentre poco sotto al miliardo e mezzo troviamo chimica e farmaceutica, seguite con circa 100 milioni di euro in meno dall’elettronica.

Più distanti gli altri comparti, tra i quali si segnala in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere, che comprende la produzione di mobili (856 milioni), seguita dalla gomma-plastica con 677 milioni. Al di sotto dei 400 milioni di euro troviamo infine gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.

Nei primi nove mesi del 2024, le importazioni di merci delle imprese della Brianza ammontano a 8,6 miliardi di euro, in crescita del 7,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

La distribuzione per settore di attività delle importazioni brianzole nei primi tre trimestri del 2024 registra la farmaceutica come primo comparto per valore, con oltre 1,5 miliardi di euro, che equivalgono al 17,9% del totale provinciale. Al di sopra della soglia del miliardo di euro si collocano anche i flussi relativi al comparto della chimica (1,2 miliardi) e dei prodotti in metallo (1,1 miliardi).

Poco al di sotto si posiziona il comparto dei macchinari che vale 962 milioni, quindi l’elettronica (860 milioni) e gli apparecchi elettrici (655 milioni), mentre nessuno dei restanti comparti supera il mezzo miliardo di euro di merci movimentate.

Rispetto ai primi nove mesi del 2023, le esportazioni della provincia di Monza Brianza sono cresciute del 5,8%, in valori assoluti si tratta di circa 600 milioni di euro di merci movimentate in più.

I comparti che registrano più di 1 miliardo di merci di export risultano tutti in crescita. In termini percentuali, gli incrementi più importanti si registrano per l’elettronica (+26,5%) e la farmaceutica (+14%).

Crescono del 6,6% i flussi relativi alla chimica, mentre è più contenuto l’incremento che riguarda la meccanica: nel dettaglio +5,2% per i macchinari e +1,4% per i prodotti in metallo.

Tra i comparti minori si osserva un raddoppio per i prodotti petroliferi, comunque scarsamente rilevanti per volumi, mentre tra le poche voci che registrano una riduzione si segnalano in particolare gli apparecchi elettrici (-9,8%) e l’abbigliamento (-13,3%).

Le importazioni della Brianza registrano un incremento annuo del 7,3% rispetto ai primi nove mesi del 2023, una velocità di crescita quindi superiore a quella delle esportazioni, pari al 5,8%.

A differenza dell’export si registra in però una crescita meno omogenea, dovuta pressoché esclusivamente al comparto della farmaceutica, senza il quale il bilancio complessivo sarebbe di segno negativo; nel dettaglio si tratta di un incremento annuo del 72,8%, che significa circa 650 milioni di euro in più.

La maggior parte degli altri comparti registra invece variazioni di segno negativo, in particolare macchinari (-13,4%), elettronica (-9,5%), gomma-plastica (-3,8%) e chimica (-2,7%). Tra le voci merceologiche in crescita, dopo la farmaceutica la più rilevante per volumi è quella costituita dagli apparecchi elettrici (+7%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo tra gennaio e settembre 2024 riguarda Paesi europei, in cifre 6,8 miliardi di euro, di cui circa 5,1 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,7 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più rilevante è costituito dalla Svizzera, meta di 964 milioni di euro di export, seguita a distanza da Regno Unito (298 milioni) e Turchia (231 milioni).

Sono dirette verso il continente asiatico poco meno di 2,5 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,8% dell’export provinciale. La gran parte di questi flussi riguarda l’Asia Orientale (1,8 miliardi), in particolare si dirigono in Cina 322 milioni di euro e altri 815 verso le quattro Tigri Asiatiche (di cui 424 milioni interessano Singapore).

L’export verso le Americhe ammonta in nove mesi a 1,1 miliardi di euro pari al 10,8% del totale, dei quali 785 milioni di euro di merci si dirigono verso gli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania intercettano nel complesso il 3,5% dell’export provinciale, rispettivamente circa 310 e 70 milioni di euro.

Le importazioni brianzole dei primi tre trimestri del 2024 provengono per il 72,1% da Paesi europei, in valori assoluti 6,2 miliardi di euro; poco meno del 60% complessivo (5,1 miliardi) proviene da Paesi membri dell’Unione Europea, circa 1,1 miliardi da Paesi europei non UE, tra cui la Svizzera (724 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di oltre 1,7 miliardi di euro (il 20,4% del totale), circa la metà dei quali (834 milioni) dalla sola Cina. Provengono infine dal continente americano poco meno di 590 milioni di euro di merci, pari al 6,8% del totale provinciale.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una crescita trainata principalmente dalla direttrice asiatica. L’export verso l’Europa registra comunque una variazione di segno positivo, rispetto allo stesso periodo del 2023, pari all’1,7%. Crescono soprattutto i flussi che riguardano i Paesi europei non UE (+3,9%), grazie in particolare a una buona performance della Svizzera (+10,8%), mentre l’incremento dei mercati UE si limita allo 0,9%.

Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico si incrementano su base annua del 20,2% (circa 400 milioni in più). Crescono oltre il 10% tutte le macro-aree del continente: dal 13,3% del Medio Oriente fino al 22,9% dell’Asia Orientale. Il mercato cinese risulta relativamente poco dinamico per la Brianza con una crescita contenuta al 3,1%, compensata però da un forte incremento che riguarda Hong Kong (+143,3%). In positivo anche il mercato giapponese, più che raddoppiato rispetto al 2023, mentre tra le direttrici in calo si segnala Singapore (-6,8%).

Da ultimo le esportazioni che riguardano le Americhe registrano un incremento relativamente modesto, pari all’1,9% annuo, che beneficia soprattutto della crescita dei Paesi del Centro-Sud America (+5,2%), mentre sono in calo gli Stati Uniti (-1,4%).

La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. La crescita complessiva beneficia infatti soprattutto del contributo dei flussi che riguardano l’America (+22,2%) e l’Europa (+9,2%), a fronte di una riduzione di quelli che interessano l’Asia (-2,1%). Nel vecchio continente crescono soprattutto le merci provenienti dai mercati UE (+10,9%), mentre tra i restanti Paesi l’incremento è più modesto (+2,1%).

Il calo dei flussi provenienti dall’Asia è dovuto soprattutto alla flessione dei Paesi dell’Estremo Oriente (-1,5%) e in particolare delle quattro Tigri Asiatiche (-13,6%) e del Giappone (-16,9%); registrano invece un incremento le importazioni da Cina (+4,4%) e India (+12,9%). Per quanto riguarda l’America infine si rileva una robusta crescita dell’import dagli Stati Uniti (+16,3%) e un forte incremento anche dalla parte centro-meridionale del continente.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi nove mesi del 2024, la Germania si conferma la principale destinazione dell’export delle imprese brianzole tra i Paesi dell’Unione Europea, per un valore di 1,2 miliardi di euro di merci esportate in nove mesi (il 23,8% del totale UE).

Segue in graduatoria la Francia, per un valore delle merci scambiate di poco meno di 830 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, quindi i Paesi Bassi con 751 milioni; questi tre mercati insieme valgono poco più di un quarto dell’export provinciale complessivo.

A distanza si colloca la Spagna, che vale 446 milioni di euro in nove mesi per le imprese brianzole, quindi la Polonia (306 milioni), primo Paese dell’Europa dell’Est.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: tra gennaio e settembre 2024 si tratta di poco meno di 1,4 miliardi di euro, pari al 26,9% dei flussi complessivi relativi alla UE.

Poco più di un miliardo di euro di merci importate arriva dai Paesi Bassi, il secondo mercato UE per dimensione, seguito dalla Francia con 630 milioni. In totale, dai primi tre mercati proviene poco meno del 60% dell’import da Paesi UE e circa il 35% dell’import brianzolo complessivo. Tra i restanti Paesi, solo tre superano la soglia dei 300 milioni di euro di merci movimentate: si tratta di Belgio (367 milioni), Irlanda (352 milioni) e Spagna (313 milioni).

L’export brianzolo in UE segna come visto una piccola crescita rispetto ai primi nove mesi del 2023 (+0,9%). Considerando i tre mercati maggiori, un forte contributo alla crescita viene dai Paesi Bassi (+11% annuo), mentre registra un aumento più modesto la Germania (+1,7%) e un calo la Francia (-1,8%).

Tra i mercati europei minori si osservano performance estremamente divergenti. Una forte crescita riguarda la Svezia (+26,6%), a cui si contrappongono flessioni di entità altrettanto rilevante per Belgio (-22,1%), Austria e Irlanda.

Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea segnano un incremento su base annua del 10,9%, frutto in particolare della crescita dei flussi provenienti dall’Irlanda relativi al comparto farmaceutico, aumentati di oltre 5 volte e mezzo rispetto ai valori del 2023 (circa 290 milioni di euro in più).

Per quanto riguarda gli altri mercati rilevanti, variazioni negative relativamente piccole interessano la Germania, primo partner della Brianza (-1,8%) e il Belgio (-1,9%). Crescono per contro i flussi di merci dalla Francia (+1,7%) e soprattutto dai Paesi Bassi (+21,7%).

 

 

 

 

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