Economia e statistica dei territori
Industria
I segnali congiunturali (ossia riferiti al precedente trimestre) che provengono dai tre territori inseriti nel perimetro dell’area vasta di Milano, Monza Brianza e Lodi registrano una dinamica univoca di crescita sia con riferimento alla produzione che nei confronti del fatturato e degli ordini, soprattutto interni.
La ripresa trimestrale osservata nei sistemi industriali dell’area vasta si è riflessa a cascata sulla dinamica tendenziale, con progressioni significative sia nei confronti della produzione industriale sia rispetto agli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini.
Il focus sulla dinamica tendenziale permette di osservare che le diverse dimensioni in cui si declina l’attività industriale (produzione, fatturato e ordini), hanno ampiamente recuperato i differenziali negativi accumulati durante l’anno precedente, riuscendo a posizionarsi anche oltre i livelli raggiunti prima della pandemia.
Su tale contesto di ripresa permangono tuttavia le criticità emerse in precedenza. Al perdurare delle strozzature sulle supply chain e quindi dei canali di approvvigionamento sui mercati internazionali delle materie prime si sono aggiunte in misura sempre più rilevante le tensioni sul fronte dei prezzi del gas naturale, per effetto sia di fattori geopolitici che interessano la Russia – principale fornitore di gas in Europa – sia di carattere strutturale che si stanno affacciando prepotentemente sullo scenario internazionale, come l’accresciuta domanda cinese di gas per favorire la transizione energetica dal carbone. Ciò potrebbe in definitiva impattare maggiormente sui costi dei produttori manifatturieri italiani nei prossimi mesi, già alle prese con prezzi dell’energia strutturalmente più alti della media europea in un quadro di significativa ripresa dell’inflazione.
Ritornando all’analisi della dinamica industriale riferita al trimestre precedente, ossia sul piano congiunturale, la declinazione sui territori evidenzia che la manifattura milanese nel quarto trimestre 2021 ha registrato una progressione generale degli indicatori congiunturali che si è estesa dal piano produttivo e del fatturato fino al portafoglio ordini sia interno che estero.
In particolare, l’indice della produzione industriale ha evidenziato un percorso costante di crescita che ha trainato il settore velocemente fuori dalle secche recessive. Se la produzione è in linea con il trend regionale (+2,3% e +2,2%), per il fatturato e gli ordini emergono delle differenze sostanziali rispetto alla Lombardia: le vendite industriali evidenziano infatti una crescita più pronunciata in ambito milanese rispetto alla Lombardia mentre per gli ordini la dinamica milanese consolida il trend più contenuto rispetto alla manifattura lombarda.
Passando all’analisi della dinamica tendenziale, il quarto trimestre 2021 ha consentito all’area metropolitana milanese di colmare e superare definitivamente il gap emerso con l’emergenza pandemica inserendosi in un contesto regionale espansivo, recuperando sia i volumi produttivi sia il fatturato che gli ordini persi durante la pandemia.
In particolare, la dinamica dell’attività industriale del quarto trimestre 2021 ha evidenziato un trend tendenziale superiore al contesto regionale dal lato del canale interno sia con riferimento al fatturato che agli ordini, mentre in relazione ai mercati esteri si è osservata una crescita più pronunciata per il manifatturiero regionale.
Relativamente alla provincia di Monza Brianza, sul piano congiunturale si è osservato anche in questo territorio una progressione sostenuta degli indicatori afferenti alla produzione, al fatturato e agli ordini, pur con delle intensità di scala diverse, in particolare per il fatturato e gli ordini interni per i quali si è osservata una dinamica più compressa rispetto al contesto regionale. Il focus sulla produzione industriale evidenzia una crescita trimestrale in linea con il contesto regionale (+2,4%) confermata da un trend costante dell’indice nell’ultimo anno.
Se consideriamo il piano di analisi dal lato della dinamica tendenziale, anche per la manifattura brianzola il quarto trimestre 2021 ha permesso di recuperare in larga misura il gap emerso durante l’emergenza pandemica, consentendo all’attività industriale di superare i livelli del periodo pre-pandemia sia sotto il profilo della produzione che in relazione agli ordini e al fatturato.
Per quanto riguarda il manifatturiero del Lodigiano, la dinamica della produzione registra una discontinuità sul piano congiunturale rispetto agli altri territori. Nei confronti del precedente trimestre l’aumento della produzione evidenzia un’intensità più contenuta (+1,4%) sia nei confronti dei territori del Milanese e della Brianza sia nei confronti dell’industria manifatturiera della Lombardia. Tale dinamica non ha tuttavia inciso sull’indice della produzione industriale per il quale si è registrato un trend crescente nel corso del 2021.
Considerazioni differenti si possono svolgere in relazione al fatturato e agli ordini: il Lodigiano evidenzia un andamento dei ricavi generati dalle vendite industriali in linea con l’andamento regionale, mentre per le commesse acquisite dai mercati attraverso il portafoglio ordini si registra una netta prevalenza del mercato interno, che oltre a essere più espansivo rispetto a quello estero ha ottenuto una crescita superiore sia nei confronti dei territori del Milanese e della Brianza sia a paragone della Lombardia.
Se osserviamo il piano di analisi dal lato della dinamica tendenziale, la discontinuità osservata in relazione alla dinamica produttiva trimestrale si è riflessa anche nei confronti della variazione osservata rispetto allo scorso anno, evidenziando quindi un saggio di crescita minore rispetto agli altri territori e alla regione.
Complessivamente, anche per la manifattura del Lodigiano il quarto trimestre 2021 ha inserito il tassello finale sul percorso di recupero dei differenziali produttivi, di fatturato e di ordini sofferti durante l’emergenza pandemica, consentendo quindi all’attività industriale di superare i livelli del periodo pre-Covid sotto tutti i profili di declinazione.
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons
Nota tecnica alla congiuntura in periodo di Covid-19
La situazione congiunturale anomala che si è determinata a seguito delle misure di lockdown, con fortissimi shock sia da domanda che da offerta, ha indotto Eurostat a raccomandare agli istituti di statistica nazionali di trattare l’ultima osservazione delle varie serie storiche come un “outlier”. Ciò ha comportato, da marzo, l’utilizzo di nuovi criteri di destagionalizzazione (l’elaborazione che consente di depurare il dato grezzo da effetti di calendario e stagionali). Tali criteri hanno avuto come effetto quello di traslare progressivamente solo sull’ultima osservazione disponibile tutto l’impatto, positivo o negativo.
L’identificazione dell’ultima rilevazione come “outlier” è stata decisa da Eurostat in via provvisoria, al fine di evitare meccaniche revisioni all’indietro delle serie storiche, come sarebbe successo utilizzando i vecchi parametri che suddividevano - anche se parzialmente - sui mesi precedenti l’impatto del nuovo dato, secondo le consuete metodologie statistiche di destagionalizzazione. Le conseguenze sarebbero state significative per molti indicatori, incluso il PIL.
Quando la situazione si normalizzerà, sarà pertanto necessario da parte di Eurostat rivedere di nuovo i parametri e ciò potrebbe determinare importanti revisioni dei dati, inclusi quelli dei trimestri appena trascorsi.
Sulla base di queste considerazioni, il criterio più agevole e ragionevole per interpretare l’attuale fase economica è quello di analizzare le variazioni tendenziali dei dati grezzi che non sono trattati statisticamente, ovvero le variazioni delle diverse variabili oggetto di indagine (produzione, fatturato e ordini), rapportate allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale considerazione è valida soprattutto per i territori di piccole dimensioni, che sono soggetti a oscillazioni molto ampie delle variabili utilizzate per descrivere la dinamica manifatturiera e dove il campione oggetto di rilevazione tende ad autoselezionarsi più rapidamente rispetto ad altre aree territoriali.