LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA
L’industria manifatturiera lodigiana nel quarto trimestre 2021 prosegue il percorso di crescita che ha caratterizzato tutti i trimestri dell’anno, in linea con quanto si osserva nel resto della regione. Per tutti gli indicatori rilevati il bilancio è positivo non solo in termini di recupero rispetto alla flessione del 2020, ma anche rapportandosi al 2019. Segnali incoraggianti vengono anche dai dati riguardanti il mercato del lavoro; positive anche le aspettative espresse dagli imprenditori per il futuro immediato. L’aspetto più critico che emerge dalla rilevazione è la crescita dei prezzi delle materie prime che non accenna a rallentare. Registra una crescita annua dell’8,2% l’indicatore della produzione industriale, portando il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) a quota 133,1. Nel grafico si può osservare l’andamento dei volumi produttivi negli ultimi anni, in modo particolare della performance più recente: a seguito dell’evidente flessione della prima metà del 2020 si osserva una fase di risalita che ha riportato i livelli della produzione industriale del lodigiano piuttosto nettamente al di sopra dei valori pre-pandemia.
Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana risultano tutti in terreno positivo. Anche a livello regionale si osserva un trend di crescita, a una velocità di poco più sostenuta di quanto avviene in provincia. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano cresce su base congiunturale dell’1,4% (dato destagionalizzato), quasi un punto percentuale in meno della crescita a livello lombardo (+2,3%).
Il fatturato cresce più della produzione, sia a Lodi dove registra un incremento del 3,3%, sia in Lombardia dove arriva al +3,6%. Sia in provincia che in regione, il contributo maggiore alla crescita arriva dalle vendite realizzate in Italia rispetto a quelle finalizzate all’estero. La quota del fatturato estero sul fatturato complessivo dell’industria lodigiana nel trimestre è del 30,7%, un dato che si mantiene come di consueto piuttosto al di sotto di quello regionale del 38,7%.
Anche gli ordini risultano in crescita, tuttavia il fenomeno più rilevante in questo caso è la forte divaricazione tra la dinamica degli ordini interni ed esteri. Gli ordini interni crescono infatti del 7,6%, recuperando in realtà dopo un trimestre critico, mentre gli ordini esteri crescono dell’1,4%. Anche in Lombardia sono gli ordini interni a crescere maggiormente (+5%) rispetto a quelli internazionali (+3,9%).
Non accennano a diminuire infine i fenomeni inflattivi che continuano a incidere sui costi di produzione dell’industria. La crescita congiunturale dei prezzi delle materie prime è stata del 10,5% a Lodi, in linea con il dato regionale (10,6%). Più contenuto ma comunque rilevante è stato l’aumento registrato per i prodotti finiti, del 6,1% a Lodi e del 5,4% in Lombardia.
La dinamica tendenziale dell’industria manifatturiera lodigiana è ampiamente positiva, sebbene al di sotto di quanto rilevato a livello regionale per quasi tutti gli indicatori. Per l’industria manifatturiera lodigiana si tratta quindi di un significativo recupero rispetto al 2020, anno in cui peraltro il calo della produzione della prima metà dell’anno ha inciso meno in provincia rispetto al resto della regione. Anche mettendosi a confronto con il 2019, l’anno appena concluso evidenzia una crescita dei volumi produttivi. Rispetto al quarto trimestre 2020, la crescita della produzione registrata è dell’8,2% a Lodi e dell’11,2% in Lombardia.
Il fatturato dell’industria lodigiana segna una crescita tendenziale del 14,5%, beneficiando di un consistente contributo delle vendite effettuate all’estero (+21,1%) mentre le vendite sul territorio nazionale sono cresciute di meno (+11,6%). A livello lombardo il fatturato dell’industria manifatturiera cresce in un anno del 19,8%, quasi senza differenze tra la componente interna (+19,7%) e quella estera (+20,1%).
Il portafoglio ordini dell’industria lodigiana cresce su base annua del 16,2%; la componente interna è responsabile di gran parte della crescita (+20,4%) mentre gli ordini dall’estero registrano un aumento significativamente inferiore (+6,8%). In regione la crescita complessiva degli ordini è più importante (+19%), con una differenza di minore entità tra gli ordinativi esteri (+18,3%) e nazionali (+19,5%).
Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana risultano in linea con quanto rilevato lo scorso trimestre, mettendo in evidenza un ricorso alle forme di cassa integrazione tornato su livelli paragonabili a quelli pre-pandemia. Il saldo tra entrate e uscite nel mondo del lavoro è leggermente negativo (-0,1%), in miglioramento però rispetto allo stesso periodo del 2020 (-0,7%) e 2019 (-0,5%). Per quanto riguarda la cassa integrazione, solamente il 2,4% delle imprese ne ha fatto ricorso nel quarto trimestre del 2021 (nessuna nel trimestre precedente) con un’incidenza misurata in termini di monte ore sul totale prossima allo zero. Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (quando la quota di imprese che aveva utilizzato la CIG si aggirava attorno al 60%) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021.
Le aspettative degli imprenditori manifatturieri lodigiani vedono una prevalenza di giudizi ottimisti per tutti e quattro le dimensioni rilevate, mostrando poche variazioni rispetto alle valutazioni espresse tre mesi fa, salvo un peggioramento delle aspettative sulla produzione.
Il saldo sulle aspettative riguardo la produzione industriale passa infatti da 30 a 21,4 punti percentuali, rimanendo quindi comunque ampiamente in terreno positivo. Il 35,7% degli operatori intervistati indica aspettative di crescita contro un 14,3% che si aspetta invece una riduzione. I giudizi sull’occupazione si confermano piuttosto ottimisti: al netto della consueta quota elevata di giudizi di stabilità (78,6%), le aspettative di crescita (16,7%) superano nettamente quelle di riduzione (4,8%).
Anche le aspettative sulla domanda sono orientate verso un incremento degli ordini, indicando prospettive leggermente migliori per il mercato estero. Nel dettaglio, il 26,2% dei rispondenti indica giudizi di aumento della domanda interna e il 23,7% della domanda estera; i giudizi di diminuzione riguardano invece il 16,7% degli operatori per la domanda interna e il 7,9% per quella estera.
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons