La dinamica dell'industria brianzola
Nel quarto trimestre 2021 prosegue la fase di crescita dell’industria brianzola, che nel complesso chiude l’anno con un bilancio positivo sia rispetto al 2020 del lockdown che all’anno precedente. Importante anche la crescita congiunturale, quindi rispetto al terzo trimestre 2021, che riguarda tutti i principali indicatori. Gli aspetti più critici riguardano invece la crescita dei prezzi delle materie prime che non accenna ancora a rientrare, un tema che forse ha inciso sulle aspettative, che pur rimanendo positive peggiorano leggermente. La crescita tendenziale della produzione industriale che si osserva nel grafico è piuttosto importante, si tratta del 10,1%: un dato in linea con il ritmo di crescita annua del trimestre scorso. Dall’osservazione del numero indice (calcolato ponendo pari a 100 il 2010 come anno di riferimento) emerge piuttosto nettamente il percorso di ripresa dei volumi produttivi dell’industria nel corso del 2021. Toccato il punto di minimo nel secondo trimestre 2020 a quota 87,4 l’indice è costantemente risalito superando i livelli pre-pandemia del 2019 arrivando a 115,2 nel trimestre in esame.
La dinamica congiunturale dell’industria manifatturiera brianzola è positiva, analogamente al trend regionale, sebbene si osservino delle differenze con il resto della Lombardia riguardo ad alcuni indicatori.
La crescita della produzione industriale in Brianza risulta del 2,4% (dato destagionalizzato), un valore estremamente incoraggiante che trova riscontro nella dinamica regionale (+2,3%). Cresce anche il fatturato ma a un ritmo decisamente inferiore (+1,1%). A livello regionale si segnala invece un trend di crescita del fatturato più importante (+3,6%). La quota di fatturato realizzata all’estero è leggermente in calo rispetto al trimestre scorso, scendendo al 35,3% e rimanendo al di sotto della media regionale che si mantiene costante al 38,7%.
La dinamica degli ordini vede una forte crescita delle commesse provenienti dall’estero (+6,1%) che nei trimestri passati ha fatto segnare forti fluttuazioni; risultano in terreno positivo anche gli ordini pervenuti dall’Italia (+2,9%). Anche in regione la dinamica degli ordinativi è positiva, con una performance migliore della componente di domanda interna (+5%) rispetto a quella estera (+3,9%).
Come accennato, la tensione sui prezzi delle materie prime si mantiene anche nell’ultimo trimestre dell’anno: la velocità di crescita rimane attorno al 10% su base congiunturale, esattamente del 9,6% a Monza e del 10,6% in Lombardia. Piuttosto sensibili anche gli incrementi dei prezzi dei prodotti finiti che raggiungono il +4,8% in Brianza (+5,4% in Lombardia).
La dinamica tendenziale dell’industria manifatturiera brianzola risulta positiva per tutti gli indicatori rilevati, con una crescita pari o superiore al 10%. Il dato è particolarmente rilevante se consideriamo che nel quarto trimestre del 2020 si era già registrato un discreto recupero rispetto ai trimestri precedenti; inoltre, il trend provinciale è rafforzato da quello regionale che, come si vede dal grafico, è del tutto analogo. I livelli produttivi raggiunti nel trimestre risultano peraltro in crescita anche se messi a confronto con il 2019.
La produzione industriale cresce su base annua del 10,1%, circa un punto percentuale al di sotto della media regionale (+11,2%).
L’incremento annuo del fatturato risulta superiore a quello della produzione, sia in Brianza che in Lombardia. In provincia i ricavi dell’industria manifatturiera sono cresciuti in un anno del 16,1%, con un apporto della componente interna (+17,7%) più rilevante di quella estera (+13,2%). In Lombardia il fatturato cresce del 19,8%, presentando una differenza minima tra le vendite all’estero (+20,1%) e quelle in Italia (+19,7%).
Per quanto riguarda gli ordini, in Brianza sono le commesse provenienti dall’estero (+19,2%) a essere cresciute maggiormente rispetto a quelle dall’Italia (+11,8%); l’incremento complessivo degli ordinativi è risultato pari al 14,4%. In Lombardia gli ordini crescono in un anno del 19% beneficiando di un incremento della componente interna (+19,5%) di circa un punto percentuale superiore a quella estera (+18,3%).
Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro delle imprese manifatturiere brianzole nel trimestre risultano in linea con il trimestre precedente per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione e in miglioramento invece sotto il profilo del saldo tra entrate e uscite dal mercato del lavoro. Nel trimestre hanno utilizzato la CIG il 5,7% delle imprese del campione, poco meno del trimestre passato (6,3%); un dato in linea con i valori del 2019, ben lontano dal picco superiore al 65% raggiunto nel secondo trimestre del 2020. Si mantiene contenuto il ricorso alla CIG anche se misurato in termini di quota percentuale sul monte ore complessivo: si tratta dello 0,9% (era lo 0,5% nel terzo trimestre 2021). Relativamente al mercato del lavoro si osservano tassi di entrata (3%) e di uscita (2,6%) particolarmente elevati rispetto alla serie storica recente. La differenza è quindi positiva (+0,4%) mentre gli ultimi tre anni si erano chiusi con un saldo negativo nell’ultimo trimestre.
Le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre sono nel complesso positive: rilevando una maggioranza relativa di giudizi di aumento, le previsioni riflettono gli indicatori positivi della rilevazione congiunturale; tuttavia, si osserva un peggioramento rispetto alle valutazioni espresse tre mesi fa, effetto forse del perdurare delle tensioni sui prezzi.
Il 29,5% degli imprenditori manifatturieri brianzoli si attende un aumento della produzione nel prossimo trimestre mentre solamente il 10,1% indica una diminuzione (il restante 60,4% si aspetta una produzione stabile). Il saldo tra ottimisti e pessimisti rimane quindi ampiamente positivo anche se in leggero peggioramento. Anche per l’occupazione il saldo tra giudizi di aumento e di riduzione è positivo, solo di poco ridimensionato rispetto a tre mesi fa. I giudizi ottimisti riguardano il 19,3% degli operatori, quelli pessimisti il 7,9%.
Le aspettative sulla domanda mettono in luce una prospettiva migliore riguardo la componente estera; per entrambe le componenti della domanda il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti è positivo, lievemente peggiorato dallo scorso trimestre. Riguardo la domanda estera, il 28,8% degli intervistati si aspetta che aumenti contro il 12,8% per cui diminuirà; per la domanda interna la previsione di incremento scende al 20,3% mentre la quota di chi si aspetta una riduzione si attesta al 13%.
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons