LA DINAMICA DELL’INDUSTRIA LODIGIANA
L’industria manifatturiera lodigiana nel secondo trimestre 2021 registra una forte crescita di tutti gli indicatori su base annua. Tale dinamica riflette un recupero dei livelli produttivi persi durante il lockdown nel secondo trimestre del 2020. Dati più significativi emergono dal confronto con la media annua del 2019, ovvero il periodo precedente la pandemia, che restituiscono un quadro ugualmente positivo. In cifre, la variazione annua della produzione è stata del +14%, portando il numero indice della produzione (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2010) a quota 132. Dal grafico emerge chiaramente il recupero avvenuto rispetto ai punti più bassi toccati nella prima metà del 2020 e anche il superamento dei livelli produttivi toccati in precedenza fino al 2019.
Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana risultano positivi, confermando così il trend di crescita dello scorso trimestre. La produzione industriale registra una dinamica piuttosto robusta pari al +5,2% (dato destagionalizzato), superiore al +3,7% osservato a livello regionale.
Il fatturato dell’industria lodigiana cresce del 6%, mentre la dinamica lombarda si ferma al +4,6%. Alla crescita contribuiscono in misura leggermente maggiore le vendite realizzate in Italia rispetto all’estero. La quota del fatturato estero sul totale, pari al 35,6% nel trimestre in esame, risulta quasi invariata rispetto alla scorsa rilevazione, mantenendosi al di sotto della media regionale che si attesta al 38,7%.
Il dato degli ordini è quello relativamente meno dinamico, anche a confronto con la Lombardia. A Lodi si osserva infatti una crescita congiunturale del 2,3% degli ordini dall’estero e del 2,1% per gli ordini dall’Italia; a livello lombardo osserviamo rispettivamente un +6,1% per la componente estera e un +3,8% per quella interna.
Come già osservato lo scorso trimestre, si mantiene elevata la crescita dei prezzi delle materie prime; tuttavia, mentre in Lombardia la variazione trimestrale è del +11%, le imprese manifatturiere lodigiane osservano un incremento di minore entità (+6%).
La dinamica tendenziale risulta particolarmente positiva per tutti gli indicatori, ma come già accennato ciò si deve al fatto che il trimestre attuale è confrontato con quello più critico delle chiusure seguite alla pandemia del 2020. Dal grafico si osserva anche che la provincia di Lodi mostra variazioni positive decisamente meno evidenti di quanto succede mediamente in Lombardia, in virtù del fatto che il calo di un anno fa era risultato meno forte nel lodigiano che altrove. L’indicatore della produzione in primo luogo registra un incremento del 14%, contro il 32,5% in regione. Il confronto con la media dei quattro trimestri del 2019 indica invece una crescita dell’8,3%, più vicina in questo caso al dato regionale (+9,3%).
Il fatturato dell’industria lodigiana registra un recupero su base annua del 25,6%, grazie in particolare all’apporto delle vendite realizzate in Italia (+27,9%). In Lombardia il rimbalzo in positivo risulta pari al 41,5%, e anche in questo caso risulta più significativo l’incremento della componente interna (+43,1%). A confronto con il 2019, il fatturato delle imprese manifatturiere lodigiane è cresciuto (+9,5%), sebbene di circa la metà di quanto avvenuto in regione (+18,3%).
Gli ordini infine crescono su base annua del 17%; come per il fatturato, è la componente interna quella più positiva (+18,4%), mentre relativamente più contenuto appare l’apporto degli ordini esteri (+14,8%). In Lombardia il rimbalzo positivo è di ben altro ordine di grandezza (+43%), mentre se osserviamo la variazione non rispetto a un anno fa bensì confrontata con il 2019, gli ordini dell’industria sono cresciuti del 10,5% a Lodi e del 13,5% in Lombardia.
Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana nel secondo trimestre 2021 mostrano un peggioramento sia riguardo l’occupazione che il ricorso delle imprese alla Cassa integrazione, nonostante lo scenario congiunturale complessivamente positivo. Il saldo tra entrate e uscite nel mondo del lavoro è leggermente negativo (-0,2%) per un peggioramento del tasso di uscita pari all’1,4% mentre il tasso di entrata rimane fermo all’1,2%. Le imprese manifatturiere lodigiane che hanno dichiarato di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre sono il 19,6%, una percentuale decisamente più bassa dei picchi attorno al 60% raggiunti a inizio 2020 ma comunque in risalita rispetto all’11,4% della scorsa rilevazione. In termini di percentuale ricorso alla cassa integrazione sul monte ore trimestrale ci sono poche variazioni, passando dall’1,4% dello scorso trimestre all’1,6% dell’attuale.
Le aspettative degli imprenditori manifatturieri lodigiani indicano un leggero peggioramento del clima di fiducia. Per tre indicatori su quattro rimane comunque una leggera prevalenza di giudizi positivi, l’eccezione in negativo è costituita dall’occupazione.
Riguardo la produzione, il 26,1% degli operatori si aspetta una crescita (in leggero calo dal 29,5% dello scorso periodo) contro il 19,6% che invece indica un calo (saliti dal 13,6% di tre mesi fa), per un saldo positivo quindi di 6,5 punti percentuali. Riguardo l’occupazione, l’80,4% degli operatori indica stabilità, mentre tra i rimanenti prevalgono leggermente i giudizi di diminuzione (10,9%) su quelli di aumento (8,7%).
Le aspettative sulla domanda vedono un saldo tra ottimisti e pessimisti leggermente migliore per la domanda interna rispetto a quella estera (4,3 punti percentuali contro 2,5). Le indicazioni degli operatori sul mercato interno sono comunque relativamente più prudenti: il 60,9% non si aspetta variazioni, contro il 47,5% per i mercati esteri.
I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons