La dinamica dell'industria brianzola

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2021
Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2021 ci si ritrova a un anno di distanza dal periodo più intenso del lockdown iniziato a marzo 2020 che ha comportato la chiusura forzata di varie attività economiche, seguita da una lenta riapertura. La dinamica annua pertanto, più ancora che nel trimestre scorso, registra un consistente “rimbalzo” verso l’alto di tutti gli indicatori rilevati. Al netto di questo effetto statistico, l’industria manifatturiera risulta in crescita sia per quanto riguarda la dinamica congiunturale, sia prendendo come riferimento l’anno 2019, confrontandoci dunque con i livelli precedenti la pandemia. Nel primo grafico si possono osservare congiuntamente questi fenomeni. La produzione su base annua registra una crescita notevole, pari ad un incremento del 32,5%. Osservando il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 il 2010 come anno di riferimento), si nota come la curva abbia toccato il punto di minimo esattamente un anno fa, a quota 86,4, recuperando buona parte del terreno perduto già nel trimestre successivo e continuando a crescere nei periodi seguenti, fino a raggiungere quota 109,1, un limite superiore come si vede anche ai livelli 2019.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’industria manifatturiera brianzola risulta nel complesso positiva, in linea con i dati regionali, migliorando peraltro a confronto con la flessione del trimestre passato.

La produzione industriale in Brianza cresce del 2,8% (dato destagionalizzato) dopo una leggera riduzione che si era osservata lo scorso trimestre. Anche per il fatturato si registra una crescita, di poco superiore a quella della produzione (+3,4%). A livello regionale si osserva analogamente una dinamica positiva, con una velocità di crescita di circa un punto percentuale superiore a quella monzese sia per produzione (+3,7%) che fatturato (+4,6%). La quota di fatturato realizzata all’estero, pur restando elevata, si riduce di alcuni punti percentuali sia in provincia che regione, risultando pari al 36,9% delle vendite in Brianza ed al 38,7% in Lombardia.

La dinamica degli ordini registra una crescita allineata a quella degli altri indicatori, con eccezione della componente estera, per la quale si osserva una crescita congiunturale particolarmente elevata (+20,6%). La crescita degli ordini interni risulta invece del 2,6%, inferiore alla media regionale (+3,8%).

Un aspetto critico rimane la forte crescita dei prezzi delle materie prime (già registrata lo scorso trimestre) che nel periodo in esame subisce un’ulteriore accelerazione. In Brianza si osserva una crescita del 10,6%, dell’11% in Lombardia. Contemporaneamente si registrano incrementi dei prezzi dei prodotti finiti che raggiungono il +4,9% in Brianza (+5% in Lombardia).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale dell’industria manifatturiera brianzola, come notato in precedenza, risulta particolarmente positiva nel trimestre in esame, riportando tassi di crescita superiori al 20% per tutti gli indicatori. Si tratta tuttavia di dati che confrontano il periodo attuale con il secondo trimestre 2020, quindi il punto più basso del ciclo economico della recente pandemia, coinvolto in pieno dal lockdown delle attività economiche e dalla lenta ripartenza. Per ottenere un dato più significativo, è possibile effettuare un confronto con i dati pre-pandemia del 2019 (considerando la media dei 4 trimestri dell’anno), che risulta ugualmente in terreno positivo.

Per la produzione industriale, il dato annuo rilevato indica una crescita del 28,9% (in Lombardia del 32,5%); il confronto con il 2019 ci restituisce un quadro comunque confortante, con una crescita del 6,2% in Brianza e del 9,3% in Lombardia.

Il rimbalzo positivo del fatturato si è rivelato più consistente, pari al +40,1%, merito sia delle vendite realizzate in Italia (+40,6%) che all’estero (+39,3%). Di poco migliore la dinamica regionale (+41,5%) che presenta una differenza più marcata tra la componente interna (+43,1%) e quella estera (+39%). Il raffronto con il 2019 indica una crescita del 13,3% del fatturato dell’industria brianzola e del 18,3% di quella lombarda.

La dinamica complessiva degli ordini è vicina a quella del fatturato (+40,3%); per gli ordini esteri (+43,8%) si osserva un rimbalzo positivo significativamente superiore rispetto a quelli interni (+38,2%), prevalenza confermata anche a livello regionale, dove gli ordinativi stranieri crescono del 44,8%. Il confronto con il 2019 pre-pandemia vede una crescita degli ordinativi di forte entità: +17,2% in provincia e +13,5% in regione.

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro delle imprese manifatturiere brianzole nel trimestre non si discostano molto dalla precedente rilevazione, continuando in particolare a mettere in evidenza un discreto ricorso alla CIG. In cifre, il ricorso alla Cassa integrazione guadagni riguarda il 17,5%, per una quota di ore di CIG sul monte ore complessivo del 3,2%: valori ancora relativamente elevati rispetto al periodo pre-pandemia. Il saldo tra entrate e uscite dal mercato del lavoro risulta positivo per il secondo trimestre consecutivo: in cifre si tratta di uno 0,4%, frutto della differenza tra un tasso di entrata del 2% e un tasso di uscita dell’1,6%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2021

In conclusione, i giudizi degli imprenditori brianzoli sul prossimo trimestre mostrano una generale prevalenza di aspettative positive, solo leggermente meno ottimiste rispetto a quanto indicato nella scorsa rilevazione.

Riguardo la produzione industriale, circa la metà (52,2%) degli operatori indica una previsione di stabilità; tra i rimanenti, i giudizi di aumento (31,1%) sono circa il doppio di quelli di diminuzione (16,4%). Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti rimane quindi di segno positivo, seppur meno ampio dello scorso trimestre. Per quanto riguarda l’occupazione, le aspettative rimangono ottimiste, in linea con i giudizi espressi il trimestre passato. L’81,8% degli operatori esprime indicazioni di stabilità, contro il 14,6% che indica un aumento e solamente il 3,6% che si aspetta una riduzione.

Le aspettative sulla domanda registrano un saldo tra giudizi di aumento e riduzione quasi identico per la componente interna (20,6 punti percentuali) e quella estera (21,1 punti percentuali). La domanda interna vede la quota più elevata di aspettative di stabilità (58,8% dei rispondenti); relativamente ai giudizi di aumento, sono pari al 30,9% degli operatori riguardo la domanda interna e al 35% per quella estera.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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