La dinamica dell'industria lodigiana
L’industria manifatturiera lodigiana prosegue un importante percorso di crescita anche nel primo trimestre del 2025. Produzione, fatturato e ordini registrano una dinamica positiva sia su base congiunturale sia tendenziale. Migliorano nel contempo anche le aspettative degli operatori, mentre solamente dal mercato del lavoro arrivano alcuni segnali negativi.
A confronto con il primo trimestre del 2024 la produzione industriale del lodigiano registra una crescita del 5,3%, migliorando la performance degli ultimi trimestri, come si osserva dal grafico. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2015) si attesta nel trimestre in esame a quota 136,9.
Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera, emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con una crescita in rallentamento tra 2022 e 2023 e una nuova fase di recupero nella prima metà del 2024.
Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana registrano una crescita robusta, in contrasto con la dinamica più tiepida a livello regionale.
La produzione industriale a Lodi segna un incremento rispetto allo scorso trimestre dell’1,3% (dato destagionalizzato), contro una crescita contenuta allo 0,4% in Lombardia.
La crescita del fatturato risulta ancora superiore, pari al 3% in provincia, mentre in regione il dato è vicino allo zero. La quota del fatturato realizzato all’estero corrisponde al 31,5% del fatturato totale, diversi punti al di sotto del dato regionale del 38,5%.
Crescono anche gli ordini del manifatturiero lodigiano, in particolare la componente interna vede un incremento importante del 2,8%, mentre le commesse dall’estero aumentano solamente dello 0,9%.
Per l’industria lombarda si osserva una dinamica differente: gli ordini esteri segnano una crescita dello 0,4%, mentre quelli interni calano dello 0,3%.
Su base annua tutti gli indicatori del manifatturiero lodigiano segnano una variazione positiva e una performance migliore di quella regionale, con la sola eccezione della componente estera del fatturato. La produzione industriale mette in luce una robusta progressione del 5,3%, in forte contrasto con il calo osservato a livello regionale (-0,4%).
La dinamica del fatturato provinciale è di poco superiore a quella della produzione, con una crescita del 6,2%, rispetto a quella regionale relativamente modesta dello 0,7%. Nel lodigiano il contributo alla crescita del fatturato proviene esclusivamente dalle vendite realizzate in Italia, cresciute del 10,5% sullo stesso periodo del 2024, contro un sensibile calo del fatturato estero (-2,9%). Nel complesso del manifatturiero regionale invece è il fatturato estero a registrare una variazione positiva (+2,4%), che compensa la perdita segnata dal fatturato interno (-0,3%).
La dinamica degli ordini registra a sua volta un importante incremento, pari al 6,1%, che interessa soprattutto gli ordini interni (+7,3%), rinforzati comunque anche dalla componente estera (+3,5%). In Lombardia la crescita degli ordini si ferma invece all’1,4%, in quanto il +3% del portafoglio ordini esteri è limitato dalla dinamica più tiepida della componente interna (+0,3%).
Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana evidenziano una piccola crescita del ricorso alla cassa integrazione rispetto allo scorso trimestre. Nel trimestre in esame passa infatti dal 2,5% al 6,5% la quota delle imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG. Sale leggermente anche la quota della CIG in rapporto al monte ore lavorate del trimestre che risulta comunque molto bassa, pari allo 0,5%.
Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021; una limitata fase di incremento si è registrata tra fine 2023 e metà 2024.
Il saldo tra entrate e uscite di lavoratori è negativo (-0,3%), identico a quello del trimestre precedente, un dato insolito per il primo trimestre dell’anno, quando generalmente si concentrano maggiori assunzioni; tale particolarità è dovuta, in questo trimestre, da un tasso di uscita relativamente elevato (1,7%).
Le aspettative sul futuro prossimo degli imprenditori del manifatturiero lodigiano esprimono un miglioramento complessivo del clima di fiducia. Tre indicatori su quattro presentano infatti una prevalenza di giudizi ottimisti; risultano in negativo solamente le aspettative sulla domanda interna.
Le stime sulla produzione evidenziano una quota elevata di giudizi di stabilità, superiore al 50%. Tra i rimanenti si osserva una piccola prevalenza dei giudizi di aumento (23,3%) contro quelli di riduzione (20%). La medesima differenza si registra per le aspettative sull’occupazione, per cui il 13,3% degli operatori si aspetta una crescita e il 10% invece ritiene più probabile un calo.
Nonostante i dati del trimestre indichino una performance migliore della domanda interna, le aspettative degli operatori prospettano un miglioramento della domanda estera, attesa in crescita dal 24% degli intervistati, ovvero il doppio rispetto a quanti ipotizzano una riduzione. La domanda interna registra invece un saldo negativo tra ottimisti e pessimisti, anche se in miglioramento a confronto con il trimestre passato (da -17,5 a -6,9 punti percentuali).
I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.