LA DINAMICA DELL’ARTIGIANATO LODIGIANO
Nel secondo trimestre 2021 l’artigianato manifatturiero lodigiano mette in evidenza una forte crescita della produzione su base annua (+8,4%), che riflette però, più che una fase di vera e propria espansione, un recupero rispetto al punto più basso toccato durante il lockdown del secondo trimestre 2020. Risulta positivo anche il confronto con la media dell’anno 2019 (+20,4%). Per contro, dal grafico emerge una dinamica congiunturale sostanzialmente nulla, almeno per quanto riguarda l’indicatore della produzione. Il numero indice della produzione (costruito con l’anno 2010 come base posto uguale a 100) è pari a 82,4, risalito dal punto di minimo di 74,5 toccato un anno fa, ma invariato rispetto allo scorso trimestre.
Osservando il dettaglio degli indicatori congiunturali, la dinamica della produzione è vicina allo zero. Per contro, come avviene anche a livello regionale, si osserva una crescita del fatturato, presumibilmente per uno svuotamento delle scorte di magazzino, oltre che degli ordini.
La produzione registra una minima flessione dello 0,1% (dato destagionalizzato), un risultato comunque migliore di quello rilevato a livello lombardo, dove la riduzione trimestrale della produzione artigianale risulta più accentuata (-0,5%). La dinamica di fatturato e ordini per l’artigianato lodigiano è invece migliore, in particolare crescono del 2,8% il fatturato e del 3,7% gli ordini. A livello regionale si registra la medesima dinamica positiva che arriva al +1% per il fatturato e al +3,2% per gli ordini.
Non si arresta nel trimestre la crescita dei prezzi delle materie prime, al contrario aumenta di intensità rispetto allo scorso trimestre, come osservato anche nell’indagine congiunturale dell’industria. L’incremento congiunturale dei prezzi delle materie prime è risultato del 13,8% in Lombardia, che arriva fino al 18% a Lodi, a fronte di un aumento dei prezzi dei prodotti finiti limitato a un +4,5%.
Le variazioni tendenziali di questo trimestre raffrontano i livelli attuali con il secondo trimestre del 2020, ovvero il periodo maggiormente interessato dalle chiusure delle attività del primo lockdown in risposta alla pandemia. La dinamica positiva riflette pertanto in primo luogo il recupero di almeno una parte del terreno perduto nel 2020. A confronto con la Lombardia, nel lodigiano si osserva una ripresa minore dei tre indicatori rilevati, a fronte però di una flessione di minore entità che si era osservata nel 2020. Il confronto con i dati medi del 2019, quindi precedenti la pandemia, risulta ugualmente positivo per quanto riguarda produzione (+20,4%) e fatturato (+15,6%), meno brillante invece per il portafoglio ordini (+0,6%).
Su base annua la produzione cresce dell’8,4% per l’artigianato lodigiano, rispetto a un +22,6% osservato in Lombardia. Gli ordini di grandezza della dinamica degli altri due indicatori risultano simili alla produzione, si osserva infatti un incremento tendenziale del 7,5% per il fatturato e dell’8,9% per gli ordini. In Lombardia, a fronte di un calo più pesante nel 2020 il recupero del 2021 è più rilevante, in particolare del 25,3% per il fatturato e del 19,5% per gli ordini.
Le aspettative degli artigiani lodigiani per il prossimo trimestre mostrano un lieve miglioramento se confrontate con quelle espresse nelle scorse rilevazioni, pur mantenendo una prevalenza di giudizi negativi per le tre variabili rilevate.
Riguardo le previsioni sull’andamento della produzione, il 17,9% degli operatori si aspetta un aumento, contro il 20,5% che invece indica più probabile una diminuzione. Il saldo è quindi negativo (-2,6 punti percentuali) sebbene in continuo miglioramento rispetto ai trimestri passati, come emerge anche dal grafico. I giudizi sulla domanda interna sono più pessimisti di quelli sulla produzione: le aspettative di crescita si limitano al 16,2% degli artigiani intervistati, contro il 24,3% che si attende una riduzione. Riguardo l’occupazione infine il 7,7% degli operatori si attende un calo, mentre il 10,3% indica una riduzione.