Commercio

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LO
Trimestre
Primo
Anno
2025

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Sintesi dei territori

Nel primo trimestre 2025 il fatturato del commercio al dettaglio dell’area di Milano, Monza Brianza e Lodi ha registrato un significativo arretramento della dinamica che, con diverse scale di intensità, ha coinvolto i tre territori, coerentemente a quanto evidenziato dal commercio al dettaglio in Lombardia.

Nell’ambito delle partizioni geografiche che compongono l’area aggregata, il settore mostra una caduta più pronunciata dell’indice trimestrale del fatturato per la città metropolitana di Milano e la provincia di Monza Brianza, mentre è relativamente più contenuta per Lodi.

In relazione alla città metropolitana di Milano, l’arretramento dell’indice trimestrale, ora a quota 112,6 (113,4 nel precedente trimestre), si è riflesso solo parzialmente sulla dinamica tendenziale che segna ancora un aumento (+1,6%) rispetto al primo trimestre 2024.

Nell’ambito degli altri territori inclusi nel perimetro dell’area vasta, il fatturato evidenzia un arretramento rilevante anche per la provincia di Monza Brianza e una dinamica più contenuta per il commercio del Lodigiano.

Con riferimento al territorio brianzolo, possiamo osservare che il livello raggiunto dall’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, è a quota 122,4 (123,1 nel quarto trimestre 2024).

Il ridimensionamento della dinamica è stato inoltre apprezzato anche nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, facendo emergere un consistente arretramento del fatturato per il commercio al dettaglio brianzolo (-1,1%).

Relativamente alla provincia di Lodi, se consideriamo l’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) al netto della stagionalità, possiamo osservare che il livello raggiunto nei primi tre mesi del 2025 si contrae dello 0,1% sul trimestre precedente (rispettivamente 115,7 e 115,8); tale riduzione è in linea con il moderato arretramento registrato in Lombardia.

La dinamica del volume d’affari nel trimestre si è inoltre riflessa sulla variazione tendenziale, attraverso una moderata riduzione rispetto ai primi tre mesi del 2024 (-0,4%).

 

Il commercio al dettaglio in Italia

Nel primo trimestre 2025, il commercio al dettaglio in Italia registra una significativa flessione del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-2,3%), ascrivibile alla dinamica evidenziata dal segmento alimentare (-3,3%), cui si è associato l’arretramento registrato dal commercio non alimentare (-1,6%).

La ripartizione dei canali di vendita tra esercizi commerciali operanti su piccole superfici e grande distribuzione mette in luce sia la rilevante incidenza della prima forma distributiva sul trend del commercio al dettaglio sia la capacità e la flessibilità delle catene della distribuzione moderna nell’attenuare i fenomeni di arretramento del fatturato.

L’analisi delle performance evidenzia una significativa flessione per  le imprese del dettaglio tradizionale (-1,8%), in caduta costante dal secondo trimestre 2023, e un arretramento più contenuto del fatturato per la grande distribuzione (-0,3%).

Con riferimento al dettaglio tradizionale, la caduta del volume d’affari ha interessato in misura prevalente il comparto alimentare (-2,9%) rispetto al segmento non alimentare (-1,6%).

In relazione alla grande distribuzione, la contrazione dei margini di fatturato è riconducibile alle catene operanti nel settore alimentare (-0,4%), mentre per gli esercizi del comparto non alimentare il primo trimestre si è chiuso in lieve aumento (+0,1%).

 

Nota metodologica

Con la diffusione dei dati del primo trimestre 2025 vengono introdotte alcune innovazioni metodologiche che comportano la revisione dei dati storici già pubblicati.

Le innovazioni riguardano:

  • il nuovo metodo di ponderazione delle variabili qualitative (Iterative Proportional Fitting o Raking);
  • la revisione dei piani di campionamento e dei pesi su dati ASIA 2022;
  • la revisione della base di calcolo dei numeri indice all’anno 2015;
  • la definizione di nuove specifiche di destagionalizzazione delle serie storiche a partire dal 2010.

Le specifiche di destagionalizzazione degli indicatori di tutti i settori economici, le classi dimensionali e gli ambiti geografici sono definite utilizzando le serie storiche a partire dal primo trimestre 2010 al fine di assicurare un adattamento più accurato dei modelli alle caratteristiche dei dati, soprattutto nel biennio 2020-2021. Per il settore manifatturiero (solo industria), inoltre, tengono conto degli effetti di calendario (dove statisticamente significativi).

Le novità introdotte (revisione dei dati grezzi, definizione delle specifiche su serie storiche più corte e modifica dei regressori utilizzati per il trattamento dei valori anomali nel periodo della pandemia) hanno talvolta determinato un cambiamento del profilo delle serie storiche destagionalizzate, generando revisioni dei dati destagionalizzati e delle rispettive variazioni congiunturali più ampie di quelle usuali.

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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