LA DINAMICA DELL’INTERSCAMBIO LODIGIANO

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2021
Settori

Le esportazioni delle imprese lodigiane nel quarto trimestre 2021 ammontano a poco più di 1 miliardo di euro, il 41,6% dei quali riguarda il comparto dell’elettronica (427 milioni in valore assoluto), che si conferma il più rilevante in provincia. Al di sopra della soglia dei 100 milioni di euro di merci esportate nel trimestre troviamo anche la chimica con 156 milioni di euro (il 15,2% del totale) e l’alimentare con 108 milioni (10,6%). Seguono nella graduatoria dell’export il comparto degli apparecchi elettrici che vale 92 milioni di euro, i macchinari 62 milioni di euro e la gomma-plastica 54 milioni. Nell’intero 2021, il valore delle esportazioni del comparto dell’elettronica per le imprese del lodigiano ammonta a 1,5 miliardi di euro, pari al 39,5% del complesso dell’export provinciale. Le esportazioni di prodotti chimici sfiorano i 580 milioni di euro (15%), il comparto alimentare vale invece 456 milioni (11,8%). Altri comparti rilevanti per l’export lodigiano sono quello degli apparecchi elettrici (366 milioni), dei macchinari (272 milioni), della gomma-plastica (207 milioni), dei prodotti in metallo (128 milioni) e della farmaceutica (120 milioni).

Nel quarto trimestre del 2021 le merci importate dal lodigiano valgono complessivamente 1,9 miliardi di euro, la cui parte più rilevante (44,7%) è costituita dal comparto dell’elettronica, per il valore di 870 milioni di euro. Segue per importanza il comparto alimentare, che vale nel trimestre 304 milioni (il 15,6% del totale), in terza posizione la farmaceutica per un valore di 232 milioni (11,9%). Le importazioni di prodotti chimici del lodigiano valgono 160 milioni di euro nel trimestre, poco al di sotto dei 100 milioni di euro i prodotti in metallo, seguiti dai macchinari a 85 milioni. La distribuzione settoriale delle importazioni della provincia di Lodi dell’intero anno 2021 vede il 38,9% dei flussi che riguardano prodotti di elettronica, si tratta di 2,5 miliardi di euro di merci nel corso dell’anno. Il comparto alimentare supera di poco il miliardo di euro di merci in arrivo dall’estero (16,1%), si ferma invece a 886 milioni l’import di prodotti farmaceutici (13,6%). Seguono con flussi di minori dimensioni i prodotti chimici (602 milioni), i macchinari (383 milioni), i prodotti in metallo (342 milioni) e la gomma-plastica (244 milioni).

La dinamica dell’export lodigiano del trimestre risulta nel complesso negativa (-8,3%) in controtendenza a quanto avviene nel resto della regione e in Italia. In termini settoriali il calo è attribuibile in larga parte alla flessione delle esportazioni dell’elettronica, che rispetto allo stesso periodo del 2020 segnala una riduzione del 22,4% dei flussi. Presentano una dinamica positiva invece sia la chimica (+5,4%) che l’alimentare (+3,1%). Anche tra i comparti di minori dimensioni la maggior parte risulta in crescita, tra questi gli apparecchi elettrici (+1,5%) e la gomma-plastica (+8,1%); la farmaceutica registra l’incremento percentualmente più significativo (+57,4%). Tra i pochi settori in calo si segnalano i macchinari (-8,1%). La dinamica complessiva dell’anno registra un discreto recupero rispetto al 2020 (+10,2%), nonostante il dato negativo dell’ultimo trimestre; la variazione positiva risente ovviamente del fatto che la prima metà del 2020 ha visto fortemente ridursi i commerci con l’estero a causa del lockdown. L’alimentare è tra i pochi comparti in calo (-7,3%), dopo essere stato tra i pochi a crescere nel 2020. La quasi totalità degli altri comparti manifatturieri risulta invece in crescita. Per l’elettronica, nonostante il calo dell’ultimo trimestre, il bilancio dell’anno vede un incremento del 12,7% sul 2020. Risulta relativamente contenuto il recupero rispetto al 2020 dei prodotti chimici (+8,4%) e dei macchinari (+3,1%), mentre crescono più del 10% altri comparti quali gli apparecchi elettrici (+17,7%), i prodotti in metallo (+29%), la farmaceutica (+28,6%) e la gomma-plastica (+17,4%).

La dinamica dell’import del trimestre risulta in linea con quella dell’export, si registra infatti un calo piuttosto rilevante (-10,2%). Sono due i comparti maggiormente responsabili del dato negativo: l’elettronica (-21,4%) e la farmaceutica (-35,5%). Per quasi tutti gli altri comparti si osserva invece un incremento delle importazioni delle imprese lodigiane. In particolare si segnalano forti aumenti dell’import dei prodotti chimici (+23,2%) e alimentari (+17,5%). In termini percentuali spicca invece il dato dei prodotti in metallo, quasi raddoppiati rispetto al 2020 (+90%). Il bilancio complessivo annuale delle importazioni riporta un calo di piccola entità (-0,3%). Per la gran parte dei settori si osservano in realtà variazioni positive piuttosto rilevanti, a spingere in direzione opposta sono invece l’elettronica – in leggera diminuzione (-0,5%) – e la farmaceutica, che registra invece un calo percentuale rilevante (-37,9%). Per altri comparti si osservano forti incrementi degli approvvigionamenti di merci del lodigiano, tra cui prodotti in metallo (+62,5%), macchinari (+40%) e apparecchi elettrici (+37,3%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Circa il 90% delle merci esportate nel trimestre dalla provincia di Lodi è destinato a Paesi europei, per un valore di 931 milioni di euro, la gran parte dei quali indirizzata a Paesi membri dell’Unione Europea (874 milioni). Tra i Paesi europei non UE si registrano in particolare poco meno di 18 milioni di euro diretti dal lodigiano alla Svizzera e 14 milioni al Regno Unito. L’export verso l’Asia risulta pari a 53 milioni di euro (il 5,2% del totale provinciale), in prevalenza riguardanti i Paesi dell’Asia Orientale tra cui la Cina (16 milioni) e le quattro Tigri dell’Estremo Oriente (11 milioni). Solamente poco più di 2 milioni di euro sono indirizzati a paesi dell’Asia Centrale, mentre i rimanenti 17 milioni riguardano il Medio Oriente. Il continente americano vale 28,8 milioni di euro di export nel trimestre per le imprese lodigiane, di cui la gran parte (17 milioni) diretta negli Stati Uniti. La distribuzione dell’export delle imprese del lodigiano nell’intero 2021 è quasi identica a quella del trimestre. La gran parte dei flussi (3,5 miliardi di euro pari al 90,8% del totale) riguarda la direttrice europea. Quasi tutte queste merci sono dirette a Paesi partner dell’Unione Europea, nel dettaglio si tratta di 3,3 miliardi di euro; tra i rimanenti mercati del vecchio continente troviamo 50,9 milioni di euro di merci destinate al Regno Unito, 48,9 milioni alla Svizzera e 38 milioni alla Turchia. Le esportazioni del lodigiano in Asia ammontano a quasi 200 milioni di euro, più della metà dei quali (129 milioni) indirizzati a Paesi dell’Asia Orientale: 46 milioni alla Cina e 33 milioni a Hong Kong. Da ultimo, il continente americano è meta di 96,8 milioni di euro di merci provenienti dalla provincia di Lodi, di cui 58 milioni verso gli Stati Uniti.

Riguardo la distribuzione geografica dell’approvvigionamento di merci dall’estero delle imprese lodigiane, la quota relativa all’Europa è del 52% nel trimestre, poco più di 1 miliardo di euro in valori assoluti; 971 milioni provengono da Paesi UE, 41 milioni dai restanti mercati, tra cui il Regno Unito (22 milioni). Al di fuori dell’Europa, dalla sola Cina provengono flussi di merci per un valore di 854 milioni di euro, che rappresentano il 43,8% dell’import lodigiano nel complesso; circa 66 milioni di euro provengono dal resto dell’Asia, dove si segnala l’India (10 milioni). Poco rilevante la quota di import del continente americano, solamente lo 0,7% del totale, per poco più di 13 milioni di euro (circa la metà dagli Stati Uniti). In tutto il 2021 le imprese lodigiane hanno importato merci dall’Europa per 3,7 miliardi di euro, ovvero il 57% del totale provinciale. Dall’Asia provengono complessivamente 2,7 miliardi di euro di merci, quasi integralmente con origine dalla Cina (circa 2,5 miliardi, il 38,2% del totale). Dal resto del mondo provengono in tutto 54 milioni di euro di merci, di cui 23 milioni dagli Stati Uniti.

L’export lodigiano risulta in calo rispetto al quarto trimestre 2020 nei confronti di tutti i continenti. La flessione è particolarmente rilevante nel caso dell’Europa: si tratta di un -8,6%, che significa circa 90 milioni di euro in meno; in terreno negativo risultano sia i mercati UE (-7,6%) sia i restanti Paesi (-21,8%), tra i quali è in forte calo il Regno Unito (-69,3%) e in rilevante crescita la Svizzera (più che triplicata). Nei confronti dell’Asia, l’export lodigiano cala del 2,3% con grosse differenze tra le macro-aree del continente, oscillanti tra il +12,4% del Medio Oriente e il -8,1% dell’Asia Orientale. Nella stessa Asia Orientale si osserva una forte divaricazione tra la robusta crescita della Cina (+37,7%) e la flessione delle quattro Tigri Asiatiche (-40,3%). Nei confronti delle Americhe il calo delle esportazioni del lodigiano è stato del 4,1%, tuttavia si registra una diminuzione di entità più lieve nei confronti del principale mercato rappresentato dagli Stati Uniti (-0,6%). Osservando il dato complessivo dell’anno 2021 a confronto con il 2020, la performance di tutte le direttrici geografiche migliora, riflettendo il recupero delle esportazioni rispetto ai mesi più critici del 2020. L’export verso i Paesi europei cresce del 10,2%, del tutto in linea con il totale provinciale; la crescita beneficia dell’incremento dei mercati UE (+12,7%), mentre sono in calo i restanti Paesi (-20,5%) e in modo particolare il Regno Unito post-Brexit (-65,7%). Decisamente più tiepida la dinamica dell’Asia, che cresce solamente del 3,9%, con un vistoso calo dei Paesi del Medio Oriente (-18,1%), che compensa in buona parte la crescita dell’Asia Orientale (+13,1%); a livello di singoli Paesi si osserva una dinamica estremamente positiva verso Cina (+40,3%), India (+22,3%) e Corea del Sud (+25%), negativa per Singapore (-35,3%) e Giappone (-6%). Da ultimo, le esportazioni delle imprese lodigiane verso il continente americano registrano un buon recupero sul 2020 (+20,2%), che si riscontra sia per i Paesi dell’America Settentrionale (+27,1%) che Centro-Meridionale (+7,7%).

Scomponendo per direttrice geografica la dinamica negativa dell’import lodigiano del trimestre, si osserva come il calo dipenda principalmente dalla forte riduzione delle merci in arrivo dall’Asia (-19,9%). In particolare si riduce significativamente l’import dalla Cina (-23,2%), mentre cresce da altri mercati minori. Rimane quasi invariato dal quarto trimestre 2020 l’import dall’Europa (+0,1%) dove si osserva una piccola crescita dei flussi da Paesi UE (+0,5%) e una riduzione invece dal Regno Unito (-32%), che dopo la Brexit è il primo Paese europeo extra-UE per le imprese del lodigiano. Nei confronti dell’America i valori assoluti sono piuttosto contenuti ma si segnala ugualmente un raddoppio dei flussi che riguarda sia la parte settentrionale sia centro-meridionale del continente. Nel bilancio dell’intero anno 2021 a confronto con il 2020, si osserva invece un incremento delle importazioni delle imprese lodigiane dall’Asia – per quanto relativamente contenuto – (+2,1%) nonostante una flessione delle merci provenienti dalla Cina (-2,3%). Rispetto all’Europa si registra un calo complessivo (-2,7%) che riguarda con intensità diverse sia l’UE (-1,8%) sia gli altri Paesi (-21,1%). In termini percentuali è molto rilevante la crescita dell’import dal continente americano (+71,1%), che risulta comunque di piccola entità per valori assoluti (circa 18 milioni di euro in più rispetto al 2020).

 

 

Dettaglio europeo

La prima destinazione delle esportazioni lodigiane nel trimestre in Unione Europea è – come di consueto – la Spagna, per complessivi 432 milioni di euro di merci. La Francia è l’altro mercato che vale più di 100 milioni di euro nel trimestre per le imprese lodigiane (123 milioni), più distante la Germania con 64 milioni. Su valori di scambio più contenuti troviamo Belgio e Portogallo attorno ai 34 milioni di euro di export, quindi tra i 20 e i 30 milioni si collocano Paesi Bassi, Polonia e Repubblica Ceca. In tutto l’anno 2021 l’export verso la Spagna vale quasi la metà dell’insieme degli scambi del lodigiano con l’Unione Europea: si tratta di 1,5 miliardi di euro su 3,3 miliardi complessivi. Il mercato francese vale 516 milioni, quello tedesco 271 milioni. Superano i 100 milioni di export in un anno anche Belgio (147 milioni) e Portogallo (122 milioni), poco al di sotto invece troviamo Paesi Bassi (95 milioni) e Polonia (90 milioni).

Poco più della metà delle importazioni lodigiane provenienti dall’Unione Europea nel quarto trimestre 2021 riguarda Germania (256 milioni di euro) e Francia (231 milioni). Flussi importanti di merci per le imprese lodigiane riguardano anche Paesi Bassi (115 milioni), Belgio (97 milioni) e Spagna (91 milioni). A distanza troviamo Polonia (41 milioni) e Repubblica Ceca (32 milioni), mentre nessun altro mercato supera i 20 milioni. Nell’intero 2021 le importazioni dalla Germania ammontano a 978 milioni di euro e quelle dalla Francia a 835 milioni, insieme circa la metà dell’import lodigiano da Paesi UE. Volumi di scambio inferiori riguardano Paesi Bassi (381 milioni), Belgio (367 milioni) e Spagna (343 milioni).

La flessione dell’export verso i Paesi UE nel trimestre deriva in buona parte dal calo delle merci dirette in Spagna (-17,7%), ma dal grafico si osserva un discreto numero di Paesi che denunciano una flessione. Tra questi si segnalano riduzioni dei flussi poco pronunciate che riguardano Germania (-0,7%) e Belgio (-3,6%); più consistente invece il calo del mercato portoghese (-14,9%). Tra i mercati che crescono troviamo Francia (+4,4%) e Polonia (+26,5%). Il bilancio complessivo del 2021 è decisamente migliore sia per i mercati UE nel complesso (+12,7%) sia per la Spagna (+21,3%). Segna una crescita anche la Francia, il secondo mercato per volumi (+6,2%); superiore al 10% l’incremento annuo di Belgio (+11,6%), Portogallo (+13,7%) e Polonia (+33,5%). L’export verso la Germania denuncia un lieve calo (-0,3%), più marcata la riduzione dei flussi che riguarda Paesi Bassi (-8,8%) e Repubblica Ceca (-28%).

La dinamica dell’import del trimestre nei confronti dei Paesi UE risulta in leggera crescita (+0,5%). Al forte calo delle importazioni lodigiane dalla Germania (-11,2%) si contrappone un aumento delle altre maggiori direttrici. Per la Francia la crescita è minima (+0,2%), più robusta per Spagna (+2,2%) e Paesi Bassi (+5,3%), fino al +29,4% dell’import dal Belgio e al +50,4% dalla Polonia. Tra i mercati in calo, oltre alla Germania si segnala la Repubblica Ceca (-23,1%). Nel bilancio annuo complessivo, l’import delle imprese lodigiane dall’UE si riduce dell’1,8%. La Germania risulta il primo “responsabile” della flessione, con un calo del 10,3% rispetto al 2020 oltre ai Paesi Bassi (-17,6%), e in misura minore la Spagna (-1,8%). Si registra all’opposto una crescita dei flussi dalla Francia (+1,6%) e da altri Paesi meno importanti per la dimensione dei loro flussi quali Polonia (+49,3%), Repubblica Ceca (+34%) e Belgio (+20,6%).

 

 

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