la dinamica dell'interscambio brianzolo

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2021
Settori

Nel quarto trimestre del 2021 i principali comparti dell’export della Brianza si confermano i prodotti in metallo (505 milioni di euro movimentate nel trimestre) e i macchinari (409 milioni), che insieme valgono quasi un terzo (32,6%) delle esportazioni complessive della provincia. I flussi di prodotti chimici ammontano a circa 369 milioni (13,2%); è pari a 306 milioni invece la categoria residuale delle "altre attività manifatturiere", tra le quali si trovano le esportazioni di mobili che valgono 281 milioni di euro. Altri cinque comparti superano la soglia dei 100 milioni di euro di merci esportate: in ordine decrescente si tratta dell’elettronica (293 milioni), della farmaceutica (259 milioni), della gomma-plastica (202 milioni), degli apparecchi elettrici (123 milioni) e infine dei prodotti di abbigliamento (117 milioni). La graduatoria complessiva del 2021 risulta quasi identica per quanto riguarda la distribuzione per settore. Sono ben cinque i comparti che superano il miliardo di euro di merci esportate; i prodotti in metallo arrivano poco al di sotto dei 2 miliardi (1.976 milioni), i macchinari valgono quasi 1,6 miliardi di export per la Brianza, segue la chimica con oltre 1,4 miliardi, infine l’elettronica e le altre attività manifatturiere poco al di sopra del miliardo di euro. Tra i restanti settori, i flussi di export della farmaceutica ammontano a 891 milioni di euro, quelli della gomma-plastica a 759 milioni, seguono in graduatoria apparecchi elettrici (453 milioni) e abbigliamento (436 milioni).

Passando a considerare la composizione settoriale delle importazioni delle imprese brianzole, nel quarto trimestre 2021 si osserva la chimica in prima posizione con 500 milioni di euro di merci importate, pari a poco meno del 20% del totale provinciale. Seguono gli approvvigionamenti di merci dei comparti della meccanica, in particolare 366 milioni di euro che riguardano i prodotti in metallo e 313 milioni i macchinari. La graduatoria prosegue con il comparto dell’elettronica per un valore di 279 milioni di euro, dei prodotti farmaceutici per poco meno di 260 milioni e degli apparecchi elettrici per quasi 195 milioni. Superano i 100 milioni di euro anche gomma-plastica, abbigliamento e il comparto residuale delle "altre attività manifatturiere". Nell’intero 2021 risultano quattro settori per i quali l’approvvigionamento di merci della Brianza supera il miliardo di euro. I flussi di maggiore rilevanza riguardano la chimica con 1,7 miliardi di euro, seguita da prodotti in metallo (1,3 miliardi), macchinari ed elettronica. Poco al di sotto del miliardo di euro si colloca la farmaceutica (993 milioni), seguita dagli apparecchi elettrici (719 milioni); nessun altro comparto supera la quota dei 500 milioni.

La dinamica dell’export brianzolo vede una discreta crescita per quanto riguarda il quarto trimestre, ancora più robusta considerando il dato dell’anno, che risente però del recupero dal lockdown della prima metà del 2020. Per quanto riguarda il confronto con il quarto trimestre dello scorso anno, la crescita risulta del 9,4% mentre rispetto all’intero 2020 l’incremento risulta del 17,3%. Scomponendo per settore la dinamica dell’export del quarto trimestre, la quasi totalità dei comparti risulta in crescita. Tra i maggiori si segnala un forte incremento della farmaceutica (+29,7%), calata lo scorso trimestre; una crescita altrettanto robusta riguarda l’abbigliamento (+23,9%), meno rilevante però per valori assoluti. Tra i comparti di maggiori dimensioni, crescite superiori al 10% riguardano gomma-plastica (+17,8%), elettronica (+17%) e chimica (+11,5%). Più contenuta la dinamica di crescita che riguarda le altre attività manifatturiere (+9,1%), i prodotti in metallo (+7,5%) e gli apparecchi elettrici (+5%). I macchinari rappresentano l’unico comparto con più di 100 milioni di export che segna un calo rispetto al 2020 (-8,1%); tra i comparti di minori dimensioni si segnala un dato negativo per i mezzi di trasporto (-16,5%). Considerando il dato cumulato dell’intero anno, la dinamica di crescita migliora per l’export brianzolo nel complesso e per la maggior parte dei settori, mettendo in evidenza un significativo recupero rispetto alle riduzioni dei flussi commerciali con l’estero che hanno caratterizzato il 2020, in particolare la prima metà dell’anno. Riguardo la meccanica, si osserva una crescita del 18,4% per i prodotti in metallo e del 15,5% per i macchinari. Superano il 20% gli incrementi annui della chimica (+21,5%) e della categoria residuale delle altre attività manifatturiere (+21,6%). Tutti i comparti per i quali le imprese brianzole hanno esportato merci per almeno 100 milioni di euro nel 2021 risultano in crescita, in particolare osserviamo farmaceutica (+16,5%) e gomma-plastica (+16%).

La dinamica delle importazioni della Brianza indica un forte recupero rispetto al quarto trimestre del 2020 (+28,5%). La dinamica di crescita coinvolge quasi tutti i comparti del manifatturiero; l’unico segno negativo si osserva per le importazioni del comparto alimentare (-14,8%) tra i più piccoli in valori assoluti. Il comparto della chimica – il più rilevante per la dimensione dei flussi – è anche quello cresciuto maggiormente (+65,6%). Notevoli incrementi percentuali riguardano anche i prodotti in metallo (+41%), l’abbigliamento (+37,3%), i macchinari (+29,2%) e gli apparecchi elettrici (+26,5%). La dinamica annua dell’import delle imprese brianzole è ugualmente molto sostenuta (+27,7%), con incrementi rilevanti per quasi tutti i comparti. Le uniche eccezioni vengono dai due cresciuti nel 2020, ovvero l’alimentare che registra un calo (-17,2%) e la farmaceutica che è quello cresciuto di meno (+7,9%). L’incremento percentualmente maggiore sul 2020 si osserva per i comparti della chimica (+58,8%) e dei prodotti in metallo (+41,3%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Quasi i due terzi (65,5%) delle esportazioni delle imprese brianzole del quarto trimestre 2021 sono destinati a Paesi del continente europeo. Si tratta di 1,8 miliardi di euro di merci, di cui oltre 1,3 miliardi dirette a Paesi partner UE e 481 milioni a Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il più rilevante si conferma la Svizzera (237 milioni di euro), che per le imprese brianzole vale il doppio del Regno Unito (107 milioni). I Paesi asiatici intercettano il 20% delle esportazioni brianzole del trimestre, in cifre sono 561 milioni di euro. La principale direttrice riguarda l’Asia Orientale: verso la Cina sono diretti 117 milioni di euro di merci, altri 154 milioni sono invece destinati alle quattro Tigri Asiatiche (circa la metà dei quali indirizzati a Singapore). Il continente americano vale circa la metà di quello asiatico, sono 297 milioni di euro (il 10,6% del totale), per la gran parte (208 milioni) diretti ai soli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania sono destinatarie rispettivamente del 3,3% e dello 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre. Nell’intero anno 2021 la quota di esportazioni dirette a Paesi europei è quasi identica a quella dell’ultimo trimestre (65,8%) per un valore di quasi 7 miliardi di euro, di cui 5,1 miliardi destinati a Paesi UE e 1,8 miliardi ai restanti. I flussi che riguardano l’Asia ammontano a 2,1 miliardi di euro, dei quali 1,5 miliardi si riferiscono ai Paesi dell’Estremo Oriente (427 milioni diretti in Cina, 305 milioni a Singapore), contro 418 milioni di euro di merci indirizzate a mercati del Medio Oriente e infine 161 milioni all’Asia Centrale (principalmente India). Nel 2021, verso il continente americano si sono diretti 1,1 miliardi di esportazioni, la cui gran parte interessa gli Stati Uniti: si tratta di 775 milioni di euro, mentre poco meno di 280 milioni di euro di merci sono destinate ai Paesi dell’America Centro-Meridionale.

Riguardo all’approvvigionamento di merci delle imprese brianzole, nel quarto trimestre 2021 oltre il 70% del valore delle importazioni complessive proviene dall’Europa (circa 1,8 miliardi di euro, di cui 1,5 da Paesi UE). Risulta leggermente inferiore rispetto ai trimestri recenti la quota delle importazioni che riguarda l’Asia, pari al 21,6% del totale per complessivi 544 milioni di euro; poco più della metà di questi flussi riguarda la sola Cina (280 milioni di euro). Ammontano a 145 milioni di euro le importazioni dal continente americano (5,8% del totale), quasi interamente riferite a merci provenienti dagli Stati Uniti (134 milioni). Le importazioni complessive delle imprese brianzole per il 2021 ammontano per volumi di scambio a 9,4 miliardi di euro, di cui 6,6 miliardi provenienti da Paesi europei, in particolare quasi 5,5 miliardi da partner dell’Unione Europea. L’approvvigionamento di merci dall’Asia vale 2,1 miliardi di euro, di cui poco più di 1 miliardo proveniente dalla Cina e quasi 450 milioni dalle quattro Tigri Asiatiche (190 milioni dalla Corea del Sud). Provengono dal continente americano 536 milioni di euro, quasi integralmente (500 milioni) dagli Stati Uniti.

La variazione dell’export delle imprese brianzole del quarto trimestre 2020 è ampiamente positiva verso Europa, Asia e America; scendendo nel dettaglio delle macro-aree e dei Paesi, si osservano comunque alcuni mercati in controtendenza. Più precisamente, l’incremento delle esportazioni varia dal 7,4% dell’Asia al 12,1% dell’America, passando per il 9,9% dell’Europa. In Europa si registra una crescita dell’11,1% dell’export brianzolo verso l’Unione Europea, che si ferma al 6,6% per i Paesi europei non UE; tra questi ultimi si osservano crescite rilevanti verso Svizzera (+7,7%) e Turchia (+30,2%), in calo il Regno Unito (-3,9%) e la Russia (-7,3%). Nel continente americano la dinamica positiva si deve unicamente alla parte centro-settentrionale del continente (+17% che diventa +18,7% per gli Stati Uniti), mentre sono in leggero calo i Paesi dell’America Centro-Meridionale (-1,5%). In Asia si osserva una flessione dei flussi diretti in Medio Oriente (-7,4%) e Asia Centrale (-7,6%), contrapposti a una performance estremamente positiva dei Paesi dell’Asia Orientale (+14,6%). Tutti i maggiori mercati dell’Estremo Oriente risultano in crescita per la Brianza, a partire dal più importante, ovvero la Cina (+11,7%); in termini percentuali gli incrementi maggiori riguardano Giappone (+71,5%) e Singapore (+38,7%), più contenuti verso Corea del Sud (+12,9%). Se dal trimestre passiamo a considerare la dinamica dell’intero anno, i dati migliorano significativamente per tutte le direttrici geografiche, dal momento che si viene a includere nel confronto il periodo di maggiori riduzioni degli scambi commerciali registrato nel primo e ancor di più nel secondo trimestre del 2020. L’export verso l’Europa segna un recupero del 16,1%, quasi identico per le due macro aree dei mercati UE e dei restanti Paesi; tutti i principali Paesi non UE crescono a partire dal più rilevante, ovvero la Svizzera (+11,2%). Fuori dall’Europa, la dinamica dell’America (+23,9%) risulta migliore di quella dell’Asia (+19,9%). In America si segnala un forte recupero dell’export verso gli Stati Uniti (+26,7%), molto positivo anche il dato relativo all’America Centro-Meridionale (+17,7%). In Asia si registra una crescita del 10,2% verso il Medio Oriente e del 30,5% verso l’Asia Centrale; più rilevante per le dimensioni dei flussi l’incremento del 21,8% nei confronti dell’Asia Orientale, con performance particolarmente positive per Cina (+26,9%), Singapore (+44,3%) e Giappone (+70%).

La dinamica dell’import della Brianza risulta migliore di quella dell’export; l’incremento rispetto al quarto trimestre 2020 è stato infatti del 28,5% rispetto a un +9,4% dell’export. Tutte le principali direttrici geografiche sono in forte crescita su base annua, in particolare si notano incrementi importanti dei flussi di merci provenienti da America (+49,3%) e Asia (+49,9%). In Europa si osserva un incremento inferiore – anche se di entità rilevante (+21,1%) – che beneficia soprattutto dell’aumento delle merci provenienti da altri Paesi UE (+24,5%). Riguardo al continente americano, si osservano incrementi di notevole intensità sia rispetto ai Paesi dell’America Settentrionale (+50,1%) sia dell’America Centro-Meridionale (+38%). In Asia l’aumento dell’import riguarda – con diversa intensità – tutte le macro aree del continente; da segnalare in particolare in Estremo Oriente il forte incremento dei flussi provenienti dalla Cina (+39,9%) e dalla Corea del Sud (quasi quadruplicati). La dinamica dell’intero anno 2021 vede un incremento complessivo dell’import provinciale del 27,7%, con un contributo maggiore di alcuni punti percentuali da parte di America (+30,5%) e Asia (+33,1%) rispetto all’Europa (+25,3%). In Europa si registrano incrementi nell’approvvigionamento delle merci di simile entità tra i Paesi UE (+25,4%) e non UE (+24,8%), tra i quali si osserva un calo del Regno Unito (-2,9%). In America si nota che l’aumento dell’import si deve alla crescita dei flussi dagli Stati Uniti (+34,8%), mentre nei confronti dell’America Centro-Meridionale si registra un incremento di piccola entità (+2,9%). In Cina infine le importazioni brianzole hanno visto un recupero sul 2020 di oltre un terzo (+37,7%); più rilevante in termini percentuali l’incremento registrato dai mercati delle quattro Tigri Asiatiche (+54,3%).

 

 

Dettaglio europeo

Germania e Francia sono le principali destinazioni dell’export della Brianza verso l’Unione Europea nel quarto trimestre 2021; il valore delle merci esportate è pari a 392 milioni di euro per la Germania e 234 milioni per la Francia. Segue la Spagna che vale per le imprese brianzole 125 milioni di euro nel trimestre. La Polonia è il primo tra i Paesi dell’Europa dell’Est, con circa 94 milioni di euro di export nel trimestre, successivamente troviamo i Paesi Bassi (80 milioni) e il Belgio (57 milioni). Nell’intero anno 2021 le esportazioni delle imprese della Brianza in Germania valgono 1,4 miliardi di euro, seguono Francia (917 milioni) e Spagna (484 milioni); nel complesso il 55% dell’export brianzolo in UE riguarda questi tre Paesi. La graduatoria prosegue con la Polonia a quota 349 milioni, quindi Paesi Bassi (262 milioni) e Belgio (254 milioni), mentre altri cinque Paesi superano i 100 milioni di export (Austria, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria).

La Germania è il partner UE più importante per la Brianza anche nella graduatoria dell’import; si tratta di quasi un terzo delle merci importate nel trimestre dalla UE pari a 479 milioni di euro. In seconda posizione i Paesi Bassi (243 milioni di euro di import) seguiti dalla Francia (205 milioni). Flussi di importazioni superiori ai 100 milioni di euro riguardano anche Belgio (130 milioni) e Spagna (101 milioni). Il dato complessivo del 2021 vede un ammontare di ben 1,8 miliardi di euro di importazioni dalla Germania. Molto inferiore l’entità dei flussi che riguarda gli altri Paesi UE, i principali dei quali sono Paesi Bassi (782 milioni), Francia (668 milioni) e Belgio (508 milioni).

La dinamica dell’export del trimestre indica variazioni positive per i principali partner europei della Brianza. La Germania oltre a essere il primo Paese per volumi di scambi è anche tra quelli che hanno registrato la crescita più significativa (+23,1%); piuttosto robusto anche l’aumento che riguarda Polonia (+30,8%) e Paesi Bassi (+36,1%). Un ritmo di crescita inferiore si osserva per gli altri principali partner della Brianza quali Francia (+2,6%) e Spagna (+9,3%). Tra i pochi Paesi nei confronti dei quali si osserva un calo delle esportazioni, il più rilevante è la Svezia (-3,4%). Nel bilancio complessivo del 2021 sono quasi assenti i mercati verso cui si riducono le esportazioni. Quasi tutti in realtà hanno registrato un recupero sul 2020 superiore al 10%; in particolare per i principali Paesi si osserva un incremento del 17% verso la Germania, del 14,2% verso la Francia e del 20% verso la Spagna. L’eccezione è data dai Paesi Bassi, per i quali si riscontra invece una variazione minima (+0,3%).

La dinamica dell’import vede incrementare gli approvvigionamenti di merci della Brianza rispetto a tutti i principali partner UE. Le importazioni dalla Germania crescono del 31,9%, dal Belgio del 38% e dalla Francia del 29,4%. Al di sotto del 10% la crescita delle importazioni dalla Spagna (+8,1%). Flussi in calo si osservano solo da alcuni mercati minori, quali Ungheria (-6,1%) e Slovacchia (-8,7%). Anche osservando il bilancio dell’intero 2021, si registrano consistenti incrementi delle importazioni di merci brianzole da quasi tutti i Paesi UE, in particolare Germania (+31,7%), Paesi Bassi (+23,4%) e Francia (+22,5%). L’Ungheria rimane l’unico mercato discretamente rilevante per il quale si osserva un calo dei flussi (-1,2%).

 

 

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