la dinamica dell'interscambio lodigiano
Le esportazioni delle imprese lodigiane nel terzo trimestre 2021 ammontano nel complesso a 954 milioni di euro, di questi il 38,8% riguarda il comparto dell’elettronica (370 milioni in valore assoluto), che si conferma il più rilevante in provincia. Altri due comparti superano la soglia dei 100 milioni di euro di merci esportate nel trimestre: sono la chimica con 145 milioni di euro (il 15,1% del totale) e l’alimentare con 123 milioni (13%). La graduatoria provinciale dell’export prosegue con il comparto degli apparecchi elettrici che vale 84 milioni di euro, i macchinari 63 e la gomma-plastica 55. Tra gennaio e settembre la quota di esportazioni costituita dai prodotti dell’elettronica è identica a quella dell’ultimo trimestre (38,8%), per un totale di quasi 1,1 miliardi di merci esportate dal lodigiano. Le esportazioni di prodotti chimici sono pari a 423 milioni di euro (14,9%), quelle del comparto alimentare arrivano a 347 milioni (12,3%). Seguono l’export di apparecchi elettrici che è pari a 273 milioni di euro (9,6%), quindi i macchinari (209 milioni) e la gomma-plastica (152 milioni); nessuno dei restanti comparti supera i 100 milioni di export.
Le merci importate dalle imprese lodigiane nel terzo trimestre del 2021 valgono 1,5 miliardi di euro, di cui poco più di un terzo (35,3%) è rappresentato dal comparto dell’elettronica, in valori assoluti si tratta di 550 milioni di euro. Il secondo comparto per importanza è quello alimentare, le cui importazioni nel trimestre ammontano a 272 milioni di euro (17,4%), seguito a breve distanza dalla farmaceutica con 245 milioni (15,7%). Scorrendo la graduatoria, il lodigiano ha importato prodotti chimici per 144 milioni di euro nel trimestre, 88 milioni di euro di macchinari e 79 milioni di euro di prodotti in metallo. La composizione settoriale delle importazioni della provincia di Lodi dei primi nove mesi del 2021 risulta poco differente rispetto a quella del terzo trimestre. L’elettronica è di gran lunga il comparto più rilevante con ben 1,6 miliardi di euro di merci importate tra gennaio e settembre (36,4% del totale), seguita da alimentare (745 milioni) e farmaceutica (653 milioni). Completano la graduatoria la chimica (442 milioni), i macchinari (298 milioni) e i prodotti in metallo (242 milioni).
La dinamica annua dell’export del lodigiano mette in luce una crescita relativamente contenuta (+5,2%), inferiore alla media regionale (+16,8%) e nazionale (+13,6%). Considerando i settori più rilevanti delle esportazioni lodigiane, risultano in discreta crescita annua sia l’elettronica (+7,3%) sia la chimica (+10,9%). In direzione opposta l’alimentare, che aveva retto nel 2020 e che ora risulta tra i comparti più in calo (-15,6%). Una riduzione di entità quasi identica (-15,4%) riguarda anche il settore dei macchinari. La maggior parte dei comparti minori registra incrementi superiori al 10%, come gli apparecchi elettrici (+12,3%) e la gomma-plastica (+38,2%). La dinamica complessiva dei primi nove mesi dell’anno registra una forte crescita rispetto al 2020 (+18,9%), da leggere però con cautela alla luce dello stop alle attività produttive del secondo trimestre 2020. L’alimentare si conferma il principale comparto in controtendenza, registrando un calo del 10,1% rispetto al 2020. Tutti gli altri comparti manifatturieri (eccetto la voce residuale delle altre attività manifatturiere) risultano invece in crescita. Il comparto più importante, ovvero l’elettronica, è anche uno tra quelli più in crescita (+36,7%). Molto rilevante in termini percentuali il recupero annuo delle esportazioni dei comparti degli apparecchi elettrici (+24,5%), della gomma-plastica (+21,1%) e dei prodotti in metallo (+37,9%), più modesto invece per quanto riguarda la chimica (+9,5%) e i macchinari (+7%).
La dinamica dell’import del trimestre risulta ancora più tiepida di quella dell’export, si osserva infatti un incremento annuo fermo al 2%. Due comparti in particolare hanno offerto un contributo negativo alla dinamica del trimestre, si tratta di elettronica (-13%) e farmaceutica (-15,6%). Per contro, le importazioni di tutti gli altri comparti principali risultano in forte crescita. Particolarmente rilevante la crescita degli approvvigionamenti di merci che riguardano la chimica (+18,5%) e l’alimentare (+19,6%). Altri comparti minori segnalano incrementi ancora più significativi in termini percentuali, fino al +69,1% dei prodotti in metallo. Se consideriamo i primi nove mesi dell’anno, la dinamica complessiva dell’import migliora leggermente (+4,5%). In termini di confronto settoriale, risultano in realtà forti incrementi di import per quasi tutte le categorie merceologiche; la modesta performance complessiva si spiega quindi per effetto del pesante calo (-38,7%, circa 400 milioni di euro in meno in valori assoluti) che riguarda la farmaceutica, uno dei comparti che aveva registrato invece un forte incremento lo scorso anno. L’import dell’elettronica, calato nell’ultimo trimestre, risulta invece cresciuto del 15,5% nel dato dei nove mesi. Tra i restanti comparti, la chimica registra un recupero modesto (+8,5%) rapportato alla meccanica, ovvero macchinari (+61,9%) e prodotti in metallo (+53,4%).
Oltre il 90% delle merci esportate dalla provincia di Lodi nel trimestre risulta diretto a Paesi europei, in valori assoluti 871 milioni di euro, in gran parte diretti a Paesi membri dell’Unione Europea (820 milioni). Tra i Paesi europei non facenti parte della UE, i principali partner del lodigiano sono Svizzera (13,2 milioni) e Regno Unito (12,9 milioni). L’export verso l’Asia risulta di poco inferiore a 47 milioni di euro (il 4,9% del totale provinciale), di cui circa 31 milioni riguardano i Paesi dell’Asia Orientale, quali Cina (9,7 milioni) e Corea del Sud (6,2 milioni). Per contro, solo 12,6 milioni di euro sono diretti all’intero Medio Oriente e 3,3 milioni all’Asia Centrale. Il continente americano infine vale 20,8 milioni di euro di export nel trimestre per le imprese lodigiane, in prevalenza destinate agli Stati Uniti (12 milioni). La distribuzione geografica dell’export dei primi nove mesi del 2021 risulta del tutto sovrapponibile, con il 90,8% delle merci esportate (2,5 miliardi di euro) dirette verso un Paese europeo. La quasi totalità di questi flussi, ovvero 2,4 miliardi di euro, è destinata a Paesi che fanno parte dell’Unione Europea; tra i rimanenti mercati del vecchio continente, 36 milioni di euro di merci sono dirette nel Regno Unito, 31 milioni in Svizzera e 29 milioni in Turchia. L’export verso l’Asia è pari a 146 milioni di euro, dei quali 40 milioni diretti in Medio Oriente e circa 95 milioni in Asia Orientale, in particolare quasi 60 milioni tra Cina (30 milioni) e Hong Kong (29 milioni). L’export lodigiano in America infine vale 68 milioni di euro, di cui quasi 41 milioni per i soli Stati Uniti.
Sotto il profilo dell’approvvigionamento di merci dall’estero delle imprese lodigiane, la quota relativa ai Paesi europei scende dal 90% dell’export a poco meno del 60%. In cifre sono 935 milioni di euro di merci, dei quali solamente 35 provengono da Paesi non UE (quasi 20 dal Regno Unito). Al di fuori dell’Europa, il 39,3% dell’import lodigiano (circa 615 milioni di euro) proviene da Paesi del continente asiatico; la larga parte di questi flussi (560 milioni ovvero il 35,8% del totale provinciale) proviene in realtà dalla sola Cina. Piuttosto ridotta l’incidenza del continente americano, da cui nel trimestre sono giunte a Lodi meno di 10 milioni di euro di merci (lo 0,6% del totale). Nel complesso dei primi nove mesi del 2021 l’import delle imprese lodigiane da Paesi europei sale a 2,7 miliardi (59,1%), di cui 2,6 miliardi da partner UE. I flussi dall’Asia sono invece pari a 1,8 miliardi di euro di merci, delle quali 1,6 miliardi dalla sola Cina (nel resto del continente, si osservano 49 milioni di import dall’India). Il resto del mondo (America, Africa e Oceania) rileva per meno dell’1% delle merci importate dal lodigiano quest’anno, in tutto poco meno di 39 milioni di euro.
La dinamica dell’export lodigiano del terzo trimestre 2021 risulta positiva nei confronti delle maggiori direttrici geografiche. Rispetto ai mercati europei si osserva un incremento annuo del 5,4%, a cui contribuiscono i Paesi UE (+7,4%), mentre i restanti Paesi sono in calo (-19,2%) spinti verso il basso in modo particolare dal Regno Unito (-66,3%). In terreno positivo anche la dinamica del continente asiatico, nei cui confronti l’export della provincia è cresciuto in un anno del 3,2%. La crescita beneficia soprattutto di alcuni mercati dell’estremo oriente, che risultano addirittura più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2020 come Cina (+104,7%) e Corea del Sud (+113%). Si muove in direzione opposta il Medio Oriente, nei cui confronti l’export delle imprese lodigiane è in calo (-21,5%). Nei confronti delle Americhe i flussi di merci dal lodigiano sono pressoché identici in valori assoluti a quelli del terzo trimestre 2020 (circa 1.000 euro di differenza); al suo interno però si nasconde una dinamica fortemente differenziata tra la grande crescita degli Stati Uniti (+53,4%) e il forte calo dell’America Centro-Meridionale (-40,6%). Estendendo l’osservazione ai primi nove mesi dell’anno, la dinamica complessiva migliora per tutti i continenti, riflettendo il recupero delle esportazioni rispetto ai mesi più critici del 2020. Verso i Paesi europei l’export lodigiano cresce del 19,1%; si mantiene però negativa la dinamica dei Paesi europei non UE (-20%) per effetto del calo del Regno Unito (-64%). Fuori dall’Europa, il bilancio migliore riguarda l’America (+34,6%), con un contributo positivo sia dagli Stati Uniti (+47,8%) sia dai Paesi dell’America Centro-Meridionale (+10,6%). L’export lodigiano verso l’Asia cresce a una velocità inferiore (+6,3%), subendo un calo dei flussi diretti ai Paesi del Medio Oriente (-26,8%). Per contro è molto positiva la dinamica dell’Asia Orientale (+23%), spinta verso l’alto da Cina (+41,7%) e Hong Kong (+26,9%).
La dinamica dell’import lodigiano del trimestre – come osservato – è solo di poco positiva (+2%), con performance piuttosto differenziate tra i principali mercati di riferimento. Le imprese lodigiane hanno infatti incrementato l’approvvigionamento di merci dall’Europa (+9,4%) e in particolare dall’Unione Europea (+10,7%), mentre hanno ridotto gli acquisti dall’Asia (-7,9%). Nel continente asiatico si è ridotto in particolare l’import dalla Cina (-12,2%), mentre aumenta rispetto ad altri mercati più piccoli per il Lodigiano, come l’India cresciuta di circa quattro volte. Positiva infine la dinamica dell’import dalle Americhe, cresciuto del 13,9% (+27,9% gli Stati Uniti). Considerando la dinamica dei nove mesi del 2021 si inverte il rapporto tra Europa e Asia, in quanto si riduce l’arrivo di merci dal vecchio continente (-3,6%) e al contrario aumenta sensibilmente dall’Asia (+18,3%), dove crescono sia la Cina (+13,7%) sia molti mercati minori. Molto rilevante in termini percentuali il contributo alla crescita dell’import del continente americano (+58%).
La prima destinazione delle esportazioni lodigiane nel trimestre tra i Paesi dell’Unione Europea si conferma la Spagna, per un valore di 372 milioni di euro di merci esportate. Il secondo mercato è la Francia, che vale però meno della metà della Spagna per le imprese lodigiane (131 milioni), segue la Germania con 65 milioni. Su valori di scambi più contenuti, altri partner rilevanti per le imprese lodigiane in Europa sono Belgio (36,7 milioni), Portogallo (28 milioni), Paesi Bassi e Polonia. Nei primi nove mesi del 2021 le merci esportate in Spagna ammontano a poco più di 1 miliardo di euro, per la Francia si arriva a oltre 390 milioni di euro e a 207 milioni per la Germania. Il Belgio supera la soglia dei 100 milioni (per l’esattezza 113) e altri sei Paesi si collocano tra i 50 e i 100, i principali dei quali sono Portogallo (88 milioni) e Paesi Bassi (71 milioni).
Poco più della metà delle importazioni lodigiane provenienti dall’Unione Europea riguarda Germania (279 milioni di euro) e Francia (192 milioni). Molto importanti per gli approvvigionamenti delle imprese lodigiane sono anche Belgio e Paesi Bassi (entrambi attorno ai 90 milioni), oltre alla Spagna (quasi 78 milioni). Repubblica Ceca (40 milioni) e Polonia (31 milioni) sono i mercati di approvvigionamento più importante nell’Europa dell’Est. Nei primi nove mesi del 2021, il primo Paese europeo di provenienza delle merci rimane la Germania (721 milioni) seguita dalla Francia (604 milioni). A distanza si collocano Belgio (270 milioni), Paesi Bassi (265 milioni) e Spagna (252 milioni).
La dinamica dell’export trimestrale beneficia in modo particolare della crescita del mercato spagnolo, pari al 12% rispetto al terzo trimestre del 2020. Meno buone le performance degli altri maggiori partner delle imprese lodigiane in Europa: bene il Belgio (+6,2%), più contenuto l’incremento di Francia (+1,3%) e Portogallo (+0,9%), in calo Germania (-9,6%) e Paesi Bassi (-7,2%). Considerando il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, la Spagna rimane il motore principale della crescita dell’export lodigiano (+49,4%). Un forte incremento percentuale riguarda anche il vicino Portogallo (+30,6%), oltre alla Polonia (+35,8%) e al Belgio (+17,3%). Per la Francia si osserva una crescita (+6,7%), per la Germania una leggerissima flessione (-0,2%). Tra i pochi mercati rilevanti, si segnalano in calo Paesi Bassi (-9,9%) e Repubblica Ceca (-34,1%).
La dinamica dell’import del trimestre nei confronti dei Paesi UE risulta in discreta crescita (+10,7%). In primo luogo, contribuiscono positivamente i due mercati più rilevanti, quindi Germania (+7,5%) e Francia (+16,6%). In forte incremento anche le importazioni dal Belgio (+22,6%), all’opposto dei vicini Paesi Bassi (-3,4%) e della Spagna (-1,4%). Scorrendo la graduatoria, vari mercati relativamente minori mettono in evidenza forti aumenti annui, come Repubblica Ceca (+47,7%) e Polonia (+82%). Il bilancio dei primi nove mesi del 2021 a confronto con lo stesso periodo del 2020 è negativo per il complesso delle importazioni dall’Unione Europea (-2,6%). La Germania, il primo Paese per numeri assoluti, offre il contributo negativo più importante (-10%) a cui si aggiungono Paesi Bassi (-24,8%) e Spagna (-3,2%). Tra i mercati da cui sono aumentate le importazioni delle imprese lodigiane, si segnalano Francia (+2,1%) e Belgio (+17,7%), oltre a molti altri Paesi che muovono però volumi di merci inferiori.