la dinamica dell'interscambio brianzolo

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2021
Settori

Nel terzo trimestre del 2021 i principali comparti dell’export della Brianza sono i prodotti in metallo (459 milioni di euro è il valore dei flussi di merci del trimestre) e i macchinari (370 milioni), insieme pari a circa un terzo (33,4%) delle esportazioni complessive. Poco al di sotto dei 350 milioni si trovano i prodotti chimici (13,9%), quasi 250 milioni invece la categoria residuale delle altre attività manifatturiere, tra le quali si trova la produzione di mobili, pari a 225 milioni di euro di export nel trimestre. Altri cinque comparti superano la soglia dei 100 milioni di euro di merci esportate, in ordine decrescente si tratta dell’elettronica (246 milioni), della farmaceutica (207 milioni), della gomma-plastica (180 milioni), dell’abbigliamento (117 milioni) e degli apparecchi elettrici (108 milioni). La graduatoria dei primi nove mesi dell’anno è quasi del tutto identica a quella dell’ultimo trimestre. I tre comparti principali superano il miliardo di euro di merci esportate, si tratta dei prodotti in metallo con 1,4 miliardi di euro, dei macchinari poco al di sotto di 1,2 miliardi e infine della chimica, che sfiora il miliardo e 100 milioni; nel complesso, poco meno della metà (48,2%) delle merci esportate dalle imprese brianzole nel 2021 riguarda uno di questi settori. Seguono i prodotti di elettronica con 781 milioni e le altre attività manifatturiere con 757 milioni. Completano la graduatoria i 631 milioni di euro dei prodotti farmaceutici e i 556 milioni del comparto della gomma-plastica.

Per quanto riguarda la composizione settoriale delle importazioni delle imprese brianzole nel terzo trimestre 2021, la chimica è il comparto principale, con oltre 490 milioni di euro di merci importate, pari al 21,3% del totale provinciale. Seguono gli approvvigionamenti di merci dei comparti della meccanica, in particolare 330 milioni di euro che riguardano i prodotti in metallo e 280 milioni i macchinari. Sono state importate invece merci del comparto dell’elettronica per un valore di 240 milioni di euro, dei prodotti farmaceutici per poco meno di 200 milioni e degli apparecchi elettrici per 180 milioni. Seguono abbigliamento e gomma-plastica tra i 120 e i 130 milioni di euro. Il dato complessivo delle importazioni tra gennaio e settembre del 2021 vede sempre al primo posto la chimica, per un valore dei flussi di 1,2 miliardi di euro. L’import della meccanica ammonta a 1,8 miliardi di euro, dei quali 978 riguardano i prodotti in metallo e 874 i macchinari. Seguono l’elettronica con 756 milioni e poco al di sotto la farmaceutica con 736.

L’osservazione della dinamica annua vede ancora incrementi a doppia cifra delle esportazioni per buona parte dei comparti, specie per quanto riguarda il dato cumulato dei primi nove mesi. Si tratta di un dato che riflette un rimbalzo e un recupero rispetto al 2020 piuttosto che una reale crescita, sebbene allo stesso tempo si possa osservare un incremento anche rispetto al 2019, sia per quanto riguarda il terzo trimestre (+7,2%) che il dato cumulato (+8,6%). Scomponendo per settore la dinamica dell’export del terzo trimestre, si osserva come la maggioranza dei comparti risulti in positivo. Tra i comparti più rilevanti, gli incrementi maggiori in termini percentuali riguardano gomma plastica (+14,1%), chimica (+13,8%) e macchinari (+13,8%). Attorno al 10% la crescita delle esportazioni dell’abbigliamento; al di sotto di questa soglia gli altri comparti, tra cui si segnalano l’elettronica (+8,7%), le altre attività manifatturiere (+5,5%) e i prodotti in metallo (+4,4%). Risulta invece in calo il comparto farmaceutico (-7,9%), per il quale però si tratta di una flessione seguita a una crescita estremamente rilevante nel terzo trimestre del 2020; si osserva infatti un incremento se si confronta il dato 2021 con quello del 2019. Considerando la dinamica dei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2020, gli incrementi annui aumentano di intensità, in quanto il periodo osservato include il secondo trimestre dello scorso anno, quello cioè in cui gli scambi con l’estero hanno toccato il punto più basso in termini di volumi. Per i tre principali comparti si segnalano recuperi annui superiori al 20%, in particolare +26,7% per i macchinari, +25,3% per la chimica e +22,7% per i prodotti in metallo. Al di sopra del 20% anche la crescita della categoria residuale delle altre attività manifatturiere (+27,5%), più contenuto l’incremento che riguarda elettronica (+13,4%), farmaceutica (+11,8%) e gomma-plastica (+15,4%).

L’andamento delle importazioni delle imprese brianzole mette in evidenza un forte recupero rispetto al terzo trimestre del 2020 (+28,1%). La dinamica di crescita annua riguarda quasi tutti i comparti manifatturieri, con tre eccezioni: la farmaceutica (-11,2%), per la quale si osserva lo stesso rientro rispetto ai flussi del 2020 che si registra anche dal lato dell’export, oltre ad abbigliamento (-1%) e alimentare (-25,6%). Per contro, si segnalano importazioni del comparto della chimica quasi raddoppiate in un anno (+87,8%) e forti recuperi anche dei flussi della meccanica, in particolare +35,6% per le importazioni di macchinari e +39,5% per i prodotti in metallo. Più contenuto l’incremento dell’elettronica (+15,5%). Riguardo la dinamica dell’intero periodo tra gennaio e settembre, rimane negativa la variazione annua del piccolo comparto dell’alimentare (-18%), mentre si osserva una crescita contenuta per la farmaceutica (+3,3%). Il comparto più grande per volumi di merci importate dalla Brianza, ovvero la chimica, è anche quello cresciuto maggiormente in termini percentuali (+56,3%). Incrementi annui superiori al 40% riguardano l’import di prodotti in metallo (+41,4%), apparecchi elettrici (+42,1%) e mezzi di trasporto (+43,8%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Quasi i due terzi (65,6%) delle esportazioni delle imprese brianzole del terzo trimestre 2021 si rivolge a Paesi del continente europeo. In cifre si tratta di 1,6 miliardi di euro di merci, di cui quasi 1,2 miliardi diretti a Paesi partner UE e 436 milioni a Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi, il più rilevante si conferma la Svizzera (206 milioni di euro), che per le imprese brianzole vale il doppio del Regno Unito (100 milioni). Verso Paesi asiatici sono diretti quasi 500 milioni di euro di merci, pari al 20,1% del totale provinciale. La gran parte di questi flussi riguarda l’Asia Orientale: la sola Cina è meta di 92 milioni di euro di export a cui si aggiungono le quattro Tigri Asiatiche con 157 milioni (più la metà dei quali indirizzati a Singapore). Il continente americano vale 269 milioni di euro (il 10,8% del totale), di cui circa 185 milioni per i soli Stati Uniti. Infine verso Africa e Oceania sono dirette rispettivamente il 2,9% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre. Il dato complessivo dei primi nove mesi del 2021 è di circa 5,1 miliardi di esportazioni dirette a Paesi europei (66%), la gran parte dei quali (3,7 miliardi) indirizzata a Paesi dell’Unione Europea, in special modo dell’Eurozona (3 miliardi). I flussi diretti in Asia ammontano a 1,5 miliardi di euro, dei quali 1,1 miliardi riguardanti i Paesi dell’Estremo Oriente (310 milioni la Cina, 230 milioni Singapore e 100 milioni la Corea del Sud), mentre 300 milioni di euro di merci sono dirette in Medio Oriente e 121 milioni in Asia Centrale. Il continente americano è stato meta di 830 milioni di euro di esportazioni delle imprese brianzole, delle quali la gran parte interessa gli Stati Uniti, si tratta di 566 milioni di euro, mentre 209 milioni di euro di merci sono destinate ai Paesi dell’America Centro-Meridionale.

Riguardo all’approvvigionamento di merci delle imprese brianzole nel terzo trimestre 2021, quasi il 70% del valore delle importazioni complessive proviene da mercati europei (in cifre 1,6 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi relativi a Paesi UE). Come di consueto, una quota rilevante delle importazioni è relativo all’Asia, da cui proviene il 23,9% delle merci in arrivo dall’estero; poco più della metà di questi flussi riguarda la Cina (290 milioni su 551 milioni dell’intera Asia). Dal continente americano infine le imprese brianzole hanno importato merci per 129 milioni (il 5,6% del totale), quasi integralmente provenienti dagli Stati Uniti (120 milioni). Nei primi nove mesi del 2021 i volumi di scambio ammontano a quasi 4,9 miliardi di euro di importazioni da Paesi europei, poco meno di 4 miliardi dei quali da partner dell’Unione Europea. L’approvvigionamento di merci dall’Asia vale 1,5 miliardi di euro, dei quali quasi 800 milioni riguardano la Cina e 316 milioni le quattro Tigri Asiatiche. Circa 390 milioni di euro provengono dall’America, in particolare dagli Stati Uniti (365 milioni).

La variazione annua dell’export delle imprese brianzole del trimestre mette in evidenza un recupero rispetto al 2020 per la quasi totalità delle destinazioni geografiche indicate nel grafico. Nel complesso, la crescita complessiva del 7,8% beneficia in particolare di forti incrementi dell’export verso Asia (+15,9%) e America (+15,1%), mentre la dinamica dell’Europa risulta più contenuta (+5%). Nel vecchio continente si registra una crescita annua del 5,8% dell’export diretto a Paesi UE, mentre la crescita dei Paesi extra-UE si limita al 2,8%; quest’ultimo dato in particolare risente del calo delle esportazioni dirette in Svizzera (-6,4%), mentre è molto positiva la performance delle imprese brianzole nel Regno Unito (+8,4%) e dei mercati minori di Turchia (+15,3%) e Russia (+13,2%). Nel continente americano la dinamica positiva riguarda in misura simile sia la parte centro-settentrionale del continente (+16,4% con un contributo rilevante degli Stati Uniti) cha quella centro-meridionale (+11,3%). Anche rispetto all’Asia si osserva un incremento annuo di tutte le macro-aree del continente pari al 9,4% per il Medio Oriente, al 20,8% per l’Asia Centrale, fino al 17% per l’Asia Orientale. L’export complessivo della Brianza in Estremo Oriente è quindi positivo nonostante un calo che riguarda Cina (-2,4%) e Taiwan (-13,5%). Si osservano infatti flussi più che raddoppiati verso il Giappone (+110,6%) e importanti incrementi verso Singapore (+47,1%), Hong Kong (+21,9%) e Corea del Sud (+19,8%). Considerando l’intero periodo gennaio-settembre 2021 a confronto con gli stessi mesi del 2020, la dinamica migliora sensibilmente per tutte le direttrici geografiche, dal momento che si viene a includere nel confronto il periodo di maggiori riduzioni degli scambi commerciali registrato nel secondo trimestre dello scorso anno. L’export verso l’Europa registra un recupero del 18,4%, di poco inferiore alla media provinciale (+20,4%). Per i Paesi UE la crescita osservata è del 18%, che sale al 19,7% per i Paesi europei non facenti parte dell’Unione. Fuori dall’Europa, la dinamica dell’America (+28,8%) risulta migliore di quella dell’Asia (+25,2%). In America si segnala un forte recupero dell’export verso gli Stati Uniti (+29,9%), molto positivo anche il dato relativo all’America Centro-Meridionale (+25,8%). In Asia si riscontra la crescita maggiore verso l’Asia Centrale (+50,7%), poco rilevante però per valori assoluti; in Estremo Oriente si segnala la buona performance della Cina (+33,8%), nonostante la flessione dell’ultimo trimestre, oltre a Singapore (+46,2%) e Hong Kong (+40,9%).

La dinamica dell’import della Brianza risulta molto più positiva di quella dell’export; l’incremento rispetto al terzo trimestre 2020 è stato infatti del 28,1%, contro un più modesto +7,8% dell’export. Per tutte le principali direttrici geografiche si osservano variazioni annue di segno positivo, dal +23,2% dell’Europa al +27,2% dell’America, fino al +44,5% dell’Asia. In Europa, l’incremento percentualmente più forte riguarda i mercati al di fuori dell’UE (+32,4%) come Turchia (+42,8%) e Russia (+98,4%). Nelle americhe si osservano forti incrementi dall’America Centro-Meridionale che riguarda movimenti di merci relativamente poco rilevanti; cresce comunque anche l’import dagli Stati Uniti (+26,7%). In Asia l’aumento dell’import riguarda in modo particolare la Cina, con incrementi delle importazioni dalla Brianza pari al 50,3%, ma si estende anche al Giappone (+39,6%) e alle quattro Tigri Asiatiche (+55,2%). La dinamica cumulata dei primi nove mesi del 2021 vede un incremento dell’import del 27,4% con differenze geografiche relativamente limitate tra il +24,6% dell’America e il +28,1% dell’Asia. L’import dall’Europa risulta in forte crescita sia nei confronti dell’UE (+25,7%) sia dei restanti Paesi (+32,5%). Riguardo l’America, l’incremento è relativo solo alla parte settentrionale del continente (+26,6%), mentre si osserva una riduzione verso l’America Centro-Meridionale (-9,3%), poco rilevante però per volumi (solo lo 0,2% del totale). In Asia cresce l’import di merci dalla Cina (+36,9%), così come dalle quattro Tigri Asiatiche (+36,2%), mentre diminuisce dall’India (-11,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Germania e Francia rimangono le principali destinazioni dell’export della Brianza verso l’Unione Europea nel terzo trimestre 2021, con volumi di merci transitate pari a 344 milioni di euro verso la Germania e 214 milioni verso la Francia. In terza posizione si colloca la Spagna, che vale per le imprese brianzole 112 milioni di euro. La Polonia è il primo tra i Paesi dell’Europa dell’Est con quasi 80 milioni di euro esportati nel trimestre. Scendendo nella graduatoria troviamo Paesi Bassi (56 milioni), Belgio (54 milioni) e Svezia (51 milioni). Nel complesso dei primi nove mesi del 2021 le esportazioni delle imprese della Brianza in Germania hanno superato il miliardo di euro. La Francia vale 682 milioni e la Spagna quasi 360. Il resto della graduatoria vede la Polonia a quota 255 milioni e il Belgio poco al di sotto dei 200 milioni, mentre altri quattro Paesi superano i 100 milioni di export (Paesi Bassi, Svezia, Austria e Repubblica Ceca).

La Germania è il partner UE più importante per la Brianza anche nella graduatoria dell’import, con un ammontare di merci importate nel trimestre pari a 480 milioni di euro. In seconda posizione i Paesi Bassi (155 milioni di euro di import) seguiti a breve distanza da Francia (146 milioni) e Belgio (133 milioni). Tra gennaio e settembre del 2021, gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole in Germania ammontano a ben 1,3 miliardi di euro. Vale meno della metà il secondo mercato in Europa costituito dai Paesi Bassi con 539 milioni di euro, seguito da Francia (463 milioni), Belgio (377 milioni) e Spagna (294 milioni).

La dinamica dell’export del trimestre registra incrementi di rilevante entità per la maggioranza dei partner europei della Brianza. I primi tre mercati in particolare crescono tutti più della media UE, la Spagna segna un +18%, la Germania +12,6% e la Francia +6,4%. Scorrendo la graduatoria, molti mercati superano il 10% di incremento annuo, tra i quali spicca la Svezia (+27,4%) oltre a Repubblica Ceca (+18,2%) e Polonia (+17,2%). Pochissimi i mercati che registrano una riduzione delle esportazioni; i Paesi Bassi sono il principale tra questi, con un calo annuo piuttosto rilevante (-38,9%). La dinamica risulta migliore per tutti i mercati se consideriamo l’intero periodo gennaio-settembre. L’export brianzolo verso la Germania è cresciuto del 14,8% rispetto al 2020, verso la Francia del 18,9%, mentre saliamo addirittura al 24,3% per la Spagna e al 35,3% per la Polonia. Per contro, i Paesi Bassi si confermano la principale eccezione in negativo (-10,2%).

La dinamica dell’import per Paese UE presenta una grossa variabilità tra le performance dei maggiori mercati. Le importazioni dalla Germania crescono di un rilevante 43,1%, si sale fino al 44,1% per la Polonia e al 71,4% per l’Austria. Risulta molto più contenuta invece la dinamica che riguarda Francia (+7,2%) e Spagna (+2,9%). Il principale mercato in calo, come per l’export, risulta quello dei Paesi Bassi (-4,4%). Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno indica rilevanti recuperi annui per tutti i maggiori mercati, che vanno dal +19,7% della Francia fino al +31,7% della Germania. Pochi sono i Paesi verso i quali si osserva un calo, il più importante dei quali è la Svezia (-12,6%).

 

 

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