La dinamica dell'interscambio lodigiano
Nel corso del 2024 le esportazioni delle imprese lodigiane valgono complessivamente 6,9 miliardi di euro, registrando una robusta progressione del 21% rispetto al 2023.
A livello settoriale, più della metà dei flussi (57,2%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia, per un valore delle esportazioni che si avvicina ai 4 miliardi di euro.
Piuttosto rilevanti per valore delle merci esportate anche il comparto della chimica (726 milioni, il 10,5% del totale) e quello dell’alimentare (646 milioni pari al 9,3%), al di sotto della soglia dei 500 milioni gli altri settori merceologici, tra i quali i principali risultano gli apparecchi elettrici (468 milioni) e i macchinari (253 milioni).
Le importazioni delle imprese lodigiane nel 2024 valgono nel complesso 10,9 miliardi di euro, registrando una forte crescita annua, per quanto inferiore a quella dell’export, risulta infatti un incremento del 10,6% (circa 1 miliardo di merci importate in più).
Come per l’export, il primo settore degli scambi con l’estero della provincia è rappresentato dall’elettronica, per un valore delle merci in arrivo di 5,5 miliardi di euro, che corrispondono quasi esattamente al 50% dei flussi complessivi che interessano la provincia.
L’alimentare è il secondo settore per dimensioni dell’import lodigiano, vale 1,6 miliardi di euro nel 2024 (il 14,9% del totale), seguito dalla farmaceutica a quota 1,3 miliardi (12,3%). Seguono ad una certa distanza in graduatoria gli altri settori, i primi dei quali sono la chimica con 745 milioni ed i prodotti in metallo a 463 milioni.
L’export lodigiano evidenzia una importante crescita del 21% rispetto al dato del 2023, circa 1,2 miliardi di euro in più. In valori assoluti è il comparto dell’elettronica ad avere fornito il contributo maggiore alla crescita, da solo ha movimentato quasi 1,1 miliardi di euro di merci in più rispetto allo scorso anno. In termini percentuali, il comparto cresce in un anno del 37,3%.
Crescono in ogni la maggioranza degli altri comparti dell’export provinciale, in particolare l’alimentare registra un incremento annuo del 7,1%, i macchinari del 13,1%, gli apparecchi elettrici e la farmaceutica entrambi attorno all’8%.
La principale eccezione in negativo è invece costituita dalla chimica, che registra un calo del 3,6%.
Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva, sebbene inferiore a quella dell’export, la crescita annua dei flussi dell’import lodigiano risulta infatti del 10,6%. L’elettronica è sempre il settore più rilevante in termini di contributo alla crescita, circa 760 milioni di euro di incremento rispetto al 2023, in percentuale un aumento del 16,2%, superiore alla media provinciale.
Tra i comparti maggiori si osserva un calo dell’import dell’alimentare (-2%) ed una flessione estremamente più rilevante che riguarda i macchinari (-25,2%).
Risultano in crescita quasi tutti i restanti comparti. Cresce moderatamente la farmaceutica (+3,1%), incrementi annui superiori al 10% riguardano tra gli altri le importazioni di apparecchi elettrici (+80,5%) e prodotti in metallo (+32%).
Le esportazioni delle imprese lodigiane nel corso del 2024 interessano – come di consueto – in larga prevalenza Paesi europei verso cui sono diretti il 92,7% del valore dei flussi, 6,4 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea (6,2 miliardi). Poco meno di 200 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (50 milioni).
Al di fuori dell’Europa, il continente asiatico è meta di quasi 290 milioni di euro di export del lodigiano (4,2% del totale), di cui 107 milioni riguardano il Medio Oriente e 117 milioni l’Asia Orientale; Cina (41 milioni) e India (36 milioni) sono i due mercati principali.
Riguardo al continente americano l’export lodigiano è pari a circa 117 milioni di euro (1,7% del totale), che per la parte preponderante (72 milioni) interessano i soli Stati Uniti.
L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia. Nel 2024 provengono dall’Asia il 51,1% delle importazioni provinciali, in valori assoluti oltre 5,5 miliardi di euro. La Cina è il mercato più rilevante, dalla quale provengono quasi 4 miliardi di euro di merci, più di un terzo dell’import provinciale complessivo; l’India è il secondo mercato di approvvigionamento per un valore di 860 milioni di euro.
L’incidenza del continente europeo sull’import del lodigiano è del 48,2%, circa 5,2 miliardi di euro, prevalentemente con origine da mercati dell’Unione Europea, mentre solamente 213 milioni si riferiscono a Paesi europei extra-UE (141 milioni riguardano il Regno Unito).
La crescita annua dell’export lodigiano beneficia soprattutto del forte incremento dei mercati europei (+22,6%) e molto meno della crescita dell’Asia (+6,6%). In Europa crescono soprattutto i flussi relativi ai mercati UE (+23,7%), mentre per i Paesi europei non UE si registra una riduzione del 4,3% per effetto di performance negative che riguardano Regno Unito (-8,9%), Svizzera (-12,6%) e Turchia (-20,4%).
In Asia si osservano incrementi rilevanti in termini percentuali verso Medio Oriente (+10,3%) e Asia Centrale (+59,3%) mentre si registra una riduzione dei flussi che interessano l’Asia Orientale (-12,2%), dovuta principalmente a un rilevante calo del mercato cinese (-22%).
Si segnala infine un discreto calo dell’export lodigiano nei confronti delle Americhe (-6,8%), dove si registra però una netta discrepanza tra la leggera crescita dei Paesi dell’America settentrionale (+1,4%) e il calo dell’America centro-meridionale (-20,1%).
Le importazioni di merci del lodigiano crescono del 10,6% rispetto al 2023. I flussi provenienti dal continente europeo registrano una crescita dell’8%, inferiore quindi alla media provinciale, mentre il contributo maggiore alla crescita arriva dall’Asia (+13,3%).
Nei confronti dell’Europa si riscontra una crescita annua delle importazioni dai partner della UE pari all’8,3% mentre nei confronti dei mercati non UE il bilancio è leggermente negativo (-0,3%) per effetto della riduzione dei flussi che riguardano Regno Unito (-2,4%) e Svizzera (-27%).
L’import lodigiano dall’Asia beneficia di un forte incremento dei flussi provenienti dal mercato indiano (+80,4%) che compensano ampiamente la contrazione riscontrata nel mercato cinese (-3,3%). Si osserva anche una forte crescita percentuale del Medio Oriente, poco rilevante però per volumi di merci scambiate (meno dello 0,1% del totale provinciale).
Nel 2024 il principale mercato per le esportazioni lodigiane verso l’Unione Europea, analogamente a quanto riscontrato negli anni recenti, è rappresentato dalla Spagna, verso la quale sono dirette quasi 3,5 miliardi di euro di merci provenienti dalla provincia, pari al 56,1% dei flussi diretti verso la UE e al 50,5% dell’export provinciale.
Il secondo mercato per valore delle esportazioni è la Francia con quasi 650 milioni di euro, circa un quinto del mercato spagnolo. La terza posizione è occupata dalla Grecia a quota 466 milioni di euro, seguita a distanza da Germania (293 milioni) e Portogallo (231 milioni); altri quattro pasi superano la soglia dei 100 milioni di export in un anno: Paesi Bassi, Belgio, Polonia e Cechia.
Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane nell’Unione Europea si conferma la Germania, da cui sono arrivate 1,4 miliardi di euro di merci in provincia nel 2024 che equivale a circa il 28% dell’import da Paesi UE.
La Francia è il secondo mercato, per un ammontare di 980 milioni di euro di merci in arrivo in un anno, quindi la Spagna, primo mercato per export, che dal lato dell’import movimenta 717 milioni di euro di merci.
Al di sotto dei 500 milioni di euro i restanti paesi, in particolare si segnalano flussi di merci piuttosto rilevanti provenienti da Paesi Bassi (477 milioni) e Belgio (quasi 405 milioni).
La dinamica dell’export della provincia di Lodi verso l’UE registra una robusta crescita a confronto con il 2023 pari al 23,7%. Come si osserva dal grafico, la quasi totalità dei mercati europei più rilevanti presenta una variazione positiva.
In valori assoluti, il contributo più importante alla crescita proviene dal mercato spagnolo, cresciuto in un anno di quasi 700 milioni (+24,9%). In termini percentuali spicca invece il dato relativo alla Grecia, che registra flussi pari a oltre cinque volte quelli relativi al 2023. Risultano in crescita – anche se a una velocità inferiore – altri mercati rilevanti quali Francia (+4,3%), Germania (+7,4%) e Portogallo (+8,6%).
L’import lodigiano da Paesi UE segna un incremento dell’8,3% rispetto al 2023. Crescono i flussi di merci in arrivo da quasi tutti i paesi più rilevanti, in particolare dai primi tre, per i quali si osserva una discreta progressione per Germania (+8,4%) e Francia (+8,9%) ed un incremento più contenuto per la Spagna (+1,3%).
Le variazioni positive più rilevanti in termini percentuali riguardano alcuni paesi dell’Europa dell’est ovvero Polonia, Slovacchia ed Ungheria, con flussi di merci raddoppiati in valore rispetto al 2023 nel caso di Slovacchia ed Ungheria.
Pochi mercati tra quelli presenti nel grafico registrano una variazione negativa, tra questi il più importante è costituito dai Paesi Bassi, in calo annuo del 3,2%.