La dinamica dell'interscambio milanese

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Quarto
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2024

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Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un export complessivo di 57,9 miliardi di euro, in diminuzione di circa 90 milioni rispetto al 2023 (-0,2%).

La dinamica negativa, in accelerazione nei primi tre trimestri dell’anno, è stata in parte recuperata a fine 2024 consentendo all’export milanese di contenere le perdite in valore.

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni registrate dal tessile, abbigliamento, pelli e accessori, e dal settore farmaceutico, in arretramento rispettivamente per 810 e 330 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni si sono verificate, inoltre, nei comparti dell’elettronica e ottica (-99 milioni), dei prodotti in metallo (-78 milioni) e della gomma plastica (-37 milioni).

Tra i settori in crescita, si registra invece un incremento consistente per gli apparecchi elettrici (187,3 milioni di aumento nei confronti del 2023 e 4,9 miliardi di euro esportati) e i  prodotti chimici (178 milioni l’incremento su base annua e 6,8 miliardi il valore dell’export). Seguono per rilevanza i mezzi di trasporto (57,3 milioni di euro di aumento e 1,5 miliardi di export) e la meccanica (52,5 milioni di incremento e 8,4 miliardi di euro di esportazioni).

Nella classifica settoriale dell’export, nelle prime cinque posizioni, si conferma al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 11 miliardi di euro seguita con 8,4 miliardi di euro circa dai macchinari. Seguono la chimica con 6,8 miliardi, la farmaceutica con 5,4 miliardi e gli apparecchi elettrici con 4,9 miliardi di euro.

Nel 2024, la città metropolitana di Milano ha registrato importazioni per 85,1 miliardi di euro, in flessione di 1,1 miliardi nei confronti dello scorso anno (-1,4%).

La consistente dinamica negativa dell’import è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai prodotti elettrici e dall’elettronica e ottica con perdite in valore rispettivamente di 1,2 miliardi e 1,1 miliardi di euro rispetto al 2023.

L’arretramento generale dell’import è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dai macchinari - oltre 640 milioni - e dai prodotti in metallo, 119 milioni di euro nel 2024.

In controtendenza, rispetto al trend generale risultano le variazioni registrate dai mezzi di trasporto – in aumento di circa 1,2 miliardi di euro – e dai comparti della farmaceutica e della chimica con incrementi di 482 e 328 milioni di euro, seguiti in graduatoria dalle industrie alimentari e delle bevande in aumento su base annua di oltre 109 milioni.

L’arretramento della dinamica non ha cambiato la composizione settoriale dell’import, tra i primi cinque comparti troviamo: elettronica e ottica con 12,8 miliardi di euro che si conferma come il primo settore in valore, seguito in seconda posizione dalla chimica  con circa 10 miliardi di euro, e in terza dalla farmaceutica con 8,1 miliardi; quasi appaiati seguono macchinari (7,7 miliardi) e mezzi di trasporto (7,6 miliardi).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel 2024 registra rispetto allo scorso anno un arretramento complessivo dello 0,2%.

Come già accennato, sulla contrazione complessiva delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-6,8%) e dalla farmaceutica (-5,7%).

Arretramenti consistenti dell’export si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dell’elettronica e ottica (-2,9%), dei prodotti in metallo (-1,9%), e della gomma-plastica (-1,6%).

Gli apporti positivi alla dinamica esportativa sono stati, invece, originati dal settore dei prodotti alimentari e delle bevande (+10,4%) e dai comparti degli apparecchi elettrici (+3,9%), dei mezzi di trasporto (+3,8%) e dei prodotti chimici (+2,7%), mentre è stato più contenuto l’apporto della meccanica (+0,6%).

Tra i settori di attività meno incidenti sulla dinamica dell’export milanese, si segnalano, inoltre, le flessioni a due cifre ascrivibili ai settori dell’estrazione dei minerali (-35,3%) e dell’agricoltura (-11,3%).

Nell’ultima parte dell’anno l’import dell’area metropolitana milanese ha recuperato parzialmente il trend calante dei primi nove mesi (-2,7%) riuscendo a limitare a fine 2024 la contrazione complessiva a -1,4%.

La dinamica negativa dell’import – oltre 1,1 miliardi di euro su base annua - è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai comparti dei prodotti elettrici (-15,3%), elettronici  e ottici (-8,5%), i più incidenti in valore sul totale import.

L’arretramento generale delle importazioni è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dal settore dei macchinari (-7,7%) e dalla contrazione dei prodotti in metallo che ha evidenziato nel corso del 2024 una perdita cumulata pari a -1,6%.

In controtendenza rispetto al trend calante generale risultano invece le variazioni positive registrate dai mezzi di trasporto (+18,3%) e dalla farmaceutica (+6,3%), seguiti in graduatoria per scala di intensità dai comparti della chimica (+3,4%), delle industrie alimentari e delle bevande (+2,8%) e della gomma-plastica (+0,9%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche confermano per il 2024 la prevalenza dei mercati europei:  55,7% del totale export e 74,3% delle importazioni totali.

Nel 2024 l’export verso l’Europa ha assorbito oltre 32 miliardi di euro, di cui 20,6 diretti verso l’Unione Europea e 11,4 verso i Paesi europei non UE dove le quote più consistenti sono dirette verso Svizzera (6 miliardi), Regno Unito (2,6 miliardi) e Turchia (1,4 miliardi).

Il dettaglio dell’export verso l’Europa evidenzia una perdita di 214,5 milioni di euro rispetto al 2023 derivante dalle opposte tendenze dei mercati: crescita per 265,4 milioni verso l’Unione europea e flessione di circa 480 milioni dei mercati europei non UE.

In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel 2024 le esportazioni verso il continente sono state pari a 12,8 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese), in aumento di oltre 114 milioni rispetto allo scorso anno.

L’Asia Orientale con 8,3 miliardi di euro rappresenta la principale destinazione continentale, pur mostrando un saldo negativo di 278 milioni rispetto al 2023. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 3,1 miliardi di euro, seguono, Giappone con 2,7 miliardi e le quattro Tigri Asiatiche, dove predominano Corea del Sud (1,2 miliardi) e Hong Kong (807 milioni).

Il Medio Oriente, con 3,4 miliardi rappresenta la seconda meta dell’export verso l’Asia, la crescita registrata, pari a 429,5 milioni ha infatti contribuito al saldo positivo registrato complessivamente dai mercati asiatici.

La seconda piazza extra-UE per l’export è l’America (9 miliardi di euro e il 15,6% del totale milanese), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti, 4,5 miliardi pari all’11% del totale dell’export milanese.

In relazione all’import, su un totale di 83,9 miliardi di euro, 62,3 miliardi provengono dall’Europa, di cui 54,1 dall’Unione europea e 8,2 dai paesi europei non UE.

Nei confronti 2023, la dinamica europea mostra una diminuzione di 820,5 milioni, attribuibile alla contrazione di oltre 1 miliardo di euro dai partner comunitari, mentre è aumentato di 197,3 milioni il flusso dai paesi europei esterni al perimetro dell’Unione europea.

In relazione all’import dall’Asia, con 15,9 miliardi di euro (18,9% del totale) rappresenta il partner principale extra UE. La dinamica mostra tuttavia una perdita di 736 milioni rispetto al 2023 alla quale ha concorso principalmente l’Asia orientale con oltre 614 milioni.

Più ridotta è invece la quota di importazioni proveniente dal continente americano: 4 miliardi di euro circa (4,8%), dei quali circa 2,5 miliardi dagli Stati Uniti (2,9%).

La  dinamica dell’export milanese per area geografica registra nel 2024 un calo complessivo (-0,2%) determinato dalla debolezza dei mercati europei e americani e degli Stati Uniti in particolare.

L’export verso l’Europa è diminuito dello 0,7% rispetto al 2023, nonostante la crescita ottenuta nei mercati della UE (+1,3%).

La dinamica europea è, infatti, attribuibile all’arretramento dei flussi esportativi verso i paesi non UE (-4%) ascrivibile alle sostenute flessioni delle esportazioni verso il Regno Unito (-6,8%), la Svizzera (-3,4%) e la Turchia (-5,3%).

In relazione ai mercati extra-europei, come accennato, si registra una flessione dell’export verso l’America (-3,4%), dove incide il calo degli Stati Uniti (-3,1%).

Nei confronti dei mercati asiatici, l’aumento complessivo dell’export (+0,9%) è attribuibile alla crescita dei mercati del Medio Oriente (+14,6%) che ha consentito di bilanciare la contrazione dell’Asia Orientale (-3,2%), dove emerge in particolare la significativa flessione verso le Tigri Asiatiche (-6%), sulla quale insiste la caduta dell’export verso la Corea del Sud (-8%) e Taiwan (-12,1%), e in misura più ridotta nei confronti di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnala l’arretramento delle esportazioni dirette in Cina (-1,8%), mentre si registra un aumento delle esportazioni verso il Giappone (+1,9%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato nel 2024 una flessione complessiva dell’1,4%, sulla quale ha inciso sia l’arretramento dei mercati europei (-1,3%) sia la flessione delle piazze asiatiche (-4,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa, la dinamica è stata trainata dall’arretramento registrato nei confronti dei partner dell’Unione europea (-1,8%), l’asse portante dell’import dell’area milanese. Su di un piano opposto e quindi in crescita si sono collocate le importazioni provenienti dai Paesi europei non UE (+2,5%).

Il focus sull’import dall’Asia evidenzia che la flessione (-4,4%) è ascrivibile alla contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-4,4%), che ha interessato in particolare le importazioni provenienti dal Giappone (-28,4%) e in misura più ridotta dalla Cina (-4,2%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle  quattro Tigri Asiatiche (+15,4%) è frutto invece del significativo incremento dell’import proveniente da Singapore, quintuplicato rispetto al 2023; la crescita ottenuta ha quindi bilanciato le consistenti riduzioni registrate nei confronti della Corea del Sud (-4,7%) e di Taiwan (-12,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala l’arretramento delle forniture provenienti dagli Stati Uniti (-1,1%) che non ha tuttavia inficiato la dinamica positiva dei flussi commerciali complessivi provenienti dall’America (+2,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha esportato verso l’Unione Europea prodotti per circa 20,6 miliardi di euro, registrando un incremento di oltre 265 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

La Francia si conferma quale mercato principale di destinazione dell’export verso l’Europa comunitaria, con un valore di oltre 4,5 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e dicembre 2024 (22% del totale export verso la UE), superando quindi la Germania che con oltre 4,2 miliardi di euro (20,6% del totale export verso la UE) si colloca al secondo posto per rilevanza come mercato export verso la UE per la città metropolitana di Milano.

Conferma, invece, la terza posizione la Spagna (11%), con più di 2,2 miliardi di euro seguita in ordine di grandezza dai Paesi Bassi (7,2%), con oltre 1,4 miliardi e dalla Polonia con 1,3 miliardi (6,3%).

I primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano quindi complessivamente il 67,1% dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore complessivo di circa 13,8 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (860,3 milioni) e Cechia (628,5 milioni), seguiti, con oltre 500 milioni di export, da Austria, Grecia, Romania e Portogallo.

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo dell’import dall’Unione Europea quantificabile in 54,1 miliardi di euro, in flessione di oltre 1 miliardo rispetto al 2023.

La Germania, con 16,7 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (30,9% del totale import dalla  UE)  si conferma come il primo partner delle imprese milanesi.

Seguono in ordine di grandezza, i Paesi Bassi, con 10,6 miliardi di euro (19,6% del totale import) e la Francia in terza posizione con 6,8 miliardi (12,6%).

Si collocano, invece, al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (4,2 miliardi di euro) e supera i 3,7 miliardi l’import di matrice belga che si conferma quale quinto fornitore UE.

I primi cinque partner commerciali rappresentano quindi il 77,7% delle importazioni provenienti dai partner UE, per un totale complessivo di 42 miliardi di euro.

Tra i partner commerciali che superano il miliardo e mezzo di euro per valore dell’import da un Paese dell’Unione Europea verso la città metropolitana di Milano, si segnalano Cechia e Polonia seguono poi con cifre superiori al miliardo di euro Irlanda, Svezia e Ungheria.

Valutato in termini percentuali, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento complessivo rispetto allo scorso anno (+1,3%).

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE evidenziano tuttavia alcune criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata dalla capacità di penetrazione milanese verso lo spazio comunitario è ben rappresentata dal trend calante dell’export verso la Francia che registra a fine 2024 un arretramento dello 0,4% rispetto allo scorso anno.

Le difficoltà per l’export milanese si sono, inoltre, palesate sia nei confronti della Germania – secondo mercato per rilevanza – sia nei confronti dei Paesi Bassi evidenziando per entrambi i mercati una dinamica annua debole (rispettivamente +0,2% e +0,4%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala, inoltre, la flessione verso il Belgio (-9,5%), mentre si osserva un incremento significativo sia nei confronti della Spagna (+8,9%) che della Polonia (+6,3%).

Nei confronti dei mercati minori per le esportazioni dell’area milanese, si rilevano delle performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Portogallo (+27,7%), Cechia (+4,3%) e Austria (+1,3%), mentre sono in flessione Romania (-13,6%) e Grecia (-2,3%).

Con riferimento alla dinamica annuale dell’import dall’Unione europea, nel 2024 si è registrata una consistente contrazione dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (-1,8%).

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura significativa gli arretramenti dei flussi provenienti dai partner più significativi per la struttura delle importazioni milanesi: Germania (-1,7%), Paesi Bassi (-5,6%), Francia (-4,9%) e Belgio (-2,9%).

L’unica eccezione all’andamento negativo registrato tra i partner comunitari più importanti per il territorio milanese è rappresentata dalla Spagna (+6,4%), alla quale si associano – tra i partner minori – i rilevanti incrementi registrati da Cechia (+17,6%), Austria (+4,1%), e Danimarca (+26,5%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, le flessioni dell’import provenienti da Polonia (-3,6%), Slovenia (-3%), Irlanda (-2,7%), Svezia (-1,3%) e Ungheria (-9,7%).

 

 

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