La dinamica dell'interscambio brianzolo

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Quarto
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2024

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Tra gennaio e dicembre 2024 l’export delle imprese brianzole ammonta a più di 14,5 miliardi di euro, registrando un importante incremento del 5,8% rispetto al dato del 2023.

Il principale comparto dell’export si conferma essere quello dei prodotti in metallo con 2,5 miliardi di euro di merci esportate in un anno ovvero il 17,2% del totale provinciale. Superano la soglia dei 2 miliardi di export annuo anche macchinari e farmaceutica, poco al di sotto si colloca la chimica; in tutto i primi quattro comparti coprono circa il 60% dell’export provinciale del 2024.

Piuttosto rilevante anche l’elettronica a quota 1,7 miliardi di euro, segue con poco meno di 1,2 miliardi la voce residuale delle altre attività manifatturiere, che comprende la produzione di mobili (circa 1 miliardo), seguita dalla gomma-plastica con 880 milioni mentre superano di poco i 500 milioni gli apparecchi elettrici e il tessile e abbigliamento.

Nel corso dell’anno 2024, le importazioni di merci delle imprese della Brianza ammontano a 11,8 miliardi di euro, cresciute del 9,6% rispetto all’anno precedente.

La scomposizione per settore di attività delle importazioni brianzole nel 2024 registra la farmaceutica come primo comparto per valore, circa 2,3 miliardi di euro, che corrispondono al 19,5% del totale provinciale. Seguono ad una certa distanza i flussi che riguardano la chimica, attorno ad 1,6 miliardi di euro, quindi i prodotti in metallo che valgono 1,5 miliardi.

Sopra al miliardo di euro di import troviamo anche i macchinari con 1,2 miliardi e l’elettronica con 1,1 miliardi. Piuttosto rilevanti anche i flussi di merci in arrivo relativi agli apparecchi elettrici (circa 890 milioni), all’abbigliamento (682 milioni) e alla gomma-plastica (625 milioni).

A confronto con il 2023 le esportazioni della provincia di Monza Brianza crescono del 5,8%, in valori assoluti pari a circa 800 milioni di euro di merci movimentate in più.

I maggiori comparti dell’export provinciale risultano tutti in crescita. In termini percentuali, gli incrementi più importanti si registrano per l’elettronica (+14,7%) e la farmaceutica (+23,4%).

Registrano una variazione più modesta ma comunque di segno positivo invece i macchinari (+4,6%), la chimica (+4,1%) e i prodotti in metallo (+3,3%).

Tra i comparti minori si osserva un raddoppio per i prodotti petroliferi, comunque scarsamente rilevanti per volumi, mentre tra le poche voci che registrano una riduzione si segnalano gli apparecchi elettrici (-4%), l’abbigliamento (-9,1%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-2,1%).

Le importazioni della Brianza crescono rispetto allo scorso anno del 9,6% (circa 1 miliardo di euro di incremento), una velocità di crescita quindi superiore a quella delle esportazioni, pari al 5,8%.

La crescita risente soprattutto di un singolo comparto che è la farmaceutica, per la quale si registra una variazione positiva rispetto al 2023 del 55,6%, in valori assoluti si tratta di 820 milioni di euro di merci movimentate in più.

Risultano in ogni caso in positivo la maggior parte degli altri comparti, quali gli apparecchi elettrici (+8,9%) e i prodotti in metallo (+4,9%). Le uniche due voci in calo sono però due dei comparti maggiori per l’interscambio brianzolo, si tratta dei macchinari (-11,8%) e dell’elettronica (-8,8%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

A livello geografico, poco meno dei due terzi (63,1%) dell’export brianzolo nel corso del 2024 è diretto verso Paesi europei, si tratta di 9,2 miliardi di euro, di cui circa 6,8 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 2,3 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più rilevante è costituito dalla Svizzera, da sola vale 1,3 miliardi di euro di export, seguono più a distanza da Regno Unito (400 milioni) e Turchia (poco meno di 300 milioni).

Verso il continente asiatico si dirigono invece 3,2 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, pari al 22,3% dell’export provinciale. Più dei due terzi di questi flussi riguardano l’Asia Orientale (2,3 miliardi), nello specifico 445 milioni verso la Cina e circa 1 miliardo verso le quattro Tigri Asiatiche (la metà dei quali si dirige a Singapore).

L’export verso le Americhe è di circa 1,6 miliardi di euro, quasi esattamente la metà dell’Asia ovvero l’11,1% del totale, dei quali 1,1 miliardi di euro di merci si dirigono verso gli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania intercettano nel complesso circa 500 milioni di euro, il 3,5% del totale provinciale.

Le importazioni brianzole del 2024 provengono per il 71,6% da Paesi europei, in cifre si tratta di 8,4 miliardi di euro; poco meno del 60% complessivo (6,9 miliardi) proviene da Paesi membri dell’Unione Europea, circa 1 miliardo e mezzo da Paesi europei non UE, tra cui la Svizzera che da sola sfiora il miliardo.

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa riguardano principalmente il continente asiatico, si tratta di quasi 2,4 miliardi di euro (il 20,3% del totale), di cui 1,1 miliardi provengono dalla Cina e 485 milioni dalle quattro tigri asiatiche. Il continente americano interessa invece per circa 885 milioni di euro di merci, il 7,5% dell’import complessivo, quasi interamente riguardanti gli Stati Uniti.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una crescita trainata principalmente dalla direttrice asiatica. L’export verso l’Europa registra in ogni caso una crescita annua, per quanto limitata al 3,1%. Al suo interno sono soprattutto i flussi che riguardano i Paesi europei non UE a crescere (+7,1%) grazie in particolare ad un robusto incremento della Svizzera (+14,6%), contro una crescita dei mercati UE limitata all’1,9%.

Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico crescono su base annua del 16,5% (circa 460 milioni in più). La crescita riguarda tutte le macro-aree del continente: dal 10,7% del Medio Oriente fino al 18,4% dell’Asia Orientale. Risulta invece in controtendenza il mercato cinese, l’export brianzolo chiude il 2024 con un calo dello 0,5% rispetto all’anno precedente, compensata però da flussi quasi raddoppiati nei confronti di Hong Kong (+98%). Una dinamica simile riguarda anche il Giappone, cresciuto del 94,5% rispetto al 2023, mentre risulta in calo Singapore (-15%).

La dinamica dell’export nei confronti delle Americhe infine risulta piuttosto stazionaria, registrando un incremento solamente dello 0,5% annuo, nonostante una buona crescita degli Stati Uniti (+5,5%) e soprattutto del Brasile (+34,6%).

La dinamica dell’import della Brianza mostra una distribuzione geografica diversa da quella dell’export. La crescita complessiva beneficia infatti soprattutto del contributo dei flussi che riguardano l’America (+17,8%) e l’Europa (+10,7%), mentre si osserva una dinamica più contenuta riguardo l’Asia (+4,5%). Nel vecchio continente si osserva una crescita quasi del tutto identica tra i mercati UE (+10,8%), ed i restanti Paesi (+10,1%).

Rispetto all’Asia si osserva una discreta progressione delle merci provenienti dalla Cina (+7,5%) ed una buona crescita anche dall’India (+19,7%), mercato ancora poco rilevante per la Brianza; all’opposto si registrano variazioni negative riguardo a Giappone (-14%) e Taiwan (-32,7%). Dall’America si osserva una buona progressione dei flussi provenienti dalla parte settentrionale del continente (+13,5%) ed una crescita ancora più rilevante della parte centro-meridionale (+97,3%).

 

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 è la Germania la principale destinazione dell’export delle imprese brianzole all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, si tratta di circa 1,6 miliardi di euro di merci esportate nell’anno pari al 23% del totale diretto in UE.

Seguono in graduatoria Francia e Paesi Bassi, mercati che valgono entrambi poco più di un miliardo di euro di export per le imprese brianzole; insieme alla Germania questi tre mercati insieme valgono circa un quarto dell’export provinciale complessivo.

Più a distanza osserviamo la Spagna, con poco meno di 590 milioni di euro di esportazioni in dodici mesi, quindi la Polonia con 420 milioni ed il Belgio a quota 235 milioni mentre tutti gli altri mercati risultano al di sotto dei 200 milioni.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: nel 2024 si tratta di circa 1,8 miliardi di euro di merci importate, pari al 26,2% dei flussi complessivi relativi alla UE.

A breve distanza seguono i Paesi Bassi, il secondo mercato UE per dimensione, da cui provengono poco meno di 1,4 miliardi di euro di merci nel 2024. La Francia è il terzo mercato di approvvigionamento con 838 milioni. In totale, dai primi tre mercati proviene il 58% dell’import da Paesi UE ed il 27,8% dell’import brianzolo complessivo. Tra i restanti Paesi, dall’Irlanda provengono merci per 518 milioni di euro, mentre superano i 400 milioni sia il Belgio (482 milioni) che la Spagna (426 milioni).

L’export brianzolo in UE registra come accennato una crescita sul 2023 relativamente contenuta (+1,9%). Considerando i tre mercati maggiori, un forte contributo alla crescita viene dai Paesi Bassi (+14,6% annuo), al contrario si registra una riduzione dei flussi diretti in Germania (-0,5%) e in Francia (-2,9%).

Tra i mercati europei minori si osservano performance estremamente divergenti. Una forte crescita riguarda ad esempio la Svezia (+20,8%), a cui si contrappongono flessioni di entità altrettanto rilevante per Belgio (-15,9%) ed Austria (-18,1%).

Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea crescono in un anno del 10,8%, frutto in particolare della crescita dei flussi provenienti dall’Irlanda relativi al comparto farmaceutico, aumentati di oltre 6 volte rispetto ai valori del 2023 (circa 430 milioni di euro in più).

Per quanto riguarda gli altri mercati rilevanti, variazioni negative relativamente piccole interessano la Germania, primo partner della Brianza (-1,6%) e la Spagna (-1,5%). Crescono per contro i flussi di merci dalla Francia (+0,6%) e soprattutto dai Paesi Bassi (+13,4%).

 

 

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