Poco meno dei due terzi (65,7%) delle esportazioni delle imprese brianzole del secondo trimestre 2023 si dirige verso Paesi europei. Si tratta di oltre 2,3 miliardi di euro di merci in valori assoluti, di cui 1,8 miliardi riguarda Paesi partner UE e 565 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera vale 302 milioni di euro per la Brianza, segue il Regno Unito con 108 milioni e la Turchia con 86 milioni. Verso il continente asiatico si dirigono 719 milioni di euro di merci, il 20% del totale provinciale. Tali flussi riguardano in prevalenza l’Asia Orientale (513 milioni di euro), 105 milioni di euro sono diretti in Cina e altri 263 milioni verso le quattro Tigri asiatiche (155 milioni solo per Singapore). L’export brianzolo nelle Americhe ammonta a poco più di 400 milioni di euro (l’11,2% del totale), di cui 275 milioni riguardano gli Stati Uniti. Africa e Oceania infine intercettano rispettivamente il 2,5% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre. Il dato complessivo dei primi sei mesi del 2023 rileva un ammontare delle esportazioni brianzole verso Paesi europei pari a 4,6 miliardi di euro (66,3% dell’export complessivo); di questi, 3,5 miliardi riguardano Paesi UE (il 50,1% del totale) e oltre 1,1 miliardi gli altri mercati, in particolare Svizzera (609 milioni) e Regno Unito (215 milioni). I flussi diretti in Asia valgono 1,3 miliardi di euro, dei quali 982 milioni indirizzati in Asia orientale e volumi molto inferiori in Medio Oriente (279 milioni) e Asia centrale (107 milioni); i singoli mercati più rilevanti sono rappresentati da Singapore (297 milioni di euro) e dalla Cina (208 milioni). Le esportazioni che interessano l’America valgono 771 milioni di euro (10,9% del totale), in modo particolare 541 milioni i soli Stati Uniti e 191 milioni i Paesi dell’area centro-meridionale del continente.
Riguardo alle merci importate dalle imprese brianzole, nel secondo trimestre 2023 il 70,7% dei flussi proviene da Paesi europei, poco meno di 2 miliardi di euro, per la gran parte costituita da importazioni da Paesi UE (1,6 miliardi). Al di fuori dell’Europa si osserva come di consueto una quota rilevante di flussi originati dall’Asia: oltre 590 milioni di euro di importazioni pari al 21,2% del totale; nel dettaglio, circa la metà di queste merci proviene dalla Cina (quasi 262 milioni di euro in valori assoluti). Il continente americano incide invece solamente per il 7,2% sulle importazioni brianzole del trimestre: in cifre si tratta di 202 milioni di euro. Tra gennaio e giugno 2023 le importazioni brianzole da Paesi europei valgono circa 4 miliardi di euro (72,4% del totale), di cui 3,3 miliardi da partner dell’Unione Europea. L’import dall’Asia ammonta a 1,1 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’estremo oriente (1 miliardo), in particolare la Cina (490 milioni). L’approvvigionamento di merci dall’America nel semestre vale infine 352 milioni di euro, la gran parte dei quali (331 milioni) riguardano gli Stati Uniti.
L’osservazione della dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una discreta crescita di tutte le destinazioni territoriali. L’export verso l’Europa registra un incremento dell’11,4%, con il contributo più rilevante dei mercati UE (+12,8%) rispetto agli altri Paesi (+7%); tra questi ultimi si nota una buona performance della Turchia (+34,1%), mentre si osserva un incremento di lieve entità per la Svizzera (+2,4%). L’export verso il continente americano cresce del 10,8% con un incremento del 10,3% che riguarda gli Stati Uniti, mentre la parte centro-meridionale del continente, meno rilevante per volumi, arriva fino a una crescita del 17,7%. Il contributo maggiore alla crescita arriva dai mercati asiatici, in ascesa del 21,1% rispetto al secondo trimestre del 2022: contribuiscono alla crescita tutte le macro-aree del continente, in termini percentuali si segnalano forti incrementi per il Medio Oriente (+31,1%) e i Paesi dell’Asia centrale (+33,2%) mentre in termini di volumi di merci è più rilevante la crescita dell’Asia orientale (+17,4%); tra questi Paesi si osserva una dinamica quasi nulla della Cina (+0,1%), contrapposta a forti aumenti dei flussi diretti verso Singapore (+80,8%), Taiwan (+45,2%) e Giappone (+39,3%).
Se ci spostiamo a considerare la dinamica annua del primo semestre, si mantiene il dato particolarmente positivo del continente asiatico, in crescita del 18%; tale incremento beneficia di una buona performance dell’India (+46,6%) ma soprattutto di alcuni Paesi dell’estremo oriente come Singapore (+83,9%) e Taiwan (+33,3%). Una discreta crescita si osserva anche nei confronti del continente americano, pari al 16,6%, con una dinamica estremamente positiva per entrambe le aree del continente. La crescita dei mercati europei si ferma al 7,8%: nel dettaglio, cresce del 6,3% l’export brianzolo verso i partner UE mentre una crescita maggiore riguarda i restanti mercati (+12,7%).
La dinamica negativa dell’import delle imprese brianzole nel trimestre risente di una flessione degli approvvigionamenti di merci sia dall’Europa (-6,7%) che dall’Asia (-1,4%), mentre dal continente americano – molto meno rilevante per valori assoluti – si registra un boom del 32,7%. I flussi dall’Europa mostrano una flessione simile in termini percentuali per i mercati dell’Unione Europea (-6,8%) e i restanti Paesi (-6,3%). Il dato negativo dell’Asia risente del calo dell’India (-32,1%), della Cina (-17,9%) e di Taiwan (-24,8%), mentre in direzione opposta aumentano i flussi da Singapore (più che raddoppiati, +118,7%) e Giappone (+60,1%).
I trend del semestre sono vicini a quelli dell’ultimo trimestre: le importazioni brianzole sono in calo dall’Europa (-7,6%) e dall’Asia (-10,5%), mentre crescono dall’America (+22,7%). Nel continente europeo i Paesi UE registrano una riduzione dei flussi (-7,9%) maggiore rispetto ai mercati non UE (-5,9%). Nei confronti dell’Asia le imprese brianzole hanno invece ridotto l’import da parte dell’India (-37,2%) ma soprattutto dai mercati dell’estremo oriente (-9,1%), su cui incide una importante riduzione delle merci arrivate dalla Cina (-28,1%); in controtendenza la crescita dei flussi provenienti dalle quattro Tigri (+17,1%), in particolare Singapore.