Monza Brianza

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Trimestre
Primo
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2024

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza ha registrato nel primo trimestre 2024 una brusca interruzione del sentiero di crescita del fatturato, evidenziando quindi un arretramento sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nei confronti dei primi tre dello scorso anno, come si rileva dall’indice trimestrale e dalla consistente riduzione della dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è quindi collocato a quota 127,1 (127,6 nel quarto trimestre 2023), evidenziando l’avvio di un percorso declinante (-0,2% destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, una flessione del fatturato (-0,4%), che si palesa per la prima volta dopo dodici trimestri consecutivi di crescita.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio brianzolo per il secondo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), permangono ancora in un quadrante negativo relativamente al fatturato e agli ordini rivolti ai fornitori, pur evidenziando un certo grado di recupero rispetto alla precedente rilevazione, in particolare per il volume d’affari stimato.

Relativamente alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative che è condivisa da otto imprese su dieci, con un miglioramento del saldo complessivo che inverte il segno portandosi da negativo a positivo (da -6,3% a +1%).

Le previsioni sul fatturato mostrano un significativo miglioramento del saldo negativo rispetto alla precedente rilevazione (da -24,5% a -2,1%), determinato da un consistente miglioramento del sentiment delle imprese attraverso il rafforzamento di circa 10 punti della quota di imprese con prospettive di crescita e dalla parallela diminuzione della frazione di operatori con ipotesi di calo del fatturato: -13 punti circa rispetto al precedente trimestre.

Il quadro analitico per il fatturato evidenzia quindi che l’aumento è atteso da circa un quarto delle imprese intervistate, mentre il 26% degli operatori stima una diminuzione e la metà un’invarianza per il trimestre successivo.

La dinamica si è reiterata, ma in misura più ridotta, per gli ordini verso i fornitori: il saldo delle aspettative registra quindi un recupero rispetto alla precedente rilevazione (da -25,3% a -12,5%) in un contesto nel quale la stabilità è prevista dal 58% delle imprese.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel primo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato (base 2015=100) ha quindi raggiunto un nuovo record storico, collocandosi a 137,6 (136,8 nel quarto trimestre 2023).

Il ritmo di espansione registrato nel primo trimestre 2024 si è riflesso sulla dinamica tendenziale, consentendo al settore dei servizi della Brianza di ottenere un consistente aumento del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+2,6%), sebbene si evidenzi un parziale rallentamento rispetto ai saggi tendenziali sperimentati in precedenza.

I segnali di tenuta emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che interessa circa il 48% delle imprese brianzole dei servizi: in particolare il 36,2% registra un aumento oltre i 5 punti percentuali rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto la contrazione del fatturato oltre i 5 punti percentuali è evidenziata dal 23,1% delle imprese del terziario; l’area di decrescita complessiva interessa invece il 27% circa delle imprese rispondenti, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da un quarto delle unità del terziario.

 

 
Settori

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si registra un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita registrata (+4,4%), oltre a garantire la tenuta complessiva del terziario provinciale, evidenzia una dinamica più intensa rispetto all’analogo comparto presente nel territorio della Lombardia (+3,4%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il primo trimestre 2024 registra, invece, una caduta significativa del volume d’affari per il commercio all’ingrosso. La dinamica tendenziale evidenzia, infatti, una contrazione nel territorio brianzolo (-1,6%) che si colloca in un contesto di flessione più ampia a livello regionale (-3,3%).

Passando all’analisi degli altri settori, il comparto provinciale della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera mostra un rallentamento della dinamica di crescita (+1,6%), che si pone in controtendenza rispetto al rafforzamento registrato dall’analogo settore di attività presente in Lombardia (+4,9%).

In relazione ai servizi alle persone, il ritmo di espansione del fatturato si è ulteriormente consolidato nel primo trimestre 2024 sia nel territorio di Monza Brianza sia in Lombardia (+4,7% per entrambi).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il secondo trimestre 2024 registrano, relativamente al fatturato, un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), mentre per l’occupazione si osserva un significativo deterioramento.

Il quadro di dettaglio registra quindi un passaggio in un quadrante positivo per le stime del fatturato per il secondo trimestre 2024 (da -2,2% a +4,6%), determinato dalla riduzione della quota di operatori con aspettative di diminuzione.

In relazione all’occupazione, il peggioramento del saldo complessivo delle aspettative rispetto al trimestre precedente (da +6,9% a +1,9%) costituisce il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese nell’area di stabilità per il trimestre successivo (da 73,1 a 82,2%) e dalla contestuale riduzione delle quote di imprese collocate nelle aree di aumento e diminuzione con una dinamica più accentuata per il primo gruppo.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo mostra un rallentamento della crescita che aveva caratterizzato l’ultimo periodo del 2023; in regione si osserva un peggioramento più deciso, che porta a una dinamica negativa. In Brianza la produzione aumenta dell’1,9% rispetto al primo trimestre 2023, dopo che il periodo precedente aveva segnato una crescita tendenziale del 4%. Rallenta anche la dinamica degli altri indicatori, mentre registrano un miglioramento le aspettative, pur rimanendo pessimiste.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore.

Il numero indice della produzione (a partire da questo trimestre espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 122,7 nel trimestre in esame, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato monzese registra una stagnazione della produzione e performance contrastanti da parte degli altri due indicatori; in regione si osserva un peggioramento più sensibile con un calo di tutti e tre gli indicatori. La produzione dell’artigianato a Monza segna una variazione congiunturale nulla (dato destagionalizzato), in Lombardia si osserva un calo dello 0,6%.

La dinamica del fatturato indica ancora una crescita per l’artigianato monzese, sebbene inferiore rispetto a quella del trimestre precedente, si tratta di un incremento dello 0,6%. A livello lombardo si segnala invece un calo più accentuato rispetto a quanto registrato per la produzione (-1,3%).

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel primo trimestre 2024 è del 10,2%, un valore più elevato del consueto e superiore al dato lombardo del 7%.

Gli ordini costituiscono l’aspetto più critico per l’artigianato monzese, segnando un calo dello 0,8%, che risulta piuttosto in linea con quanto avviene a livello regionale (-1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, ovvero a confronto con il primo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo presenta una crescita importante di produzione e fatturato, contrapposta a un calo degli ordini.

A livello regionale si registra invece una flessione di tutti e tre gli indicatori, relativamente meno accentuata per quanto riguarda la produzione.

È pari all’1,9% la crescita annua della produzione industriale per l’artigianato manifatturiero brianzolo, contro un calo dello 0,6% in Lombardia.

Per il fatturato si registra ancora una buona progressione annua, pari al 3%, mentre l’artigianato lombardo subisce una contrazione dei ricavi del 2,3%.

La dinamica degli ordini, già in rallentamento negli scorsi periodi, segna in questo trimestre un calo annuo dell’1,8% in provincia e del 2,5% in regione.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre mostrano un generale miglioramento del clima di fiducia, anche se continuano a prevalere i giudizi pessimisti.

Per quanto riguarda le aspettative sulla produzione, aumenta rispetto agli scorsi trimestri la quota di operatori che si aspetta una crescita, pari ora al 20%, contestualmente a una riduzione di coloro che si aspettano un calo. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti è ancora negativo (-5,7 punti percentuali), tuttavia anche dal grafico si osserva un netto miglioramento rispetto ai trimestri recenti.

Le opinioni sulla domanda interna evidenziano un trend simile a quello della produzione, solo leggermente più pessimista. I giudizi di aumento si limitano infatti al 15,2% e la differenza con i giudizi di riduzione è di 9,5 punti percentuali.

Le aspettative sull’occupazione sono improntate – come di consueto – a un’elevata stabilità, l’85,7% degli operatori non si aspetta variazioni, tra i rimanenti si osserva una prevalenza di aspettative di crescita (8,6%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2024 l’industria manifatturiera brianzola registra una variazione negativa della produzione per il secondo trimestre consecutivo, segnando un calo sia a confronto con lo scorso trimestre che con il primo trimestre del 2023.

Analogamente a quanto avviene a livello regionale, si osserva allo stesso tempo una dinamica negativa per quanto riguarda fatturato e ordini, a eccezione della componente estera. Sul mercato del lavoro si rileva una leggera crescita del ricorso alla CIG. In termini di aspettative permane tuttavia un moderato ottimismo da parte degli imprenditori, riscontrando peraltro un miglioramento dei giudizi espressi a confronto con la precedente rilevazione.

Nel grafico si osserva il continuo rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, fino a iniziare una discesa a partire dal trimestre precedente; nel primo trimestre 2024 il calo annuo è del 2%. Continua di conseguenza la discesa del numero indice (a partire da questo trimestre calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento), che ha toccato il massimo di 122,4 nel secondo trimestre 2022 e si colloca ora a quota 120,9.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, ovvero a confronto con il quarto trimestre del 2023, si osserva una variazione negativa di tutti gli indicatori rilevati, in linea con la media regionale, a eccezione degli ordini esteri.

La produzione industriale in Brianza è in calo su base congiunturale dello 0,5% (dato destagionalizzato), registrando un dato di poco peggiore rispetto a quello regionale (-0,3%).

Analogamente alla produzione si osserva una flessione del fatturato, che aveva invece tenuto relativamente nel trimestre scorso. A Monza si registra un calo dello 0,6%, in regione la dinamica è leggermente peggiore (-0,9%). La quota di fatturato realizzata all’estero segna un incremento rispetto al trimestre passato per le imprese manifatturiere brianzole (dal 35,4% al 36,6%), rimanendo comunque un paio di punti percentuali al di sotto della media lombarda (38,9%).

Gli ordini recuperano invece dalla perdita osservata nello scorso trimestre, in particolare le commesse provenienti dall’estero crescono su base congiunturale dell’1,7%, compensando il calo dello 0,2% della componente interna. A livello lombardo la dinamica degli ordini è peggiore, confermando però una migliore performance dei mercati esteri (-0,1%) rispetto agli ordini interni (-1%).

 

 
Analisi tendenziale

Per quanto riguarda la dinamica tendenziale, a confronto quindi con il primo trimestre del 2023, si osserva un andamento negativo dei principali indicatori sia in provincia che in regione, con la principale eccezione costituita dagli ordini esteri. La produzione industriale, in primo luogo, registra in Brianza una flessione più accentuata rispetto al dato regionale (-2% contro -1,1%).

Il fatturato mostra un calo più sensibile, pari al 2,3% per entrambi i livelli territoriali. Risulta molto diversa però la scomposizione tra la componente interna ed estera. In Brianza si osserva infatti un calo molto accentuato delle vendite all’estero (-6,5%), contro una sostanziale stabilità del mercato interno (+0,1%). In Lombardia invece le vendite realizzate in Italia (-3,2%) diminuiscono maggiormente rispetto a quelle sui mercati esteri (-1%).

Gli ordini dell’industria brianzola registrano un calo per il secondo trimestre consecutivo, anche se limitato a una variazione negativa dello 0,2%; mostrano invece una discreta crescita gli ordini dall’estero (+1,2%), compensata però in negativo dalla performance degli ordini interni (-1%). A livello regionale si osserva una dinamica nel complesso peggiore (-1,5%) per effetto, come in Brianza, di una rilevante diminuzione degli ordini interni (-2,7%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro registrano un leggero aumento del ricorso alla cassa integrazione delle imprese manifatturiere brianzole e un saldo positivo minimo tra entrate e uscite di lavoratori.

Il saldo tra entrate e uscite nel trimestre risulta dello 0,3%, frutto del tasso di ingresso del 2,5% e di quello di uscita del 2,2%. Si tratta di un dato relativamente contenuto per il primo trimestre dell’anno, che solitamente coincide con il periodo di maggiore attivazione di nuovi rapporti di lavoro (nel primo trimestre del 2023 il tasso di ingresso era risultato del 3,4%).

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre è del 7,3%, il valore più elevato registrato da metà 2021, ovvero da quando era rientrata l’eccezionalità dovuta al Covid. Cresce leggermente anche il ricorso alla CIG in termini di quota del monte ore trimestrale, pari all’1,1%.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli evidenziano un discreto ottimismo, registrando un miglioramento rispetto alla scorsa rilevazione nonostante gli indicatori congiunturali siano negativi. Il saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione è di segno positivo per tutti gli indicatori e migliora in tre casi su quattro.

La quota di operatori che si aspetta una crescita della produzione per il prossimo trimestre è del 25,9%, contro un 17,8% che ritiene più probabile un calo, per un saldo positivo di 8,1 punti percentuali (erano 5,1 il trimestre scorso). Più caute le aspettative sull’occupazione che registrano un saldo positivo di 3,6 punti percentuali e un’elevata quota di ipotesi di stabilità (78,8%).

I giudizi sulla domanda riflettono i dati congiunturali che indicano una migliore performance dei mercati esteri. Per la domanda estera si osserva un saldo positivo (8,4 punti percentuali), grazie a una quota relativamente contenuta di giudizi pessimisti (13%); le aspettative sulla domanda interna registrano invece un saldo positivo di soli 1,5 punti percentuali, evidenziando una quota relativamente elevata di giudizi negativi (19,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Quarto
Anno
2023
Settori

Nel quarto trimestre del 2023 il principale settore dell’export brianzolo è rappresentato dalla meccanica con il comparto dei prodotti in metallo (576 milioni di euro di merci esportate) seguito da quello dei macchinari (540 milioni), che compongono insieme quasi un terzo dell’export provinciale del trimestre. Superano la soglia dei 400 milioni anche la chimica (452 milioni), la farmaceutica (412 milioni) e l’elettronica (408 milioni). Segue in graduatoria la categoria residuale delle altre attività manifatturiere pari a 327 milioni di euro (di cui 313 milioni riguardano i mobili), quindi la gomma plastica che vale 213 milioni, più distanti attorno ai 120 milioni di export nel trimestre si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale delle esportazioni dell’intero 2023, la graduatoria risulta quasi identica a quella dell’ultimo trimestre. Rimangono in prima posizione i prodotti in metallo a quota 2,4 miliardi di euro di export per le imprese brianzole. I macchinari sono l’altro comparto a superare, seppur di poco, la soglia dei 2 miliardi, seguito dalla chimica a quota 1,8 miliardi, successivamente la farmaceutica con 1,7 miliardi, l’elettronica con poco meno di 1,5 miliardi e le altre attività manifatturiere a 1,2 miliardi. Al di sotto del miliardo di euro, la gomma-plastica vale 894 milioni di export per le imprese brianzole, attorno ai 530 milioni si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici.

La distribuzione per settore delle importazioni delle imprese brianzole nel quarto trimestre del 2023 vede come primo comparto la farmaceutica, 578 milioni di euro pari al 21% del totale provinciale. Più distante la chimica a quota 386 milioni (14%), quindi la meccanica con i macchinari (332 milioni) e i prodotti in metallo (304 milioni), che rappresentano insieme il 23% dei flussi di merci in entrata. Poco sotto i 300 milioni si colloca l’elettronica, quindi gli apparecchi elettrici (210 milioni); superano la soglia dei 100 milioni di euro anche la gomma-plastica, l’abbigliamento e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Il dato cumulato del 2023 indica la chimica come il comparto più rilevante, si tratta di 1,7 miliardi di euro di merci importate in Brianza (15,5% del totale), seguita da tre comparti che si collocano tra 1,4 e 1,5 miliardi, ovvero farmaceutica, macchinari e prodotti in metallo, quindi dall’elettronica che vale 1,2 miliardi.

Rallenta ancora nel trimestre la crescita tendenziale delle esportazioni delle imprese della Brianza che si ferma a un incremento minimo dello 0,2%, mentre le importazioni registrano una variazione negativa (-2,2%), come già avvenuto nei precedenti trimestri dell’anno. Il contributo maggiore alla crescita viene dell’elettronica, con un aumento del 17,2% sul quarto trimestre del 2022 che significa quasi 60 milioni di euro di export in più; crescono discretamente anche i macchinari (+8,5%) e i prodotti in metallo (+1,1%). Risultano in riduzione tutti gli altri comparti che movimentano più di 100 milioni di euro in tre mesi. Sono in calo del 9,4% la farmaceutica e dell’1,4% la chimica; in termini percentuali registrano riduzioni superiori al 10% l’abbigliamento (-15,1%), gli apparecchi elettrici (-15,9%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-10,4%). La dinamica dell’intero 2023 vede una crescita del 6,5% grazie alla buona performance dei trimestri precedenti. La gran parte dei comparti registra una variazione di segno positivo, i contributi principali arrivano dalla farmaceutica (+19,6%), dai macchinari (+17,7%) e dall’elettronica (+15%). Più contenuta la crescita dei prodotti in metallo (+3,3%) e degli apparecchi elettrici (+2,5%). Tra i pochi settori in calo, i maggiori risultano le altre attività manifatturiere, che includono i mobili (-3,9%), la gomma-plastica (-1,9%) e la chimica (-0,5%).

L’import della Brianza nel trimestre registra una riduzione del 2,2% a confronto con lo stesso periodo del 2022, segnando quindi quattro trimestri consecutivi di segno negativo. Tutti i maggiori settori risultano in calo, con la sola eccezione della farmaceutica, che al contrario segna un incremento su base annua del 51%, quasi 200 milioni di euro in più. Per contro segnano pesanti riduzioni i comparti relativi alla meccanica, ovvero i prodotti in metallo (-27,3%) e i macchinari (-12,6%). In termini percentuali si osserva un pesante calo dell’abbigliamento (-26,3%) e dell’elettronica (-10,8%), riduzioni di minore entità riguardano apparecchi elettrici (-3,4%), gomma-plastica (-2,4%) e chimica (-2,1%). Il dato cumulato dell’intero 2023 registra dunque una riduzione del valore delle importazioni brianzole del 7,4%. Il comparto che incide maggiormente sulla variazione negativa dell’import è quello dei prodotti in metallo, quasi 500 milioni di merci in meno rispetto allo scorso anno (-24,6%). Tra i comparti che superano il miliardo di euro di merci importate in un anno sono in calo anche i macchinari (-8,5%) e la chimica (-7,9%); crescono invece la farmaceutica (+11,2%) e l’elettronica (+5,7%), nonostante il calo dell’ultimo trimestre.

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Poco meno dei due terzi (64,1%) delle esportazioni delle imprese brianzole del quarto trimestre 2023 riguarda Paesi europei. In valori assoluti si tratta di 2,2 miliardi di euro, di cui circa 1,6 miliardi diretti verso Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 521 milioni riguardano invece paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il più rilevante per la Brianza con 283 milioni di euro di export, seguita a distanza da Regno Unito (92 milioni) e Turchia (73 milioni). Le esportazioni brianzole in Asia valgono 685 milioni di euro di merci nel trimestre, il 19,8% del totale provinciale. La gran parte dei flussi riguarda l’Asia Orientale (487 milioni di euro), dei quali 127 milioni interessano la Cina e altri 237 milioni le quattro Tigri Asiatiche (142 milioni solo per Singapore). L’export verso il continente americano vale 445 milioni di euro (il 12,9% del totale), di cui la maggior parte (243 milioni) si dirige verso gli Stati Uniti. In Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 2,5% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto poco più di 110 milioni. Nell’intero anno 2023 le esportazioni delle imprese brianzole in Europa sfiorano i 9 miliardi di euro (65,3% dell’export complessivo); quasi 6,8 miliardi riguardano i Paesi membri UE (49,5%) e 2,2 miliardi gli altri Paesi, di cui 1,1 la sola Svizzera. Il continente asiatico vale 2,7 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi i Paesi dell’Asia Orientale, 573 milioni il Medio Oriente e 210 milioni l’Asia Centrale; a livello di singoli mercati, sono dirette a Singapore quasi 600 milioni di euro di merci e 440 milioni in Cina. Le esportazioni che interessano l’America ammontano a poco meno di 1,6 miliardi di euro (11,6% del totale), circa i due terzi dei quali riguardano Stati Uniti (1 miliardo) e 378 milioni i paesi dell’area centro-meridionale del continente.

L’import della Brianza nel quarto trimestre del 2023 riguarda per il 72% merci provenienti da Paesi europei, in cifre poco meno di 2 miliardi di euro, in gran parte riferiti a Paesi UE (1,7 miliardi). Al di fuori dell’Europa si registra un flusso di approvvigionamento di merci di poco meno di 480 milioni di euro proveniente dall’Asia, ovvero il 17,4% del totale. Poco meno del 10% dell’import brianzolo riguarda il continente americano, quasi 270 milioni di euro. Nell’intero 2023 le importazioni delle imprese brianzole da Paesi europei valgono 7,8 miliardi di euro (72,3% del totale), dei quali 6,5 miliardi riguardano Paesi partner dell’Unione Europea. Dal continente asiatico proviene circa il 20% dell’import provinciale pari a 2,2 miliardi di euro di merci, in particolare poco meno di un miliardo dalla Cina. Arrivano infine dall’America 733 milioni di euro di merci (6,8%), principalmente riguardanti gli Stati Uniti (683 milioni).

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica mostra un calo delle direttrici europea e asiatica, compensate però da una crescita delle Americhe. L’export verso l’Europa è in calo dell’1,9% rispetto al quarto trimestre del 2022, con una variazione nulla dei mercati UE e un calo che si deve dunque alla performance dagli altri Paesi europei (-7,6%), per effetto delle riduzioni dei flussi diretti nel Regno Unito (-16,4%) e in Svizzera (-7,9%). La flessione annua dell’export verso l’Asia è in linea con quella registrata nei confronti dell’Europa (-1,7%). Crescono moderatamente i flussi che interessano i Paesi del Medio Oriente (+0,9%), mentre si osserva un pesante calo dell’Asia Centrale (-26%) e in particolare dell’India (-27,1%): mercati poco rilevanti per volumi, ma responsabili tuttavia del calo complessivo. Sono infatti in crescita (+0,9%) le esportazioni della Brianza dirette in Asia Orientale, dove si registrano un incremento del 7,4% la Cina e del 25,9% le quattro Tigri Asiatiche, tra le quali cresce in particolare Singapore (+36,3%). L’export verso il continente americano aumenta del 20,1% grazie a una robusta crescita che riguarda sia la parte settentrionale del continente (+23,7%) sia quella centro-meridionale (+8,3%). Per quanto riguarda il dato complessivo del 2023, l’export brianzolo risulta in aumento verso tutti i continenti. I Paesi europei crescono del 4,9%, al di sotto della media provinciale, con una performance migliore per i mercati non UE (+6,2%) rispetto ai Paesi partner dell’Unione (+4,5%). L’Asia sale dell’8,9% registrando una dinamica robusta verso tutte le macroaree del continente, nonostante un minimo incremento della Cina (+0,6%). Il continente americano infine registra la performance migliore con una crescita complessiva delle esportazioni pari al 13,8%.

Il calo dell’import della Brianza nel trimestre è causato soprattutto da una netta diminuzione degli approvvigionamenti dall’Asia (-28,4%), a cui si aggiunge una riduzione di minore entità dei flussi dall’Europa (-1,8%), per contro risultano più che raddoppiati i flussi dalle Americhe. Il calo dell’Europa si deve alla riduzione dei Paesi non UE (-25%) come la Svizzera (-24,7%), mentre la dinamica dei mercati UE è positiva (+3,5%). Nei confronti dell’Asia si registra un calo sensibile delle merci provenienti sia dalla Cina (-23%) che dalle quattro Tigri Asiatiche (-33,1%), in modo particolare da Singapore (-25,2%) e Taiwan (-65%). Nel complesso, la dinamica dell’import della Brianza del 2023 vede, come per l’ultimo trimestre, un forte calo dei flussi dall’Asia (-19,5%) e una riduzione di minore entità per l’Europa (-5,4%), mentre cresce l’America (+30,8%). Nei confronti dei Paesi europei si osserva una riduzione dei flussi che riguarda sia i mercati UE (-4,3%) che gli altri Paesi (-10,6%). In Asia il calo dell’import si deve principalmente alla contrazione del mercato cinese (-29%) e in misura minore di quelli di India (-25,3%) e Taiwan (-30,2%); in controtendenza si osserva un aumento delle merci provenienti da Singapore (+29,2%) e Medio Oriente (+40,2%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania è la principale destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea nel trimestre in esame, con 395 milioni di euro di merci esportate in tre mesi (il 23,3% del totale UE). In seconda e terza posizione si collocano Francia e Paesi Bassi, per un valore delle merci scambiate pari rispettivamente a 272 e 256 milioni di euro, seguono tra i 100 e i 150 milioni Spagna e Polonia, quindi al di sopra dei 50 milioni Belgio, Romania e Austria. Il dato relativo ai flussi di tutti i dodici mesi dell’anno 2023 riflette la medesima graduatoria per quanto riguarda le prime posizioni. Il principale mercato all’interno della UE è quindi la Germania (1,6 miliardi), che precede Francia (1,1 miliardi) e Paesi Bassi (939 milioni). La Spagna vale circa 570 milioni di euro per la Brianza, la Polonia 425 milioni, più distanti Belgio (283 milioni) e Austria (222 milioni).

Anche per quanto riguarda l’import è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa, si tratta di flussi di merci in arrivo per il valore complessivo di 461 milioni di euro, seguita dai Paesi Bassi (407 milioni); i due mercati rappresentano insieme poco meno della metà (46%) dell’import brianzolo dalla UE. Dalla Francia provengono 231 milioni di euro di merci dirette in Brianza, attorno ai 100 milioni si collocano Belgio, Spagna e Austria. Nell’intero 2023 superano la soglia del miliardo di euro di import sia Germania (1,9 miliardi di euro) che Paesi Bassi (1,2 miliardi), seguiti dalla Francia a quota 845 milioni. Più distante il Belgio, da cui provengono 492 milioni di euro di merci, quindi la Spagna (444 milioni).

L’export brianzolo in UE registra una variazione nulla rispetto al quarto trimestre del 2022. Tra i maggiori mercati, la Germania segna una minima differenza negativa (-0,1%), Francia e Polonia una riduzione dello 0,5%, il Belgio un calo piuttosto importante in termini percentuali (-37,4%). Di segno opposto la performance di Paesi Bassi (+8,3%) e Spagna (+1,1%); particolarmente rilevante il dato di crescita della Romania (+62,9%). Nell’intero 2023 si osserva una netta flessione della Germania (-9,5%) nonostante la crescita complessiva dei mercati UE. Alla crescita contribuisce soprattutto l’export diretto nei Paesi Bassi (+46,8%), in misura minore Francia (+4,1%) e Spagna (+1,4%).

I flussi di importazioni brianzole dall’Unione Europea registrano una crescita rispetto al quarto trimestre del 2022 grazie soprattutto agli incrementi che si osservano per Paesi Bassi (+34,5%) e Austria (+68,4%). Per contro risulta in calo il primo mercato costituito dalla Germania (-6,6%) a cui si aggiungono Belgio (-20%) e Spagna (-16,2%). Il bilancio dell’intero anno è complessivamente peggiore di quello dell’ultimo trimestre: oltre alla flessione delle importazioni dalla Germania (-7,6%) si osservano infatti un calo analogo della Spagna (-7,4%) e una riduzione ancora più accentuata per Francia (-15%) e Belgio (-16,1%). All’opposto si registra una variazione positiva per i flussi che riguardano Paesi Bassi (+16%) e Austria (+14,9%).

 

 

 

 
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Trimestre
Quarto
Anno
2023
Indice del fatturato del commercio

Il quarto trimestre 2023 si chiude positivamente per il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza: il persistere del processo inflattivo – seppure a un ritmo più ridotto – ha favorito infatti la crescita del fatturato, generando un incremento condizionato in parte da effetti puramente nominalistici.

L’indice del fatturato, al netto degli effetti stagionali, si è collocato a 119 raggiungendo un nuovo punto di massimo (118 nel terzo trimestre), mentre nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, la dinamica tendenziale registra ancora una crescita significativa (+2,1%) allineata alla variazione tendenziale del terzo trimestre.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio della provincia di Monza Brianza per il primo trimestre 2024 registrano un generale peggioramento.

Il quadro dettagliato delle previsioni espresso dai saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) indica il passaggio in un quadrante negativo per il fatturato atteso (-24,5%), per gli ordini (-25,3%) e per l’occupazione (-6,3%), dove l’ipotesi principale condivisa da più di otto imprese su dieci è afferente alla stabilità.

Il quadro di dettaglio per il fatturato evidenzia che l’ipotesi di aumento è condivisa da una ristretta quota di imprese pari al 14,3%, mentre il 39% circa delle imprese rispondenti stima una diminuzione nel prossimo trimestre e per il 47% circa le aspettative sono di continuità.

Relativamente agli ordini ai fornitori, per oltre un terzo delle imprese brianzole del commercio le attese sono improntate a una contrazione, mentre per oltre il 55% le stime si orientano verso la stabilità.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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LO
Trimestre
Quarto
Anno
2023
Indice del fatturato dei servizi

Nel quarto trimestre 2023, i servizi della provincia di Monza Brianza registrano la continuazione del sentiero ascendente del fatturato. Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato ha pertanto raggiunto un nuovo punto di massimo, collocandosi a 132,4 (131,3 nel terzo trimestre 2023).

Il mantenimento del ritmo di espansione nell’ultima parte dell’anno si è riflesso sulla dinamica tendenziale, consentendo al settore di tenere il passo di crescita del fatturato al 3,4% rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, in misura quindi analoga a quanto registrato nel trimestre precedente.

I segnali di tenuta emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che recupera terreno in misura significativa rispetto alla precedente rilevazione. Il 38,8% registra infatti un aumento oltre i 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno (36,1% nel terzo trimestre) e l’area di crescita complessiva è del 47,8%.

 

 
Settori

Tra i settori di attività che compongono il terziario della provincia di Monza Brianza si registra un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita registrata dal fatturato (+4,8%), oltre a garantirne la tenuta complessiva, evidenzia una dinamica molto più intensa rispetto all’analogo settore presente nel territorio regionale (+3,4%).

Se consideriamo la distribuzione e la logistica delle merci, si registra un posizionamento migliore per il commercio all’ingrosso della provincia brianzola (+1,3%) rispetto alla Lombardia, dove il saggio di crescita non supera il punto percentuale (+0,9%).

Sia per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera sia per i servizi alle persone, la dinamica di crescita del fatturato (+2,9% e +1,8%) registrata dalle imprese brianzole è nettamente inferiore a quanto ottenuto dagli analoghi comparti di attività presenti in Lombardia (+6,6% e +6,7%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il primo trimestre 2024 registrano una divergenza tra gli andamenti attesi per il fatturato e quelli per l’occupazione.

Il quadro delle previsioni relative al fatturato, espresso dai saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), indica un peggioramento del saldo rispetto alla rilevazione precedente (-2,2% contro +1,3%).

Il deterioramento delle aspettative è determinato dall’aumento della frazione di imprese con stime di diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (20,1% contro 19,4%) e dalla contestuale riduzione della quota di operatori con aspettative di aumento, passata dal 20,6% al 17,9%, oltre che dall’ulteriore aumento della frazione di imprese con prospettive di stabilità del fatturato (61,9% contro 60% della rilevazione precedente).

In relazione all’occupazione, si osserva invece un lieve miglioramento del saldo complessivo delle risposte (6,9% contro 6,5%), in un contesto di rilevante impatto dell’area di stabilità che coinvolge ancora oltre il 70% delle imprese rispondenti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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LO
Trimestre
Quarto
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre del 2023 l’artigianato manifatturiero brianzolo recupera un sentiero di crescita che si era interrotto nel trimestre passato, registrando una crescita di tutti gli indicatori rilevati superiore al dato regionale. La produzione mostra un incremento del 4% rispetto al quarto trimestre 2022, riavvicinandosi quindi ai sostenuti ritmi di crescita del 2022, mentre rimangono in prevalenza pessimiste le aspettative degli operatori. Nel grafico si osserva il rallentamento progressivo della crescita della produzione fino al trimestre scorso e la successiva ripresa. Il grafico permette anche di apprezzare il trend della produzione dell’artigianato brianzolo su un periodo più lungo, nel quale si osserva una lieve crescita nel 2019, il forte crollo nella prima metà del 2020 e la successiva risalita. Il numero indice della produzione (espresso con base 2010 pari a 100) si colloca nel trimestre a quota 114,9 raggiungendo quindi un nuovo massimo nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 81,2).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato evidenzia una buona crescita per tutti e tre gli indicatori rilevati, con una performance complessivamente migliore rispetto all’artigianato regionale. A Monza, la produzione dell’artigianato registra una crescita congiunturale dell’1,7% (dato destagionalizzato), mentre a livello lombardo si osserva una dinamica positiva, ma di entità più contenuta (0,7%). La dinamica di fatturato e ordini restituisce un quadro piuttosto simile. Per il fatturato si osserva una crescita rispetto allo scorso trimestre del 2,9% in Brianza e dello 0,7% in Lombardia. Gli ordini dell’artigianato monzese registrano un incremento in linea con quello della produzione, si tratta dell’1,8%, mentre a livello regionale si osserva solo un incremento dello 0,2%. L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel quarto trimestre 2023 è pari al 6,8%, leggermente più elevata rispetto al dato lombardo del 6,6%.

 

 
Analisi tendenziale

Anche a livello tendenziale, quindi a confronto con il quarto trimestre del 2022, si osserva per l’artigianato brianzolo una discreta crescita degli indicatori osservati, che evidenziano una dinamica migliore di quella regionale. Si tratta di un recupero del sentiero di crescita per l’artigianato provinciale dopo che il trimestre passato aveva registrato uno stop.

La produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo registra un importante incremento annuo del 4%, mentre in Lombardia il dato si assesta all’1,6%. Il fatturato in Brianza cresce più della produzione (4,7%), contro un incremento fermo all’1,4% a livello regionale. Gli ordini acquisiti nel trimestre registrano una dinamica meno brillante per entrambi i livelli territoriali; in Brianza la crescita annua è dell’1,8%, inferiore a produzione e fatturato, in Lombardia si registra addirittura un leggero calo (-0,2%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre risultano ancora piuttosto pessimiste, nonostante il quadro congiunturale complessivamente in crescita.

Per quanto riguarda le aspettative sulla produzione, rispetto agli scorsi trimestri si mantiene una quota rilevante di operatori che prospetta un calo (31,7%), circa il doppio in rapporto a coloro che si aspettano una crescita (15,4%). Il saldo rimane quindi fortemente negativo, peggiorando leggermente rispetto a tre mesi fa. Le opinioni sulla domanda interna seguono da vicino quelle della produzione, il saldo tra giudizi di crescita e di calo è negativo di 22,1 punti percentuali; come per la produzione si registra un piccolo peggioramento a confronto con le prospettive rilevate il trimestre passato. Le aspettative sull’occupazione sono improntate come di consueto a un’elevata stabilità: quasi il 90% degli operatori non si aspetta variazioni, mentre tra i rimanenti si osserva una decisa una prevalenza degli ottimisti (6,7%) sui pessimisti (3,8%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons

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Trimestre
Quarto
Anno
2023
Indice della produzione industriale

Il 2023 dell’industria manifatturiera brianzola si chiude con una variazione negativa della produzione industriale sia a confronto con lo scorso trimestre che con il quarto del 2022. Si registra un peggioramento della dinamica anche per quanto riguarda fatturato e ordini che denunciano una flessione su base annua, in linea con il dato lombardo. Risultano in compenso moderatamente ottimiste le aspettative degli imprenditori, in particolare per quanto riguarda produzione e domanda estera. Nel primo grafico si osserva come la crescita tendenziale della produzione industriale brianzola fosse in continuo rallentamento da diversi trimestri, fino a raggiungere una variazione negativa (-0,6%) per la prima volta dal 2020. Si interrompe di conseguenza la crescita del numero indice (calcolato ponendo pari a 100 il 2010 come anno di riferimento), che scende a quota 122,8 dopo aver toccato un punto di massimo nel trimestre precedente.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi a confronto con il terzo trimestre del 2023, l’industria manifatturiera brianzola denuncia un sensibile calo di produzione e ordinativi, evidenziando una dinamica nel complesso peggiore di quella regionale.

La produzione industriale in Brianza è in calo su base congiunturale dello 0,4% (dato destagionalizzato), mentre in Lombardia si osserva una crescita. La dinamica del fatturato risulta differente per entrambi i territori; in Brianza si riscontra infatti una crescita dello 0,4% (recuperando in parte le perdite dello scorso trimetre), in regione una variazione nulla. La quota di fatturato realizzata all’estero diminuisce rispetto al trimestre passato sia a Monza (dal 38,2% al 35,4%) che in Lombardia (dal 39,9% al 38,7%).

Dalla dinamica degli ordini derivano i segnali più critici per la congiuntura del trimestre, in particolare a Monza. Gli ordini dall’estero delle imprese manifatturiere brianzole si riducono su base congiunturale dello 0,8% (si tratta del secondo trimestre negativo consecutivo), mentre per gli ordini interni il calo risulta dello 0,5%. In Lombardia si osservano variazioni di entità minima, di segno positivo per la componente interna e negativo per quella estera.

 

 
Analisi tendenziale

Per quanto riguarda la dinamica tendenziale, a confronto quindi con il quarto trimestre del 2022, tutti gli indicatori riportano segno negativo, dopo il rallentamento dei trimestri passati, fenomeno che accomuna i livelli territoriali provinciale e regionale. Per la produzione industriale, in primo luogo, si osserva una flessione dello 0,6% in Brianza e dello 0,8% in Lombardia.

Il calo del fatturato è più contenuto, si limita infatti a un calo dello 0,3% in provincia e a un -0,4% in regione. Per entrambi i territori si verifica una flessione delle vendite realizzate sia in Italia che all’estero, ma con intensità differenti. In Brianza il fatturato estero (-0,5%) subisce un calo maggiore rispetto a quello interno (-0,2%), in regione al contrario tengono le vendite all’estero (-0,1%) e soffrono quelle sul mercato nazionale (-0,6%).

Gli ordini dell’industria brianzola diminuiscono dello 0,7% rispetto al quarto trimestre del 2022, con una performance leggermente migliore per la componente interna (-0,6%) rispetto a quella estera (-0,8%). In Lombardia si registra un calo tendenziale degli ordini per il secondo trimestre consecutivo pari all’1,2%, con una flessione più accentuata per la componente interna (-1,6%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro delle imprese manifatturiere brianzole risultano in linea con le ultime rilevazioni, registrando solo un leggero peggioramento rispetto al terzo trimestre dell’anno. Nel trimestre, il saldo tra entrate e uscite risulta in perfetto pareggio, determinato da una progressiva riduzione del tasso di entrata fino a pareggiare quello di uscita (entrambi pari al 2,3% nel quarto trimestre). La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre è del 6,6%, per una porzione di CIG utilizzata in rapporto al monte ore lavorato complessivo pari all’1%; entrambi i valori sono in leggera crescita rispetto al trimestre precedente, quando risultavano rispettivamente del 5,9% e dello 0,4%.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli indicano un quadro complessivamente ottimista e in miglioramento rispetto al trimestre passato nonostante il peggioramento degli indicatori congiunturali. Il saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione migliora per tutti gli indicatori ed è di segno positivo in tre casi su quattro.

Torna a risalire la quota di operatori che si aspetta una crescita della produzione per il prossimo trimestre, pari al 24,3% contro un 19,1% che ritiene più probabile un calo, portando quindi a un saldo positivo dopo due trimestri consecutivi di prevalenza di giudizi pessimisti. Per quanto riguarda l’occupazione si registrano previsioni di aumento per il 17,5% degli imprenditori contro il 9,5% che si aspetta un calo.

I giudizi sulla domanda indicano un clima di fiducia migliore per quanto riguarda i mercati esteri. La domanda estera è infatti attesa in aumento per il 20,8% del campione, contro il 15,2% che si aspetta invece una riduzione; diversamente le ipotesi sulla domanda interna, nonostante un miglioramento rispetto allo scorso trimestre, evidenziano ancora una prevalenza di giudizi pessimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Terzo
Anno
2023
Settori

Nel terzo trimestre del 2023 il settore più rappresentativo dell’export brianzolo si conferma la meccanica con il comparto dei prodotti in metallo (550 milioni di euro di merci esportate) seguito da quello dei macchinari (461 milioni), che insieme valgono poco meno di un terzo dell’export provinciale del trimestre. Molto rilevanti anche i volumi di scambi che riguardano la chimica (452 milioni), la farmaceutica (417 milioni) e l’elettronica (351 milioni). La graduatoria prosegue con la categoria residuale delle altre attività manifatturiere pari a 277 milioni di euro (di cui 249 milioni riguardano l’export di mobili), successivamente la gomma plastica a quota 210 milioni. Altri due comparti superano la soglia dei 100 milioni di export nel trimestre: l’abbigliamento (138 milioni) e gli apparecchi elettrici (120 milioni). La graduatoria per settore dei primi nove mesi dell’anno risulta sovrapponibile a quella del trimestre in esame per le prime posizioni. I prodotti in metallo sono il primo comparto con 1,8 miliardi di euro di export. I macchinari valgono quasi 1,5 miliardi, seguiti dalla chimica a poco meno di 1,4 miliardi, quindi la farmaceutica (1,4 miliardi) e l’elettronica, che è l’unico altro comparto a superare il miliardo; insieme questi comparti incidono per quasi il 70% delle esportazioni provinciali nel complesso. Tra i restanti settori, i più rilevanti sono la voce residuale delle altre attività manifatturiere (881 milioni) e la gomma-plastica (681 milioni); poco sopra i 400 milioni infine si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici.

Per quanto riguarda la distribuzione per settore delle importazioni delle imprese brianzole nel terzo trimestre del 2023, i principali comparti sono, come per l’export, i prodotti in metallo con 356 milioni (14,4% del totale provinciale) e – a brevissima distanza – i macchinari a quota 354 milioni, quindi la chimica con 332 milioni; in tutto per questi tre comparti si tratta del 42,3% dell’import provinciale complessivo. Più a distanza troviamo i flussi di merci della farmaceutica (284 milioni), quindi l’elettronica (272 milioni), più distanti gli apparecchi elettrici a quota 202 milioni e altri comparti compresi tra i 100 e i 200 milioni di euro di merci importate, ovvero gomma-plastica, abbigliamento e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Tra gennaio e settembre del 2023 il principale comparto dell’import brianzolo è la chimica, con poco meno di 1,3 miliardi di euro, seguita dai prodotti in metallo e dai macchinari, entrambi sopra quota 1,1 miliardi. Piuttosto importanti anche i flussi che riguardano l’elettronica (930 milioni) e la farmaceutica (890 milioni).

In termini di dinamica tendenziale, le esportazioni delle imprese della Brianza registrano nel complesso ancora una variazione positiva, sebbene inferiore alla crescita dei trimestri recenti, si tratta infatti di un +3,8%, mentre la dinamica dell’import è negativa per il terzo trimestre consecutivo (-13,3%). La crescita dell’export beneficia di un significativo contributo della farmaceutica, comparto caratterizzato spesso da forti oscillazioni, pari al 45%, in cifre quasi 130 milioni di incremento annuo. Risulta molto positivo anche l’apporto dei macchinari (+8,5%), più contenuto invece quello dell’elettronica (+1,4%). Tra i comparti maggiori, i meno dinamici risultano la chimica (+0,2%) e i prodotti in metallo, che registrano una leggera flessione (-0,3%). Risultano invece in calo alcuni comparti di dimensioni relativamente minori quali gli apparecchi elettrici (-9,6%), la gomma-plastica (-2,5%), l’abbigliamento (-3,2%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-9,7%). Per quanto riguarda la dinamica dei primi nove mesi dell’anno, la crescita rispetto al 2022 è dell’8,9%. Il settore che vi contribuisce maggiormente – come anche nell’ultimo trimestre – è la farmaceutica, che ha visto un incremento annuo del 33%. A questo si aggiungono altri due comparti, che rilevano per oltre un miliardo di euro di export e che sono cresciuti più del 10%: i macchinari (+21,5%) e l’elettronica (+14,2%). Tra i comparti maggiori, cresce moderatamente l’export di prodotti in metallo (+4%), cala leggermente la chimica (-0,2%), più sensibile la flessione della gomma-plastica (-1,7%) e della voce residuale delle altre attività manifatturiere (-1,3%).

Le importazioni delle imprese brianzole denunciano un significativo calo del 13,3% rispetto al terzo trimestre del 2022, evidenziando un calo tendenziale per il terzo trimestre consecutivo. In termini settoriali, la maggior parte dei comparti principali registra flussi in calo. Flessioni superiori al 20% sono riportate in particolare dalle importazioni di prodotti in metallo (-27,8%), di prodotti chimici (-22,9%) e dell’abbigliamento (-27,2%), mentre sono molto più contenute le riduzioni dei flussi che riguardano elettronica (-2,9%) e farmaceutica (-1,8%). Tra i comparti con flussi di merci superiori ai 100 milioni di euro nel trimestre, l’unico in crescita è rappresentato dai macchinari (+1,8%). Il dato cumulato relativo ai nove mesi indica una riduzione dei flussi di merci in arrivo dall’estero del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il comparto dei prodotti in metallo è tra quelli che registrano la dinamica peggiore, con un calo del 23,8%; il bilancio è negativo anche per quanto riguarda la chimica (-9,5%) e i macchinari (-7,1%). La quasi totalità dei comparti rimanenti registra flussi di approvvigionamento di merci in calo sul 2022, in positivo si segnalano due comparti che hanno visto crescere anche i flussi di esportazioni, si tratta dell’alimentare (+11,8%) e dell’elettronica (+12,2%).

 

 

 

Aree geoeconomiche globali

Poco meno dei due terzi (64,3%) delle esportazioni delle imprese brianzole del terzo trimestre 2023 si dirige verso Paesi europei. Sono poco più di 2 miliardi di euro di merci in cifre, dei quali 1,5 miliardi riguarda Paesi facenti parte dell’Unione Europea e poco più di 500 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il più rilevante per la Brianza con 261 milioni di euro di export, quindi il Regno Unito con 100 milioni e la Turchia con 73 milioni. Il continente asiatico intercetta 678 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 21,1% del totale provinciale. La gran parte di queste merci è diretta verso l’Asia Orientale (480 milioni di euro), in particolare 104 milioni in Cina e altri 253 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (158 milioni solo per Singapore). L’export nelle Americhe ammonta a 369 milioni di euro (l’11,5% del totale), di cui 255 milioni riguardano gli Stati Uniti. Africa e Oceania infine intercettano rispettivamente il 2,4% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre, poco meno di 100 milioni complessivi. Nei primi nove mesi del 2023 le esportazioni delle imprese brianzole verso Paesi europei ammontano a 6,7 miliardi di euro (65,7% dell’export complessivo); 5 miliardi di questi riguardano Paesi UE (il 49,6% del totale) e 1,6 miliardi gli altri mercati, in particolare circa la metà concerne la Svizzera (870 milioni). I flussi che interessano l’Asia valgono 2 miliardi di euro, dei quali 1,4 milioni indirizzati in Asia Orientale, 424 milioni in Medio Oriente e 160 milioni in Asia Centrale; il singolo mercato più rilevante è rappresentato da Singapore (455 milioni di euro), che supera anche la Cina (312 milioni). Le esportazioni che interessano l’America valgono 1,1 miliardi di euro (11,1% del totale), nel dettaglio quasi 800 milioni i soli Stati Uniti e 284 milioni i Paesi dell’area centro-meridionale del continente.

Le importazioni delle imprese brianzole nel terzo trimestre 2023 provengono per il 72,3% da Paesi europei, sono quasi 1,8 miliardi di euro, che riguardano per la maggior parte Paesi UE (1,4 miliardi). Al di fuori dell’Europa la gran parte degli approvvigionamenti di merci proviene dall’Asia, 555 milioni di euro di importazioni pari al 22,5% del totale; quasi la metà di questi flussi riguarda la Cina, poco meno di 260 milioni di euro in valori assoluti. Dal continente americano proviene solamente il 4,5% delle importazioni brianzole del trimestre, pari a 112 milioni di euro. Complessivamente tra gennaio e settembre del 2023 le importazioni brianzole da Paesi europei ammontano a 5,8 miliardi di euro (72,4% del totale), di cui 4,8 miliardi dall’Unione Europea. L’import dall’Asia sfiora la cifra di 1,7 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’estremo oriente (1,5 miliardi), principalmente la Cina (750 milioni). L’approvvigionamento di merci dall’America infine vale 464 milioni di euro, provenienti per la gran parte (431 milioni) dagli Stati Uniti.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica registra una discreta crescita verso tutte le destinazioni continentali. L’export verso l’Europa aumenta del 4,6%, con una crescita dei mercati UE del 3,4% e un contributo più significativo che proviene dagli altri Paesi europei (+8,4%); tra questi ultimi si osserva una crescita della Svizzera (+6,2%) e un forte incremento in termini percentuali della Turchia (+55,1%). L’export verso il continente americano sale dell’1,9% grazie a una robusta crescita dei mercati della parte centro-meridionale del continente (+31,7%), in grado di compensare il dato negativo che riguarda gli Stati Uniti (-2%). L’aumento annuo dell’export verso l’Asia è del 3,8%, perfettamente in linea quindi con la media provinciale. Crescono maggiormente in termini percentuali i mercati relativamente meno rilevanti del Medio Oriente (+20,4%) e dell’Asia Centrale (+8,9%), mentre l’Asia Orientale registra un leggero calo (-0,8%). È il mercato cinese in particolare a risultare in flessione per l’export brianzolo (-6,2%), per contro si osserva una crescita delle “quattro tigri” pari al 19,2%, grazie in particolare a Singapore (+38%). Osservando invece la dinamica dei nove mesi dell’anno, si conferma la crescita dell’export brianzolo che riguarda tutti i continenti. L’Asia cresce del 12,9%, con una dinamica positiva che riguarda tutte le macro-aree del continente e coinvolge anche l’estremo oriente, a eccezione però della Cina (-2%). L’export verso il continente americano registra un incremento dell’11,5%, che scende leggermente all’11,3% per il mercato principale ovvero gli Stati Uniti. I Paesi europei sono cresciuti relativamente meno, si tratta di un incremento del 7,3% che riguarda soprattutto i mercati non UE (+11,4%) e in misura minore i partner dell’Unione Europea (+6%).

La dinamica negativa dell’import della Brianza nel trimestre si deve in particolare a un forte calo degli approvvigionamenti dall’Asia (-26,8%), a cui si accompagna una analoga riduzione delle Americhe (-33,6%), mentre risulta limitato al 4% il calo dell’Europa. I flussi dall’Europa si riducono sia per quanto riguarda i Paesi della UE (-3,8%) sia i rimanenti (-5%). Nei confronti dell’Asia si osserva un calo estremamente importante per la Cina (-35%) e relativamente contenuto per le Tigri Asiatiche (-6,6%), tra le quali sono in calo i flussi provenienti da Corea del Sud (-5,8%) e Taiwan (-24%). Il bilancio complessivo dei primi nove mesi dell’anno evidenzia una dinamica peggiore rispetto a quella dell’ultimo trimestre per quanto riguarda l’Europa (-6,6%), migliore invece per Asia (-16,6%) e America (+1,9%). Nel continente europeo si osserva una riduzione dei flussi di entità simile tra i mercati UE (-6,8%) e quelli non UE (-5,6%). Nei confronti dell’Asia le imprese brianzole hanno ridotto l’import dall’India (-26,9%) sia – e soprattutto – dalla Cina (-30,6%); risultano invece in crescita i flussi provenienti dalle “quattro tigri” (+7,6%), in particolare da Singapore (+60,5%).

 

 

Dettaglio europeo

Anche nel terzo trimestre 2023, la Germania si conferma la più importante destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea, con 373 milioni di euro di merci esportate in tre mesi. In seconda e terza posizione si collocano Francia e Paesi Bassi, per un valore delle merci scambiate pari rispettivamente a 252 e 230 milioni di euro. Più distante la Spagna che vale 133 milioni di euro, seguita dalla Polonia che sfiora quota 100 milioni, quindi il Belgio a quota 58 milioni. I flussi complessivi del semestre registrano la stessa graduatoria del trimestre per quanto riguarda le prime posizioni. Il principale mercato monzese all’interno della UE è la Germania (1,2 miliardi), seguita a dalla Francia (857 milioni) e dai Paesi Bassi (683 milioni). Al di sotto dei 500 milioni di merci movimentate si collocano la Spagna (429 milioni), la Polonia (314 milioni) e il Belgio (207 milioni) e altri sette Paesi nella fascia tra 100 e 200 milioni.

Anche sul fronte dell’import è la Germania il mercato più importante della Brianza, si tratta di flussi di merci in arrivo nel trimestre pari a 433 milioni di euro, quasi il 30% del totale delle importazioni dalla UE. Dai Paesi Bassi provengono circa 260 milioni di euro di merci dirette in Brianza, dalla Francia poco meno di 200 milioni, da Belgio e Spagna rispettivamente 117 milioni e 109 milioni di euro di merci. Tra gennaio e settembre 2023 l’import dalla Germania è pari a 1,4 miliardi di euro, più distanti i Paesi Bassi con poco più di 850 milioni, quindi la Francia con 632 milioni. Belgio e Spagna si confermano mercati importanti, al di sopra dei 300 milioni di euro di flussi, mentre tra 100 e 200 milioni si collocano Austria, Svezia e Polonia.

La dinamica complessiva di crescita dell’export in UE (+3,4%) nasconde in realtà dati negativi per molti dei principali mercati. Calano infatti i flussi diretti in Germania (-3,8%), in Francia (-1,6%) e in Spagna (-0,9%). Registrano una variazione negativa rilevante in termini percentuali Belgio (-35,6%) e Austria (-29,6%). Come nel trimestre precedente, il contributo alla crescita proviene in prevalenza da due mercati ovvero i Paesi Bassi (+72%) e l’Irlanda (passata da 6 a 35 milioni di euro). Il dato dei primi nove mesi dell’anno registra una crescita importante (+6%) nonostante un forte calo del mercato tedesco (-12,2%). Si osserva una crescita verso Francia (+5,6%) e Spagna (+1,5%), mentre in termini percentuali i mercati più dinamici risultano, come nell’ultimo trimestre, Paesi Bassi (+69,3%) e Irlanda (+325%).

I flussi di importazioni brianzole dall’Unione Europea sono complessivamente in calo su base annua nel terzo trimestre (-3,8%). Tra i mercati maggiori, incidono in negativo i dati di Germania (-7,6%), Belgio (-20,1%) e Spagna (-6,9%). I principali mercati in crescita sono invece Paesi Bassi (+7,4%) e Francia (+4,3%). Riguardo al dato cumulato dei primi nove mesi dell’anno, si mantiene la flessione che caratterizza il mercato tedesco (-7,9%), a cui si aggiungono flessioni superiori al 10% di Francia (-20%) e Belgio (-15%). Tra i mercati che movimentano più di 100 milioni di euro di import si osserva una crescita solamente per Paesi Bassi (+8,9%) e Svezia (+17,8%).