Monza Brianza

Abbreviazione
MB
MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

Download

Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel secondo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato (base 2015=100) ha raggiunto un nuovo record storico, collocandosi a 137,9 (era stato di 137,3 nel trimestre precedente).

Questo ritmo di espansione si è riflesso sulla dinamica tendenziale, consentendo al settore dei servizi della Brianza di ottenere una nuova crescita del fatturato a confronto con il secondo trimestre dello scorso anno (+1,6%), sebbene si evidenzi un rallentamento rispetto ai saggi tendenziali sperimentati in precedenza.

I segnali di complessiva tenuta del comparto emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che interessa circa il 46% delle aziende brianzole dei servizi: in particolare, il 37,8% registra un aumento superiore a 5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto, la contrazione del fatturato oltre i 5 punti percentuali è evidenziata dal 29% delle imprese del terziario; l’area di decrescita complessiva interessa invece il 32% circa delle imprese rispondenti, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da oltre un quinto delle unità del terziario.

 

 
Settori

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si registra un andamento positivo da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, tuttavia, la crescita riportata (+0,9%) è in rallentamento rispetto ai valori passati. Maggiormente espansivo l’analogo segmento in Lombardia (+3,6%).

Con riferimento alla distribuzione delle merci, il secondo trimestre 2024 vede la tenuta del volume d’affari per il commercio all’ingrosso. La dinamica tendenziale evidenzia, infatti, una lieve crescita nel territorio brianzolo (+0,3%), che si contrappone alla flessione registrata a livello regionale (-0,9%).

Passando all’analisi degli altri settori, il comparto provinciale della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera mostra una forte dinamica di crescita (+7,5%), migliore rispetto a quanto registrato dall’analogo settore di attività in Lombardia (+2,8%).

Infine, in relazione ai servizi alle persone, il ritmo di espansione del fatturato si è bloccato nel secondo trimestre 2024 nel territorio di Monza Brianza (-0,7%), mentre ha continuato la sua corsa in Lombardia (+2,7%).

 

 
Le previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il terzo trimestre 2024 registrano, sia relativamente al fatturato che all’occupazione, un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione).

Il quadro di dettaglio registra quindi un progresso delle stime sul fatturato per il terzo trimestre 2024 (da +4,6% a +5,5), determinato prevalentemente dall’incremento della quota di operatori con aspettative di crescita.

In relazione all’occupazione, il miglioramento del saldo complessivo delle aspettative rispetto al trimestre precedente (da +3,9% a +8%) costituisce il risultato della contestuale riduzione delle quote di imprese collocate nell’area di diminuzione e dell’ampliamento di quelle con prospettive di crescita.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

Download

Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza nel secondo trimestre 2024 evidenzia una dinamica negativa sia a confronto con lo scorso periodo sia con lo stesso trimestre del 2023; si tratta peraltro di un peggioramento del dato già di segno negativo registrato nell’ultima rilevazione.

L’indice trimestrale del fatturato (calcolato con base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è collocato nel trimestre a quota 125 (era 125,8 nel periodo precedente), determinando un calo congiunturale dello 0,7% (dato destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, un calo rilevante del volume d’affari (-2,6%), segnando quindi il secondo trimestre consecutivo di segno negativo.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio brianzolo per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), segnano un deciso peggioramento del clima di fiducia rilevato, registrando un saldo negativo per tutti e tre gli indicatori, in particolare fatturato e ordini.

Relativamente alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative che è condivisa da oltre otto imprese su dieci, con il saldo tra giudizi di crescita e riduzione leggermene negativo (-2 punti percentuali).

Le aspettative sul fatturato denunciano un quadro piuttosto negativo e in netto peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. Scende infatti a -28,3 punti percentuali il saldo tra giudizi di crescita e di riduzione (era di -2,1 punti tre mesi fa) per effetto di un ampliamento della quota di quanti si aspettano un calo, che è pari al 42,4% degli operatori intervistati.

Un’analoga quota di giudizi pessimisti si osserva in relazione alle aspettative sugli ordini, per i quali il saldo tra aspettative di aumento e di riduzione è pesantemente negativo, pari a -32,3 punti percentuali.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

Download

Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo registra una crescita annua della produzione in leggero rallentamento rispetto a quella del trimestre passato. L’incremento annuo della produzione risulta dell’1,4%, rispetto all’1,9% della scorsa rilevazione. Sono in rallentamento anche gli altri indicatori, mentre subiscono un deciso peggioramento le aspettative sul futuro.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 122,6 nel secondo trimestre 2024, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato monzese evidenzia per il secondo trimestre consecutivo una stagnazione della produzione, in linea con il dato regionale. La produzione dell’artigianato a Monza segna una variazione congiunturale dello 0,1% (dato destagionalizzato), del tutto identica a quella lombarda.

La dinamica del fatturato segnala una rilevante battuta d’arresto in provincia (-0,5%), dopo due trimestri di importante crescita. Al contrario si osserva una variazione nulla a livello lombardo, che fa seguito a un periodo negativo.

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel secondo trimestre 2024 risulta pari all’8,7%, in discesa rispetto allo scorso periodo, ma al di sopra della media regionale del 6,9%.

Anche per gli ordini si osserva una dinamica di sostanziale stabilità, registrando un minimo incremento a Monza (+0,1%) e un altrettanto lieve flessione in regione (-0,1%).

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, ovvero a confronto con il secondo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo registra ancora una rilevante crescita, mentre risulta stagnante il fatturato e prosegue il calo degli ordini. In regione si riscontra una performance peggiore di quella provinciale per tutti e tre gli indicatori rilevati.

Cresce in un anno dell’1,4% la produzione industriale dell’artigianato manifatturiero brianzolo, mentre in Lombardia si osserva una variazione nulla.

Il fatturato, ancora in forte crescita fino allo scorso periodo, registra ora un deciso rallentamento (+0,1%), mentre in regione si osserva addirittura una variazione negativa (-0,8%).

Continua a registrare variazioni di segno negativo la dinamica degli ordini, in Brianza si osserva un calo dello 0,7%, mentre in Lombardia si arriva fino al -1,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre registrano un clima di fiducia complessivamente pessimista, con una prevalenza di giudizi di calo per tutte le variabili rilevate.

Le aspettative sulla produzione presentano una sensibile riduzione della quota di ottimisti, passata dal 20% del trimestre scorso al 13,8% di quello attuale, mentre allo stesso tempo cresce leggermente la quota dei pessimisti. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti risulta quindi ancora largamente negativo (-14,7 punti percentuali), interrompendo la tendenza al miglioramento del trimestre passato.

Anche riguardo la domanda interna si osserva un simile sbilanciamento verso i giudizi negativi. È infatti solamente il 12,1% degli artigiani brianzoli ad attendersi una domanda in crescita, in linea con le rilevazioni degli ultimi trimestri, mentre quasi un terzo (31,9%) ritiene invece più probabile un calo della domanda.

Le aspettative sull’occupazione sono improntate – come di consueto – a un’elevata stabilità, l’87,1% degli operatori intervistati non si aspetta variazioni, tra i rimanenti prevalgono aspettative di riduzione (9,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

Download

Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera brianzola nel secondo trimestre del 2024 registra un incremento della produzione sia a confronto con lo scorso trimestre che con lo stesso trimestre del 2023, recuperando dunque i dati di segno negativo che hanno caratterizzato i due precedenti periodi.

A livello regionale si mantiene invece una dinamica negativa dei principali indicatori, mentre in Brianza oltre alla crescita della produzione si osserva un incremento di ordini e fatturato. Gli indicatori relativi al mercato del lavoro registrano una stabilità rispetto alla scorsa rilevazione. Risultano invece negative le aspettative espresse dagli operatori, sia riguardo la produzione che la domanda.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e 2024; il secondo trimestre del 2024 segna invece un’inversione di tendenza in positivo (+0,8%). Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) sale nel trimestre in esame a quota 122,1 sugli stessi livelli quindi della prima metà del 2023.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al primo trimestre del 2024, si registra in Brianza una progressione di quasi tutti gli indicatori rilevati, con una performance complessivamente migliore della media regionale.

La produzione industriale in provincia segna una crescita congiunturale dello 0,8% (dato destagionalizzato), in direzione opposta il dato lombardo, che risulta del -0,7%.

Il fatturato dell’industria brianzola registra un incremento in linea con quello della produzione (0,9%), recuperando le perdite del trimestre precedente. A livello regionale si osserva un dato positivo, nonostante la flessione della produzione, limitato però allo 0,2%. La quota di fatturato realizzata all’estero segna un incremento rispetto al trimestre passato per le imprese manifatturiere brianzole (dal 36,6% al 38,8%), risultando solo leggermente al di sotto della media lombarda (39,2%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva invece la medesima dinamica a livello provinciale e regionale. Gli ordini interni, calati nel trimestre passato, crescono dello 0,4% in entrambi i livelli territoriali. Frenano invece gli ordini esteri, registrando un lieve calo sia a Monza (-0,1%) sia nell’intera Lombardia (-0,3%).

 

 
Analisi tendenziale

Anche osservando la dinamica tendenziale, confrontandosi quindi con il secondo trimestre del 2023, si registra una netta discrasia tra la performance di crescita della Brianza e la flessione registrata in regione. La produzione industriale segna in provincia una variazione annua positiva dello 0,8%, contro un calo dell’1,2% a livello regionale.

Per il fatturato si osserva una differenza simile, solo meno ampia, tra la crescita osservata in provincia (0,6%) e il calo in regione (-0,9%). In entrambi i territori si rileva una performance nettamente migliore per le vendite realizzate all’estero, in crescita annua dell’1,6% in Brianza e dell’1,4% in Lombardia. Per contro, il fatturato interno risulta sostanzialmente stazionario a Monza e in pesante calo in Lombardia
(-2,4%).

Anche per gli ordini si osserva una dinamica di crescita a livello provinciale (+0,4%), contrapposta a un dato regionale di segno negativo (-0,5%). Gli ordini esteri, nonostante la crescita del fatturato, segnano un calo annuo sia in provincia (-0,2%) che in regione (-0,6%). Sono gli ordini interni a contribuire alla dinamica positiva degli ordinativi provinciali (+0,7%), mentre in regione si osserva anche per questo indicatore un dato negativo (-0,5%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro registrano una sostanziale continuità con il trimestre passato sia per quanto riguarda il ricorso alla CIG sia relativamente a entrate e uscite di forza lavoro.

Il saldo tra entrate e uscite nel trimestre è pari allo 0,3%, frutto del tasso di ingresso del 2,4% e di quello di uscita del 2,1%. Il dato risulta identico allo scorso trimestre e solo in leggera diminuzione rispetto al secondo trimestre del 2023, quando era stato dello 0,5%.

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre è del 6,7%, in leggera discesa rispetto al 7,3% dello scorso periodo, mentre sale – seppure di poco – il ricorso alla CIG espresso in termini di percentuale sul monte ore (da 1,1% a 1,3%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano in contrasto con il quadro congiunturale di crescita, registrando un netto peggioramento del clima di fiducia. Il saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione è di segno negativo per tre indicatori su quattro.

Riguardo alla produzione, solamente il 19,5% degli operatori si aspetta una crescita, mentre contestualmente salgono al 27,1% coloro che si aspettano una riduzione; torna quindi negativo il saldo dopo due trimestri in cui erano prevalsi i giudizi positivi. Le aspettative sull’occupazione registrano invece un saldo ancora positivo di 1,5 punti percentuali e un’elevata quota di ipotesi di stabilità (77,6%).

I giudizi sulla domanda registrano un saldo negativo tra opinioni di crescita e di riduzione, più accentuato per la componente interna. Per la domanda estera si rileva una quota del 18% di giudizi ottimisti, contro un 25% di pessimisti; le aspettative sulla domanda interna mostrano un saldo peggiore per effetto di una quota più elevata di pessimisti (29,1%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024
Settori

Nel primo trimestre del 2024 il principale comparto dell’export delle imprese brianzole è costituito dai prodotti in metallo (656 milioni di euro di merci esportate), seguito poco al di sopra dei 500 milioni di euro dalla chimica e dalla meccanica; i tre segmenti insieme compongono poco meno della metà dell’export provinciale. Segue con quasi 440 milioni di euro l’elettronica, più distante la farmaceutica (340 milioni). Al di sopra dei 200 milioni si collocano anche la categoria residuale delle altre attività manifatturiere – pari a 272 milioni di euro (di cui 242 milioni riguardano i mobili) – e la gomma-plastica, che vale 230 milioni.

La distribuzione per settore delle importazioni della Brianza nel primo trimestre del 2024 evidenza come primo comparto la farmaceutica, circa 494 milioni di euro pari al 17,6% del totale provinciale. I prodotti in metallo valgono 405 milioni di euro (14,4% del totale), quindi la chimica con 393 milioni (14%), più distanti i macchinari (317 milioni) e l’elettronica (303 milioni). Superano la soglia dei 100 milioni di euro importati dalle imprese brianzole nel trimestre anche i settori degli apparecchi elettrici, dell’abbigliamento, della gomma-plastica e delle altre attività manifatturiere.

La variazione tendenziale delle esportazioni delle imprese della Brianza registra una differenza negativa di minima entità, pari allo 0,1%, circa 2 milioni di euro in meno in valori assoluti. Tra i principali comparti, il contributo positivo maggiore arriva dall’elettronica, cresciuta del 18,5% rispetto al primo trimestre del 2023. Risultano in crescita – seppure a un ritmo più contenuto – tutti e tre i segmenti più grandi, vale a dire prodotti in metallo (+1,4%), chimica (+5,9%) e macchinari (+5,1%). Per contro sono in negativo tutti gli altri comparti che movimentano più di 100 milioni di euro di merci, in particolare registrano una riduzione superiore al 10% i flussi relativi a farmaceutica (-15,4%), abbigliamento (-12,5%) e apparecchi elettrici (-21,2%).

L’import della Brianza registra un incremento dell’1,1% rispetto al primo trimestre del 2022, tornando quindi a crescere dopo un 2023 di segno negativo. A livello settoriale la crescita si deve in realtà quasi esclusivamente al settore della farmaceutica, spesso caratterizzato da fluttuazioni importanti, cresciuto in un anno del 77,6% (circa 220 milioni di euro di incremento). Salvo l’abbigliamento (+9,5%), gli altri comparti maggiori registrano variazioni di segno negativo. Si osservano in particolare una riduzione del 19,4% per quanto riguarda la chimica, del 12,3% per l’elettronica, del 9% per i macchinari.

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (64,6%) dell’export delle imprese brianzole del primo trimestre 2024 è relativo a Paesi europei. Si tratta di circa 2,2 miliardi di euro, dei quali 1,6 miliardi sono diretti a Paesi dell’Unione Europea e 586 milioni riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi, il mercato più importante per la Brianza è la Svizzera, con 328 milioni di euro di export, meno rilevanti Regno Unito (102 milioni) e Turchia (88 milioni). I flussi che riguardano l’Asia sono pari a circa 727 milioni di euro di merci nel trimestre, pari al 21,1% del totale provinciale. Circa i tre quarti di questi flussi interessano l’Asia Orientale (524 milioni di euro), in particolare 108 milioni sono diretti in Cina e altri 238 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (135 milioni solo per Singapore). L’export verso il continente americano vale 370 milioni di euro (il 10,7% del totale), di cui 247 milioni sono flussi che interessano gli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 3% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto circa 125 milioni.

Le importazioni brianzole del primo trimestre del 2024 provengono per il 75,7% da Paesi europei, pari a 2,1 miliardi di euro in valori assoluti, per la gran parte relativi a Paesi UE (1,7 miliardi). Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa riguardano Paesi asiatici, per un ammontare di 473 milioni di euro, pari al 16,9% del totale. Provengono dal continente americano 190 milioni di euro di merci importate, per una quota sul totale provinciale del 6,8%.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenza un calo dei mercati europei, contrapposto a una forte crescita di quelli asiatici. L’export verso l’Europa si riduce del 3,5% rispetto al primo trimestre del 2023, frutto di una riduzione del 5,2% dei flussi che interessano i mercati dell’Unione Europea, mentre si osserva una piccola crescita (+1,4%) nei confronti dei mercati europei non UE, in particolare dovuta alla vicina Svizzera (+6,8%). Per quanto riguarda i mercati asiatici si rileva invece una crescita importante (+11,7%). Registrano un robusto aumento i flussi che interessano sia il Medio Oriente (+17,5%) sia l’Asia Orientale (+11,7%), mentre segna un calo l’Asia Centrale (-0,9%) e in particolare l’India (-9,3%). Per quanto riguarda le esportazioni della Brianza dirette in Asia Orientale si osservano incrementi robusti che interessano Cina (+5,6%) e Giappone (+18,2%), mentre crescono solamente dello 0,6% le quattro Tigri Asiatiche, tre delle quali risultano in calo. L’export verso il continente americano è relativamente stabile rispetto a un anno fa (+0,3%), registrando performance del tutto differenti tra la parte centro-settentrionale del continente (-6,1%) e quella meridionale (+21,7%).

La dinamica dell’import brianzolo nel trimestre ha visto una crescita dell’1,1%, risultato di una crescita di Europa (+3,2%) e America (+26,7%) più che sufficienti a compensare la flessione dei flussi provenienti dall’Asia (-13%). In Europa crescono solamente dello 0,3% i flussi che interessano i Paesi UE, contro una crescita del 18,6% che interessa gli altri mercati. Nei confronti dell’Asia si registra un calo sensibile delle merci provenienti sia dalla Cina (-10,4%) sia dalle quattro Tigri Asiatiche (-12,7%), in modo particolare Taiwan (-58,5%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania si conferma nel trimestre in esame la principale destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea, per un valore di 422 milioni di euro di merci esportate in tre mesi (il 25,7% del totale UE). Segue in graduatoria la Francia, con circa 300 milioni di euro di esportazioni dalla Brianza, più distanti Spagna (163 milioni), Paesi Bassi (138 milioni) e Polonia (108 milioni), mentre nessun altro mercato supera la soglia dei 50 milioni.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: si tratta di flussi di merci in arrivo pari a 470 milioni di euro, il 27,2% dei flussi complessivi relativi alla UE. Piuttosto distante il secondo mercato costituito dai Paesi Bassi (283 milioni), quindi la Francia in terza posizione (231 milioni). Altri tre mercati europei valgono più di 100 milioni di euro di importazioni brianzole, si tratta di Belgio, Irlanda (entrambi a quota 134 milioni) e Spagna (107 milioni).

L’export brianzolo in UE segna una flessione piuttosto significativa rispetto a un anno fa (-5,2%). I primi due mercati risultano entrambi in calo: per la Germania la flessione è del 5%, mentre per la Francia si limita allo 0,4%. Tra i più importanti Paesi in crescita si segnalano Spagna (+13,9%), Svezia (+26,5%) e Irlanda (+134,1%).

L’import dalla UE registra una minima variazione annua (+0,3%), che nasconde differenze piuttosto importanti tra i maggiori mercati. Tra i Paesi in calo si trovano Germania (-10,7%), Paesi Bassi (-6,3%) e Belgio (-13,9%). All’opposto si registrano incrementi del 6,7% per la Francia e del 29,3% per l’Austria, mentre l’import dall’Irlanda è passato da 22 a oltre 130 milioni di euro.

 

 

 

 
MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024

Download

Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza ha registrato nel primo trimestre 2024 una brusca interruzione del sentiero di crescita del fatturato, evidenziando quindi un arretramento sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nei confronti dei primi tre dello scorso anno, come si rileva dall’indice trimestrale e dalla consistente riduzione della dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è quindi collocato a quota 127,1 (127,6 nel quarto trimestre 2023), evidenziando l’avvio di un percorso declinante (-0,2% destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, una flessione del fatturato (-0,4%), che si palesa per la prima volta dopo dodici trimestri consecutivi di crescita.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio brianzolo per il secondo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), permangono ancora in un quadrante negativo relativamente al fatturato e agli ordini rivolti ai fornitori, pur evidenziando un certo grado di recupero rispetto alla precedente rilevazione, in particolare per il volume d’affari stimato.

Relativamente alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative che è condivisa da otto imprese su dieci, con un miglioramento del saldo complessivo che inverte il segno portandosi da negativo a positivo (da -6,3% a +1%).

Le previsioni sul fatturato mostrano un significativo miglioramento del saldo negativo rispetto alla precedente rilevazione (da -24,5% a -2,1%), determinato da un consistente miglioramento del sentiment delle imprese attraverso il rafforzamento di circa 10 punti della quota di imprese con prospettive di crescita e dalla parallela diminuzione della frazione di operatori con ipotesi di calo del fatturato: -13 punti circa rispetto al precedente trimestre.

Il quadro analitico per il fatturato evidenzia quindi che l’aumento è atteso da circa un quarto delle imprese intervistate, mentre il 26% degli operatori stima una diminuzione e la metà un’invarianza per il trimestre successivo.

La dinamica si è reiterata, ma in misura più ridotta, per gli ordini verso i fornitori: il saldo delle aspettative registra quindi un recupero rispetto alla precedente rilevazione (da -25,3% a -12,5%) in un contesto nel quale la stabilità è prevista dal 58% delle imprese.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024

Download

Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel primo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato (base 2015=100) ha quindi raggiunto un nuovo record storico, collocandosi a 137,6 (136,8 nel quarto trimestre 2023).

Il ritmo di espansione registrato nel primo trimestre 2024 si è riflesso sulla dinamica tendenziale, consentendo al settore dei servizi della Brianza di ottenere un consistente aumento del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+2,6%), sebbene si evidenzi un parziale rallentamento rispetto ai saggi tendenziali sperimentati in precedenza.

I segnali di tenuta emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che interessa circa il 48% delle imprese brianzole dei servizi: in particolare il 36,2% registra un aumento oltre i 5 punti percentuali rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto la contrazione del fatturato oltre i 5 punti percentuali è evidenziata dal 23,1% delle imprese del terziario; l’area di decrescita complessiva interessa invece il 27% circa delle imprese rispondenti, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da un quarto delle unità del terziario.

 

 
Settori

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si registra un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita registrata (+4,4%), oltre a garantire la tenuta complessiva del terziario provinciale, evidenzia una dinamica più intensa rispetto all’analogo comparto presente nel territorio della Lombardia (+3,4%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il primo trimestre 2024 registra, invece, una caduta significativa del volume d’affari per il commercio all’ingrosso. La dinamica tendenziale evidenzia, infatti, una contrazione nel territorio brianzolo (-1,6%) che si colloca in un contesto di flessione più ampia a livello regionale (-3,3%).

Passando all’analisi degli altri settori, il comparto provinciale della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera mostra un rallentamento della dinamica di crescita (+1,6%), che si pone in controtendenza rispetto al rafforzamento registrato dall’analogo settore di attività presente in Lombardia (+4,9%).

In relazione ai servizi alle persone, il ritmo di espansione del fatturato si è ulteriormente consolidato nel primo trimestre 2024 sia nel territorio di Monza Brianza sia in Lombardia (+4,7% per entrambi).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il secondo trimestre 2024 registrano, relativamente al fatturato, un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), mentre per l’occupazione si osserva un significativo deterioramento.

Il quadro di dettaglio registra quindi un passaggio in un quadrante positivo per le stime del fatturato per il secondo trimestre 2024 (da -2,2% a +4,6%), determinato dalla riduzione della quota di operatori con aspettative di diminuzione.

In relazione all’occupazione, il peggioramento del saldo complessivo delle aspettative rispetto al trimestre precedente (da +6,9% a +1,9%) costituisce il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese nell’area di stabilità per il trimestre successivo (da 73,1 a 82,2%) e dalla contestuale riduzione delle quote di imprese collocate nelle aree di aumento e diminuzione con una dinamica più accentuata per il primo gruppo.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024

Download

Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo mostra un rallentamento della crescita che aveva caratterizzato l’ultimo periodo del 2023; in regione si osserva un peggioramento più deciso, che porta a una dinamica negativa. In Brianza la produzione aumenta dell’1,9% rispetto al primo trimestre 2023, dopo che il periodo precedente aveva segnato una crescita tendenziale del 4%. Rallenta anche la dinamica degli altri indicatori, mentre registrano un miglioramento le aspettative, pur rimanendo pessimiste.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore.

Il numero indice della produzione (a partire da questo trimestre espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 122,7 nel trimestre in esame, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato monzese registra una stagnazione della produzione e performance contrastanti da parte degli altri due indicatori; in regione si osserva un peggioramento più sensibile con un calo di tutti e tre gli indicatori. La produzione dell’artigianato a Monza segna una variazione congiunturale nulla (dato destagionalizzato), in Lombardia si osserva un calo dello 0,6%.

La dinamica del fatturato indica ancora una crescita per l’artigianato monzese, sebbene inferiore rispetto a quella del trimestre precedente, si tratta di un incremento dello 0,6%. A livello lombardo si segnala invece un calo più accentuato rispetto a quanto registrato per la produzione (-1,3%).

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel primo trimestre 2024 è del 10,2%, un valore più elevato del consueto e superiore al dato lombardo del 7%.

Gli ordini costituiscono l’aspetto più critico per l’artigianato monzese, segnando un calo dello 0,8%, che risulta piuttosto in linea con quanto avviene a livello regionale (-1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, ovvero a confronto con il primo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo presenta una crescita importante di produzione e fatturato, contrapposta a un calo degli ordini.

A livello regionale si registra invece una flessione di tutti e tre gli indicatori, relativamente meno accentuata per quanto riguarda la produzione.

È pari all’1,9% la crescita annua della produzione industriale per l’artigianato manifatturiero brianzolo, contro un calo dello 0,6% in Lombardia.

Per il fatturato si registra ancora una buona progressione annua, pari al 3%, mentre l’artigianato lombardo subisce una contrazione dei ricavi del 2,3%.

La dinamica degli ordini, già in rallentamento negli scorsi periodi, segna in questo trimestre un calo annuo dell’1,8% in provincia e del 2,5% in regione.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre mostrano un generale miglioramento del clima di fiducia, anche se continuano a prevalere i giudizi pessimisti.

Per quanto riguarda le aspettative sulla produzione, aumenta rispetto agli scorsi trimestri la quota di operatori che si aspetta una crescita, pari ora al 20%, contestualmente a una riduzione di coloro che si aspettano un calo. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti è ancora negativo (-5,7 punti percentuali), tuttavia anche dal grafico si osserva un netto miglioramento rispetto ai trimestri recenti.

Le opinioni sulla domanda interna evidenziano un trend simile a quello della produzione, solo leggermente più pessimista. I giudizi di aumento si limitano infatti al 15,2% e la differenza con i giudizi di riduzione è di 9,5 punti percentuali.

Le aspettative sull’occupazione sono improntate – come di consueto – a un’elevata stabilità, l’85,7% degli operatori non si aspetta variazioni, tra i rimanenti si osserva una prevalenza di aspettative di crescita (8,6%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024

Download

Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2024 l’industria manifatturiera brianzola registra una variazione negativa della produzione per il secondo trimestre consecutivo, segnando un calo sia a confronto con lo scorso trimestre che con il primo trimestre del 2023.

Analogamente a quanto avviene a livello regionale, si osserva allo stesso tempo una dinamica negativa per quanto riguarda fatturato e ordini, a eccezione della componente estera. Sul mercato del lavoro si rileva una leggera crescita del ricorso alla CIG. In termini di aspettative permane tuttavia un moderato ottimismo da parte degli imprenditori, riscontrando peraltro un miglioramento dei giudizi espressi a confronto con la precedente rilevazione.

Nel grafico si osserva il continuo rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, fino a iniziare una discesa a partire dal trimestre precedente; nel primo trimestre 2024 il calo annuo è del 2%. Continua di conseguenza la discesa del numero indice (a partire da questo trimestre calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento), che ha toccato il massimo di 122,4 nel secondo trimestre 2022 e si colloca ora a quota 120,9.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, ovvero a confronto con il quarto trimestre del 2023, si osserva una variazione negativa di tutti gli indicatori rilevati, in linea con la media regionale, a eccezione degli ordini esteri.

La produzione industriale in Brianza è in calo su base congiunturale dello 0,5% (dato destagionalizzato), registrando un dato di poco peggiore rispetto a quello regionale (-0,3%).

Analogamente alla produzione si osserva una flessione del fatturato, che aveva invece tenuto relativamente nel trimestre scorso. A Monza si registra un calo dello 0,6%, in regione la dinamica è leggermente peggiore (-0,9%). La quota di fatturato realizzata all’estero segna un incremento rispetto al trimestre passato per le imprese manifatturiere brianzole (dal 35,4% al 36,6%), rimanendo comunque un paio di punti percentuali al di sotto della media lombarda (38,9%).

Gli ordini recuperano invece dalla perdita osservata nello scorso trimestre, in particolare le commesse provenienti dall’estero crescono su base congiunturale dell’1,7%, compensando il calo dello 0,2% della componente interna. A livello lombardo la dinamica degli ordini è peggiore, confermando però una migliore performance dei mercati esteri (-0,1%) rispetto agli ordini interni (-1%).

 

 
Analisi tendenziale

Per quanto riguarda la dinamica tendenziale, a confronto quindi con il primo trimestre del 2023, si osserva un andamento negativo dei principali indicatori sia in provincia che in regione, con la principale eccezione costituita dagli ordini esteri. La produzione industriale, in primo luogo, registra in Brianza una flessione più accentuata rispetto al dato regionale (-2% contro -1,1%).

Il fatturato mostra un calo più sensibile, pari al 2,3% per entrambi i livelli territoriali. Risulta molto diversa però la scomposizione tra la componente interna ed estera. In Brianza si osserva infatti un calo molto accentuato delle vendite all’estero (-6,5%), contro una sostanziale stabilità del mercato interno (+0,1%). In Lombardia invece le vendite realizzate in Italia (-3,2%) diminuiscono maggiormente rispetto a quelle sui mercati esteri (-1%).

Gli ordini dell’industria brianzola registrano un calo per il secondo trimestre consecutivo, anche se limitato a una variazione negativa dello 0,2%; mostrano invece una discreta crescita gli ordini dall’estero (+1,2%), compensata però in negativo dalla performance degli ordini interni (-1%). A livello regionale si osserva una dinamica nel complesso peggiore (-1,5%) per effetto, come in Brianza, di una rilevante diminuzione degli ordini interni (-2,7%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro registrano un leggero aumento del ricorso alla cassa integrazione delle imprese manifatturiere brianzole e un saldo positivo minimo tra entrate e uscite di lavoratori.

Il saldo tra entrate e uscite nel trimestre risulta dello 0,3%, frutto del tasso di ingresso del 2,5% e di quello di uscita del 2,2%. Si tratta di un dato relativamente contenuto per il primo trimestre dell’anno, che solitamente coincide con il periodo di maggiore attivazione di nuovi rapporti di lavoro (nel primo trimestre del 2023 il tasso di ingresso era risultato del 3,4%).

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre è del 7,3%, il valore più elevato registrato da metà 2021, ovvero da quando era rientrata l’eccezionalità dovuta al Covid. Cresce leggermente anche il ricorso alla CIG in termini di quota del monte ore trimestrale, pari all’1,1%.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli evidenziano un discreto ottimismo, registrando un miglioramento rispetto alla scorsa rilevazione nonostante gli indicatori congiunturali siano negativi. Il saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione è di segno positivo per tutti gli indicatori e migliora in tre casi su quattro.

La quota di operatori che si aspetta una crescita della produzione per il prossimo trimestre è del 25,9%, contro un 17,8% che ritiene più probabile un calo, per un saldo positivo di 8,1 punti percentuali (erano 5,1 il trimestre scorso). Più caute le aspettative sull’occupazione che registrano un saldo positivo di 3,6 punti percentuali e un’elevata quota di ipotesi di stabilità (78,8%).

I giudizi sulla domanda riflettono i dati congiunturali che indicano una migliore performance dei mercati esteri. Per la domanda estera si osserva un saldo positivo (8,4 punti percentuali), grazie a una quota relativamente contenuta di giudizi pessimisti (13%); le aspettative sulla domanda interna registrano invece un saldo positivo di soli 1,5 punti percentuali, evidenziando una quota relativamente elevata di giudizi negativi (19,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2023
Settori

Nel quarto trimestre del 2023 il principale settore dell’export brianzolo è rappresentato dalla meccanica con il comparto dei prodotti in metallo (576 milioni di euro di merci esportate) seguito da quello dei macchinari (540 milioni), che compongono insieme quasi un terzo dell’export provinciale del trimestre. Superano la soglia dei 400 milioni anche la chimica (452 milioni), la farmaceutica (412 milioni) e l’elettronica (408 milioni). Segue in graduatoria la categoria residuale delle altre attività manifatturiere pari a 327 milioni di euro (di cui 313 milioni riguardano i mobili), quindi la gomma plastica che vale 213 milioni, più distanti attorno ai 120 milioni di export nel trimestre si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale delle esportazioni dell’intero 2023, la graduatoria risulta quasi identica a quella dell’ultimo trimestre. Rimangono in prima posizione i prodotti in metallo a quota 2,4 miliardi di euro di export per le imprese brianzole. I macchinari sono l’altro comparto a superare, seppur di poco, la soglia dei 2 miliardi, seguito dalla chimica a quota 1,8 miliardi, successivamente la farmaceutica con 1,7 miliardi, l’elettronica con poco meno di 1,5 miliardi e le altre attività manifatturiere a 1,2 miliardi. Al di sotto del miliardo di euro, la gomma-plastica vale 894 milioni di export per le imprese brianzole, attorno ai 530 milioni si collocano abbigliamento e apparecchi elettrici.

La distribuzione per settore delle importazioni delle imprese brianzole nel quarto trimestre del 2023 vede come primo comparto la farmaceutica, 578 milioni di euro pari al 21% del totale provinciale. Più distante la chimica a quota 386 milioni (14%), quindi la meccanica con i macchinari (332 milioni) e i prodotti in metallo (304 milioni), che rappresentano insieme il 23% dei flussi di merci in entrata. Poco sotto i 300 milioni si colloca l’elettronica, quindi gli apparecchi elettrici (210 milioni); superano la soglia dei 100 milioni di euro anche la gomma-plastica, l’abbigliamento e la voce residuale delle altre attività manifatturiere. Il dato cumulato del 2023 indica la chimica come il comparto più rilevante, si tratta di 1,7 miliardi di euro di merci importate in Brianza (15,5% del totale), seguita da tre comparti che si collocano tra 1,4 e 1,5 miliardi, ovvero farmaceutica, macchinari e prodotti in metallo, quindi dall’elettronica che vale 1,2 miliardi.

Rallenta ancora nel trimestre la crescita tendenziale delle esportazioni delle imprese della Brianza che si ferma a un incremento minimo dello 0,2%, mentre le importazioni registrano una variazione negativa (-2,2%), come già avvenuto nei precedenti trimestri dell’anno. Il contributo maggiore alla crescita viene dell’elettronica, con un aumento del 17,2% sul quarto trimestre del 2022 che significa quasi 60 milioni di euro di export in più; crescono discretamente anche i macchinari (+8,5%) e i prodotti in metallo (+1,1%). Risultano in riduzione tutti gli altri comparti che movimentano più di 100 milioni di euro in tre mesi. Sono in calo del 9,4% la farmaceutica e dell’1,4% la chimica; in termini percentuali registrano riduzioni superiori al 10% l’abbigliamento (-15,1%), gli apparecchi elettrici (-15,9%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-10,4%). La dinamica dell’intero 2023 vede una crescita del 6,5% grazie alla buona performance dei trimestri precedenti. La gran parte dei comparti registra una variazione di segno positivo, i contributi principali arrivano dalla farmaceutica (+19,6%), dai macchinari (+17,7%) e dall’elettronica (+15%). Più contenuta la crescita dei prodotti in metallo (+3,3%) e degli apparecchi elettrici (+2,5%). Tra i pochi settori in calo, i maggiori risultano le altre attività manifatturiere, che includono i mobili (-3,9%), la gomma-plastica (-1,9%) e la chimica (-0,5%).

L’import della Brianza nel trimestre registra una riduzione del 2,2% a confronto con lo stesso periodo del 2022, segnando quindi quattro trimestri consecutivi di segno negativo. Tutti i maggiori settori risultano in calo, con la sola eccezione della farmaceutica, che al contrario segna un incremento su base annua del 51%, quasi 200 milioni di euro in più. Per contro segnano pesanti riduzioni i comparti relativi alla meccanica, ovvero i prodotti in metallo (-27,3%) e i macchinari (-12,6%). In termini percentuali si osserva un pesante calo dell’abbigliamento (-26,3%) e dell’elettronica (-10,8%), riduzioni di minore entità riguardano apparecchi elettrici (-3,4%), gomma-plastica (-2,4%) e chimica (-2,1%). Il dato cumulato dell’intero 2023 registra dunque una riduzione del valore delle importazioni brianzole del 7,4%. Il comparto che incide maggiormente sulla variazione negativa dell’import è quello dei prodotti in metallo, quasi 500 milioni di merci in meno rispetto allo scorso anno (-24,6%). Tra i comparti che superano il miliardo di euro di merci importate in un anno sono in calo anche i macchinari (-8,5%) e la chimica (-7,9%); crescono invece la farmaceutica (+11,2%) e l’elettronica (+5,7%), nonostante il calo dell’ultimo trimestre.

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Poco meno dei due terzi (64,1%) delle esportazioni delle imprese brianzole del quarto trimestre 2023 riguarda Paesi europei. In valori assoluti si tratta di 2,2 miliardi di euro, di cui circa 1,6 miliardi diretti verso Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 521 milioni riguardano invece paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il più rilevante per la Brianza con 283 milioni di euro di export, seguita a distanza da Regno Unito (92 milioni) e Turchia (73 milioni). Le esportazioni brianzole in Asia valgono 685 milioni di euro di merci nel trimestre, il 19,8% del totale provinciale. La gran parte dei flussi riguarda l’Asia Orientale (487 milioni di euro), dei quali 127 milioni interessano la Cina e altri 237 milioni le quattro Tigri Asiatiche (142 milioni solo per Singapore). L’export verso il continente americano vale 445 milioni di euro (il 12,9% del totale), di cui la maggior parte (243 milioni) si dirige verso gli Stati Uniti. In Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 2,5% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto poco più di 110 milioni. Nell’intero anno 2023 le esportazioni delle imprese brianzole in Europa sfiorano i 9 miliardi di euro (65,3% dell’export complessivo); quasi 6,8 miliardi riguardano i Paesi membri UE (49,5%) e 2,2 miliardi gli altri Paesi, di cui 1,1 la sola Svizzera. Il continente asiatico vale 2,7 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi i Paesi dell’Asia Orientale, 573 milioni il Medio Oriente e 210 milioni l’Asia Centrale; a livello di singoli mercati, sono dirette a Singapore quasi 600 milioni di euro di merci e 440 milioni in Cina. Le esportazioni che interessano l’America ammontano a poco meno di 1,6 miliardi di euro (11,6% del totale), circa i due terzi dei quali riguardano Stati Uniti (1 miliardo) e 378 milioni i paesi dell’area centro-meridionale del continente.

L’import della Brianza nel quarto trimestre del 2023 riguarda per il 72% merci provenienti da Paesi europei, in cifre poco meno di 2 miliardi di euro, in gran parte riferiti a Paesi UE (1,7 miliardi). Al di fuori dell’Europa si registra un flusso di approvvigionamento di merci di poco meno di 480 milioni di euro proveniente dall’Asia, ovvero il 17,4% del totale. Poco meno del 10% dell’import brianzolo riguarda il continente americano, quasi 270 milioni di euro. Nell’intero 2023 le importazioni delle imprese brianzole da Paesi europei valgono 7,8 miliardi di euro (72,3% del totale), dei quali 6,5 miliardi riguardano Paesi partner dell’Unione Europea. Dal continente asiatico proviene circa il 20% dell’import provinciale pari a 2,2 miliardi di euro di merci, in particolare poco meno di un miliardo dalla Cina. Arrivano infine dall’America 733 milioni di euro di merci (6,8%), principalmente riguardanti gli Stati Uniti (683 milioni).

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica mostra un calo delle direttrici europea e asiatica, compensate però da una crescita delle Americhe. L’export verso l’Europa è in calo dell’1,9% rispetto al quarto trimestre del 2022, con una variazione nulla dei mercati UE e un calo che si deve dunque alla performance dagli altri Paesi europei (-7,6%), per effetto delle riduzioni dei flussi diretti nel Regno Unito (-16,4%) e in Svizzera (-7,9%). La flessione annua dell’export verso l’Asia è in linea con quella registrata nei confronti dell’Europa (-1,7%). Crescono moderatamente i flussi che interessano i Paesi del Medio Oriente (+0,9%), mentre si osserva un pesante calo dell’Asia Centrale (-26%) e in particolare dell’India (-27,1%): mercati poco rilevanti per volumi, ma responsabili tuttavia del calo complessivo. Sono infatti in crescita (+0,9%) le esportazioni della Brianza dirette in Asia Orientale, dove si registrano un incremento del 7,4% la Cina e del 25,9% le quattro Tigri Asiatiche, tra le quali cresce in particolare Singapore (+36,3%). L’export verso il continente americano aumenta del 20,1% grazie a una robusta crescita che riguarda sia la parte settentrionale del continente (+23,7%) sia quella centro-meridionale (+8,3%). Per quanto riguarda il dato complessivo del 2023, l’export brianzolo risulta in aumento verso tutti i continenti. I Paesi europei crescono del 4,9%, al di sotto della media provinciale, con una performance migliore per i mercati non UE (+6,2%) rispetto ai Paesi partner dell’Unione (+4,5%). L’Asia sale dell’8,9% registrando una dinamica robusta verso tutte le macroaree del continente, nonostante un minimo incremento della Cina (+0,6%). Il continente americano infine registra la performance migliore con una crescita complessiva delle esportazioni pari al 13,8%.

Il calo dell’import della Brianza nel trimestre è causato soprattutto da una netta diminuzione degli approvvigionamenti dall’Asia (-28,4%), a cui si aggiunge una riduzione di minore entità dei flussi dall’Europa (-1,8%), per contro risultano più che raddoppiati i flussi dalle Americhe. Il calo dell’Europa si deve alla riduzione dei Paesi non UE (-25%) come la Svizzera (-24,7%), mentre la dinamica dei mercati UE è positiva (+3,5%). Nei confronti dell’Asia si registra un calo sensibile delle merci provenienti sia dalla Cina (-23%) che dalle quattro Tigri Asiatiche (-33,1%), in modo particolare da Singapore (-25,2%) e Taiwan (-65%). Nel complesso, la dinamica dell’import della Brianza del 2023 vede, come per l’ultimo trimestre, un forte calo dei flussi dall’Asia (-19,5%) e una riduzione di minore entità per l’Europa (-5,4%), mentre cresce l’America (+30,8%). Nei confronti dei Paesi europei si osserva una riduzione dei flussi che riguarda sia i mercati UE (-4,3%) che gli altri Paesi (-10,6%). In Asia il calo dell’import si deve principalmente alla contrazione del mercato cinese (-29%) e in misura minore di quelli di India (-25,3%) e Taiwan (-30,2%); in controtendenza si osserva un aumento delle merci provenienti da Singapore (+29,2%) e Medio Oriente (+40,2%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania è la principale destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea nel trimestre in esame, con 395 milioni di euro di merci esportate in tre mesi (il 23,3% del totale UE). In seconda e terza posizione si collocano Francia e Paesi Bassi, per un valore delle merci scambiate pari rispettivamente a 272 e 256 milioni di euro, seguono tra i 100 e i 150 milioni Spagna e Polonia, quindi al di sopra dei 50 milioni Belgio, Romania e Austria. Il dato relativo ai flussi di tutti i dodici mesi dell’anno 2023 riflette la medesima graduatoria per quanto riguarda le prime posizioni. Il principale mercato all’interno della UE è quindi la Germania (1,6 miliardi), che precede Francia (1,1 miliardi) e Paesi Bassi (939 milioni). La Spagna vale circa 570 milioni di euro per la Brianza, la Polonia 425 milioni, più distanti Belgio (283 milioni) e Austria (222 milioni).

Anche per quanto riguarda l’import è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa, si tratta di flussi di merci in arrivo per il valore complessivo di 461 milioni di euro, seguita dai Paesi Bassi (407 milioni); i due mercati rappresentano insieme poco meno della metà (46%) dell’import brianzolo dalla UE. Dalla Francia provengono 231 milioni di euro di merci dirette in Brianza, attorno ai 100 milioni si collocano Belgio, Spagna e Austria. Nell’intero 2023 superano la soglia del miliardo di euro di import sia Germania (1,9 miliardi di euro) che Paesi Bassi (1,2 miliardi), seguiti dalla Francia a quota 845 milioni. Più distante il Belgio, da cui provengono 492 milioni di euro di merci, quindi la Spagna (444 milioni).

L’export brianzolo in UE registra una variazione nulla rispetto al quarto trimestre del 2022. Tra i maggiori mercati, la Germania segna una minima differenza negativa (-0,1%), Francia e Polonia una riduzione dello 0,5%, il Belgio un calo piuttosto importante in termini percentuali (-37,4%). Di segno opposto la performance di Paesi Bassi (+8,3%) e Spagna (+1,1%); particolarmente rilevante il dato di crescita della Romania (+62,9%). Nell’intero 2023 si osserva una netta flessione della Germania (-9,5%) nonostante la crescita complessiva dei mercati UE. Alla crescita contribuisce soprattutto l’export diretto nei Paesi Bassi (+46,8%), in misura minore Francia (+4,1%) e Spagna (+1,4%).

I flussi di importazioni brianzole dall’Unione Europea registrano una crescita rispetto al quarto trimestre del 2022 grazie soprattutto agli incrementi che si osservano per Paesi Bassi (+34,5%) e Austria (+68,4%). Per contro risulta in calo il primo mercato costituito dalla Germania (-6,6%) a cui si aggiungono Belgio (-20%) e Spagna (-16,2%). Il bilancio dell’intero anno è complessivamente peggiore di quello dell’ultimo trimestre: oltre alla flessione delle importazioni dalla Germania (-7,6%) si osservano infatti un calo analogo della Spagna (-7,4%) e una riduzione ancora più accentuata per Francia (-15%) e Belgio (-16,1%). All’opposto si registra una variazione positiva per i flussi che riguardano Paesi Bassi (+16%) e Austria (+14,9%).