Monza Brianza

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2024

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza, nel terzo trimestre 2024, vede accentuarsi la fase di debolezza avviata a inizio anno, come evidenziato dalla stagnazione dell’indice trimestrale del fatturato e dalla dinamica tendenziale, in arretramento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, si è pertanto stabilizzato collocandosi a quota 125 (125,1 nel secondo trimestre).

Con riferimento alla dinamica tendenziale del fatturato, la fase discendente avviata a inizio anno si è ulteriormente consolidata nel terzo trimestre 2024, registrando una nuova flessione rispetto al corrispondente trimestre 2023 (-1,2%).

L’approfondimento dell’analisi tendenziale evidenzia che la fase di criticità che sta interessando il commercio monzese viene espressa dal 44% delle imprese del comparto, le quali segnalano una flessione del fatturato, che per il 31% circa del campione è superiore ai 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre il 37% delle unità del commercio segnala una crescita del volume d’affari e il 18,7% un’invarianza su base annua.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Il quadro previsivo delle imprese brianzole del commercio, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un miglioramento complessivo per il quarto trimestre 2024, in particolare per le stime relative al fatturato e all’occupazione, mentre gli ordini ai fornitori, pur evidenziando un certo grado di recupero nei confronti della precedente rilevazione, permangono ancora in un quadrante negativo.

Relativamente alle stime per il fatturato, si registra un significativo miglioramento del saldo, che passa quindi in terreno positivo rispetto al trimestre precedente (da -32,3% a +12,3%), determinato dal raddoppio della quota di imprese con prospettive di crescita (da 15% a 31%) e dalla parallela diminuzione della frazione di operatori con ipotesi di calo del fatturato: -14 punti circa rispetto al precedente trimestre. Le prospettive di stabilità, invece, pur coinvolgendo la metà degli intervistati, registrano una lieve diminuzione della quota (da 52% a 50%).

Con riferimento alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative, condivisa da otto imprese su dieci, con un miglioramento del saldo complessivo che muta il segno portandosi da negativo a positivo (da -2% a +3,8%). Il quadro analitico delle stime evidenzia inoltre per gli ordini rivolti ai fornitori, un recupero rispetto alla precedente rilevazione: (da -32,3% a -11,4%) in un contesto dove la stabilità è prevista da oltre la metà delle imprese.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel terzo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

I segnali di tenuta della dinamica per i servizi della Brianza emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di crescita del fatturato, che interessa il 39,6% delle unità del terziario, all’interno del quale si riscontra una frazione di imprese – pari al 31% degli intervistati – che segnala un aumento del fatturato oltre i 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto, l’area di decrescita complessiva del fatturato coinvolge oltre il 32% delle imprese del terziario. In particolare, le difficoltà maggiori sono segnalate dal 27% degli operatori dei servizi per i quali la flessione registrata è superiore ai 5 punti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da circa il 28% delle unità del terziario.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi raggiunto un nuovo punto di massimo storico, collocandosi a 138,7 (138 nel secondo trimestre 2024).

La progressione registrata su scala trimestrale si è, inoltre, riflessa sulla dinamica tendenziale, consentendo ai servizi della Brianza di registrare un consistente incremento del fatturato rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+2,1%).

 

 
Settori

Le dinamiche settoriali evidenziano una consistente frammentazione delle performance tra i diversi comparti di attività.

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si nota un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita registrata (+5,1%), oltre a garantire la tenuta complessiva del terziario provinciale, mostra una dinamica più intensa rispetto all’analogo comparto presente nel territorio della Lombardia (+4%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il terzo trimestre 2024 registra, invece, una contrazione rilevante del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso (-1,2%). La dinamica tendenziale del territorio brianzolo si colloca in un contesto di debolezza del settore a livello regionale, dove si vede infatti una modesta progressione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+0,4%).

L’analisi degli altri settori evidenzia per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera brianzola una significativa flessione del fatturato nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno (-3,1%), in netta controtendenza quindi rispetto alla dinamica regionale, che continua invece nel suo percorso espansivo (+3,7%).

In relazione ai servizi alle persone, il fatturato del settore mostra una fase di rallentamento rispetto ai saggi di crescita sperimentati nel precedente trimestre. La dinamica è infatti molto contenuta sia nel territorio di Monza Brianza (+0,3%) sia in Lombardia (+0,9%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il quarto trimestre 2024 registrano un peggioramento complessivo sia nei confronti del fatturato che dell’occupazione.

I saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), pur rimanendo ancora in un quadrante positivo per ambedue le dimensioni di indagine, segnano una regressione rispetto alla precedente rilevazione determinata da un rafforzamento della quota di operatori con stime di diminuzione per il quarto trimestre 2024.

Il quadro di dettaglio registra quindi per il fatturato un deterioramento delle aspettative (da +5,5% a +0,9%), determinato da una sostanziale equivalenza tra le quote di imprese con previsioni di crescita rispetto a quelle con stime di diminuzione.

In relazione all’occupazione, il peggioramento del saldo complessivo delle aspettative a confronto con il trimestre precedente (da +8% a +1,8%) rappresenta il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese dall’area di stabilità a quella di decrescita (da 5,6% a 12,5%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo registra una crescita annua piuttosto robusta, in contrasto con un dato stagnante a livello regionale. L’incremento annuo della produzione risulta del 3,5%, migliorando rispetto all’1,4% della scorsa rilevazione. Si osserva una buona progressione anche di ordini e fatturato, mentre rimangono in terreno negativo le aspettative.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 124,4 nel terzo trimestre 2024, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo evidenzia un discreto recupero della produzione dopo due trimestri stagnanti, registrando una crescita dell’1% (dato destagionalizzato); in regione si osserva per contro una variazione leggermente negativa (-0,2%).

Il quadro è coerente per quanto riguarda fatturato e ordini. Il primo cresce su base congiunturale dello 0,9% in provincia, contro un lieve calo a livello lombardo (-0,2%).

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo risulta particolarmente rilevante nel trimestre in esame, pari all’11,2%. A livello regionale si osserva invece un dato sensibilmente inferiore (7,1%).

Una dinamica analoga si osserva per gli ordini, con una crescita congiunturale in Brianza in linea con produzione e fatturato (+1%), contro una variazione nulla in Lombardia.

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, quindi confrontandosi con il terzo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo prosegue su un sentiero di crescita della produzione, registrando incrementi importanti anche per fatturato e ordini. In regione all’opposto si osserva una dinamica annua di segno negativo per tutti e tre gli indicatori rilevati.

La produzione industriale dell’artigianato manifatturiero brianzolo cresce del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre in Lombardia si osserva una dinamica leggermente negativa (-0,1%).

Anche per il fatturato si segnala una robusta crescita per la Brianza (+2,7%), contrapposta a una flessione riscontrata in regione (-0,3%).

Come accennato, si osserva un’identica divaricazione per la dinamica annua degli ordini, che riprendono a crescere in provincia (+2,5%), mentre denunciano un calo in regione (-0,7%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre risultano in prevalenza negative, in linea con i giudizi espressi nella scorsa rilevazione.

Le attese sulla produzione registrano un leggero peggioramento: la quota di operatori che si aspetta un calo sale infatti al 34,2%, mentre rimane contenuta (12%) la quota di chi ipotizza una crescita. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti risulta quindi negativo di 22,2 punti percentuali: il dato di sentiment peggiore rilevato nel 2024.

Una distribuzione di giudizi quasi identica si nota anche per le aspettative sulla domanda. Rispetto alla produzione sono di poco inferiori le ipotesi di calo, che riguardano il 32,8% degli intervistati.

Le stime sull’occupazione rimangono improntate – come di consueto – alla stabilità: poco meno di 9 operatori su 10 non si immagina variazioni e tra i rimanenti prevalgono aspettative di riduzione (8,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera brianzola nel terzo trimestre del 2024 denuncia una leggera variazione negativa della produzione sia a confronto con lo scorso trimestre sia con lo stesso periodo del 2023, piuttosto in linea con la dinamica che si osserva a livello regionale.

Nonostante il dato negativo della produzione si nota comunque una buona crescita del fatturato e una progressione ancora più rilevante degli ordini, in particolare quelli esteri. Sul fronte del mercato del lavoro si osserva, dopo un lungo periodo di espansione, un saldo negativo tra entrate e uscite di lavoratori. Sono infine in prevalenza pessimiste, in linea con il trimestre precedente, le aspettative degli operatori.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e 2024; dopo tre mesi in recupero, l’ultimo periodo registra ancora una variazione negativa (-0,2%). Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) scende a quota 121,5 nel trimestre in esame.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al secondo trimestre del 2024, l’industria brianzola registra una contrazione della produzione contrapposta a una crescita di fatturato e ordini: una dinamica comparabile a quella regionale.

La produzione industriale in provincia segna una flessione congiunturale dello 0,3% (dato destagionalizzato), in linea con il dato lombardo del -0,4%.

Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola mostra una buona crescita (+1,3%); in regione si osserva ugualmente un aumento seppure più modesto (+0,4%). La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 38,8% al 37,3%), rimanendo al di sotto della media lombarda (39,1%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una crescita maggiore di quella del fatturato, grazie soprattutto alla domanda proveniente dall’estero. Gli ordini esteri infatti, in frenata nel trimestre passato, segnano una crescita congiunturale del 3,2% a Monza e dello 0,6% in Lombardia. Risultano invece del tutto stabili gli ordini interni, sia in provincia che in regione.

 

 
Analisi tendenziale

Anche in termini tendenziali, a confronto quindi con il terzo trimestre del 2023, si osserva un incremento di ordini e fatturato, sia a Monza che nel complesso della regione, nonostante un calo della produzione. Essa infatti risulta in flessione annua dello 0,2% in Brianza e dell’1% in Lombardia.

Il fatturato segna una crescita su entrambi i livelli territoriali, sebbene a velocità estremamente diverse, a Monza l’incremento è del 3,7%, mentre in Lombardia si ferma allo 0,4%. Il contributo maggiore alla crescita arriva dalle vendite realizzate in Italia (+4,8% contro +1,8% per l’estero). A livello regionale si riscontra invece una migliore performance delle vendite realizzate all’estero, cresciute dell’1,4% contro un calo dello 0,2% del fatturato interno.

Per quanto riguarda gli ordini, sono i mercati esteri a presentare le prospettive migliori per l’industria brianzola, con una crescita annua del 6%, mentre risultano stabili gli ordini interni (+0,1%). Anche per il complesso dell’industria regionale il portafoglio ordini beneficia soprattutto della domanda estera, sebbene la crescita sia più contenuta (+1,6%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro mostrano una stabilità riguardo ai trimestri recenti per quanto concerne il ricorso alla cassa integrazione guadagni, mentre presentano un saldo negativo tra entrate e uscite sul mercato del lavoro dopo vari trimestri di espansione.

Il saldo tra entrate e uscite nei tre mesi risulta pari al -0,6%, in negativo per la prima volta da fine 2022. Si registra in particolare una riduzione del tasso di entrata, sceso all’1,6% nel trimestre in esame, mentre il tasso di uscita è in linea con i periodi recenti (2,3%).

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nei tre mesi è del 6,1%, in discesa rispetto al 6,7% dello scorso periodo, mentre risulta dell’1,4% il ricorso alla CIG espresso in termini di percentuale sul monte ore (era l’1,3% nel trimestre passato).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente piuttosto pessimiste, evidenziando peraltro un leggero peggioramento del clima di fiducia rispetto a quanto espresso nella precedente rilevazione.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, è particolarmente elevata (29,5%) la quota di chi si aspetta una riduzione, contro solamente il 21,2% degli operatori che indica più probabile una crescita; rimane quindi negativo il saldo delle aspettative, in leggero peggioramento rispetto allo scorso trimestre. Sono invece in positivo le aspettative sull’occupazione, esattamente di 2 punti percentuali, registrando comunque come di consueto un’elevata quota di ipotesi di stabilità (78,9%).

I giudizi sulla domanda mostrano un saldo fortemente negativo sia per la componente interna che per quella estera. La domanda interna in particolare registra una quota di pessimisti (30,8%) più che doppia di quella degli ottimisti (15,1%); un divario simile si osserva anche per la domanda estera, nonostante la contemporanea crescita degli ordini.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Settori

Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni della provincia di Monza e Brianza valgono nel complesso 7,4 miliardi di euro.

Il principale comparto dell’export delle imprese brianzole si conferma quello costituito dai prodotti in metallo (1,3 miliardi di euro di merci esportate). Superano di poco il miliardo di euro di esportazioni anche macchinari, chimica ed elettronica; in tutto i primi quattro comparti rappresentano poco meno del 60% dell’export provinciale.

Poco sotto la soglia del miliardo si colloca la farmaceutica (935 milioni). Più distanti gli altri comparti, tra i quali la voce residuale delle altre attività manifatturiere, al cui interno sono compresi i mobili (576 milioni), quindi la gomma-plastica a quota 465 milioni. Tra 200 e 300 milioni di euro si collocano gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.

A confronto con lo stesso periodo del 2023, le esportazioni delle imprese della Brianza aumentano del 5%, un incremento di oltre 350 milioni di euro in meno in valori assoluti.

Tutti i comparti che hanno movimentato più di 1 miliardo di merci risultano in crescita; l’apporto più rilevante proviene dall’elettronica, con una variazione positiva annua del 37,9%.

Si osserva una buona performance anche per la chimica (+9,8%), più contenuta invece per la meccanica: crescono infatti dell’1,8% i macchinari e dell’1,9% i prodotti in metallo.

Tra i comparti minori si osservano invece dei settori in controtendenza: registrano un calo su base annua in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-4,5%) e la gomma-plastica (-1,2%).

Tra gennaio e giugno del 2024, l’import delle imprese della Brianza ammonta a 5,8 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la distribuzione per settore delle importazioni brianzole nel primo semestre del 2024, il primo comparto per valore è la farmaceutica, con oltre 1 miliardo di euro pari al 18,5% del totale provinciale. I prodotti in metallo valgono 826 milioni di euro (14,1% del totale), quindi la chimica con 813 milioni (13,9%), più distanti i macchinari (681 milioni) e l’elettronica (584 milioni).

Seguono con poco più di 400 milioni di euro gli apparecchi elettrici, quindi l’abbigliamento, appena al di sotto i 300 milioni.

L’import della Brianza registra un incremento annuo complessivo del 4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023, in linea con la crescita dell’export.

In termini settoriali si tratta di una crescita dovuta in realtà quasi esclusivamente al comparto della farmaceutica, spesso caratterizzato da fluttuazioni importanti, per il quale i flussi di importazioni sono cresciuti del 78,8% (circa 480 milioni di euro di incremento).

La maggior parte degli altri comparti registra variazioni di segno negativo, per esempio chimica (-14,4%), macchinari (-8,8%) ed elettronica (-11,3%). Cresce invece l’import di prodotti in metallo (+3,3%) e dell’abbigliamento (+16,9%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo del primo semestre 2024 si dirige verso Paesi europei, ovvero oltre i 4,6 miliardi di euro, dei quali circa 3,5 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,2 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più importante per la Brianza si conferma la Svizzera, con 672 milioni di euro di export, meno rilevanti Regno Unito (205 milioni) e Turchia (174 milioni).

Nella prima metà del 2024 si dirigono in Asia 1,6 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,4% dell’export complessivo. Circa i tre quarti di questi flussi interessano l’Asia Orientale (1,2 miliardi), in particolare sono diretti in Cina 220 milioni di euro e altri 609 verso le quattro Tigri Asiatiche (340 milioni solo per Singapore).

L’export verso il continente americano vale circa la metà dell’Asia, sono 813 milioni di euro pari all’11% del totale, di cui 555 milioni sono flussi che interessano gli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 3% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto 270 milioni.

Le importazioni brianzole dei primi sei mesi del 2024 provengono per il 73,1% da Paesi europei, ovvero oltre 4,2 miliardi di euro in valori assoluti; tali flussi riguardano per la maggior parte Paesi dell’Unione Europea pari a 3,5 miliardi, mentre 770 milioni provengono da Paesi non UE, tra cui la Svizzera (521 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di 1,1 miliardi di euro (pari al 19,4% del totale), poco meno di 500 milioni dalla sola Cina. Provengono dal continente americano quasi 400 milioni di euro, pari al 6,8% del totale provinciale.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica registra una stagnazione dei mercati europei, compensata dai flussi diretti verso gli altri continenti. L’export verso l’Europa segna infatti un minimo calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, per effetto di una riduzione dell’1,8% dei flussi che interessano i mercati dell’Unione Europea, compensata da una crescita del 5% sui mercati europei non UE, tra cui la Svizzera (+10,4%).

Si osserva invece una crescita importante verso i mercati asiatici pari al 20,8%. Crescono in particolare i flussi che riguardano il Medio Oriente (+17,4%) e l’Asia Orientale (+23,2%), soprattutto verso Singapore (+14,4%) e Hong Kong (+181,6%). Relativamente più contenuto l’aumento di India (+7,4%) e Cina (+5,7%), mentre segna un leggero calo il Giappone (-1%).

Anche l’export verso il continente americano registra una variazione di segno positivo (+5,4%), con una crescita più contenuta per la parte centro-settentrionale del continente (+3,7%) e più robusta per quella centro-meridionale (+10,5%).

La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. Crescono infatti i flussi in arrivo in provincia che interessano Europa (+5,8%) e America (+13,1%), mentre si osserva un calo nei confronti dell’Asia (-0,4%). In Europa evidenziano una dinamica positiva sia i mercati UE (+4,4%) sia i restanti Paesi (+12,3%).

Nei confronti dell’Asia si osserva un calo dalle quattro Tigri Asiatiche (-1,4%), in modo particolare Taiwan (-42,9%), mentre crescono leggermente i flussi provenienti dalla Cina (+1,1%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania si conferma – anche nella prima metà del 2024 – come la principale destinazione dell’export della Brianza tra i Paesi dell’Unione Europea per un valore di 842 milioni di euro di merci esportate in sei mesi (il 24,3% del totale UE).

La Francia è il secondo Paese in graduatoria per un ammontare di oltre 580 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, seguita da Paesi Bassi (466 milioni) e Spagna (316 milioni); quindi la Polonia, primo mercato dell’Europa dell’Est (213 milioni); tra i restanti Paesi, solo la Svezia raggiunge la soglia dei 100 milioni.

L’export brianzolo in UE registra un calo a confronto con lo stesso periodo di un anno fa (-1,8%). Tra i mercati più importanti risultano in diminuzione solamente Francia (-3,6%) e Polonia (-0,9%), mentre vari mercati minori segnano flessioni superiori al 10%.

Il principale mercato, la Germania, registra una variazione positiva di minima entità (+0,2%), mentre crescono maggiormente Paesi Bassi (+3%), Spagna (+7%) e soprattutto Svezia (+28,4%).

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: nei primi sei mesi del 2024 le merci in arrivo ammontano a 937 milioni di euro, il 26,8% dei flussi complessivi relativi alla UE.

Il secondo mercato è costituito dai Paesi Bassi, da cui provengono 647 milioni di euro di merci, quindi la Francia in terza posizione (439 milioni). Altri tre mercati europei valgono più di 200 milioni di euro di importazioni brianzole: si tratta di Irlanda (283 milioni), Belgio (241 milioni) e Spagna (213 milioni).

L’import dalla UE registra una crescita su base annua del 4,4% nonostante un calo dei flussi dalla Germania (-9,2%) e da altri Paesi importanti quali Belgio (-10,5%) e Spagna (-8%).

Buona parte della crescita si deve all’aumento dei flussi dall’Irlanda (+437,6%, in gran parte prodotti farmaceutici); aumentano anche le importazioni da Paesi Bassi (+9,1%) e Francia (+1,2%).

 

 

 

 
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Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel secondo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato (base 2015=100) ha raggiunto un nuovo record storico, collocandosi a 137,9 (era stato di 137,3 nel trimestre precedente).

Questo ritmo di espansione si è riflesso sulla dinamica tendenziale, consentendo al settore dei servizi della Brianza di ottenere una nuova crescita del fatturato a confronto con il secondo trimestre dello scorso anno (+1,6%), sebbene si evidenzi un rallentamento rispetto ai saggi tendenziali sperimentati in precedenza.

I segnali di complessiva tenuta del comparto emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che interessa circa il 46% delle aziende brianzole dei servizi: in particolare, il 37,8% registra un aumento superiore a 5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto, la contrazione del fatturato oltre i 5 punti percentuali è evidenziata dal 29% delle imprese del terziario; l’area di decrescita complessiva interessa invece il 32% circa delle imprese rispondenti, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da oltre un quinto delle unità del terziario.

 

 
Settori

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si registra un andamento positivo da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, tuttavia, la crescita riportata (+0,9%) è in rallentamento rispetto ai valori passati. Maggiormente espansivo l’analogo segmento in Lombardia (+3,6%).

Con riferimento alla distribuzione delle merci, il secondo trimestre 2024 vede la tenuta del volume d’affari per il commercio all’ingrosso. La dinamica tendenziale evidenzia, infatti, una lieve crescita nel territorio brianzolo (+0,3%), che si contrappone alla flessione registrata a livello regionale (-0,9%).

Passando all’analisi degli altri settori, il comparto provinciale della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera mostra una forte dinamica di crescita (+7,5%), migliore rispetto a quanto registrato dall’analogo settore di attività in Lombardia (+2,8%).

Infine, in relazione ai servizi alle persone, il ritmo di espansione del fatturato si è bloccato nel secondo trimestre 2024 nel territorio di Monza Brianza (-0,7%), mentre ha continuato la sua corsa in Lombardia (+2,7%).

 

 
Le previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il terzo trimestre 2024 registrano, sia relativamente al fatturato che all’occupazione, un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione).

Il quadro di dettaglio registra quindi un progresso delle stime sul fatturato per il terzo trimestre 2024 (da +4,6% a +5,5), determinato prevalentemente dall’incremento della quota di operatori con aspettative di crescita.

In relazione all’occupazione, il miglioramento del saldo complessivo delle aspettative rispetto al trimestre precedente (da +3,9% a +8%) costituisce il risultato della contestuale riduzione delle quote di imprese collocate nell’area di diminuzione e dell’ampliamento di quelle con prospettive di crescita.

 

 

 

 

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza nel secondo trimestre 2024 evidenzia una dinamica negativa sia a confronto con lo scorso periodo sia con lo stesso trimestre del 2023; si tratta peraltro di un peggioramento del dato già di segno negativo registrato nell’ultima rilevazione.

L’indice trimestrale del fatturato (calcolato con base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, si è collocato nel trimestre a quota 125 (era 125,8 nel periodo precedente), determinando un calo congiunturale dello 0,7% (dato destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, un calo rilevante del volume d’affari (-2,6%), segnando quindi il secondo trimestre consecutivo di segno negativo.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio brianzolo per il terzo trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), segnano un deciso peggioramento del clima di fiducia rilevato, registrando un saldo negativo per tutti e tre gli indicatori, in particolare fatturato e ordini.

Relativamente alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative che è condivisa da oltre otto imprese su dieci, con il saldo tra giudizi di crescita e riduzione leggermene negativo (-2 punti percentuali).

Le aspettative sul fatturato denunciano un quadro piuttosto negativo e in netto peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. Scende infatti a -28,3 punti percentuali il saldo tra giudizi di crescita e di riduzione (era di -2,1 punti tre mesi fa) per effetto di un ampliamento della quota di quanti si aspettano un calo, che è pari al 42,4% degli operatori intervistati.

Un’analoga quota di giudizi pessimisti si osserva in relazione alle aspettative sugli ordini, per i quali il saldo tra aspettative di aumento e di riduzione è pesantemente negativo, pari a -32,3 punti percentuali.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo registra una crescita annua della produzione in leggero rallentamento rispetto a quella del trimestre passato. L’incremento annuo della produzione risulta dell’1,4%, rispetto all’1,9% della scorsa rilevazione. Sono in rallentamento anche gli altri indicatori, mentre subiscono un deciso peggioramento le aspettative sul futuro.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 122,6 nel secondo trimestre 2024, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato monzese evidenzia per il secondo trimestre consecutivo una stagnazione della produzione, in linea con il dato regionale. La produzione dell’artigianato a Monza segna una variazione congiunturale dello 0,1% (dato destagionalizzato), del tutto identica a quella lombarda.

La dinamica del fatturato segnala una rilevante battuta d’arresto in provincia (-0,5%), dopo due trimestri di importante crescita. Al contrario si osserva una variazione nulla a livello lombardo, che fa seguito a un periodo negativo.

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel secondo trimestre 2024 risulta pari all’8,7%, in discesa rispetto allo scorso periodo, ma al di sopra della media regionale del 6,9%.

Anche per gli ordini si osserva una dinamica di sostanziale stabilità, registrando un minimo incremento a Monza (+0,1%) e un altrettanto lieve flessione in regione (-0,1%).

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, ovvero a confronto con il secondo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo registra ancora una rilevante crescita, mentre risulta stagnante il fatturato e prosegue il calo degli ordini. In regione si riscontra una performance peggiore di quella provinciale per tutti e tre gli indicatori rilevati.

Cresce in un anno dell’1,4% la produzione industriale dell’artigianato manifatturiero brianzolo, mentre in Lombardia si osserva una variazione nulla.

Il fatturato, ancora in forte crescita fino allo scorso periodo, registra ora un deciso rallentamento (+0,1%), mentre in regione si osserva addirittura una variazione negativa (-0,8%).

Continua a registrare variazioni di segno negativo la dinamica degli ordini, in Brianza si osserva un calo dello 0,7%, mentre in Lombardia si arriva fino al -1,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre registrano un clima di fiducia complessivamente pessimista, con una prevalenza di giudizi di calo per tutte le variabili rilevate.

Le aspettative sulla produzione presentano una sensibile riduzione della quota di ottimisti, passata dal 20% del trimestre scorso al 13,8% di quello attuale, mentre allo stesso tempo cresce leggermente la quota dei pessimisti. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti risulta quindi ancora largamente negativo (-14,7 punti percentuali), interrompendo la tendenza al miglioramento del trimestre passato.

Anche riguardo la domanda interna si osserva un simile sbilanciamento verso i giudizi negativi. È infatti solamente il 12,1% degli artigiani brianzoli ad attendersi una domanda in crescita, in linea con le rilevazioni degli ultimi trimestri, mentre quasi un terzo (31,9%) ritiene invece più probabile un calo della domanda.

Le aspettative sull’occupazione sono improntate – come di consueto – a un’elevata stabilità, l’87,1% degli operatori intervistati non si aspetta variazioni, tra i rimanenti prevalgono aspettative di riduzione (9,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera brianzola nel secondo trimestre del 2024 registra un incremento della produzione sia a confronto con lo scorso trimestre che con lo stesso trimestre del 2023, recuperando dunque i dati di segno negativo che hanno caratterizzato i due precedenti periodi.

A livello regionale si mantiene invece una dinamica negativa dei principali indicatori, mentre in Brianza oltre alla crescita della produzione si osserva un incremento di ordini e fatturato. Gli indicatori relativi al mercato del lavoro registrano una stabilità rispetto alla scorsa rilevazione. Risultano invece negative le aspettative espresse dagli operatori, sia riguardo la produzione che la domanda.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e 2024; il secondo trimestre del 2024 segna invece un’inversione di tendenza in positivo (+0,8%). Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) sale nel trimestre in esame a quota 122,1 sugli stessi livelli quindi della prima metà del 2023.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al primo trimestre del 2024, si registra in Brianza una progressione di quasi tutti gli indicatori rilevati, con una performance complessivamente migliore della media regionale.

La produzione industriale in provincia segna una crescita congiunturale dello 0,8% (dato destagionalizzato), in direzione opposta il dato lombardo, che risulta del -0,7%.

Il fatturato dell’industria brianzola registra un incremento in linea con quello della produzione (0,9%), recuperando le perdite del trimestre precedente. A livello regionale si osserva un dato positivo, nonostante la flessione della produzione, limitato però allo 0,2%. La quota di fatturato realizzata all’estero segna un incremento rispetto al trimestre passato per le imprese manifatturiere brianzole (dal 36,6% al 38,8%), risultando solo leggermente al di sotto della media lombarda (39,2%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva invece la medesima dinamica a livello provinciale e regionale. Gli ordini interni, calati nel trimestre passato, crescono dello 0,4% in entrambi i livelli territoriali. Frenano invece gli ordini esteri, registrando un lieve calo sia a Monza (-0,1%) sia nell’intera Lombardia (-0,3%).

 

 
Analisi tendenziale

Anche osservando la dinamica tendenziale, confrontandosi quindi con il secondo trimestre del 2023, si registra una netta discrasia tra la performance di crescita della Brianza e la flessione registrata in regione. La produzione industriale segna in provincia una variazione annua positiva dello 0,8%, contro un calo dell’1,2% a livello regionale.

Per il fatturato si osserva una differenza simile, solo meno ampia, tra la crescita osservata in provincia (0,6%) e il calo in regione (-0,9%). In entrambi i territori si rileva una performance nettamente migliore per le vendite realizzate all’estero, in crescita annua dell’1,6% in Brianza e dell’1,4% in Lombardia. Per contro, il fatturato interno risulta sostanzialmente stazionario a Monza e in pesante calo in Lombardia
(-2,4%).

Anche per gli ordini si osserva una dinamica di crescita a livello provinciale (+0,4%), contrapposta a un dato regionale di segno negativo (-0,5%). Gli ordini esteri, nonostante la crescita del fatturato, segnano un calo annuo sia in provincia (-0,2%) che in regione (-0,6%). Sono gli ordini interni a contribuire alla dinamica positiva degli ordinativi provinciali (+0,7%), mentre in regione si osserva anche per questo indicatore un dato negativo (-0,5%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro registrano una sostanziale continuità con il trimestre passato sia per quanto riguarda il ricorso alla CIG sia relativamente a entrate e uscite di forza lavoro.

Il saldo tra entrate e uscite nel trimestre è pari allo 0,3%, frutto del tasso di ingresso del 2,4% e di quello di uscita del 2,1%. Il dato risulta identico allo scorso trimestre e solo in leggera diminuzione rispetto al secondo trimestre del 2023, quando era stato dello 0,5%.

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nel trimestre è del 6,7%, in leggera discesa rispetto al 7,3% dello scorso periodo, mentre sale – seppure di poco – il ricorso alla CIG espresso in termini di percentuale sul monte ore (da 1,1% a 1,3%).

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano in contrasto con il quadro congiunturale di crescita, registrando un netto peggioramento del clima di fiducia. Il saldo tra giudizi di crescita e di diminuzione è di segno negativo per tre indicatori su quattro.

Riguardo alla produzione, solamente il 19,5% degli operatori si aspetta una crescita, mentre contestualmente salgono al 27,1% coloro che si aspettano una riduzione; torna quindi negativo il saldo dopo due trimestri in cui erano prevalsi i giudizi positivi. Le aspettative sull’occupazione registrano invece un saldo ancora positivo di 1,5 punti percentuali e un’elevata quota di ipotesi di stabilità (77,6%).

I giudizi sulla domanda registrano un saldo negativo tra opinioni di crescita e di riduzione, più accentuato per la componente interna. Per la domanda estera si rileva una quota del 18% di giudizi ottimisti, contro un 25% di pessimisti; le aspettative sulla domanda interna mostrano un saldo peggiore per effetto di una quota più elevata di pessimisti (29,1%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Primo
Anno
2024
Settori

Nel primo trimestre del 2024 il principale comparto dell’export delle imprese brianzole è costituito dai prodotti in metallo (656 milioni di euro di merci esportate), seguito poco al di sopra dei 500 milioni di euro dalla chimica e dalla meccanica; i tre segmenti insieme compongono poco meno della metà dell’export provinciale. Segue con quasi 440 milioni di euro l’elettronica, più distante la farmaceutica (340 milioni). Al di sopra dei 200 milioni si collocano anche la categoria residuale delle altre attività manifatturiere – pari a 272 milioni di euro (di cui 242 milioni riguardano i mobili) – e la gomma-plastica, che vale 230 milioni.

La distribuzione per settore delle importazioni della Brianza nel primo trimestre del 2024 evidenza come primo comparto la farmaceutica, circa 494 milioni di euro pari al 17,6% del totale provinciale. I prodotti in metallo valgono 405 milioni di euro (14,4% del totale), quindi la chimica con 393 milioni (14%), più distanti i macchinari (317 milioni) e l’elettronica (303 milioni). Superano la soglia dei 100 milioni di euro importati dalle imprese brianzole nel trimestre anche i settori degli apparecchi elettrici, dell’abbigliamento, della gomma-plastica e delle altre attività manifatturiere.

La variazione tendenziale delle esportazioni delle imprese della Brianza registra una differenza negativa di minima entità, pari allo 0,1%, circa 2 milioni di euro in meno in valori assoluti. Tra i principali comparti, il contributo positivo maggiore arriva dall’elettronica, cresciuta del 18,5% rispetto al primo trimestre del 2023. Risultano in crescita – seppure a un ritmo più contenuto – tutti e tre i segmenti più grandi, vale a dire prodotti in metallo (+1,4%), chimica (+5,9%) e macchinari (+5,1%). Per contro sono in negativo tutti gli altri comparti che movimentano più di 100 milioni di euro di merci, in particolare registrano una riduzione superiore al 10% i flussi relativi a farmaceutica (-15,4%), abbigliamento (-12,5%) e apparecchi elettrici (-21,2%).

L’import della Brianza registra un incremento dell’1,1% rispetto al primo trimestre del 2022, tornando quindi a crescere dopo un 2023 di segno negativo. A livello settoriale la crescita si deve in realtà quasi esclusivamente al settore della farmaceutica, spesso caratterizzato da fluttuazioni importanti, cresciuto in un anno del 77,6% (circa 220 milioni di euro di incremento). Salvo l’abbigliamento (+9,5%), gli altri comparti maggiori registrano variazioni di segno negativo. Si osservano in particolare una riduzione del 19,4% per quanto riguarda la chimica, del 12,3% per l’elettronica, del 9% per i macchinari.

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (64,6%) dell’export delle imprese brianzole del primo trimestre 2024 è relativo a Paesi europei. Si tratta di circa 2,2 miliardi di euro, dei quali 1,6 miliardi sono diretti a Paesi dell’Unione Europea e 586 milioni riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi, il mercato più importante per la Brianza è la Svizzera, con 328 milioni di euro di export, meno rilevanti Regno Unito (102 milioni) e Turchia (88 milioni). I flussi che riguardano l’Asia sono pari a circa 727 milioni di euro di merci nel trimestre, pari al 21,1% del totale provinciale. Circa i tre quarti di questi flussi interessano l’Asia Orientale (524 milioni di euro), in particolare 108 milioni sono diretti in Cina e altri 238 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (135 milioni solo per Singapore). L’export verso il continente americano vale 370 milioni di euro (il 10,7% del totale), di cui 247 milioni sono flussi che interessano gli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 3% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto circa 125 milioni.

Le importazioni brianzole del primo trimestre del 2024 provengono per il 75,7% da Paesi europei, pari a 2,1 miliardi di euro in valori assoluti, per la gran parte relativi a Paesi UE (1,7 miliardi). Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa riguardano Paesi asiatici, per un ammontare di 473 milioni di euro, pari al 16,9% del totale. Provengono dal continente americano 190 milioni di euro di merci importate, per una quota sul totale provinciale del 6,8%.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenza un calo dei mercati europei, contrapposto a una forte crescita di quelli asiatici. L’export verso l’Europa si riduce del 3,5% rispetto al primo trimestre del 2023, frutto di una riduzione del 5,2% dei flussi che interessano i mercati dell’Unione Europea, mentre si osserva una piccola crescita (+1,4%) nei confronti dei mercati europei non UE, in particolare dovuta alla vicina Svizzera (+6,8%). Per quanto riguarda i mercati asiatici si rileva invece una crescita importante (+11,7%). Registrano un robusto aumento i flussi che interessano sia il Medio Oriente (+17,5%) sia l’Asia Orientale (+11,7%), mentre segna un calo l’Asia Centrale (-0,9%) e in particolare l’India (-9,3%). Per quanto riguarda le esportazioni della Brianza dirette in Asia Orientale si osservano incrementi robusti che interessano Cina (+5,6%) e Giappone (+18,2%), mentre crescono solamente dello 0,6% le quattro Tigri Asiatiche, tre delle quali risultano in calo. L’export verso il continente americano è relativamente stabile rispetto a un anno fa (+0,3%), registrando performance del tutto differenti tra la parte centro-settentrionale del continente (-6,1%) e quella meridionale (+21,7%).

La dinamica dell’import brianzolo nel trimestre ha visto una crescita dell’1,1%, risultato di una crescita di Europa (+3,2%) e America (+26,7%) più che sufficienti a compensare la flessione dei flussi provenienti dall’Asia (-13%). In Europa crescono solamente dello 0,3% i flussi che interessano i Paesi UE, contro una crescita del 18,6% che interessa gli altri mercati. Nei confronti dell’Asia si registra un calo sensibile delle merci provenienti sia dalla Cina (-10,4%) sia dalle quattro Tigri Asiatiche (-12,7%), in modo particolare Taiwan (-58,5%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania si conferma nel trimestre in esame la principale destinazione dell’export della Brianza all’interno dell’Unione Europea, per un valore di 422 milioni di euro di merci esportate in tre mesi (il 25,7% del totale UE). Segue in graduatoria la Francia, con circa 300 milioni di euro di esportazioni dalla Brianza, più distanti Spagna (163 milioni), Paesi Bassi (138 milioni) e Polonia (108 milioni), mentre nessun altro mercato supera la soglia dei 50 milioni.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: si tratta di flussi di merci in arrivo pari a 470 milioni di euro, il 27,2% dei flussi complessivi relativi alla UE. Piuttosto distante il secondo mercato costituito dai Paesi Bassi (283 milioni), quindi la Francia in terza posizione (231 milioni). Altri tre mercati europei valgono più di 100 milioni di euro di importazioni brianzole, si tratta di Belgio, Irlanda (entrambi a quota 134 milioni) e Spagna (107 milioni).

L’export brianzolo in UE segna una flessione piuttosto significativa rispetto a un anno fa (-5,2%). I primi due mercati risultano entrambi in calo: per la Germania la flessione è del 5%, mentre per la Francia si limita allo 0,4%. Tra i più importanti Paesi in crescita si segnalano Spagna (+13,9%), Svezia (+26,5%) e Irlanda (+134,1%).

L’import dalla UE registra una minima variazione annua (+0,3%), che nasconde differenze piuttosto importanti tra i maggiori mercati. Tra i Paesi in calo si trovano Germania (-10,7%), Paesi Bassi (-6,3%) e Belgio (-13,9%). All’opposto si registrano incrementi del 6,7% per la Francia e del 29,3% per l’Austria, mentre l’import dall’Irlanda è passato da 22 a oltre 130 milioni di euro.