Quasi i due terzi delle esportazioni della Brianza nel quarto trimestre 2022 si dirige verso Paesi europei (65,6%). Sono oltre 2,2 miliardi di euro di merci esportate, delle quali 1,7 miliardi ha come meta un Paese facente parte dell’Unione Europea e 564 milioni invece riguardano gli altri mercati, principalmente Svizzera (308 milioni) e Regno Unito (110 milioni). Sono dirette in Asia merci per quasi 700 milioni di euro pari circa il 20% del totale provinciale. I mercati principali si trovano in estremo oriente, l’Asia Orientale rileva infatti per 483 milioni di euro (13,9%), la sola Cina vale 118 milioni di euro e Singapore 104 milioni. Le esportazioni brianzole nelle Americhe ammontano a 370 milioni di euro (10,7%), la gran parte dei quali (262 milioni) interessano gli Stati Uniti. Una piccola quota infine riguarda Africa e Oceania, verso cui sono diretti rispettivamente circa 100 e 23,4 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza. Tra gennaio e dicembre 2022 l’ammontare delle merci esportate dalle imprese brianzole verso Paesi europei risulta di 8,6 miliardi di euro (quasi esattamente i due terzi del totale) dei quali circa 6 miliardi e mezzo riguarda Paesi UE e 2 miliardi i Paesi restanti, principalmente Svizzera (1 miliardo e 100 milioni) e Regno Unito (407 milioni). Le esportazioni verso l’Asia valgono invece 2,5 miliardi, con quote relativamente piccole che interessano Medio Oriente (509 milioni) e Asia Centrale (191 milioni), mentre la direttrice principale riguarda i Paesi dell’Asia Orientale (1,8 miliardi); la Cina è interessata da flussi pari a 437 milioni di euro, mentre valgono ben 750 milioni i mercati delle quattro Tigri Asiatiche (381 milioni riguardano Singapore). Il continente americano è meta di quasi 1,4 miliardi di euro di merci esportate (10,8%), di cui 979 milioni interessano gli Stati Uniti e 319 milioni i Paesi dell’America centro-meridionale.
L’approvvigionamento di merci della Brianza dall’Europa nel quarto trimestre 2022 risulta pari a poco più di 2 miliardi di euro (il 72,1% dell’import complessivo), in gran parte provenienti da Paesi UE (1,6 miliardi). Fuori dall’Europa i mercati più rilevanti riguardano i Paesi asiatici, da cui provengono nel trimestre 668 milioni di euro di merci ovvero il 23,4% del totale. La quasi totalità di questi flussi (617 milioni) interessa l’estremo oriente, in particolare l’import dalla Cina è pari a 303 milioni (10,6%). Il resto del mondo incide per meno del 5% dell’import complessivo (il 3,2% ovvero poco più di 90 milioni riguarda gli Stati Uniti). Nell’intero 2022 l’import dall’Europa raggiunge il valore di 8,3 miliardi di euro (71%), dei quali 6,8 miliardi da partner dell’Unione Europea e poco meno di 1 miliardo e mezzo dagli altri stati del continente (912 milioni dalla Svizzera). Le importazioni dall’Asia sfiorano i 2,7 miliardi di euro, dei quali poco più della metà riguardano la Cina. Dal continente americano infine giungono 560 milioni di euro di merci (4,8%), di cui 501 milioni dagli Stati Uniti.
La crescita dell’export rispetto al quarto trimestre 2022 mostra poche differenze per quanto riguarda le varie direttrici continentali, i mercati europei crescono del 23,3% quelli americani del 24,5% e gli asiatici del 25,1%. Valgono ovviamente le stesse considerazioni fatte per la dinamica settoriale, si tratta di variazioni dei flussi espressi in valore che risentono della dinamica dei prezzi. All’interno del continente europeo, la crescita delle esportazioni brianzole risulta significativamente migliore verso i Paesi della UE (+25,3%) rispetto agli altri mercati (+17,4%), tra i quali cresce molto la Svizzera (+29,7%), ma è in calo la Russia (-19,4%). In Asia si osserva un incremento importante che caratterizza l’India (+71,2%), ancora poco rilevante però per valori (1,3% del totale). I Paesi dell’Asia Orientale crescono del 20,9% grazie al contributo di tre delle quattro Tigri Asiatiche, in particolare Singapore (+39,9%), Taiwan (+14,8%) e Hong Kong (+18,6%); cresce poco invece il mercato cinese (+3,6%), mentre sono addirittura in calo Giappone (-15,8%) e Corea del Sud (-8,6%). In America infine la crescita delle esportazioni risulta quasi identica tra i Paesi della parte settentrionale (+24,6%) e centro-meridionale (+24,1%) del continente. Considerando il dato dell’intero 2022, la crescita annua delle esportazioni verso l’Europa risulta del 22,5%; come per l’ultimo trimestre, la performance dei mercati UE (+26,3%) è migliore rispetto a quella degli altri mercati (+11,6%), tra i quali sono in calo sia la Russia (-26,4%) che il Regno Unito (-0,7%). L’export diretto in Asia cresce meno della media (19,4%); guidano la crescita Singapore (+24,9%) e Taiwan (+22,5%), più timido il mercato cinese (+3,1%), in calo invece il Giappone (-8,9%). Il continente americano è quello che cresce maggiormente (+23,7%), beneficiando di una buona performance degli Stati Uniti (+26,4%), mentre è molto inferiore il dato della parte centro-meridionale del continente (+14,3%).
Sotto il profilo dell’import si osservano forti differenze geografiche nella dinamica del quarto trimestre dell’anno. Rispetto a un incremento medio del 13,5% le importazioni dall’Asia crescono nettamente di più (23,2%), quelle dall’Europa si collocano in linea con la media (14,5%), dall’America invece risultano addirittura in calo (-28,3%). Per quanto riguarda il vecchio continente crescono soprattutto i flussi in arrivo da Paesi non UE (25,9%), in particolare Regno Unito (82,1%) e Svizzera (33%), più contenuta la dinamica dei partner UE (12,3%). In Asia si osserva un contributo relativamente modesto alla crescita da parte della Cina (+8,2%), mentre si registrano incrementi importanti delle importazioni brianzole provenienti da Giappone (57,1%), Singapore (54,7%) e Taiwan (53,1%). Anche considerando l’intero 2022 la crescita delle importazioni dall’Asia (27,5%) supera seppur di poco quella dall’Europa (24,6%). In Europa si registrano una piccola differenza tra l’incremento dell’import dei mercati UE (24,8%) e quello degli altri Paesi (23,4%). Tra i Paesi asiatici si osserva una crescita superiore alla media della Cina (28,4%) e incrementi di entità maggiore da molti mercati di minore importanza quali India (79,1%) e Taiwan (59,3%), in negativo invece Singapore (-0,3%).