I due terzi (66,6%) delle esportazioni delle imprese brianzole del secondo trimestre 2022 sono dirette a Paesi europei. In valori assoluti i flussi ammontano a 2,1 miliardi di euro di merci, di cui quasi 1,6 miliardi riguarda Paesi partner UE e 528 milioni Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi la Svizzera è il mercato più grande per la Brianza (295 milioni di euro), seguita dal Regno Unito (102 milioni). Sono destinate a Paesi asiatici 594 milioni di euro di merci, pari al 18,6% del totale. La gran parte degli scambi avviene con Paesi dell’Asia Orientale, 105 milioni di euro sono diretti in Cina e altri 187 milioni verso le quattro Tigri Asiatiche (di cui 86 milioni a Singapore). L’export brianzolo nel continente americano vale 363 milioni di euro (l’11,4% del totale), di cui quasi 250 milioni diretti negli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania sono dirette rispettivamente il 2,7% e lo 0,7% delle esportazioni brianzole del trimestre. Nei primi sei mesi del 2022 le esportazioni verso Paesi europei ammontano a 4,3 miliardi di euro (68,1% del totale), di cui 3,3 miliardi destinati a Paesi UE (il 52,2% del totale) e poco più di 1 miliardo ai restanti, tra cui Svizzera (559 milioni) e Regno Unito (197 milioni). I flussi diretti in Asia valgono 1,1 miliardi di euro, dei quali 241 milioni indirizzati in Medio Oriente, 76 milioni in Asia Centrale e 843 milioni in Asia Orientale; a livello di singoli Paesi, i mercati più rilevanti sono Cina (207 milioni) e Singapore (161 milioni). L’export verso l’America è pari a 661 milioni di euro (10,4%), dei quali 456 milioni destinati agli Stati Uniti e 162 milioni a Paesi dell’America Centro-Meridionale.
Riguardo all’approvvigionamento di merci delle imprese brianzole, nel secondo trimestre 2022 il 72,9% dei flussi proviene da Paesi europei, circa 2,1 miliardi di euro in cifre; la gran parte dei flussi riguarda l’Unione Europea (1,7 miliardi). La quota maggiore delle merci in arrivo da fuori Europa proviene – come di consueto – dall’Asia: 601 milioni di euro di importazioni per il 20,7% del totale; poco più della metà di questi flussi arriva dalla sola Cina (319 milioni di euro in valori assoluti). Dal continente americano provengono invece solamente il 5,2% delle importazioni del trimestre, per un valore di 152 milioni di euro. Il dato complessivo del primo semestre 2022 indica 4,3 miliardi di euro di merci importate da Paesi europei, di cui 3,6 miliardi da partner dell’Unione Europea. L’import dall’Asia raggiunge la cifra di 1,2 miliardi di euro, quasi interamente relativi a Paesi dell’Estremo Oriente (1,1 miliardi), in particolare la Cina (682 milioni). Provengono infine dall’America 287 milioni di euro di merci importate dalla Brianza, in gran parte originate negli Stati Uniti (255 milioni).
La dinamica delle esportazioni brianzole del trimestre mostra una crescita di tutte le destinazioni territoriali, un dato positivo anche tenendo conto del fatto che tale crescita, riferita al valore nominale della merce esportata, incorpora la crescente inflazione manifestatasi in questo periodo. Nei confronti dell’Europa si osserva un incremento del 18,6%, che sale al 21,4% per i mercati UE mentre i restanti Paesi si fermano al 10,8%; tra questi ultimi si segnalano la crescita di Turchia (+19,2%) e Svizzera (+24,4%), mentre è in forte calo la Russia (-41%) a seguito delle sanzioni successive all’invasione dell’Ucraina. L’export verso il continente americano cresce del 13,6% grazie a un incremento del 14% degli Stati Uniti, mentre la parte centro-meridionale del continente si ferma a un 9,7%, con un calo del 4,7% dei flussi diretti in Brasile. Il continente asiatico cresce meno, si registra infatti un 7,8% di crescita sul secondo trimestre 2021; positivo il contributo del Medio Oriente (+14,1%), stabili i Paesi dell’Asia Centrale (+0,3%) spinti verso il basso dall’India (-7,1%), mentre l’Asia Orientale cresce del 7%. In questo ultimo gruppo di Paesi coesistono alcuni mercati in forte crescita per l’export brianzolo quali Corea del Sud (+20%), Taiwan (+15,7%) e Hong Kong (+14,4%), con altri in calo quali Cina (-15,7%) e Giappone (-13,7%). Osservando il primo semestre dell’anno, la crescita rispetto al 2022 migliora rispetto al dato del trimestre per tutti i continenti. Nei confronti dell’Europa si osserva una variazione positiva del 23,7%, merito soprattutto dei Paesi UE (+28,7%), mentre tra i restanti mercati sono in calo Regno Unito (-3%) e Russia (-27,6%). Nei confronti del continente americano si registra una crescita complessiva del 18%, con incrementi superiori al 10% sia per la parte settentrionale che centro-meridionale del continente. In Asia cresce il valore delle merci esportate verso Medio Oriente (+14,9%) e Asia Orientale (+12%), mentre calano i mercati dell’Asia Centrale (-9,5%), meno rilevanti però per volumi.
Come per l’export, la variazione annua delle importazioni delle imprese brianzole è estremamente positiva, rispetto al secondo trimestre del 2021 si registra infatti un +23,4%. Non tutte le direttrici geografiche risultano in crescita però, si osserva infatti una significativa contrazione delle merci provenienti dal continente americano (-12,6%), dovuta a un calo dell’import dagli Stati Uniti (-18,6%). I flussi dall’Europa sono cresciuti in un anno del 29,7%, con incrementi significativi che riguardano sia i mercati UE (+30,6%) sia i restanti Paesi (+25,6%). Le importazioni dall’Asia crescono nel complesso del 14%. Contribuiscono alla crescita sia i Paesi del Medio Oriente che l’India, con flussi più che raddoppiati, per quanto contenuti in valori assoluti. Più rilevante per i volumi coinvolti la crescita dell’import dalla Cina (+23,1%), in positivo anche Taiwan (+39,7%) e Giappone (+17,5%). La crescita complessiva dell’import del semestre registra un incremento del 30,8% sullo stesso periodo del 2021, che sale al 34% per quanto riguarda le merci provenienti dal continente europeo e fino al 37% per i Paesi dell’Unione Europea. Positiva la dinamica dell’America (+9,7%) nonostante il calo dell’ultimo trimestre. Crescono infine del 24,3% le importazioni dal continente asiatico, con forti incrementi che coinvolgono Medio Oriente (+94,2%), Asia Centrale (+101,3%), Cina (+34,4%) e Taiwan (+65,4%).