Lodi

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Trimestre
Secondo
Anno
2024

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Indice del fatturato dei servizi

Il secondo trimestre del 2024 presenta un andamento in crescita per il fatturato dei servizi della provincia di Lodi sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nei confronti dello stesso periodo del 2023.

Il quadro di dettaglio evidenzia che l’indice del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha registrato un discreto aumento, passando da 117 a 119,3.

Questo trend si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale: nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno si è, infatti, osservata una netta ripresa del percorso di crescita dei volumi d’affari.

Un risultato determinato dall’incremento della quota di imprese del terziario collocate nell’area di aumento del fatturato (passata dal 48% del secondo trimestre del 2023 all’attuale 53%).

Contestualmente si è ridotta la percentuale di imprese che si posiziona nell'area di diminuzione del fatturato (dal 31% al 28%).

 

 
Le previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Lodi per il terzo trimestre 2024 registrano una sostanziale omogeneità degli andamenti attesi tra fatturato e occupazione, sebbene con intensità diverse.

Relativamente al fatturato, il quadro previsivo – espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) – indica un peggioramento sensibile rispetto alla precedente rilevazione (-4,7% contro +8,6%), determinato da un calo della quota di imprese con stime di crescita per il terzo trimestre 2024 (da 17,9% a 10,9%).

Nei confronti dell’occupazione, il secondo trimestre 2024 mostra un’analoga riduzione del saldo complessivo delle risposte (da +3,4% a -1,6%) in un contesto che vede allargarsi la percentuale di imprese con prospettive negative e contrarsi quella che prevede stabilità, che tuttavia coinvolge ancora oltre un’impresa su sette.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Secondo
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Indice del fatturato del commercio

Nel secondo trimestre del 2024 si osserva una battuta d’arresto nella crescita del fatturato del commercio al dettaglio della provincia di Lodi, che registra una minima flessione rispetto allo scorso trimestre e un calo più sensibile a confronto con il secondo trimestre del 2023.

Il numero indice del fatturato (costruito con base 2015=100) risulta quindi pari a 111,2 nel trimestre in esame, registrando un minimo decremento congiunturale (-0,1% destagionalizzato).

Per quanto riguarda invece la dinamica tendenziale si registra, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, un calo del fatturato dell’1,2%, che fa seguito a un trimestre in cui si era osservata una crescita di analoga entità.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio lodigiano, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano nel trimestre in esame un netto peggioramento del clima di fiducia, rispetto ai giudizi espressi nella rilevazione precedente.

Relativamente al fatturato, si osserva un deciso peggioramento del saldo tra ottimisti e pessimisti, che nel trimestre scorso risultava di segno positivo. A fronte di una quota di operatori che si aspetta una crescita del fatturato pari al 9,8%, sono infatti più di un terzo (36,6%) coloro che ritengono più probabile un calo.

Un analogo peggioramento riguarda i giudizi sugli ordini, che nel trimestre passato registravano un pareggio tra previsioni positive e negative, ora segnano invece una netta prevalenza di opinioni negative. La quota di quanti si aspettano una riduzione degli ordini nel prossimo trimestre risulta del 34,1%, quasi il triplo di coloro che invece attendono una crescita (12,2%).

Con riferimento alle stime per l’occupazione, si osserva una chiara aspettativa di stabilità: l’ipotesi è, infatti, condivisa da nove imprese su dieci, mentre le restanti si dividono in parti uguali tra aspettative di crescita e di riduzione.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Il secondo trimestre del 2024 registra un netto peggioramento della dinamica dell’artigianato manifatturiero lodigiano, che dopo alcuni trimestri di rallentamento della crescita della produzione mostra una variazione negativa. Dinamica che coinvolge praticamente tutti gli indicatori rilevati, sia su base congiunturale che tendenziale; a livello regionale si osserva invece una relativa tenuta, specie a confronto con lo stesso periodo del 2023.

La produzione in particolare cala su base annua del 2,9%; nel grafico si osserva come i livelli produttivi abbiano superato quelli precedenti la pandemia, tuttavia lo slancio della crescita si è progressivamente spento fino alla variazione negativa di questo trimestre. Osservando una porzione più ampia del grafico, peraltro, si può notare che le difficoltà dell’artigiano lodigiano risalgono a prima del Covid, avendo attraversato una fase di forte contrazione tra 2018 e 2019.

Il numero indice della produzione (calcolato ponendo l’anno 2015 come base uguale a 100) scende dunque fino a quota 98,9.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato lodigiano registra un deciso peggioramento, evidenziando un calo per tutti gli indicatori; in regione per contro, alla flessione dello scorso periodo segue un trimestre di sostanziale stabilità.

La produzione dell’artigianato manifatturiero a Lodi è in calo su base congiunturale dello 0,8% (dato destagionalizzato), in Lombardia si osserva un minimo incremento (+0,1%). Il calo del fatturato è ancora più importante, si registra infatti una flessione del 2% nel lodigiano rispetto a una variazione nulla in regione.

La dinamica degli ordini risulta in linea con quella del fatturato e presenta un calo del 2,1% nel lodigiano, mentre in Lombardia la variazione negativa è solamente dello 0,1%.

 

 
Analisi tendenziale

In termini tendenziali, quindi a confronto con il secondo trimestre del 2023, l’artigianato manifatturiero lodigiano evidenza un calo di tutti gli indicatori rilevati, particolarmente accentuato per gli ordini.

La produzione dell’artigianato lodigiano si riduce su base annua del 2,9%, interrompendo come visto un lungo periodo di continua crescita. A livello regionale si osserva invece una variazione nulla.

In provincia il fatturato dell’artigianato, che nel trimestre precedente registrava ancora una fase di crescita, segna ora un calo annuo del 3,7%, più pesante della flessione osservata in regione (-0,8%). Come accennato gli ordini registrano la dinamica peggiore, sia in provincia che in regione; a Lodi il calo rispetto a un anno fa è del 5,6%, in Lombardia dell’1,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

In termini tendenziali, quindi a confronto con il secondo trimestre del 2023, l’artigianato manifatturiero lodigiano evidenza un calo di tutti gli indicatori rilevati, particolarmente accentuato per gli ordini.

La produzione dell’artigianato lodigiano si riduce su base annua del 2,9%, interrompendo come visto un lungo periodo di continua crescita. A livello regionale si osserva invece una variazione nulla.

In provincia il fatturato dell’artigianato, che nel trimestre precedente registrava ancora una fase di crescita, segna ora un calo annuo del 3,7%, più pesante della flessione osservata in regione (-0,8%). Come accennato gli ordini registrano la dinamica peggiore, sia in provincia che in regione; a Lodi il calo rispetto a un anno fa è del 5,6%, in Lombardia dell’1,7%.

 

 
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Trimestre
Secondo
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2024

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel secondo trimestre 2024 prosegue il percorso di crescita della produzione del trimestre passato, mentre a livello regionale permane una fase di flessione dei livelli produttivi. Nonostante crescano anche fatturato e ordini, si registrano ancora aspettative di segno relativamente negativo, in leggero peggioramento sul trimestre passato.

Rispetto al secondo trimestre del 2023 la produzione industriale registra una crescita del 5,6%, dato in miglioramento sui periodi recenti. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2015) nel trimestre in esame tocca un nuovo punto di massimo a quota 135,5. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con una crescita in rallentamento tra 2022 e 2023 e una nuova fase di recupero nel 2024.

 

 
Analisi congiunturale

Come nel trimestre passato, gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera registrano a Lodi una performance complessivamente migliore di quella regionale.

La produzione industriale del manifatturiero cresce su base congiunturale dell’1,6% (dato destagionalizzato) in provincia, mentre in Lombardia si osserva un calo dello 0,7%.

Il fatturato del manifatturiero lodigiano registra una crescita dello 0,7% nel trimestre, dato positivo anche se in rallentamento; a livello regionale la crescita risulta solamente dello 0,2%. Un importante contributo arriva dal fatturato estero, che nel trimestre sale al 40,4% del fatturato complessivo, superando la media regionale del 39,2%.

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva invece un contributo nullo alla crescita della componente estera nel lodigiano e un calo dello 0,3% a livello lombardo. Registrano invece un buon incremento gli ordini interni, aumentati su base congiunturale dell’1,2% a Lodi e dello 0,4% in regione.

 

 
Analisi tendenziale

Anche osservando la dinamica tendenziale emerge una buona performance dell’industria lodigiana, con una crescita sostenuta di tutti gli indicatori rispetto al secondo trimestre 2023; come nello scorso trimestre, stona in negativo la dinamica degli ordini esteri. Come già accennato, la produzione industriale cresce in un anno del 5,6%, mentre a livello regionale permane un dato negativo (-1,2%) al pari dei periodi recenti.

Per il fatturato si osserva la stessa differenza tra la dinamica provinciale (+7,1%) e quella regionale (-0,9%). A Lodi si segnala peraltro un andamento quasi identico tra la componente estera e quella interna (cresciute rispettivamente del 7,3% e del 7%), in Lombardia invece tengono le vendite realizzate all’estero (+1,4%), mentre è il fatturato interno a spingere la dinamica verso il basso (-2,4%).

Gli ordini risultano in crescita del 5,9% nel lodigiano e in calo dello 0,5% in regione. La crescita annua per Lodi è da attribuire esclusivamente agli ordini provenienti dall’Italia (+10%), mentre la dinamica di quelli esteri è in terreno leggermente negativo (-0,1%). In regione si riscontra invece un trend simile tra ordini esteri (-0,6%) e interni (-0,5%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana indicano una riduzione del ricorso alla cassa integrazione rispetto al trimestre scorso. Nel secondo trimestre 2024 sono infatti solamente il 3,3% le imprese che dichiarano di avere fatto ricorso alla CIG, in discesa rispetto al valore particolarmente alto del trimestre passato (9,4%). Piuttosto contenuta anche la quota della CIG in rapporto al monte ore lavorate del trimestre, ferma allo 0,3%.

Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021, mentre gli ultimi trimestri segnano una nuova fase di incremento.

Riguardo al saldo tra entrate e uscite di lavoratori si registra una minima differenza positiva (0,1%), con un tasso di entrata relativamente contenuto (1,3%), come osservato nel trimestre precedente. Si osserva quindi un deciso peggioramento rispetto al secondo trimestre del 2023, quando il saldo era risultato dello 0,7%.

 

 
Previsioni per il terzo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori del manifatturiero lodigiano manifestano un peggioramento del clima di fiducia, a dispetto dei dati positivi emersi dalla rilevazione. Solamente le aspettative sull’occupazione presentano un saldo positivo tra giudizi di aumento e di riduzione.

I giudizi sulla produzione registrano un terzo (33,3%) di opinioni pessimiste per un saldo negativo di 6,7 punti percentuali, solo leggermente migliorato rispetto alla scorsa rilevazione. L’occupazione mostra come di consueto un’ampia prevalenza di giudizi di stabilità pari all’80%; tra i restanti prevalgono nettamente i giudizi ottimisti sui pessimisti.

Come per il trimestre scorso, le aspettative sulla domanda indicano una prevalenza per l’andamento delle commesse dall’estero, tuttavia entrambe le componenti – interna ed estera – riportano una maggioranza di giudizi negativi. Per la domanda interna in particolare il saldo pesantemente negativo risulta da una quota estremamente bassa (3,4%) di aspettative di crescita. Per la domanda estera le aspettative di crescita riguardano il 18,5% degli operatori, comunque inferiori ai giudizi pessimisti, che raggiungono il 25,9% degli intervistati.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Primo
Anno
2024
Settori

Nel primo trimestre 2024 le esportazioni delle imprese della provincia di Lodi sono pari a poco meno di 1,6 miliardi di euro, delle quali più della metà (53,8%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia (poco meno di 850 milioni di euro). Seguono a grande distanza i comparti della chimica (190 milioni, il 12% del totale) e dell’alimentare (136 milioni pari all’8,6%), quindi gli apparecchi elettrici (116 milioni). Il comparto dei macchinari vale circa 67 milioni di euro, nessun altro comparto supera la soglia dei 50 milioni.

Le importazioni lodigiane nel trimestre sono pari a 2,7 miliardi di euro, dei quali 1,3 miliardi (il 48,2% del totale) riguardano il comparto dell’elettronica. L’alimentare è il secondo segmento dell’import lodigiano, pari a 401 milioni di euro di merci in arrivo (14,8%), seguito dalla farmaceutica (349 milioni, il 12,9%), più distanti chimica (203 milioni) e prodotti in metallo (115 milioni).

L’export lodigiano segna una robusta crescita (+14,3%) rispetto al primo trimestre del 2023. È il comparto dell’elettronica il principale responsabile del forte incremento, registrando una variazione annua del 32,9%, circa 210 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Tra gli altri settori rilevanti, crescono gli apparecchi elettrici (+6,4%) e l’alimentare (5,4%), diminuisce invece la chimica (-14%).

Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva, si riscontra infatti un incremento annuo dei flussi del 4,3%. Arriva sempre dall’elettronica il contributo principale alla crescita, con una variazione annua positiva del 12,2%. Si riducono i flussi di importazioni che riguardano alimentare (-6,5%) e farmaceutica (-4,9%), crescono invece i segmenti della chimica (+9,6%) e dei prodotti in metallo (+6,1%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le esportazioni delle imprese lodigiane sono destinate per la gran parte a Paesi europei, si tratta del 92,7% del totale, pari a più di 1,4 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea. Solamente 52 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, dei quali il principale è la Svizzera (15,6 milioni). Si dirigono verso il continente asiatico nel trimestre circa 68 milioni di euro dell’export lodigiano (4,3% del totale), di cui 22 milioni riguardano il Medio Oriente e 32 milioni l’Asia Orientale, dove la Cina è il mercato di sbocco più importante (11,6 milioni). Nei confronti del continente americano l’export lodigiano vale 29 milioni di euro (1,9% del totale), di cui la gran parte (19,8 milioni) riguarda gli Stati Uniti.

L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia, entrambi attorno a 1,3 miliardi di euro. Dall’Europa provengono nel trimestre il 50,2% delle importazioni provinciali, aventi origine in gran parte nei mercati dell’Unione Europea, solamente 59 milioni si riferiscono a Paesi extra-UE (36 milioni il solo Regno Unito). In Asia è la Cina il partner principale, da cui il lodigiano ha importato per circa 1 miliardo di euro nel trimestre (37,4%), piuttosto rilevanti anche i flussi dall’India (193 milioni).

La crescita annua dell’export lodigiano beneficia di un forte incremento dei mercati europei (+15,5%), tuttavia si osserva una variazione di segno positivo anche per Asia (+4,1%) e America (+1,9%). In Europa crescono sia i flussi relativi ai mercati UE (+15,9%) sia agli altri Paesi (+7,1%), nonostante una flessione di Regno Unito (-14,2%) e Turchia (-13,7%). In Asia si osserva il raddoppio dei flussi diretti in India, mentre si riducono (-8,3%) quelli riguardanti l’Estremo Oriente, nonostante la crescita di Cina (+25%) e Giappone (+38%). Nei confronti delle Americhe si registra una performance opposta tra la parte settentrionale del continente in crescita (+29,5%) e quella meridionale in calo (-34,7%).

Le importazioni di merci del lodigiano nel trimestre crescono in un anno del 4,3%, registrando un incremento più rilevante per quanto riguarda l’Asia (+8,3%) rispetto all’Europa (+1,4%). In Asia si osserva una crescita relativamente contenuta nei confronti del mercato cinese (+2,8%), mentre un incremento più importante riguarda i flussi provenienti dall’India (+15,3%). In Europa si registra una crescita dell’1,1% per i mercati europei, che sale al 7,8% per i restanti Paesi.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nel primo trimestre dell’anno, la Spagna si conferma il più importante mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea, in cifre si tratta di 772 milioni di euro di merci movimentate, circa il 55% dei flussi diretti in UE. Il secondo mercato per valori delle esportazioni è la Francia, molto distanziata a quota 153 milioni, poco più del doppio della Grecia che si colloca in terza posizione (75 milioni), seguita da Portogallo (66 milioni) e Germania (63 milioni).

Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane in Unione Europea è la Germania, per un valore di 394 milioni di euro di merci scambiate nel trimestre, seguita dalla Francia (278 milioni). Al di sopra dei 100 milioni di euro di scambi si collocano anche Spagna (162 milioni) e Paesi Bassi (110 milioni), poco al di sotto il Belgio (98 milioni).

La dinamica dell’export verso la UE registra un importante incremento annuo pari al 15,9%. Il mercato spagnolo è il principale responsabile della variazione positiva registrando una crescita del 23,8%; cresce anche il mercato greco, che vale tre volte di più rispetto al primo trimestre del 2023. All’opposto si osserva una flessione dei flussi diretti in Francia (-3,1%) e una riduzione ancora più marcata per la Germania (-15,2%).

L’import lodigiano da Paesi UE registra un aumento annuo relativamente contenuto, pari all’1,1%. Si osserva una robusta crescita da parte dei due mercati maggiori, in particolare del 5% per la Germania e dell’11,2% per la Francia. Si riducono invece rispetto al primo trimestre del 2023 i flussi di merci provenienti da Spagna (-5%), Paesi Bassi (-18,2%) e Belgio (-10,3%).

 

 

 

 
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Primo
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Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2024 si è registrata una ripresa del fatturato per il commercio al dettaglio della provincia di Lodi, con un consistente incremento sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nei confronti dei primi tre dello scorso anno.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – ha quindi aumentato il suo valore, collocandosi a quota 112 (111,5 nel quarto trimestre 2023), evidenziando un discreto incremento congiunturale (+0,5% destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, un aumento del fatturato (+1,2%), che segue alla fase di stagnazione registrata su base annua nel trimestre precedente.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio lodigiano, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), segnano per il secondo trimestre 2024 il passaggio da un intorno negativo a uno positivo in relazione al fatturato, mentre per gli ordini rivolti ai fornitori si osserva un’equivalenza tra le ipotesi di aumento e di diminuzione per il successivo trimestre.

Relativamente al fatturato, si è osservato un maggiore ottimismo delle imprese lodigiane: rispetto alla precedente rilevazione il miglioramento del saldo complessivo (da -28,6% a +7%) è passato attraverso una consistente riduzione della quota di operatori con prospettive di decrescita del fatturato (da 40,8% a 16,3%) e il contestuale rafforzamento sia della frazione di imprese con stime di incremento del fatturato (da 12,2% a 23,2%) sia dell’area di stabilità per i ricavi attesi (da 46,5% a 60,5%).

La dinamica osservata per il fatturato si è reiterata – ma con un’intensità differente – per gli ordini verso i fornitori, determinando come saldo finale un pareggio tra le quote di imprese con ipotesi di crescita e di diminuzione.

Complessivamente, si è registrato un certo grado di recupero rispetto alla precedente rilevazione, che si è palesato attraverso la diminuzione della quota di operatori con previsioni negative (da 32,7% a 18,6%) e l’aumento contestuale delle frazioni di imprese che condividono le stime di incremento (da 12,2% a 18,6%) e di stabilità per gli ordini ai fornitori (da 55,1% a 62,8%).

Con riferimento alle stime per l’occupazione, si osserva una netta prevalenza della stabilità delle aspettative: l’ipotesi è, infatti, condivisa da nove imprese su dieci con un miglioramento del saldo complessivo per la frazione residua di operatori (da -4,1% a +2,3%).

 

 

 

 

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Indice del fatturato dei servizi

Nei primi tre mesi del 2024 il percorso di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Lodi registra un consistente rallentamento che si esprime sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti del primo trimestre del 2023.

Il quadro di dettaglio evidenzia che l’indice del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha registrato un debole aumento oscillando di poco rispetto al livello raggiunto nei tre mesi precedenti (115,6 contro 115,3).

Il quadro di debolezza si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, nei confronti del primo trimestre dello scorso anno si è infatti osservata una completa stagnazione del percorso di crescita, determinato da una sostanziale equivalenza tra le quote di imprese del terziario collocate nelle aree di crescita e di diminuzione del fatturato: il risultato finale è un’invarianza complessiva del volume d’affari rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

 

 
Aspettative per il secondo trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Lodi per il secondo trimestre 2024 registrano una rilevante differenziazione degli andamenti attesi tra fatturato e occupazione.

Relativamente al fatturato, il quadro previsivo – espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) – indica un miglioramento sensibile rispetto alla precedente rilevazione (+8,5% contro +3,2%), determinato da un aumento della quota di imprese con stime di crescita per il secondo trimestre 2024 (da 14,3% a 17,2%) e dalla contestuale riduzione degli operatori con stime di diminuzione (da 11,1% a 8,6%).

Nei confronti dell’occupazione, il primo trimestre 2024 mostra una riduzione consistente del saldo complessivo delle risposte (da +11,3% a +3,4%) in un contesto di stabilizzazione della dinamica che coinvolge oltre l’86% delle imprese dei servizi del Lodigiano.

 

 

 

 

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero lodigiano evidenzia un rallentamento della crescita della produzione, pur registrando una performance migliore di quella regionale. Un peggioramento più deciso riguarda la dinamica degli ordini, che risulta negativa sia su base congiunturale che tendenziale; tale dinamica influisce probabilmente anche sulle aspettative, particolarmente pessimiste per quanto riguarda la domanda interna.

La produzione mostra un incremento su base annua dell’1%, un valore più basso di quello riscontrato in media nel 2023; nel grafico si osserva come i livelli produttivi abbiano superato quelli precedenti la pandemia, con una crescita particolarmente rilevante dalla fine del 2022. Osservando una porzione più ampia del grafico, peraltro, si può notare che le difficoltà dell’artigiano lodigiano risalgono a prima del Covid, avendo attraversato una fase di forte contrazione tra 2018 e 2019.

Il numero indice della produzione (a partire da questo trimestre, in cui l’anno 2015 è posto come base uguale a 100) tocca ora quota 100,9, rimanendo quindi ancora qualche punto al di sotto i livelli del 2018.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato lodigiano segna una relativa tenuta di produzione e fatturato, ma un calo degli ordini; a livello regionale si registra un quadro più critico, dove rallentano tutti gli indicatori rilevati.

La crescita congiunturale della produzione dell’artigianato manifatturiero a Lodi è dello 0,3% (dato destagionalizzato), in Lombardia si osserva invece una variazione di segno negativo (-0,6%). Per il fatturato lodigiano si registra una crescita di minima intensità (0,1%), contrapposta a un sensibile calo osservato in regione (-1,3%).

La dinamica degli ordini risulta più simile nei due livelli territoriali, si riscontra infatti una riduzione congiunturale dello 0,6% in provincia e dell’1,1% in regione.

 

 
Analisi tendenziale

In termini tendenziali, quindi a confronto con il primo trimestre del 2023, l’artigianato manifatturiero lodigiano mantiene un sentiero di crescita della produzione, seppur in rallentamento, in opposizione alla dinamica regionale negativa.

La produzione per la provincia di Lodi cresce su base annua dell’1%, mentre a livello regionale si riscontra un calo dello 0,6%: un sensibile peggioramento rispetto alla crescita media del 2023 per entrambi i livelli territoriali.

Per quanto riguarda la variabile del fatturato, si riscontra una forte differenza tra l’artigianato di Lodi – con ricavi in crescita annua del 3,9% – e quello lombardo, in calo del 2,3%. Il portafoglio ordini infine si riduce dello 0,8% in provincia, una perdita comunque inferiore a quella osservata in regione (-2,5%).

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli operatori mostrano un miglioramento rispetto ai trimestri recenti per quanto riguarda i giudizi sulla produzione, mentre rimane una maggioranza di opinioni pessimiste per occupazione e domanda interna.

Riguardo la produzione, si osserva una perfetta parità tra i giudizi di aumento e riduzione (entrambi a quota 20%), registrando un miglioramento dopo molti trimestri caratterizzati da aspettative in prevalenza negative.

Per contro, le aspettative sulla domanda interna determinano un saldo fortemente negativo tra giudizi di crescita e riduzione, in linea con il trimestre precedente, evidenziando una quota di ottimisti particolarmente ridotta (2,9%). Anche le aspettative sull’occupazione in questo trimestre privilegiano i giudizi di riduzione (8,6%) rispetto a quelli di crescita (2,9%).

 

 

 

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel primo trimestre 2024 segna la ripresa di un sentiero di crescita della produzione dopo due trimestri di difficoltà, in contrapposizione al quadro congiunturale complessivamente negativo dell’industria lombarda. Anche fatturato e ordini registrano una robusta crescita, che tuttavia non trova ancora riscontro nelle aspettative degli imprenditori, che risultano in prevalenza pessimiste.

Rispetto al primo trimestre del 2023 la produzione industriale marca un incremento del 2,6%, migliorando la performance dei due trimestri precedenti. Il numero indice (ricalcolato da questo trimestre ponendo pari a 100 l’anno 2015) nel trimestre in esame tocca un nuovo punto di massimo a quota 132,6. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con una crescita in rallentamento tra 2022 e soprattutto 2023.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale gli indicatori dell’industria manifatturiera lodigiana registrano complessivamente una robusta crescita contrapposta alla dinamica negativa a livello regionale. La produzione industriale del manifatturiero lodigiano cresce su base congiunturale del 2,1% (dato destagionalizzato), contro un calo dello 0,3% a livello regionale.

Il fatturato nel lodigiano segna un’importante crescita (+2,4%) per il secondo trimestre consecutivo, contrapponendosi come per la produzione a un dato lombardo negativo (-0,9%). La quota di fatturato realizzata all’estero nel trimestre risulta in leggero calo, attestandosi al 34,3% e rimanendo alcuni punti percentuali al di sotto del dato lombardo del 38,9%.

È positiva anche la dinamica congiunturale degli ordini, nonostante una battuta d’arresto delle commesse provenienti dall’estero, che calano infatti su base trimestrale dello 0,2%, in linea con il dato regionale (-0,1%). All’opposto gli ordini dal mercato interno beneficiano di una crescita del 2,6% per il lodigiano, contro un calo dell’1% a livello regionale.

 

 
Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale conferma la buona performance dell’industria lodigiana, evidenziando un diffuso trend di crescita rispetto al primo trimestre 2023, che riguarda tutti gli indicatori salvo la componente estera degli ordini. La produzione industriale aumenta su base annua del 2,6% mentre a livello regionale si osserva una variazione negativa per il terzo trimestre consecutivo (-1,1%).

Il fatturato registra una crescita del 9,6% in provincia, contrapposta a una discreta flessione (-2,3%) in regione. In provincia aumentano del 5,6% i ricavi delle vendite realizzate in Italia, mentre per il fatturato realizzato all’estero l’incremento annuo arriva al 17,2%; in Lombardia invece entrambe le componenti mostrano un calo, più accentuato per il fatturato interno (-3,2%).

Anche la dinamica tendenziale degli ordini del lodigiano evidenzia una robusta crescita pari al 7,4%. Si tratta di un incremento dovuto esclusivamente alla componente interna, che registra un aumento dell’11,2%, mentre gli ordini esteri risultano invariati su base annua. A livello regionale la dinamica complessiva degli ordini è negativa (-1,5%) per effetto di un calo degli ordini interni (-2,7%), che compensa la limitata crescita degli ordini esteri (+0,4%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana evidenziano un aumento del ricorso alla cassa integrazione rispetto al recente passato. Nel primo trimestre 2024 salgono infatti al 9,4% le imprese che dichiarano di avere fatto ricorso alla CIG, ovvero il valore più elevato da metà 2021 (nel trimestre precedente erano state il 5,6%). Rimane tuttavia contenuta la quota di utilizzo della CIG in rapporto al monte ore lavorate, pari solamente allo 0,5%.

Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021, mentre gli ultimi trimestri segnano una nuova fase di incremento.

Riguardo al saldo tra entrate e uscite di lavoratori si osserva un dato di segno positivo (0,3%), che segue un trimestre in cui l’occupazione si era ridotta (-0,6%). Il dato positivo del trimestre rimane però al di sotto dello 0,7% registrato nel primo trimestre 2023 e 2022. In particolare si osserva un tasso di entrata relativamente basso per il primo trimestre dell’anno (1,3%), solitamente caratterizzato da una maggiore concentrazione di attivazione di nuovi contratti di lavoro.

 

 
Previsioni per il secondo trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori del manifatturiero lodigiano evidenziano un peggioramento del clima di fiducia, nonostante i dati positivi della rilevazione congiunturale. In particolare il saldo tra giudizi di aumento e di riduzione è negativo per quanto riguarda sia la produzione che la domanda interna.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, rispetto alla scorsa rilevazione si riduce la quota di ottimisti (dal 34,3% al 21,9%) e contemporaneamente crescono i pessimisti: il saldo torna quindi in terreno negativo (-9,4 punti percentuali). Per l’occupazione si registra un’ampia prevalenza di giudizi di stabilità (81,3%) e una perfetta parità tra ipotesi di crescita e di riduzione; come per la produzione, si tratta di un peggioramento rispetto alla prospettiva di espansione indicata lo scorso trimestre.

Le aspettative sulla domanda evidenziano una predilezione per l’andamento degli ordini dall’estero, in linea con la rilevazione dello scorso trimestre. Un quarto degli operatori prevede una riduzione della domanda interna, contro meno del 20% che si aspetta invece un aumento. Per la domanda estera prevalgono al contrario le attese di crescita su quelle di riduzione (20% contro 16,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2023
Settori

Nel quarto trimestre del 2023 l’export della provincia di Lodi vale 1,6 miliardi di euro, di cui oltre la metà (52,2%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica che si conferma il più rilevante in provincia (in valori assoluti oltre 850 milioni di euro). Seguono per dimensione i comparti della chimica (182 milioni, l’11,1% del totale), e dell’alimentare (141 milioni pari all’8,6%); superano i 100 milioni di euro anche gli apparecchi elettrici (111 milioni) e i macchinari (106 milioni). Sono oltre i 50 milioni di euro anche i prodotti in metallo, poco al di sotto gomma-plastica e farmaceutica. Nell’intero anno 2023 il comparto dell’elettronica del lodigiano arriva a quasi 2,9 miliardi di euro, poco meno del 50% dell’export provinciale complessivo. Il secondo comparto per valore dell’export è la chimica (753 milioni di euro per le imprese lodigiane, il 12,9% del totale), terzo l’alimentare a quota 604 milioni (10,4%). Gli apparecchi elettrici valgono 436 milioni di euro, quindi macchinari e gomma-plastica, gli unici altri due comparti che superano i 200 milioni di euro di export.

L’import del lodigiano nel quarto trimestre del 2023 è pari a 2,5 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi (il 51,2% del totale) riguardano prodotti di elettronica. Il secondo comparto per importanza è l’alimentare poco al di sopra dei 400 milioni di euro di merci importate (16,3%), segue la farmaceutica che vale 273 milioni (10,9%), più a distanza la chimica (181 milioni). Il dato complessivo degli approvvigionamenti di merci dall’estero del lodigiano nel 2023 è di 9,7 miliardi di euro di merci movimentate, delle quali il settore dell’elettronica pesa per il 46,4% (4,5 miliardi di euro). Come nell’ultimo trimestre, gli altri due comparti di una certa rilevanza sono l’alimentare (1,6 miliardi) e la farmaceutica (1,2 miliardi), più distante la chimica poco sotto i 690 milioni, nessun altro segmento supera la soglia dei 400 milioni.

L’export lodigiano registra un incremento del 4,2% rispetto al quarto trimestre del 2022. L’elettronica registra un discreto calo (-5,6% ovvero circa 50 milioni in euro) compensato quindi da una crescita della maggior parte dei restanti comparti. Crescono del 6% l’alimentare e del 4,9% la chimica, mentre in termini percentuali spicca la performance dei macchinari (+95,9%). La dinamica complessiva del 2023 registra una crescita piuttosto robusta pari al 7,2%, grazie a quattro trimestri di segno positivo. L’elettronica marca una crescita inferiore alla media (+3,9%), più robusto l’incremento che riguarda chimica (+9%) e alimentare (+8,5%). In termini percentuali la crescita più rilevante è del comparto dei macchinari (+54,9%); all’opposto, due soli settori risultano in calo, si tratta della gomma-plastica (-7,3%) e della farmaceutica (-2,9%).

La dinamica delle importazioni nel trimestre registra un importante calo di diversi comparti che risulta in una flessione complessiva del 14% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’elettronica in particolare subisce una flessione del 22,9%, circa 380 milioni di euro in meno rispetto al quarto trimestre 2022. Si riduce l’import della farmaceutica (-10,3%), crescono alimentare (+6,4%) e soprattutto chimica (+19,7%), mentre tra i segmenti minori si osserva una prevalenza di variazioni di segno negativo. Il dato complessivo dell’anno conferma la dinamica negativa dell’elettronica (-11,6%), che determina buona parte della riduzione complessiva dei flussi (-4%). Per la farmaceutica si osserva una riduzione di entità più contenuta (-3,8%), al contrario registra una crescita robusta l’alimentare (+17,6%). Tra i comparti che movimentano oltre 100 milioni di euro di merci si osserva una forte crescita dei macchinari (+45,8%) e un calo dell’abbigliamento (-29,7%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici le esportazioni lodigiane sono destinate per la gran parte a Paesi europei, nel trimestre si tratta di 1,4 miliardi di euro pari all’87,5% del totale, indirizzati principalmente a Paesi parte dell’Unione Europea. Circa 68 milioni di euro di merci sono dirette verso Paesi europei non UE, dei quali il principale è il Regno Unito (17,9 milioni). Fuori dall’Europa, il continente asiatico intercetta nel trimestre poco meno di 100 milioni di euro dell’export lodigiano (5,9% del totale), di cui 34 milioni riguardano il Medio Oriente e 48 milioni l’Asia Orientale, con la Cina che rappresenta il singolo mercato di maggiori dimensioni (16,8 milioni). Nei confronti del continente americano l’export lodigiano vale 73 milioni di euro (4,5% del totale), di cui più della metà (42,8 milioni) riguarda gli Stati Uniti. La distribuzione geografica dell’export provinciale dell’intero anno 2023 vede una quota dei flussi indirizzati verso il continente europeo pari al 90,3% del totale, in cifre 5,2 miliardi di euro di merci. Circa 5 miliardi di euro sono i flussi che interessano i Paesi UE contro 214 milioni per gli altri mercati europei, tra i quali Svizzera (58,5 milioni), Regno Unito (52,3 milioni) e Turchia (45,7 milioni). L’export in Asia vale poco meno di 300 milioni di euro (5,1%), in particolare poco più di 100 milioni diretti in Medio Oriente e 150 milioni in Asia Orientale, circa un terzo dei quali riguarda la Cina (55,7 milioni di euro). Il continente americano infine intercetta 166 milioni di euro di esportazioni dal lodigiano (il 2,8% del totale), dei quali 105 milioni riguardano la parte settentrionale del continente e 61 milioni la parte centro-meridionale.

L’import lodigiano nel trimestre proviene per il 53,2% (1,3 miliardi di euro) da Paesi asiatici, in particolare quasi 1,1 miliardi dalla sola Cina, a cui si aggiungono 108 milioni dall’India. Dall’Europa provengono nel trimestre il 46,2% delle importazioni provinciali, pari a 1,1 miliardi di euro. La quasi totalità dei flussi riguarda mercati dell’Unione Europea, solamente 53 milioni si riferiscono a Paesi extra-UE. Tra gennaio e dicembre del 2023 le importazioni da partner europei ammontano a 4,8 miliardi di euro, poco più del 50% del totale provinciale, di cui 4,6 miliardi relativi a Paesi UE. Le merci provenienti dall’Asia valgono invece 4,7 miliardi, di cui 3,9 riguardano la Cina, mentre tra gli altri Paesi si segnalano i 467 milioni di import dall’India. Sono poco rilevanti invece gli altri continenti: America (60,7 milioni), Africa (13,6 milioni) e Oceania (3,7 milioni) non raggiungono insieme l’1% dell’import provinciale.

L’export lodigiano nel quarto trimestre 2023 registra un calo dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 dei mercati europei, più che compensati però da una buona crescita che riguarda Asia (+60,1%) e America (+92,6%). Si riducono del 2,7% i flussi relativi ai mercati UE, mentre sono in crescita gli altri Paesi, in particolare Regno Unito (+32,2%) e Turchia (+35,1%). In Asia la crescita riguarda tutte le macroaree del continente, in particolare registrano un aumento superiore al 70% sia l’Asia Centrale che l’Estremo Oriente. Nei confronti delle Americhe si osserva un incremento dell’87,5% per gli Stati Uniti e un raddoppiamento per i Paesi dell’America Centro-Meridionale. La dinamica dell’export lodigiano dell’intero 2023 registra variazioni positive dei flussi diretti in tutti i continenti. Nei confronti dei mercati europei si osserva una crescita del 5,5%, che diventa del 19,5% per quanto riguarda i Paesi non UE, tra i quali crescono Svizzera (+23,8%) e Turchia (+28,3%), mentre cala il Regno Unito (-6,1%). L’export verso l’America, grazie al dato positivo dell’ultimo trimestre, cresce del 25,7% con una buona performance sia dell’America Settentrionale (+18%) che Centro-Meridionale (+41,5%). In Asia si osserva un raddoppio dei flussi diretti in India, poco rilevanti però per valori assoluti e una crescita comunque piuttosto robusta di Medio Oriente (+28,1%) e Asia Orientale (+10,5%); la Cina denuncia un mercato statico (-0,1%), mentre contribuiscono alla crescita Giappone (+36,9%), Corea del Sud (+40,8%) e Singapore (+20%).

L’import di merci del lodigiano segna nel trimestre un calo del 14%, frutto di un’importante riduzione delle merci importate dall’Asia (-23,7%), contro una variazione minima che riguarda l’Europa (+0,4%). In Asia il calo riguarda in primo luogo la Cina (-25,4%), ma anche l’India (-39,2%) e vari mercati minori. In Europa si osserva una minima progressione dei flussi relativi ai Paesi facenti parte dell’Unione Europea (+0,5%), a cui si contrappone un calo degli altri mercati (-2,4%). Considerando la dinamica cumulata dell’intero anno migliora il dato riguardante sia l’Europa – in crescita del 4,9% – sia l’Asia, per la quale però rimane un segno negativo (-11,8%). In Europa si osserva un incremento del 4,5% nei confronti dei mercati UE mentre si sale fino al 14,1% fuori dall’Unione, dove crescono soprattutto le importazioni dal Regno Unito (+38,8%). In Asia si registra un forte calo delle importazioni di provenienza cinese (-17%) e degli altri mercati dell’Asia Orientale, mentre cresce di circa un terzo (+33,2%) l’import dall’India. Dall’America, infine, si registra una crescita dell’import del 19,1%, che raggiunge il 39,6% per gli Stati Uniti.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Spagna è anche in questo trimestre il più importante mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea, in cifre si tratta di 832 milioni di euro di merci movimentate, più del 60% dei flussi che interessano l’UE. La Francia è il secondo mercato per un valore di 140 milioni, circa il doppio della Germania che è terza (70 milioni), seguono Portogallo (51 milioni), Paesi Bassi (34 milioni) e Belgio (31 milioni). Nell’anno 2023 l’export diretto in Spagna vale circa 2,8 miliardi di euro, più lontana la Francia per la quale si registrano flussi dal valore di 624 milioni. Più distanti Germania (276 milioni) e Portogallo (213 milioni) e altri tre Paesi che superano la soglia dei 100 milioni (Paesi Bassi, Belgio e Polonia).

Il primo mercato di importazione da parte delle imprese lodigiane in Unione Europea è la Germania (288 milioni di euro), seguita a poca distanza dalla Francia (242 milioni). Superano la soglia dei 100 milioni anche i flussi di merci provenienti da Spagna (172 milioni) e Paesi Bassi (120 milioni). Il dato complessivo del 2023 conferma la Germania come primo mercato di approvvigionamento del lodigiano, per un valore complessivo di merci importate pari a poco meno di 1,3 miliardi di euro, seguita da Francia (907 milioni) e Spagna (698 milioni). Come nell’ultimo trimestre, la graduatoria prosegue con Paesi Bassi (quasi 500 milioni) e Belgio (402 milioni), più distante il resto dei Paesi.

L’export verso l’Unione Europea si riduce del 2,7% a confronto con il quarto trimestre del 2022. Contribuisce alla variazione negativa in primo luogo la Spagna, per cui si osserva un calo del 3,9%, a cui si aggiungono Francia (-6,1%) e Portogallo (-18,7%). La Germania è il mercato maggiore tra quelli che registrano una crescita (+2,8%); in termini percentuali spiccano le performance positive di Romania (+84,2%) e Polonia (+33,9%). Il bilancio dell’intero anno è di una buona dinamica complessiva (+5%). frutto di una crescita che riguarda tutti i maggiori partner europei del lodigiano. Il primo mercato, ovvero la Spagna, cresce del 3,2%, dato in linea con le performance di Germania (+3,8%) e Portogallo (+3,6%). Francia e Belgio crescono al di sotto dell’1%, mentre la performance migliore tra i mercati più importanti è quella dei Paesi Bassi (+36,4%).

L’import lodigiano da Paesi UE cresce solamente dello 0,5% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Registrano un calo dell’8,4% i flussi provenienti dalla Germania, mentre aumentano quelli da Francia (+12,5%) e soprattutto Spagna (+48%). Scorrendo la graduatoria si osserva una piccola crescita dei Paesi Bassi (+1,4%) e un sensibile calo del Belgio (-9,5%). L’import complessivo dell’anno cresce del 4,5% rispetto al 2022 nonostante il dato negativo della Germania (-4,1%). Si registrano infatti delle variazioni positive per gli altri mercati a partire dalla Francia (+2,9%); in termini percentuali i mercati più in crescita sono Spagna (+35,4%), Repubblica Ceca (+15,7%) e Paesi Bassi (+15%).