Nei primi sei mesi del 2025, il valore complessivo dell’export ha perso oltre 781 milioni di euro rispetto allo scorso anno, assestandosi quindi a 28 miliardi di euro.
In calo la direttrice europea: rispetto al primo semestre 2024, l’export verso l’Europa ha registrato una flessione di circa 900 milioni di euro (-5,5%), ascrivibile per la quasi totalità ai mercati non UE (-15%), sui quali ha inciso in particolare l’arretramento dell’export diretto in Svizzera (-22,5%, ovvero -712 milioni di euro).
Il valore complessivo dell’export milanese verso il continente europeo si è pertanto collocato a 15,5 miliardi di euro, di cui 10,5 verso l’UE e 5 verso i Paesi europei non UE. Di questi ultimi, la metà è diretta in Svizzera (2,5 miliardi).
In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia registra una flessione di circa 118 milioni di euro (-1,9%), pur confermandosi come la principale destinazione extra-europea, con 6,1 miliardi di euro.
Sulla dinamica dell’export verso l’Asia ha inciso la flessione dei mercati della parte orientale, pari a 137 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 (-3,4%), che restano in ogni caso il primo mercato di sbocco continentale con 4 miliardi di euro. Principali partner di riferimento sono la Cina (1,5 miliardi), le quattro Tigri Asiatiche (1,2 miliardi) e il Giappone (750 milioni).
La seconda piazza extra-UE per export, con oltre 4,7 miliardi di euro è l’America, in aumento di 364 milioni (+8,3%), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 3,4 miliardi di euro e 335 milioni di surplus (+11%).
Relativamente all’import, il valore complessivo, pari a 44 miliardi di euro, è incrementato di 2,1 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2024.
La dinamica evidenzia il contributo dei partner asiatici con l’aumento di 1,2 miliardi, seguiti per rilevanza dalle importazioni provenienti dall’Europa, che crescono di 707 milioni di euro. Prevale l’import diretto in UE, con +520 milioni, mentre il surplus dei Paesi europei non UE si ferma a 186 milioni.
Inferiore inoltre il contributo alla crescita dell’import dal continente americano: +175 milioni rispetto al primo semestre 2024.
La struttura geografica delle importazioni evidenzia la rilevanza dell’Europa, con 32,1 miliardi di euro. Di questi, 27,6 miliardi provengono dall’Unione Europea, mentre 4,5 miliardi dai Paesi europei non UE.
Tra gli altri continenti, con 8,7 miliardi di euro, l’Asia è il fornitore principale dell’area milanese. A distanza segue il continente americano – con 2,3 miliardi – di cui 1,5 dagli Stati Uniti.
La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano registra una flessione nel primo semestre 2025 (-2,7%) determinata in primo luogo dai mercati europei (-5,5%), sui quali incide particolarmente l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-15%), ascrivibile in particolare alla Svizzera (-22,5%). In stagnazione l’Unione europea (-0,1%).
In relazione ai mercati extra-europei, si registra una netta divergenza tra le dinamiche del continente americano e di quello asiatico.
Su base annua si osserva una crescita significativa dell’export verso l’America (+8,3%), trainata dall’aumento registrato nei confronti degli Stati Uniti (+11%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici.
L’arretramento dell’export verso l’Asia (-1,9%) è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,4%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le quattro Tigri Asiatiche (-10,6%), sulla quale insistono le flessioni di Hong Kong (-17,8%), Corea del Sud (-9,6%) e Taiwan (-13,2%). Più contenuto invece l’arretramento registrato nei confronti della Cina (-0,6%).
Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Giappone (+3,4%) e Medio Oriente (+1,8%), seconda piazza di destinazione verso il continente asiatico.
La consistente espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi sei mesi del 2025 (+4,9%) ha beneficiato in particolare dei flussi commerciali in entrata dai partner extra-europei, mentre l’Europa contribuisce in maniera più contenuta (+2,2%).
La dinamica europea è stata condizionata dal contenuto aumento registrato dai flussi provenienti dall’UE (+1,9%), in parte compensato dai Paesi europei non UE (+4,3%).
Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+16%) evidenzia il ruolo della regione orientale (+21,2%), che ha interessato in particolare la Cina (+23,5%) e le quattro Tigri Asiatiche (+20,5%). Tra queste ultime, gli incrementi maggiormente significativi arrivano dalla Corea del Sud (+27,4%) e da Taiwan (+12,3%), che bilanciano la flessione registrata da Hong Kong (-15,4%).
In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali provenienti dall’America (+8,3%) e in particolare dagli Stati Uniti (+14,3%).