Milano

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Terzo
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2025

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Indice del fatturato del commercio

Nel terzo trimestre 2025, il commercio al dettaglio milanese ha registrato un’accelerazione della dinamica, recuperando integralmente la fase di debolezza che aveva caratterizzato il settore nel primo trimestre.
Il percorso incrementale del fatturato si è manifestato  sia nei confronti del trimestre precedente, come si rileva dall’indice trimestrale, sia su base annua, ossia rispetto al terzo trimestre 2024.
Al netto della componente stagionale, l’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) si posiziona ora a quota 114,1 (113,1 nel secondo trimestre 2025), evidenziando una progressione su base congiunturale pari a +1,1% che, oltre a recuperare il differenziale negativo del primo trimestre, posiziona l’indice trimestrale a un nuovo massimo storico. 
Il percorso di sviluppo della dinamica trimestrale si è largamente riflessa sull’andamento tendenziale del fatturato (+3,4%), che risulta quindi in accelerazione rispetto a quanto registrato su base annua a inizio anno (+1,6%) e nel secondo trimestre (+2,2%).

 

Le previsioni per il quarto trimestre 2025

Il quadro generale delle aspettative delle imprese per il quarto trimestre 2025 (analizzato attraverso i saldi delle risposte, ovvero la differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) registra un recupero significativo del sentiment sia nei confronti del fatturato sia rispetto agli ordini, mentre è più limitato in relazione all’occupazione.
L’approfondimento di analisi relativo al fatturato evidenzia che le stime degli operatori per il quarto trimestre 2025 collocano il saldo in un quadrante positivo (+22,4%): la quota di operatori che ipotizza un aumento è più che raddoppiato rispetto al precedente trimestre attestandosi al 35% (15,9% nella precedente rilevazione), in un contesto di stabilità del fatturato per oltre la metà delle imprese e di rilevante riduzione della frazione con aspettative di diminuzione del fatturato (12,7% contro 25%).
Il miglioramento del sentiment si verifica anche nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori: le prospettive delle imprese sono infatti orientate verso un’area di crescita: il saldo complessivo è transitato da un quadrante negativo a uno ampiamente positivo (da -24,8% a +15,2%). La quota di imprese con previsioni negative si è, infatti, più che dimezzata (da 33,2% a 11,9%), riverberandosi su un aumento della frazione di operatori con prospettive di incremento (da 8,4% a 27%). 
La stabilità è infine attesa da oltre otto imprese su dieci in riferimento all’occupazione, mentre il segno del saldo complessivo è passato da negativo a positivo (da -0,4% a +3,3%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Dopo una breve fase di assestamento osservata nel primo trimestre, la dinamica di crescita del fatturato dei servizi nell’area metropolitana di Milano è proseguita sia nel secondo sia nel terzo trimestre 2025.
In particolare, nel terzo trimestre, l’andamento dell’indice del fatturato (base 2015=100), depurato dagli effetti stagionali, ha raggiunto un nuovo massimo storico, attestandosi a 145,7 (144,3 nel secondo trimestre 2025), che corrisponde a un incremento dello 0,9% rispetto al secondo trimestre 2025.
La crescita ottenuta su scala trimestrale ha impattato in misura ampia sul piano tendenziale, determinando un incremento significativo del fatturato rispetto al terzo trimestre 2024 (+3,3%).
L’approfondimento di analisi sui servizi milanesi, attraverso la dinamica delle aree di crescita e di diminuzione del fatturato rispetto al terzo trimestre 2024, evidenzia che la quota di imprese con incremento del volume d’affari è passata dal 46,7% al 47,3%. 
Tuttavia, si osserva anche un consistente aumento della frazione di operatori con fatturato in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: la percentuale è infatti pari al 32% dei rispondenti (28,8% nella precedente rilevazione). L’incremento osservato è frutto della riduzione della quota di imprese con volume d’affari stabile rispetto allo scorso anno (dal 24% al 20,7%) e del conseguente passaggio verso l’area di diminuzione del fatturato.

 

Classi dimensionali

Il confronto tra i servizi della città metropolitana di Milano e quelli lombardi evidenzia un ritmo espansivo del fatturato in entrambe le aree, seppure leggermente più elevato a livello provinciale (+3,3% a Milano e +3% in Lombardia).
Il quadro di dettaglio dei servizi milanesi declinato sulle classi dimensionali mostra una dinamica su base annua trainata dalle imprese con oltre 200 addetti (+8%), superiore anche alla variazione registrata a livello regionale (+6,2%), mentre si osserva un apporto molto contenuto da parte delle imprese di minore dimensione. 
Come già evidenziato, la suddivisione per classe di addetti in ambito milanese registra un quadro scarsamente incisivo sia per il segmento delle micro e piccole imprese sia per le unità di media dimensione.
Il focus di approfondimento per il terzo trimestre 2025 indica pertanto un aumento inferiore al punto percentuale per le micro imprese dei servizi (+0,8%) e un incremento contenuto per la classe da 10 a 49 addetti (+1,6%). Il confronto con la Lombardia mostra per entrambe le classi dimensionali una performance migliore in ambito regionale con saggi di crescita pari a +1,5% e +2,6% rispettivamente.
Il confronto territoriale sottolinea, inoltre, per le unità da 50 a 199 addetti una dinamica inferiore per la classe dimensionale dell’area metropolitana milanese (+1,3%) rispetto all’andamento registrato nel territorio della regione (+1,9%).
 

 

Settori

Nel terzo trimestre 2025, il fatturato dei settori ha mostrato un trend frammentato tra i diversi comparti di attività, confermando il ruolo trainante dei servizi alle imprese per il terziario della provincia di Milano. 
Tale settore ha proseguito nel percorso di crescita del fatturato con un incremento significativo per le imprese della città metropolitana di Milano (+4,5%), superiore per intensità alle unità attive nel territorio della regione (+3,4%).
Passando agli altri segmenti, il volume d’affari degli alberghi e ristoranti ha registrato una contrazione dello 0,5% rispetto al terzo trimestre 2024, interrompendo quindi il sentiero di crescita registrato dal comparto negli ultimi trimestri. Il confronto territoriale evidenzia, inoltre, un andamento in controtendenza rispetto alla Lombardia dove l’ospitalità alberghiera e la ristorazione registrano un consistente aumento del volume d’affari (+1,8%).
In relazione al commercio all’ingrosso, l’analisi tendenziale mostra un rallentamento della crescita del fatturato nell’area milanese (+0,4%), mentre si registra un sostenuto incremento a livello regionale (+1,6%).
Per quanto concerne i servizi alle persone, il volume d’affari del comparto rispetto al terzo trimestre dello scorso anno segna una nuova consistente espansione sia nell’area metropolitana milanese (+5%) sia in Lombardia (+4,5%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese dei servizi per il quarto trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia un miglioramento – seppure limitato – delle stime in relazione al fatturato e un peggioramento del sentiment nei confronti dell’occupazione.
Rispetto al fatturato si osserva, infatti, una ripresa della dinamica positiva delle aspettative, come mostra il saldo complessivo che passa da +5,6% a +7,4%. 
L’analisi dettagliata sottolinea un lieve aumento dell’area di incremento del fatturato (da 21,1% a 22,3%) a fronte di una riduzione della quota di operatori con stime di stabilità per il prossimo trimestre (da 64,4% a 62,7%) e di un consolidamento della frazione di imprese con ipotesi di diminuzione per il quarto trimestre (da 15% a 14,5%).
Nei confronti dell’occupazione, le aspettative delle imprese dei servizi per i prossimi tre mesi si orientano invece verso un ridimensionamento del saldo complessivo delle risposte che, pur essendo ancora in terreno positivo, mostra un segnale di peggioramento del sentiment (passando da +5,4% a +2,2%). Il contesto resta comunque marcatamente orientato a un’ipotesi di stabilità, condivisa da tre quarti dei rispondenti.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2025, l’attività industriale dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un contesto di ripresa che si manifesta in misura più contenuta nei confronti del trimestre precedente.
Il dettaglio di analisi registra quindi un lieve aumento della produzione industriale e del fatturato rispetto al secondo trimestre 2025, mentre si osserva una dinamica incrementale più pronunciata per gli ordini.
La ripresa limitata dei volumi prodotti e del fatturato su base trimestrale non è ancora in grado di innescare una crescita consistente di entrambi gli indicatori su base annua. 
Sia la produzione che il fatturato aumentano quindi con un gradiente di intensità limitato e inferiore a quanto ottenuto dalla manifattura artigiana nella regione, mentre per gli ordini si osserva una crescita intensa.
Sul piano produttivo, il focus di analisi condotto attraverso l’indice della produzione industriale (2015=100) evidenzia un modesto aumento rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 108,8 il valore destagionalizzato per il terzo trimestre 2025 (108,6 nel secondo trimestre), pari quindi a un incremento dello 0,2% su base trimestrale.
La dinamica congiunturale si riflette inoltre anche sul piano tendenziale, dove si registra un incremento della produzione industriale limitato allo 0,2%.

 

Analisi congiunturale

L’analisi degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al terzo trimestre 2025 registra un quadro generale di modesto aumento della dinamica produttiva e del fatturato rispetto ai tre mesi precedenti, mentre si osserva un incremento più consistente per il portafoglio ordini.
Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese (al netto degli effetti stagionali) evidenzia un aumento molto contenuto (+0,2%), inferiore al trend registrato in Lombardia (+0,6%).
Anche il fatturato milanese registra un aumento, che – pur contenuto a un +0,3% – costituisce un segnale di ripresa e interrompe la fase negativa del precedente trimestre. Tale dinamica resta comunque largamente inferiore rispetto a quella regionale (+0,9%).
Come anticipato, il quadro milanese migliora sensibilmente se consideriamo l’andamento del portafoglio ordini. 
Rispetto al precedente trimestre, le commesse acquisite localmente si incrementano in misura consistente (+1,2%) se confrontate alla stagnazione registrata dalla manifattura artigiana lombarda.

 

Analisi tendenziale

Le dinamiche osservate su base trimestrale hanno impattato in misura contenuta sul quadro generale degli indicatori tendenziali, a eccezione degli ordini, che risultano invece in consistente crescita rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.
Su base annua si è quindi registrato un aumento limitato sia della produzione industriale (+0,2%) sia del fatturato (+0,7%), mentre il portafoglio ordini ha proseguito il suo trend di crescita già avviato in precedenza. 
Il confronto territoriale con la dinamica dell'artigianato in Lombardia mette in luce un andamento sottotono per la manifattura artigiana milanese sia sul piano produttivo sia dei ricavi industriali, per i quali in regione si osservano invece consistenti incrementi dei volumi prodotti (+1,6%) e del fatturato (+1,9%).
Differente il quadro degli ordini, dove la dinamica milanese – in significativo incremento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+3,7) – si confronta con un aumento circoscritto a 2 decimi di punto per la manifattura artigiana lombarda.

 

Previsioni per il quarto trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il quarto trimestre 2025 continua a essere caratterizzato da stime pessimistiche relative a tutti gli indicatori: produzione, ordini e occupazione.
La produzione industriale riporta un saldo complessivo ancora negativo nonostante un’iniziale inversione del trend. La differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione si attesta a -15,8% (contro un -19% del trimestre precedente).
Le prospettive circa la domanda interna, pur migliorando nei confronti della precedente rilevazione, evidenziano per il quarto trimestre un saldo complessivo che si attesta a -15,5% (era -20% nel terzo).
Relativamente all’occupazione, le stime delle imprese espresse dal saldo totale delle risposte mostrano ancora un certo pessimismo, seppure contenuto e in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente: da -3,4% a -1,7%.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre 2025 la dinamica di crescita dell’attività industriale della città metropolitana di Milano, pur in presenza di una lieve riduzione della dinamica produttiva trimestrale, ha mantenuto un ritmo di crescita in relazione al fatturato e agli ordini ottenuti dai mercati sia esteri che interni.
L’analisi di dettaglio della dinamica produttiva mostra pertanto, rispetto al trimestre precedente, un assestamento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), che ha collocato a quota 125,1 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a una riduzione (al netto della componente stagionale) pari a -0,1%. La dinamica milanese si pone in controtendenza a confronto con l’aumento registrato nel territorio della regione (+0,7%). 
La diminuzione su base trimestrale dei volumi prodotti si è riflessa sulla dinamica tendenziale, rallentandone solo parzialmente il ritmo di crescita (+1,3%), collocandolo quindi al medesimo livello riscontrato nel primo trimestre dell’anno. 
Il confronto con la dinamica espressa dall’industria lombarda evidenzia tuttavia un aumento della produzione locale, ampiamente inferiore a quanto registrato dal contesto regionale (+2,2%).

 

Analisi congiunturale

L’attività manifatturiera della città metropolitana di Milano si è caratterizzata per una lieve riduzione della dinamica produttiva nel terzo trimestre 2025 rispetto al precedente. Gli indicatori congiunturali registrano tuttavia ancora consistenti segnali di incremento sia per il fatturato sia per gli ordini, in particolare per le commesse provenienti dai mercati esteri.
L’analisi dettagliata degli indicatori evidenzia quindi, al netto della componente stagionale, un lieve decremento della produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (-0,1%), che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica trimestrale di crescita osservata per la manifattura della Lombardia (+0,7%). 
Come già evidenziato, i segnali positivi per l’industria milanese si riscontrano invece per il fatturato: la crescita dell’industria milanese (+2,1%) mostra, infatti, un andamento migliore rispetto a quanto registrato in Lombardia (+1,6%).
Parallelamente, la differenziazione degli andamenti tra la manifattura locale e regionale emerge in maniera più marcata sul piano degli ordini esteri, per i quali si registra in ambito milanese un aumento del 2,9%, ampiamente, dunque superiore alla dinamica lombarda (+1,3%).
Segnali confortanti si registrano anche per gli ordini provenienti dal mercato interno, in aumento rispetto al trimestre precedente sia nel territorio di Milano (+1,4%) sia in Lombardia (+0,8%).

 

Analisi tendenziale

Nei confronti del terzo trimestre 2024, il quadro generale degli indicatori evidenzia una differenziazione degli andamenti tra il sistema industriale milanese e la manifattura lombarda. 
A livello provinciale, la lieve riduzione trimestrale della produzione milanese si è riflessa sui volumi prodotti su base annua dall’industria, rallentandone il ritmo di crescita (+1,3%), che risulta quindi largamente inferiore  a quello lombardo (+2,2%).
Diverso, invece, quanto accaduto per fatturato e ordini. Rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, i ricavi industriali dell’area milanese hanno registrato un ritmo espansivo (+6,1%), trainato dalla crescita dei mercati esteri (+8,7%) e dall’aumento del fatturato interno (+4,8%).
Il trend locale del fatturato replica, con una scala di intensità maggiore, quanto registrato in Lombardia, dove l’aumento complessivo (+4,4%) beneficia della dinamica dei mercati esteri (+6,6%), associata alla crescita della componente interna (+3%).
In merito al portafoglio ordini, l’area milanese mostra una crescita più intensa (+5,8%) rispetto all'industria lombarda (+3,1%). Sulla dinamica locale incidono i rilevanti aumenti  ottenuti dagli ordini esteri (+6,2%) e interni (+5,6%).
Per l’industria lombarda, la dinamica è invece più contenuta (+3,1%), in quanto l’aumento della componente estera (+4,1%) attutisce quello degli ordini interni, che è infatti decisamente inferiore (+2,5%).
 

 

Dinamiche a confronto

Nel trimestre in esame si è registrata una significativa differenziazione degli andamenti produttivi tra le industrie manifatturiere dell’Eurozona, dell’Italia e dei territori della Lombardia e della città metropolitana di Milano.
Segnali negativi emergono per l’industria dell’Eurozona, per la quale si registra (al netto della stagionalità) una diminuzione dello 0,2% dei volumi prodotti rispetto al secondo trimestre e sulla quale grava la flessione dell’industria tedesca (-1,3%).
Con riferimento invece alla manifattura italiana, il terzo trimestre 2025 si chiude con un segnale di ripresa, evidenziando un aumento dello 0,3% della produzione industriale su base trimestrale.
In ambito locale si riprende la Lombardia (+0,7%), mentre la dinamica milanese – pur in lieve diminuzione (-0,1%) – si colloca in un trend positivo, grazie all’andamento di crescita quasi ininterrotta degli ultimi trimestri e i riflessi limitati sulla dinamica tendenziale, ancora positiva nel terzo trimestre 2025 (+1,3%).

 

Mercato del lavoro

La platea di imprese che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni (CIG) si allarga ulteriormente di 1,5 punti rispetto al trimestre precedente, passando dall’8,7% al 10,3%. In tale contesto tuttavia, l’incidenza della CIG sul monte ore trimestrale resta costante rispetto ai tre mesi precedenti (2%).
La crescita netta dell’occupazione, misurata dal saldo trimestrale tra nuove assunzioni e cessazioni di personale, registra invece un passaggio in terreno negativo: da +0,4% del secondo trimestre a -0,3% del terzo trimestre 2025.
Da questo si deduce quindi che la manifattura milanese – a fronte di un aumento della numerosità delle imprese che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali – è comunque riuscita a mantenere costante l’incidenza della CIG sul totale del monte ore di lavoro.
Tale risultato è dovuto fondamentalmente all’andamento entrate-uscite dal mercato del lavoro: si rileva infatti un aumento delle cessazioni (che passano dal +1,7% al +2,1%), a fronte di una decelerazione della dinamica delle assunzioni (dal +2,1% al +1,9%).

 

Previsioni per il quarto trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il quarto trimestre 2025 si posizionano in un intorno positivo in relazione alla dinamica produttiva. 
Il quadro di dettaglio previsivo per la produzione registra un miglioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), che si posiziona a +5,8% (-2,4% nel secondo trimestre 2025: aumenta infatti la quota di operatori con prospettive di crescita (da 17,9% a 23,6%) e cala quella che attende un decremento produttivo (da 20,3% a 17,8%).
Relativamente alla domanda attesa dai mercati, iniziano a incidere le politiche americane sui dazi all’import, insieme al clima di elevata incertezza internazionale causato dal persistere di tensioni geopolitiche.
Rispetto alla domanda attesa dai mercati esteri, le imprese manifatturiere stimano quindi un andamento negativo con un saldo complessivo che si posiziona a -0,7%. 
Analogamente, le previsioni espresse dalle imprese per il mercato interno si posizionano in un quadrante negativo, pur essendo in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente (-2% contro -11%). 
Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere orientate verso la stabilità per otto imprese su dieci, nonostante un incremento del saldo complessivo.

 

 

Il confronto tra piano qualitativo espresso dalle attese delle imprese e piano quantitativo definito dal ciclo della produzione industriale registra una convergenza degli andamenti per il quarto trimestre 2025.
Il sentiment delle imprese evidenziato dall’indicatore sintetico delle aspettative – che riassume su un piano unidimensionale le stime su produzione, occupazione e domanda attesa dai mercati – pur mostrando un miglioramento, si posiziona in terreno negativo.
In questa direzione sta progressivamente convergendo anche il ciclo della produzione industriale, come evidenzia l’accelerazione della  dinamica discendente rispetto al precedente trimestre.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Secondo
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Settori

Nel primo semestre 2025, l’export della città metropolitana di Milano registra una consistente flessione rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-2,7%). In valore, l’arretramento supera i 781 milioni di euro a confronto con lo scorso anno, che fissano l’export complessivo dell’area milanese a 28 miliardi di euro.

Sull’andamento deficitario delle esportazioni hanno inciso le sostenute flessioni del tessile-abbigliamento e dell’elettronica-ottica, in calo rispettivamente per 468 milioni e 406 milioni di euro nei confronti del precedente anno. Consistente è anche la contrazione dei prodotti in metallo (-196 milioni di euro su base annua).

Continua invece il trend positivo per la farmaceutica, in surplus di circa 530 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2024, seguita per rilevanza dai settori della chimica (+153 milioni), dei mezzi di trasporto e dei prodotti alimentari, in crescita rispettivamente di 121 e 91 milioni di euro.

La ripartizione settoriale evidenzia il primato del tessile abbigliamento, con oltre 5 miliardi di euro, seguito per rilevanza dai macchinari, con 4,1 miliardi, e dai comparti della chimica e della farmaceutica con 3,6 e 3,2 miliardi. Seguono apparecchi elettrici (2,4 miliardi) e prodotti in metallo (1,9 miliardi). Inferiore a 1,5 miliardi l’export di alimentari, elettronica e gomma-plastica, mentre sotto il miliardo i mezzi di trasporto.

Diversamente dall’export, l’import della città metropolitana di Milano prosegue su un trend di crescita. A confronto con i primi sei mesi del 2024, i flussi commerciali in entrata sono aumentati di circa 2,1 miliardi di euro, portando il valore complessivo dell’import a 44 miliardi di euro (+4,9%).

La dinamica milanese è stata alimentata da significativi incrementi registrati dai mezzi di trasporto – in aumento di 624 milioni di euro – e dai settori della chimica e dei prodotti elettrici, in crescita rispettivamente di 344 e 321,2 milioni di euro su base annua.

L’aumento dell’import è stato, inoltre, supportato da consistenti aumenti registrati dall’elettronica, in surplus di 216 milioni di euro, dal tessile-abbigliamento e dal comparto farmaceutico, in crescita rispettivamente di 179 e 169 milioni.

In controtendenza si collocano invece i macchinari e i prodotti in metallo, in flessione per 171 e 59 milioni di euro rispettivamente.

La dinamica dell’import non ha cambiato la composizione settoriale: l’elettronica e ottica con 6,4 miliardi di euro circa si conferma quale primo settore, seguito dalla chimica con 5,7 miliardi di euro; la farmaceutica è in terza posizione con 4,3 miliardi, mentre quasi equivalenti i contributi in valore generati dai macchinari e dai mezzi di trasporto (circa 4 miliardi di euro).

Come evidenziato dalla dinamica in valore, la città metropolitana di Milano ha registrato nei primi sei mesi del 2025 una consistente flessione delle esportazioni (-2,7%), determinata in particolare dall’accelerazione del trend nel periodo compreso tra aprile e giugno 2025.

Sul percorso di arretramento hanno inciso le flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-8,5%) – primo settore in valore dell’export – e dai comparti dell’elettronica e ottica (-23,7%), dei prodotti in metallo (-9,4%) e della gomma-plastica (-3,9%).

Gli apporti positivi alla dinamica delle esportazioni milanesi sono attribuibili, invece, ai settori della farmaceutica (+19,8%) e dei mezzi di trasporto (+16,3%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati dai comparti dei prodotti chimici (+4,4%) e delle industrie alimentari e delle bevande (+6,5%). Molto contenuto invece il contributo della meccanica (+0,4%) e dei prodotti elettrici (+0,5%).

Come evidenziato dalla dinamica in valore, la città metropolitana di Milano ha registrato nei primi sei mesi del 2025 un significativo aumento dell’import (+4,9%).

La dinamica di crescita è stata trainata dagli incrementi a doppia cifra registrati dai settori dei mezzi di trasporto (+18,6%) e degli apparecchi elettrici (+10,2%).

L’espansione generale delle importazioni ha inoltre beneficiato dei consistenti aumenti registrati dai comparti dei prodotti chimici (+6,5%) e farmaceutici (+4,1%) e dalle filiere del tessile-abbigliamento (+5,7%) e della gomma-plastica (+2,7%).

In controtendenza rispetto al trend di crescita generalizzata delle importazioni risultano invece le variazioni negative registrate dai settori dei macchinari (-4,2%) e dei prodotti in metallo (-1,5%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Nei primi sei mesi del 2025, il valore complessivo dell’export ha perso oltre 781 milioni di euro rispetto allo scorso anno, assestandosi quindi a 28 miliardi di euro.

In calo la direttrice europea: rispetto al primo semestre 2024, l’export verso l’Europa ha registrato una flessione di circa 900 milioni di euro (-5,5%), ascrivibile per la quasi totalità ai mercati non UE (-15%), sui quali ha inciso in particolare l’arretramento dell’export diretto in Svizzera (-22,5%, ovvero -712 milioni di euro).

Il valore complessivo dell’export milanese verso il continente europeo si è pertanto collocato a 15,5 miliardi di euro, di cui 10,5 verso l’UE e 5 verso i Paesi europei non UE. Di questi ultimi, la metà è diretta in Svizzera (2,5 miliardi).

In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia registra una flessione di circa 118 milioni di euro (-1,9%), pur confermandosi come la principale destinazione extra-europea, con 6,1 miliardi di euro.

Sulla dinamica dell’export verso l’Asia ha inciso la flessione dei mercati della parte orientale, pari a 137 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 (-3,4%), che restano in ogni caso il primo mercato di sbocco continentale con 4 miliardi di euro. Principali partner di riferimento sono la Cina (1,5 miliardi), le quattro Tigri Asiatiche (1,2 miliardi) e il Giappone (750 milioni).

La seconda piazza extra-UE per export, con oltre 4,7 miliardi di euro è l’America, in aumento di 364 milioni (+8,3%), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 3,4 miliardi di euro e 335 milioni di surplus (+11%).

Relativamente all’import, il valore complessivo, pari a 44 miliardi di euro, è incrementato di 2,1 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2024.

La dinamica evidenzia il contributo dei partner asiatici con l’aumento di 1,2 miliardi, seguiti per rilevanza dalle importazioni provenienti dall’Europa, che crescono di 707 milioni di euro. Prevale l’import diretto in UE, con +520 milioni, mentre il surplus dei Paesi europei non UE si ferma a 186 milioni.

Inferiore inoltre il contributo alla crescita dell’import dal continente americano: +175 milioni rispetto al primo semestre 2024.

La struttura geografica delle importazioni evidenzia la rilevanza dell’Europa, con 32,1 miliardi di euro. Di questi, 27,6 miliardi provengono dall’Unione Europea, mentre 4,5 miliardi dai Paesi europei non UE.

Tra gli altri continenti, con 8,7 miliardi di euro, l’Asia è il fornitore principale dell’area milanese. A distanza segue il continente americano – con 2,3 miliardi – di cui 1,5 dagli Stati Uniti.

La  dinamica dell’export della città metropolitana di Milano registra una flessione nel primo semestre 2025 (-2,7%) determinata in primo luogo dai mercati europei (-5,5%), sui quali incide particolarmente l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-15%), ascrivibile in particolare alla Svizzera (-22,5%). In stagnazione l’Unione europea (-0,1%).

In relazione ai mercati extra-europei, si registra una netta divergenza tra le dinamiche del continente americano e di quello asiatico.

Su base annua si osserva una crescita significativa dell’export verso l’America (+8,3%), trainata dall’aumento registrato nei confronti degli  Stati Uniti (+11%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici.

L’arretramento dell’export verso l’Asia (-1,9%) è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,4%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le quattro Tigri Asiatiche (-10,6%), sulla quale insistono le flessioni di Hong Kong (-17,8%), Corea del Sud (-9,6%) e Taiwan (-13,2%). Più contenuto invece l’arretramento registrato nei confronti della Cina (-0,6%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Giappone (+3,4%) e Medio Oriente (+1,8%), seconda piazza di destinazione verso il continente asiatico.

La consistente espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nei primi sei mesi del 2025 (+4,9%) ha beneficiato in particolare dei flussi commerciali in entrata dai partner extra-europei, mentre l’Europa contribuisce in maniera più contenuta (+2,2%).

La dinamica europea è stata condizionata dal contenuto aumento registrato dai flussi provenienti dall’UE (+1,9%), in parte compensato dai Paesi europei non UE (+4,3%).

Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+16%)  evidenzia il ruolo della regione orientale (+21,2%), che ha interessato in particolare la Cina (+23,5%) e le quattro Tigri Asiatiche (+20,5%). Tra queste ultime, gli incrementi maggiormente significativi arrivano dalla Corea del Sud (+27,4%) e da Taiwan (+12,3%), che bilanciano la flessione registrata da Hong Kong (-15,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali provenienti dall’America (+8,3%) e in particolare dagli Stati Uniti (+14,3%).

 

 

Dettaglio europeo

Nei primi sei mesi del 2025 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 10,5 miliardi di euro verso i mercati dell’UE, registrando una perdita di 4,7 milioni rispetto al primo semestre 2024.

Tra i 5 principali mercati di destinazione, la dinamica esportativa evidenzia, rispetto allo scorso anno, un calo di oltre 162,8 milioni nei confronti della Francia e di 14 milioni verso la Germania, mentre si registrano consistenti incrementi in valore diretti ai Paesi Bassi (102,2 milioni) e alla Polonia (89,8 milioni) e – in misura più limitata – alla Spagna (4,7 milioni).

Complessivamente, oltre i due terzi dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario si concentrano nei primi 5 mercati, per un valore totale di oltre 7 miliardi di euro.

Tra questi: la Francia con oltre 2,2 miliardi di euro (21,2% del totale export verso la UE) supera la Germania, che passa al secondo posto nella graduatoria comunitaria con 2,1 miliardi (20,6%).

Conferma la terza posizione la Spagna con 1,1 miliardi di euro (10,7%), precedendo i Paesi Bassi con 801 milioni (7,7%) e la Polonia con oltre 748 milioni (7,2%).

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione: tra i più rilevanti si segnalano comunque Belgio (468 milioni) e Cechia (oltre 335 milioni).

Nel primo semestre 2025, il valore complessivo dell’import milanese dall’Unione Europea è stato pari a 27,6 miliardi di euro, in aumento di 520,3 milioni rispetto al primo semestre 2024.

In valore, i primi 5 partner commerciali dell’area metropolitana milanese rappresentano oltre il 77% dell’import proveniente dai partner UE, per un importo complessivo di 21,3 miliardi di euro.

La Germania si conferma come il primo partner delle imprese milanesi con 8,6 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (31% del totale import dalla UE), in crescita di 249 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2024.

Seguono – in ordine di grandezza per valore dell’import – i Paesi Bassi con 5,6 miliardi di euro circa (20,1% del totale UE) – in crescita di 275 milioni di euro – e la Francia, in terza posizione con 3,2 miliardi (11,7%), in flessione di 216 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

Si collocano, invece, al quarto posto con 2,1 miliardi di euro e in crescita di 116 milioni, le importazioni dalla Spagna (7,7%) e al quinto l’import proveniente dal Belgio, con circa 1,8 miliardi di euro, in calo di 110 milioni rispetto al primo semestre 2024 (6,5% del totale import dell’Unione Europea).

Come già evidenziato, l’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un andamento stagnante rispetto al primo semestre dello scorso anno (-0,1%).

La difficoltà riscontrata verso lo spazio comunitario è dovuta al trend negativo dell’export nei confronti dei primi due mercati: Francia (-6,8%) e Germania (-0,6%), oltre alla debole dinamica registrata dal mercato spagnolo (+0,4%).

Le difficoltà dell’area milanese verso i partner storici sono state in parte compensate dalla crescita delle esportazioni verso Paesi Bassi (+14,6%), Polonia (+13,6%), Belgio (+6%) e Cechia (+9,7%).

Nei confronti dei mercati minori, si rileva un trend negativo che coinvolge, con differenti gradi di intensità, Austria (-13,1%), Grecia
(-8,3%) e Portogallo (-2,4%); si riscontra invece una crescita per le esportazioni dirette in Romania (+1,8%) e Ungheria (+2,6%).

Con riferimento alla dinamica dell’import dall’Unione Europea, nel primo semestre 2025 si è registrato un consistente incremento dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (+1,9%).

Sulla dinamica hanno inciso in misura significativa gli aumenti dei flussi provenienti da alcuni dei partner di riferimento per la struttura delle importazioni milanesi: Spagna (+5,7%), Paesi Bassi (+5,2%), Germania (+3%) e Cechia (+12%).

Gli aumenti registrati hanno bilanciato le flessioni dell’import registrate tra i maggiori fornitori della città metropolitana: Francia (-6,3%) e Belgio (-5,8%).

Tra i partner minori si segnalano, invece, aumenti delle importazioni provenienti da Irlanda (+9,5%), Austria (+9%) e Danimarca (+8,5%).

 

 

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Indice del fatturato del commercio

Dopo l’arretramento congiunturale sperimentato nei primi tre mesi dell’anno, la dinamica del fatturato del commercio al dettaglio milanese registra un cambiamento di passo significativo nel secondo trimestre 2025, che le consente di recuperare la precedente flessione.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) si posiziona ora a quota 113,1 (+0,7% destagionalizzato) annullando quasi totalmente il differenziale negativo accumulato nel precedente trimestre con il massimo storico raggiunto a fine 2024 (113,4).

Il recupero della dinamica trimestrale si è, inoltre, riflesso sull’andamento tendenziale del fatturato (+2,2%), che risulta quindi in accelerazione rispetto a quanto registrato su base annua a inizio anno (+1,6%).

 

Le previsioni per il terzo trimestre 2025

Il quadro complessivo delle aspettative delle imprese per il terzo trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia un significativo peggioramento del sentiment nei confronti del fatturato e degli ordini, mentre risulta stazionario – in un intorno negativo – per l’occupazione.

L’approfondimento di analisi relativo al fatturato evidenzia che le stime degli operatori per il terzo trimestre 2025 collocano il saldo in un quadrante ampiamente negativo (-20,3%): la quota di operatori che ipotizza una crescita si è ridotta al 15,9% (25% nella precedente rilevazione), mentre è aumentata la quota di imprese che prevedono una diminuzione del fatturato (36% contro 25%); infine è quasi pari alla metà del campione la frazione di quanti stimano un fatturato stabile.

Il peggioramento del sentiment si verifica anche nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori, dal momento che le prospettive delle imprese sono ora più pessimiste rispetto a quanto registrato nel primo trimestre. Il saldo negativo si è ulteriormente accentuato passando da -14,2% a -24,8%, essendosi rafforzata la quota di imprese con previsioni negative (da 29,4% a 33,2%) e drasticamente ridotta quella che si aspetta un aumento (da 15,2% a 8,4%).

Relativamente all’occupazione, è condiviso da otto imprese su dieci un quadro previsivo orientato alla stabilità per i successivi tre mesi: mentre il segno del saldo complessivo è ancora negativo (-0,4%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel secondo trimestre 2025 il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano, dopo l’assestamento della dinamica registrata nel trimestre precedente, ha ripreso un sentiero di crescita.

Il trend trimestrale si è posizionato a un nuovo punto di massimo storico, come mostra l’indice del fatturato (base 2015=100) che, al netto degli effetti stagionali, si è collocato a quota 144,1 (143 nel primo trimestre 2025), determinando un aumento dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.

La ripresa registrata su scala trimestrale ha impattato in misura rilevante sul piano tendenziale, determinando un aumento significativo del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2024 (+2,4%).

L’approfondimento di analisi sui servizi milanesi, attraverso la dinamica delle aree di crescita e di diminuzione del fatturato sul secondo trimestre 2024, evidenzia che l’area di crescita è passata dal 49,5% al 46,7%. Tuttavia si osserva anche una consistente riduzione dell’area di decrescita del fatturato (dal 30,4% al 28,8%) e un parallelo rafforzamento della quota di imprese del terziario che dichiarano stabilità del volume d’affari rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (dal 20% al 24%).

 

Classi dimensionali

Il quadro di dettaglio dei servizi milanesi declinato sulle classi dimensionali mostra una dinamica incrementale su base annua diffusa a quasi tutte le tipologie di impresa.

Il confronto territoriale tra i servizi della città metropolitana di Milano e la Lombardia evidenzia un ritmo espansivo del fatturato più elevato, seppure di poco, a livello locale (+2,4%) rispetto al terziario lombardo (+2,1%).

La suddivisione per classe di addetti in ambito metropolitano registra un quadro scarsamente incisivo per il segmento delle micro e piccole imprese. In particolare, nel secondo trimestre 2025 si è osservata una contrazione del fatturato per le imprese da 3 a 9 addetti (-0,7%) e un aumento limitato a pochi decimi di punto per la classe da 10 a 49 addetti (+0,5%).

Il confronto territoriale con la Lombardia evidenzia una performance migliore per tali classi dimensionali, entrambe in crescita rispetto al secondo trimestre 2024 (+0,6% e +1,6% rispettivamente).

Complessivamente, la dinamica registrata dai servizi milanesi risulta ancora sostenuta dai significativi incrementi ottenuti dalle medie imprese (+5,3%) e dalle unità oltre i 200 addetti (+3,8%).

Il confronto con i servizi della Lombardia evidenzia, inoltre, un quadro migliore a livello locale rispetto alla dinamica regionale delle unità da 50 a 199 addetti (+3,6%) e delle grandi imprese del terziario (+2,8%).

 

Settori

Nel secondo trimestre 2025, il fatturato dei settori del terziario milanese ha mostrato una continuazione del trend generale di crescita.

Si è, infatti, osservata la prosecuzione della fase espansiva sia per la distribuzione commerciale sia per le attività degli alberghi e ristoranti che per i settori dei servizi alle imprese e alle persone.

Nello specifico, l’analisi della dinamica tendenziale mostra un ulteriore rafforzamento del volume d’affari per il commercio all’ingrosso (+1,1%) che, a livello locale, continua la fase espansiva avviata dalla seconda metà del 2024, mentre a livello regionale si mantiene in stagnazione.

Nei confronti degli alberghi e ristoranti, la dinamica osservata nell’area milanese, pur essendo ancora positiva, evidenzia un trend di crescita inferiore (+1,3%) a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+2,3%).

In relazione ai servizi alle imprese, il settore mostra una fase di crescita consistente del fatturato sia per le unità attive nella città metropolitana di Milano (+2,7%) sia per le imprese operanti nel territorio della regione (+2,2%).

Per quanto concerne i servizi alle persone, il volume d’affari del comparto registra, rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, una consistente espansione sia nell’area metropolitana milanese sia in ambito dove lombardo  (+5,6% per entrambi).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese dei servizi per il terzo trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenzia un generale deterioramento delle stime sia in relazione al fatturato sia nei confronti dell’occupazione.

Rispetto al fatturato si osserva, infatti, un dimezzamento della dinamica positiva delle aspettative, come mostra il passaggio del saldo complessivo da +11,6% a +5,6%.

L’analisi dettagliata segna una riduzione delle stime di aumento del fatturato (da 25,9% a 21,1%) e il contemporaneo aumento della quota di imprese con prospettive di stabilità (da 59,7% a 64,4%) a parità di operatori dei servizi che si aspettano una diminuzione rispetto alla precedente rilevazione (14,5%).

Anche in relazione alle previsioni afferenti all’occupazione, per il terzo trimestre 2025 si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (da +8,4% a +5,4%) in un contesto dove l’ipotesi di stabilità è prevalente, essendo condivisa da oltre 7 imprese su 10.

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2025, l’attività industriale dell’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un contesto con luci e ombre.

La modesta ripresa congiunturale, che coinvolge la produzione e gli ordini – ma non il fatturato – non è ancora in grado di portare a una consistente ripresa anche su base annua. Il quadro si presenta dunque negativo rispetto al primo trimestre dello scorso anno che, con gradienti di intensità differenziata, coinvolge sia la produzione industriale sia il fatturato.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica un modesto aumento rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 108,4 il valore destagionalizzato dell’indice per il secondo trimestre 2025, pari quindi a un incremento dello 0,3% su base trimestrale.

Il moderato aumento registrato nel secondo trimestre 2025 non è stato tuttavia in grado di riportare la dinamica tendenziale in terreno positivo: i volumi prodotti si sono pertanto contratti ulteriormente, evidenziando quindi un nuovo arretramento della produzione industriale rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (-0,7%).

 

Analisi congiunturale

L’analisi degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al secondo trimestre 2025 registra un quadro generale di modesto aumento della dinamica produttiva e del portafoglio ordini rispetto ai tre mesi precedenti, mentre si osserva una lieve contrazione del fatturato.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese mostra – al netto degli effetti stagionali – un moderato aumento (+0,3%), in linea con il trend registrato in Lombardia (+0,2%).

In relazione al fatturato e agli ordini si rileva un peggioramento della dinamica per ricavi industriali dell’artigianato milanese (-0,1%) e un aumento di portata limitata per le commesse ottenute dai mercati (+0,3%).

Il quadro peggiora ulteriormente se consideriamo i rispettivi andamenti a livello regionale dove si registra, in riferimento al primo trimestre, una modesta variazione del fatturato (+0,1%) e una sostanziale stagnazione degli ordini della manifattura artigiana lombarda.

 

Analisi tendenziale

Le dinamiche osservate su base trimestrale degli indicatori non hanno  avuto un impatto positivo sul quadro generale degli indicatori tendenziali a eccezione degli ordini.

Su base annua si è quindi registrato un ulteriore arretramento della dinamica sia della produzione industriale (-0,7%) sia del fatturato (-1%), mentre solo il portafoglio ordini si è riportato in terreno positivo con un incremento di oltre mezzo punto percentuale nei confronti dello scorso anno (+0,7%).

Il confronto territoriale con la dinamica dell'artigianato in Lombardia mette in luce un andamento decisamente peggiore per la manifattura artigiana milanese rispetto al contesto regionale, dove si osservano aumenti contenuti sia dei volumi prodotti (+0,3%) sia del fatturato (+0,4%); mentre la dinamica degli ordini registra un incremento circoscritto a un decimo di punto rispetto al primo trimestre dell'anno precedente.

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il terzo trimestre 2025 continua a collocarsi in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni che dell’occupazione.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un consistente arretramento del saldo complessivo (differenza tra ipotesi di aumento e diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti, ora a -19% (-17,5% nel primo trimestre 2025).

Nei confronti della domanda interna, le prospettive per il successivo trimestre peggiorano ulteriormente in confronto con la precedente rilevazione, il saldo complessivo si attesta infatti a -20% (-17,4% nel trimestre scorso).

Il peggioramento del quadro previsivo si è, inoltre, riflesso anche nell’ambito dell’occupazione: il saldo totale è infatti passato da un quadrante positivo a uno negativo  (da +1,6% a  –3,4%).

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel secondo trimestre 2025 prosegue la dinamica di crescita complessiva dell’attività industriale della città metropolitana di Milano, pur in presenza di una criticità per il mercato estero.

All’aumento dei volumi produttivi ottenuto dalla manifattura milanese nel secondo trimestre 2025 corrisponde un incremento del fatturato di pari intensità e dalla ripresa degli ordini interni, mentre si registra un arretramento del mercato estero.

L’analisi di dettaglio della dinamica produttiva mostra pertanto, rispetto al trimestre precedente, un aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 125,7 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un aumento dell’1% (al netto della componente stagionale) superiore al valore della dinamica regionale (+0,4%).

L’aumento produttivo riscontrato su base trimestrale si è riflesso sulla crescita tendenziale attraverso una crescita che sfiora i 3 punti percentuali (+2,9%), incremento che non trova analogo risultato in ambito lombardo, dove la dinamica è di poco superiore al mezzo punto rispetto al secondo trimestre dello scorso anno (+0,6%).

 

Analisi congiunturale

Nel secondo trimestre 2025, l’attività manifatturiera della città metropolitana di Milano ha registrato, rispetto al trimestre precedente,  un incremento degli indicatori congiunturali afferenti alla produzione industriale e al fatturato, mentre la ripresa degli ordini provenienti dal mercato interno si è accompagnata al calo della componente estera.

L’analisi di dettaglio evidenzia, al netto della stagionalità, un incremento consistente della produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (+1%), superiore per scala di intensità a quanto registrato dalla manifattura della Lombardia (+0,4%).

Segnali positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato: la crescita registrata dall’industria milanese (+1%) mostra, infatti, un andamento migliore rispetto a quanto osservato nel territorio regionale (+0,5%).

Nei confronti del portafoglio ordini, si registra una differenziazione degli andamenti tra la manifattura locale e regionale: rispetto agli ordini esteri si osserva infatti in ambito milanese una diminuzione dello 0,2%, che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica di crescita evidenziata dal contesto manifatturiero regionale (+0,5%).

In relazione agli ordini provenienti dal mercato interno, i sistemi industriali dei due territori mostrano una ripresa di intensità rispetto al trimestre precedente: Milano (+0,4%) e Lombardia (+0,5%).

 

Analisi tendenziale

Nei confronti del secondo trimestre dell'anno precedente, il quadro generale degli indicatori evidenzia una significativa differenziazione tra il sistema industriale milanese e la manifattura lombarda.

Il focus sui volumi prodotti evidenzia un incremento per la manifattura milanese poco al di sotto dei 3 punti percentuali (+2,9%) e quindi ampiamente superiore a quanto registrato in Lombardia (+0,6%).

La dinamica osservata si replica anche nei confronti del fatturato: Milano registra una crescita del 4%, sostenuta dall'espansione dei mercati esteri (+4,8%) e dall’incremento di quelli interni (+3,6%).

Il trend locale del fatturato si discosta dall’aumento più contenuto della Lombardia (+1,4%), che risulta condizionato dalla dinamica del mercato interno (+0,7%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+2,4%).

In merito al portafoglio ordini, l’area milanese mostra una crescita più intensa (+1,9%) rispetto all'industria lombarda (+1,5%). Sulla dinamica locale incide il rilevante aumento degli ordini esteri (+3,1%), trend che si osserva anche  per il sistema industriale lombardo (+2,2%).

Entrambi i sistemi industriali beneficiano, inoltre, di un effetto positivo del portafoglio ordini interno, che registra un gradiente di crescita similare tra area milanese (+1,2%) e territorio lombardo (+1,1%).

 

Dinamiche a confronto

Il raffronto tra le industrie manifatturiere dell’Eurozona e dell’Italia registrano una convergenza degli andamenti della produzione industriale nel secondo trimestre 2025. 

Il  percorso discendente dei volumi produttivi della manifattura italiana iniziato dalla seconda metà del 2022 mostra un’inversione, collocandosi a quota 99,5 (98,5 nel primo trimestre 2025). Al netto della stagionalità corrisponde a un aumento pari a +0,6% rispetto al precedente trimestre.

Segnali positivi emergono anche per l’industria dell’Eurozona, in aumento dello 0,4% rispetto al primo trimestre, che si avvantaggia della ripresa produttiva dei sistemi industriali della Germania (+0,6% su base trimestrale) e della Spagna (+0,4%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, entrambi i sistemi industriali evidenziano e, al netto della stagionalità, un aumento dei volumi prodotti  nel secondo trimestre 2025.

La dinamica registra tuttavia un ritmo di crescita più consistente per l’area milanese (+1%) rispetto alla regione (+0,4%), che si riflette anche sulle rispettive dinamiche tendenziali che mostrano una crescita più significativa per l’industria milanese (+2,9%) rispetto al comparto manifatturiero lombardo (+0,6%).

 

Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro dell’industria milanese mostra nel secondo trimestre 2025 una ripresa nell’utilizzo dello strumento della cassa integrazione (CIG) per la gestione delle crisi occupazionali che si accompagna a un lieve arretramento della crescita netta dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, come evidenziato dalla riduzione del saldo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,4% contro +0,5%).

In relazione alla cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG), si osserva un aumento rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti dell’incidenza sul monte ore di lavoro effettivo sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici.

In particolare, le ore di CIG utilizzate – rispetto al totale trimestrale delle ore di lavoro – sono aumentate dall’1,4% al 2%, correlandosi a un incremento della quota di imprese beneficiarie della cassa integrazione che si è ampliata di oltre mezzo punto rispetto al precedente trimestre, attestandosi all’8,7% (8% nei primi tre mesi del 2025).

 

Previsioni per il terzo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo trimestre 2025 si posizionano complessivamente in un quadrante negativo sia in relazione alla dinamica produttiva sia nei confronti della domanda attesa dai mercati.

Il quadro di dettaglio previsivo per la produzione industriale registra un peggioramento del saldo delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) che si attesta a -2% (+10,6% della rilevazione precedente), determinato da una riduzione di oltre 7 punti della quota di operatori con prospettive di aumento (17% contro 25%) e dal contestuale incremento della frazione di imprese con stime di riduzione (da 14,7% a 20,3%) in un contesto di stabilizzazione delle aspettative che coinvolge oltre il 60% delle imprese industriali.

Nei confronti della domanda attesa dai mercati, la dinamica registra un brusco peggioramento per il mercato interno: il saldo complessivo si posiziona infatti a -11% (zero nel primo trimestre 2025), evidenziando nei confronti della precedente rilevazione una riduzione consistente delle stime di crescita (da 18,4% a 10,4%) e un contestuale aumento sia delle prospettive di riduzione (da 18,1% a 21,3%) sia dell’area di stabilità (da 63,5% a 68,3%). In relazione ai mercati esteri, la rilevazione trimestrale registra un ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese attraverso una riduzione del saldo positivo che passa da +3,8% a -0,3%.

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere orientate verso la stabilità per otto imprese su dieci.

 

Il confronto tra piano qualitativo espresso dalle attese delle imprese e piano quantitativo espresso dal ciclo della produzione industriale evidenzia una consistente divaricazione degli andamenti per il terzo trimestre 2025.

Complessivamente, il sentiment delle imprese registrato dall’indicatore sintetico delle aspettative – che riassume in maniera unidimensionale le attese su produzione, occupazione e  domanda attesa dai mercati – mostra un consistente peggioramento.

Tale calo viene evidenziato dal suo passaggio in un intorno negativo, mentre il ciclo di breve termine della produzione industriale mostra un limitato recupero.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

 

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Settori

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha registrato un export di 14,1 miliardi di euro e un deficit di 87 milioni rispetto al primo trimestre 2024 (-0,6%).

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori e del comparto dell’elettronica e ottica, in arretramento rispettivamente per 199 e 282 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni dell’export si sono verificate, inoltre, per i prodotti in metallo (-65 milioni) e in gomma-plastica (-11,6 milioni).

Tra i settori in crescita, si segnalano gli incrementi ottenuti dalla farmaceutica, con oltre 288 milioni, e dalla chimica con 124 milioni di euro. Seguono per rilevanza i settori dei mezzi di trasporto (97,3 milioni), dei prodotti alimentari (82 milioni circa), dei prodotti elettrici (78,1 milioni) e della meccanica (circa 35 milioni di euro).

La contrazione registrata in alcuni dei flussi settoriali dell’export non ha cambiato la struttura e la classifica per ramo di attività, confermando quindi al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 2,6 miliardi di euro di export nel primo trimestre 2025, seguita a distanza dai macchinari con 2,1 miliardi di euro circa.

In terza e quarta posizione, quasi appaiate, troviamo la chimica, con 1,8 miliardi circa, e la farmaceutica con 1,7 miliardi, mentre si colloca al quinto posto della graduatoria il settore degli apparecchi elettrici con oltre 1,2 miliardi di euro esportati nel primo trimestre 2025.

Nel primo trimestre 2025, l’import della città metropolitana di Milano si è attestato a 22 miliardi di euro, dunque in crescita di 1,5 miliardi nei confronti del primo trimestre 2024 (+7,6%).

La dinamica di crescita è stata alimentata dai significativi incrementi registrati dai  mezzi di trasporto, in aumento di circa 446 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024, e dai comparti della farmaceutica e della chimica, con aumenti in valore di 343,2 milioni di euro e di 193,4 milioni su base annua.

L’aumento dell’import è stato, inoltre, supportato dai consistenti aumenti registrati dal settore degli apparecchi elettrici, in surplus di 164,1 milioni di euro rispetto allo scorso anno, seguiti per rilevanza dai prodotti alimentari (78,1 milioni) e in gomma-plastica (64,3 milioni). In controtendenza, rispetto al trend crescente generale risultano le variazioni negative dei macchinari e dei prodotti in metallo, in arretramento di 33 e 27 milioni di euro rispettivamente.

L’aumento registrato dall’import non si è riflesso sulla sua composizione settoriale. Tra i primi cinque comparti, l’elettronica e ottica con 3,1 miliardi di euro si conferma al primo posto,  seguita in seconda posizione dalla chimica,  con circa 2,7 miliardi di euro, e dalla farmaceutica con 2,3 miliardi in terza. Chiudono la graduatoria i mezzi di trasporto, con 2 miliardi di euro, e si contendono la quinta posizione i prodotti in metallo e i macchinari con 1,9 miliardi.

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel primo trimestre 2025 registra, rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno, una contrazione complessiva dello 0,6%.

Sul percorso di arretramento delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dal settore dell’elettronica e ottica (-32,2%) e dalla filiera del tessile e abbigliamento (-7%).

Consistenti arretramenti delle esportazioni si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dei prodotti in metallo (-6,3%) e della gomma-plastica (-2%).

Gli apporti positivi alla dinamica delle esportazioni milanesi sono attribuibili, invece, ai settori dei mezzi di trasporto (+27,8%), della farmaceutica (+21%) e dei prodotti alimentari e delle bevande (+12,3%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati dai comparti dei prodotti chimici (+7,5%) e degli apparecchi elettrici (+6,7%), mentre si è rivelato più contenuto il contributo della meccanica alla dinamica generale (+1,7%).

Tra i settori minori delle esportazioni milanesi, si segnala, inoltre, il dimezzamento dell’export registrato dal settore dell’estrazione dei minerali (-57,1%).

Nel primo trimestre 2025 la dinamica complessiva dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato una significativa crescita rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+7,6%), in valore le merci in entrata dall’hub logistico milanese sono aumentate su base annua di  1,5 miliardi di euro.

La dinamica positiva dell’import è stata trainata dagli incrementi a doppia cifra registrati dal settore dei mezzi di trasporto (+28,6%) e dai comparti della farmaceutica (+17,1%) e degli apparecchi elettrici (+10,7%).

L’espansione generale delle importazioni è stata, inoltre, favorita dai consistenti aumenti registrati dai comparti della gomma-plastica (+8,7%), dei prodotti alimentari (+8,5%) e della chimica (+7,5%).

In controtendenza, rispetto al trend di crescita generalizzata delle importazioni risultano invece le variazioni negative registrate dai settori dei macchinari (-1,7%) e dei prodotti in metallo (-1,4%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Nel primo trimestre 2025 l’export verso l’Europa, che rappresenta più della metà dei mercati di destinazione, ha assorbito quasi 7,7 miliardi di euro, dei quali 5,2 verso l’Unione Europea e 2,5 verso i Paesi europei non UE, all’interno dei quali circa la metà è diretta verso la Svizzera (1,2 miliardi), seguita a distanza – con frazioni meno consistenti – da Regno Unito (620 milioni di euro) e Turchia (oltre 310 milioni).

Nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, l’export verso l’Europa registra una perdita di circa 464 milioni di euro derivante dalla significativa flessione – pari a oltre 500 milioni di euro – dei mercati europei extra-UE, non compensata dall’aumento delle destinazioni comunitarie, fermo a 70 milioni di euro.

Riguardo ai mercati extra-europei, l’Asia si conferma la destinazione principale, con 3,1 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese) e oltre 650 milioni di surplus rispetto allo scorso anno. L’Asia Orientale – con circa 2 miliardi di euro – costituisce il mercato principale delle esportazioni milanesi dirette in Asia, pur mostrando un saldo negativo di 74,5 milioni rispetto al 2024. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 765 milioni di euro, dal Giappone con 387,4 e dalle quattro Tigri Asiatiche con 619, dove predominano Corea del Sud (290) e Hong Kong (182,4).

La seconda piazza extra-UE per export – con 2,5 miliardi di euro – è l’America (17,7% del totale milanese), in aumento di 419 milioni su base annua, dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 1,8 miliardi di euro (12,9% del totale export) e 410 milioni di surplus.

Relativamente all’import, su un totale di 22 miliardi di euro, provengono dall’Europa 16,3 miliardi (74,1% del totale import), dei quali 14 miliardi dalla UE e 2,3 dai Paesi europei non UE. I flussi importativi evidenziano nel primo trimestre 2025 un aumento di 742 milioni di euro, attribuibile ai partner UE per 492 milioni di euro e ai Paesi europei non UE per 249 milioni di euro.

Tra i partner extra-UE, con 4,1 miliardi di euro è l’Asia il fornitore principale dell’area milanese (18,7% del totale).

La dinamica mostra un surplus di 650,5 milioni di euro rispetto allo scorso anno, al quale ha concorso principalmente l’Asia Orientale (oltre 682 milioni), compensando la perdita di oltre 44 milioni di import proveniente dai mercati dell’Asia Centrale.

Inferiore la quota di importazioni dal continente americano: 1,1 miliardi di euro (5,2%), dei quali circa 742 milioni dagli Stati Uniti (3,4%) e 349 milioni dal Centro e Sud America (1,6%).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano per aree geografiche è in contrazione a livello mondiale (-0,6%). Il calo è influenzato dalla flessione dell’Europa (-5,7%): l’aumento dell’1,4% dei mercati UE non riesce infatti a frenare l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-17,8%) ascrivibile in particolare a Svizzera (-25,3%) e Regno Unito (-8,5%).

In relazione ai mercati extra-europei, si registra una divergenza tra le dinamiche delle destinazioni principali dell’export.

Su base annua si nota infatti un’espansione a doppia cifra verso l’America (+20,1%), trainata dalla crescita degli Stati Uniti (+29%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici, dove la dinamica è negativa (-0,4%).

L’arretramento delle esportazioni dirette in Asia è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,6%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le Tigri Asiatiche (-10,6%), su cui insiste la flessione di Hong Kong (-13,8%) e Corea del Sud (-9,7%), non compensata dall’aumento registrato da Cina (+1%) e Giappone (+7,6%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Medio Oriente (+5,5%), seconda piazza di destinazione, e Asia Centrale (+6,6%).

L’espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nel primo trimestre 2025 a livello globale (+7,6%) ha beneficiato di una dinamica espansiva diffusa e riferibile ai principali partner fornitori della città metropolitana.

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa (+4,8%), la dinamica è stata trainata dall’aumento registrato dai flussi provenienti dai partner dell’Unione Europea (+3,7%), ai quali si è associato l’incremento registrato nei confronti dei Paesi europei non UE (+12,1%).

Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+18,9%)  evidenzia il ruolo dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (+23,7%), che ha interessato in particolare Cina (+26,9%) e Giappone (+7,5%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle quattro Tigri Asiatiche (+21,2%) è stato, invece, determinato dal significativo incremento dell’import proveniente dalla Corea del Sud (+31,7%) e da Taiwan (+18,1%), che ha quindi bilanciato la flessione registrata nei confronti di Hong Kong (-11,5%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali americane (+14,3%), con particolare incidenza degli Stati Uniti (+18,7%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 5,2 miliardi di euro verso i mercati dell’Unione Europea, registrando un incremento di oltre 70 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

Tra i cinque mercati principali di destinazione dell’export, la Germania con oltre 1,1 miliardi di euro, riprende il primo posto nella graduatoria comunitaria (21,2% del totale export verso la UE) superando la Francia che, con oltre 1 miliardo di euro (20,5%), si colloca per rilevanza al secondo posto. Conferma la terza posizione la Spagna con 543 milioni di euro (10,5%) e – precedendo in ordine di grandezza – i Paesi Bassi, con 424 milioni (8,2%), e la Polonia, con 352 milioni (6,8%).

Complessivamente i primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano oltre i due terzi dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore totale di 3,4 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (234 milioni) e Repubblica Ceca (171 milioni).

I flussi export evidenziano tuttavia, rispetto allo scorso anno, una perdita di oltre 10 milioni di euro nei confronti della Francia e di 7,8 milioni di euro verso la Germania, mentre si registrano consistenti incrementi in valore verso i Paesi Bassi (74,8 milioni) e la Polonia (29 milioni).

Nel primo trimestre 2025, la città metropolitana di Milano ha importato dall’Unione Europea prodotti e merci per 14 miliardi di euro, in aumento di 492 milioni rispetto al primo trimestre 2024.

Con riferimento ai primi cinque partner, la Germania, con 4,3 miliardi di euro di importazioni (31% del totale import dalla UE), si conferma il primo partner delle imprese milanesi. I flussi evidenziano una progressione dell’import dalla Germania di 108,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024.

Seguono in ordine di grandezza, le importazioni dai Paesi Bassi con 2,8 miliardi di euro (20,1% del totale import), in crescita di 176 milioni di euro su base annua, e dalla Francia, in terza posizione con 1,6 miliardi (12,6%) e in flessione di 76,4 milioni di euro su base annua.

Si collocano, invece, al quarto posto, con un miliardo di euro e in crescita di 95,5 milioni rispetto allo scorso anno, le importazioni dalla Spagna verso l’area milanese.

Nonostante la flessione di oltre 65 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno, consolidano, invece, la  quinta posizione le importazioni provenienti dal Belgio, quantificabili in 894,4 milioni di euro.

Complessivamente considerati, i primi cinque partner commerciali dell’area metropolitana rappresentano il 73% dell’import di origine UE, per un valore complessivo di 10,2 miliardi di euro.

Come già evidenziato, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento dell’1,4% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE rilevano tuttavia delle criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata verso lo spazio comunitario è rappresentata dal trend negativo dell’export nei confronti dei primi due mercati: Germania (-0,7%) e Francia (-0,9%), e dalla debole dinamica evidenziata dal mercato spagnolo (+0,3%).

Le difficoltà dell’area milanese verso i partner storici sono state in parte compensate dalla crescita delle esportazioni verso Paesi Bassi (+21,1%), Polonia (+9%) e Belgio (+3,1%).

Nei confronti dei mercati minori per l’export della città metropolitana di Milano, si rileva un trend negativo che coinvolge – con gradi di intensità differente – Austria (-17,2%), Grecia (-11,8%), Portogallo (-8%) e Romania (-2,2%), mentre si riscontra una crescita consistente per le esportazioni dirette verso la Cechia (+11,9%).

Con riferimento alla dinamica dell’import dall’Unione Europea, nel primo trimestre 2025 si è registrato un consistente incremento dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (+3,7%).

Sulla dinamica hanno inciso in misura significativa gli aumenti dei flussi provenienti da alcuni dei partner di riferimento per la struttura delle importazioni milanesi: Spagna (+10,2%), Paesi Bassi (+6,7%), Germania (+2,6%) e Cechia (+6,4%).

Gli aumenti registrati hanno bilanciato le significative flessioni dell’import nei confronti di Francia (-4,4%) e Belgio (-6,8%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, gli aumenti delle importazioni provenienti da Irlanda (+19,1%), Austria (+15,4%), Ungheria (+11,4%), Svezia (+7,7%), Polonia (+3,2%) e Slovenia (+32,8%).