Milano

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Settori

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha registrato un export di 14,1 miliardi di euro e un deficit di 87 milioni rispetto al primo trimestre 2024 (-0,6%).

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni della filiera del tessile, abbigliamento, pelli e accessori e del comparto dell’elettronica e ottica, in arretramento rispettivamente per 199 e 282 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni dell’export si sono verificate, inoltre, per i prodotti in metallo (-65 milioni) e in gomma-plastica (-11,6 milioni).

Tra i settori in crescita, si segnalano gli incrementi ottenuti dalla farmaceutica, con oltre 288 milioni, e dalla chimica con 124 milioni di euro. Seguono per rilevanza i settori dei mezzi di trasporto (97,3 milioni), dei prodotti alimentari (82 milioni circa), dei prodotti elettrici (78,1 milioni) e della meccanica (circa 35 milioni di euro).

La contrazione registrata in alcuni dei flussi settoriali dell’export non ha cambiato la struttura e la classifica per ramo di attività, confermando quindi al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 2,6 miliardi di euro di export nel primo trimestre 2025, seguita a distanza dai macchinari con 2,1 miliardi di euro circa.

In terza e quarta posizione, quasi appaiate, troviamo la chimica, con 1,8 miliardi circa, e la farmaceutica con 1,7 miliardi, mentre si colloca al quinto posto della graduatoria il settore degli apparecchi elettrici con oltre 1,2 miliardi di euro esportati nel primo trimestre 2025.

Nel primo trimestre 2025, l’import della città metropolitana di Milano si è attestato a 22 miliardi di euro, dunque in crescita di 1,5 miliardi nei confronti del primo trimestre 2024 (+7,6%).

La dinamica di crescita è stata alimentata dai significativi incrementi registrati dai  mezzi di trasporto, in aumento di circa 446 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024, e dai comparti della farmaceutica e della chimica, con aumenti in valore di 343,2 milioni di euro e di 193,4 milioni su base annua.

L’aumento dell’import è stato, inoltre, supportato dai consistenti aumenti registrati dal settore degli apparecchi elettrici, in surplus di 164,1 milioni di euro rispetto allo scorso anno, seguiti per rilevanza dai prodotti alimentari (78,1 milioni) e in gomma-plastica (64,3 milioni). In controtendenza, rispetto al trend crescente generale risultano le variazioni negative dei macchinari e dei prodotti in metallo, in arretramento di 33 e 27 milioni di euro rispettivamente.

L’aumento registrato dall’import non si è riflesso sulla sua composizione settoriale. Tra i primi cinque comparti, l’elettronica e ottica con 3,1 miliardi di euro si conferma al primo posto,  seguita in seconda posizione dalla chimica,  con circa 2,7 miliardi di euro, e dalla farmaceutica con 2,3 miliardi in terza. Chiudono la graduatoria i mezzi di trasporto, con 2 miliardi di euro, e si contendono la quinta posizione i prodotti in metallo e i macchinari con 1,9 miliardi.

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel primo trimestre 2025 registra, rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno, una contrazione complessiva dello 0,6%.

Sul percorso di arretramento delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dal settore dell’elettronica e ottica (-32,2%) e dalla filiera del tessile e abbigliamento (-7%).

Consistenti arretramenti delle esportazioni si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dei prodotti in metallo (-6,3%) e della gomma-plastica (-2%).

Gli apporti positivi alla dinamica delle esportazioni milanesi sono attribuibili, invece, ai settori dei mezzi di trasporto (+27,8%), della farmaceutica (+21%) e dei prodotti alimentari e delle bevande (+12,3%), ai quali si sono associati gli incrementi registrati dai comparti dei prodotti chimici (+7,5%) e degli apparecchi elettrici (+6,7%), mentre si è rivelato più contenuto il contributo della meccanica alla dinamica generale (+1,7%).

Tra i settori minori delle esportazioni milanesi, si segnala, inoltre, il dimezzamento dell’export registrato dal settore dell’estrazione dei minerali (-57,1%).

Nel primo trimestre 2025 la dinamica complessiva dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato una significativa crescita rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+7,6%), in valore le merci in entrata dall’hub logistico milanese sono aumentate su base annua di  1,5 miliardi di euro.

La dinamica positiva dell’import è stata trainata dagli incrementi a doppia cifra registrati dal settore dei mezzi di trasporto (+28,6%) e dai comparti della farmaceutica (+17,1%) e degli apparecchi elettrici (+10,7%).

L’espansione generale delle importazioni è stata, inoltre, favorita dai consistenti aumenti registrati dai comparti della gomma-plastica (+8,7%), dei prodotti alimentari (+8,5%) e della chimica (+7,5%).

In controtendenza, rispetto al trend di crescita generalizzata delle importazioni risultano invece le variazioni negative registrate dai settori dei macchinari (-1,7%) e dei prodotti in metallo (-1,4%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Nel primo trimestre 2025 l’export verso l’Europa, che rappresenta più della metà dei mercati di destinazione, ha assorbito quasi 7,7 miliardi di euro, dei quali 5,2 verso l’Unione Europea e 2,5 verso i Paesi europei non UE, all’interno dei quali circa la metà è diretta verso la Svizzera (1,2 miliardi), seguita a distanza – con frazioni meno consistenti – da Regno Unito (620 milioni di euro) e Turchia (oltre 310 milioni).

Nei confronti del primo trimestre dello scorso anno, l’export verso l’Europa registra una perdita di circa 464 milioni di euro derivante dalla significativa flessione – pari a oltre 500 milioni di euro – dei mercati europei extra-UE, non compensata dall’aumento delle destinazioni comunitarie, fermo a 70 milioni di euro.

Riguardo ai mercati extra-europei, l’Asia si conferma la destinazione principale, con 3,1 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese) e oltre 650 milioni di surplus rispetto allo scorso anno. L’Asia Orientale – con circa 2 miliardi di euro – costituisce il mercato principale delle esportazioni milanesi dirette in Asia, pur mostrando un saldo negativo di 74,5 milioni rispetto al 2024. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 765 milioni di euro, dal Giappone con 387,4 e dalle quattro Tigri Asiatiche con 619, dove predominano Corea del Sud (290) e Hong Kong (182,4).

La seconda piazza extra-UE per export – con 2,5 miliardi di euro – è l’America (17,7% del totale milanese), in aumento di 419 milioni su base annua, dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti: 1,8 miliardi di euro (12,9% del totale export) e 410 milioni di surplus.

Relativamente all’import, su un totale di 22 miliardi di euro, provengono dall’Europa 16,3 miliardi (74,1% del totale import), dei quali 14 miliardi dalla UE e 2,3 dai Paesi europei non UE. I flussi importativi evidenziano nel primo trimestre 2025 un aumento di 742 milioni di euro, attribuibile ai partner UE per 492 milioni di euro e ai Paesi europei non UE per 249 milioni di euro.

Tra i partner extra-UE, con 4,1 miliardi di euro è l’Asia il fornitore principale dell’area milanese (18,7% del totale).

La dinamica mostra un surplus di 650,5 milioni di euro rispetto allo scorso anno, al quale ha concorso principalmente l’Asia Orientale (oltre 682 milioni), compensando la perdita di oltre 44 milioni di import proveniente dai mercati dell’Asia Centrale.

Inferiore la quota di importazioni dal continente americano: 1,1 miliardi di euro (5,2%), dei quali circa 742 milioni dagli Stati Uniti (3,4%) e 349 milioni dal Centro e Sud America (1,6%).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano per aree geografiche è in contrazione a livello mondiale (-0,6%). Il calo è influenzato dalla flessione dell’Europa (-5,7%): l’aumento dell’1,4% dei mercati UE non riesce infatti a frenare l’arretramento a doppia cifra dei flussi esportativi verso i Paesi non UE (-17,8%) ascrivibile in particolare a Svizzera (-25,3%) e Regno Unito (-8,5%).

In relazione ai mercati extra-europei, si registra una divergenza tra le dinamiche delle destinazioni principali dell’export.

Su base annua si nota infatti un’espansione a doppia cifra verso l’America (+20,1%), trainata dalla crescita degli Stati Uniti (+29%), trend che non trova riscontro nei mercati asiatici, dove la dinamica è negativa (-0,4%).

L’arretramento delle esportazioni dirette in Asia è attribuibile alla flessione dei mercati dell’Asia Orientale (-3,6%), dove emerge in particolare la caduta dell’export verso le Tigri Asiatiche (-10,6%), su cui insiste la flessione di Hong Kong (-13,8%) e Corea del Sud (-9,7%), non compensata dall’aumento registrato da Cina (+1%) e Giappone (+7,6%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnalano inoltre gli incrementi delle esportazioni dirette in Medio Oriente (+5,5%), seconda piazza di destinazione, e Asia Centrale (+6,6%).

L’espansione dell’import dell’area metropolitana milanese nel primo trimestre 2025 a livello globale (+7,6%) ha beneficiato di una dinamica espansiva diffusa e riferibile ai principali partner fornitori della città metropolitana.

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa (+4,8%), la dinamica è stata trainata dall’aumento registrato dai flussi provenienti dai partner dell’Unione Europea (+3,7%), ai quali si è associato l’incremento registrato nei confronti dei Paesi europei non UE (+12,1%).

Il focus sull’espansione dell’import proveniente dall’Asia (+18,9%)  evidenzia il ruolo dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (+23,7%), che ha interessato in particolare Cina (+26,9%) e Giappone (+7,5%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle quattro Tigri Asiatiche (+21,2%) è stato, invece, determinato dal significativo incremento dell’import proveniente dalla Corea del Sud (+31,7%) e da Taiwan (+18,1%), che ha quindi bilanciato la flessione registrata nei confronti di Hong Kong (-11,5%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala, inoltre, la crescita delle forniture commerciali americane (+14,3%), con particolare incidenza degli Stati Uniti (+18,7%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel primo trimestre 2025 la città metropolitana di Milano ha esportato prodotti per circa 5,2 miliardi di euro verso i mercati dell’Unione Europea, registrando un incremento di oltre 70 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

Tra i cinque mercati principali di destinazione dell’export, la Germania con oltre 1,1 miliardi di euro, riprende il primo posto nella graduatoria comunitaria (21,2% del totale export verso la UE) superando la Francia che, con oltre 1 miliardo di euro (20,5%), si colloca per rilevanza al secondo posto. Conferma la terza posizione la Spagna con 543 milioni di euro (10,5%) e – precedendo in ordine di grandezza – i Paesi Bassi, con 424 milioni (8,2%), e la Polonia, con 352 milioni (6,8%).

Complessivamente i primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano oltre i due terzi dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore totale di 3,4 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (234 milioni) e Repubblica Ceca (171 milioni).

I flussi export evidenziano tuttavia, rispetto allo scorso anno, una perdita di oltre 10 milioni di euro nei confronti della Francia e di 7,8 milioni di euro verso la Germania, mentre si registrano consistenti incrementi in valore verso i Paesi Bassi (74,8 milioni) e la Polonia (29 milioni).

Nel primo trimestre 2025, la città metropolitana di Milano ha importato dall’Unione Europea prodotti e merci per 14 miliardi di euro, in aumento di 492 milioni rispetto al primo trimestre 2024.

Con riferimento ai primi cinque partner, la Germania, con 4,3 miliardi di euro di importazioni (31% del totale import dalla UE), si conferma il primo partner delle imprese milanesi. I flussi evidenziano una progressione dell’import dalla Germania di 108,8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024.

Seguono in ordine di grandezza, le importazioni dai Paesi Bassi con 2,8 miliardi di euro (20,1% del totale import), in crescita di 176 milioni di euro su base annua, e dalla Francia, in terza posizione con 1,6 miliardi (12,6%) e in flessione di 76,4 milioni di euro su base annua.

Si collocano, invece, al quarto posto, con un miliardo di euro e in crescita di 95,5 milioni rispetto allo scorso anno, le importazioni dalla Spagna verso l’area milanese.

Nonostante la flessione di oltre 65 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno, consolidano, invece, la  quinta posizione le importazioni provenienti dal Belgio, quantificabili in 894,4 milioni di euro.

Complessivamente considerati, i primi cinque partner commerciali dell’area metropolitana rappresentano il 73% dell’import di origine UE, per un valore complessivo di 10,2 miliardi di euro.

Come già evidenziato, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento dell’1,4% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE rilevano tuttavia delle criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata verso lo spazio comunitario è rappresentata dal trend negativo dell’export nei confronti dei primi due mercati: Germania (-0,7%) e Francia (-0,9%), e dalla debole dinamica evidenziata dal mercato spagnolo (+0,3%).

Le difficoltà dell’area milanese verso i partner storici sono state in parte compensate dalla crescita delle esportazioni verso Paesi Bassi (+21,1%), Polonia (+9%) e Belgio (+3,1%).

Nei confronti dei mercati minori per l’export della città metropolitana di Milano, si rileva un trend negativo che coinvolge – con gradi di intensità differente – Austria (-17,2%), Grecia (-11,8%), Portogallo (-8%) e Romania (-2,2%), mentre si riscontra una crescita consistente per le esportazioni dirette verso la Cechia (+11,9%).

Con riferimento alla dinamica dell’import dall’Unione Europea, nel primo trimestre 2025 si è registrato un consistente incremento dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (+3,7%).

Sulla dinamica hanno inciso in misura significativa gli aumenti dei flussi provenienti da alcuni dei partner di riferimento per la struttura delle importazioni milanesi: Spagna (+10,2%), Paesi Bassi (+6,7%), Germania (+2,6%) e Cechia (+6,4%).

Gli aumenti registrati hanno bilanciato le significative flessioni dell’import nei confronti di Francia (-4,4%) e Belgio (-6,8%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, gli aumenti delle importazioni provenienti da Irlanda (+19,1%), Austria (+15,4%), Ungheria (+11,4%), Svezia (+7,7%), Polonia (+3,2%) e Slovenia (+32,8%).

 

 

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Indice del fatturato dei servizi

Nel primo trimestre 2025 i servizi della città metropolitana di Milano hanno interrotto il trend di crescita del fatturato che proseguiva, senza interruzioni, dalla seconda metà del 2021.

L’aumento si è assestato al punto di massimo storico raggiunto nel precedente trimestre, come mostra l’indice del fatturato (base 2015=100) che, al netto degli effetti stagionali, si è posizionato a quota 142,8.

Il rallentamento osservato ha impattato in misura ridotta sul piano tendenziale. L’approfondimento sul terziario metropolitano, analizzato attraverso la dinamica delle aree di crescita e di diminuzione del volume d’affari, evidenzia – su base annua – una riduzione contenuta dello spazio incrementale rispetto alla precedente rilevazione: l’area di crescita è passata dal 54% al 49,5%.

Il fenomeno ha avuto limitati effetti sul rafforzamento dell’area di decrescita del fatturato che si è quindi posizionata al 30,4% rispetto al 29% della precedente rilevazione.

Il risultato finale delle dinamiche contrapposte ha pertanto determinato un aumento ancora significativo del fatturato rispetto al primo trimetre dello scorso anno (+3,3%), come evidenziato anche dalla declinazione dimensionale e settoriale.

 

Classi dimensionali

Il quadro di dettaglio dei servizi milanesi raffrontato con il primo trimestre 2024, mostra una dinamica incrementale diffusa a tutte le classi dimensionali e superiore per intensità di crescita a quanto registrato dai servizi in Lombardia.

Il confronto territoriale evidenzia, inoltre, un ritmo più elevato dell’area milanese (+3,3%) rispetto al terziario lombardo (+1,9%).

La declinazione dimensionale in ambito metropolitano indica una dinamica sostenuta dalle medie  imprese (+3,1%) e in particolare dalle unità oltre i 200 addetti (+4,3%).

A tale trend espansivo si è inoltre associata la significativa crescita del fatturato delle unità da 3 a 9 addetti (+5%), mentre risulta più contenuto l’apporto della classe da 10 a 49 (+1,1%).

Anche in Lombardia è determinante il contributo delle imprese oltre i 200 addetti (+4,3%), mentre emerge un apporto più contenuto proveniente dalle medie (+2,4%) e dalle piccole imprese (+2,5%).

Negativo invece il ruolo delle micro imprese alla crescita del fatturato (-1,3%).

 

Settori

Nel primo trimestre 2025, il fatturato dei settori del terziario milanese ha mostrato una continuazione del trend generale di crescita a eccezione dei servizi alle persone, in flessione rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-1,4%) e all’occupazione: le prime in fase di assestamento, le seconde in regressione rispetto alla precedente rilevazione.

Se consideriamo gli altri comparti dei servizi, prosegue la fase di crescita sia per la distribuzione commerciale sia per le attività di alberghi e ristoranti.

Nello specifico, l’analisi della dinamica tendenziale mostra un ulteriore rafforzamento del volume d’affari per il commercio all’ingrosso (+1,3%), che a livello locale prosegue in continuità con la fase espansiva avviata dalla seconda metà dello scorso anno, ponendosi in controtendenza rispetto alla fase di arretramento sperimentata in Lombardia (-0,3%).

In relazione agli alberghi e ristoranti, contrariamente alla dinamica stagnante registrata in Lombardia (-0,1%), il fatturato nell’area metropolitana si mantiene ancora su un sentiero di crescita (+3,7%).

Nei confronti dei servizi alle imprese, il settore evidenzia una fase di consistente aumento sia per le unità attive nella città metropolitana (+3,9%) sia per le imprese presenti nel territorio regionale (+3,1%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese dei servizi per il secondo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano un trend divergente tra le aspettative relative al fatturato, in fase di assestamento, e all’occupazione, in regressione rispetto alla precedente rilevazione.

Nei confronti del fatturato, pur rimanendo ancora in un quadrante positivo, si rileva una moderata diminuzione del saldo nei confronti del trimestre precedente (+11,6% contro +12,4%).

Il risultato è frutto di dinamiche che tendono a ridurre l’area di stabilità del fatturato (dal 63,9% al 59,7%) e al passaggio di quote di operatori nelle categorie di aumento e diminuzione del volume d’affari.

L’analisi dettagliata evidenzia quindi una dinamica delle stime di aumento del fatturato (da 24,3% a 25,9%) inferiore al ritmo registrato dalle aspettative di riduzione (da 11,8% a 14,4%).

Relativamente alle aspettative sull’occupazione per il secondo trimestre 2025, si osserva un peggioramento del saldo complessivo delle risposte (da +11,3% a +8,4%) in un contesto dove prevale l’ipotesi di stabilità, condivisa da 7 imprese su 10.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio milanese registra nel primo trimestre 2025 un arretramento della dinamica, come evidenziato dall’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) che, al netto della stagionalità, dopo aver raggiunto il massimo storico nel quarto trimestre 2024 (113,4) si posiziona ora a quota 112,6 (-0,7% destagionalizzato).

Il mutamento di passo della dinamica trimestrale si è riverberato in misura contenuta sull’andamento tendenziale del fatturato.

Dopo l’incremento di circa 4,5 punti messo a segno nell’ultima parte del 2024, il percorso di crescita su base annua mostra un primo segnale di decelerazione del ritmo espansivo, riportando la dinamica su un valore di poco superiore a quanto ottenuto dal settore nei primi tre trimestri del 2024 (+1,6%).

Il permanere di un percorso decrescente del fatturato nei prossimi tre mesi potrebbe tuttavia determinare un’inversione di segno della dinamica anche su base annua.

 

Le previsioni per il secondo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il secondo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), pur evidenziando un miglioramento del sentiment e un recupero rispetto alla rilevazione precedente, permangono ancora in un intorno negativo per gli ordini e l’occupazione.

In relazione al fatturato, le stime degli operatori si suddividono equamente tra crescita e arretramento, determinando un saldo nullo. In particolare, la quota di imprese ottimiste è quasi raddoppiata, passando dal 13,8% al 25% del trimestre precedente, mentre si è ridotta la frazione di operatori con stime negative (dal 31,2% al 25%).

Nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori, le prospettive delle imprese del commercio restano pessimiste, seppure il saldo negativo si sia ridotto rispetto al quarto trimestre 2024 (da -19,1% a -14,2%). L’analisi dettagliata delle stime evidenzia sia un rafforzamento della quota di imprese con previsioni di aumento (da 12% a 15,2%) sia la diminuzione della frazione di operatori con aspettative orientate al ribasso (da 31,1% a 29,4%).

Relativamente all’occupazione, è ampiamente condiviso un quadro previsivo di stabilità: otto operatori del commercio su dieci stimano infatti un’invarianza dei livelli occupazionali nel settore. Il segmento restante invece riporta complessivamente un saldo negativo (-1,4%), dal momento che prevalgono le stime di decrescita rispetto a quelle di aumento.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2025, l’artigianato manifatturiero milanese evidenzia un peggioramento generalizzato dell’attività industriale che  coinvolge, con gradienti di intensità differenziata, la produzione industriale, il fatturato e gli ordini.

Gli andamenti registrati a livello locale sono coerenti al quadro congiunturale del settore in Lombardia, dove si registra un arretramento – seppure in misura minore – di tutti gli indicatori.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica in particolare una consistente contrazione rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 108,1 il valore destagionalizzato dell’indice per il primo trimestre 2025, pari quindi a una flessione dell’1,1% sul quarto trimestre 2024.

Il significativo arretramento registrato nei primi tre mesi dell’anno si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando quindi una rilevante flessione della produzione industriale rispetto al primo trimestre del 2024 (-1,4%).

 

Analisi congiunturale

L’analisi degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al primo trimestre 2025 evidenzia un contesto di arretramento generalizzato rispetto ai tre mesi precedenti, in particolare dal lato della dinamica produttiva e del fatturato.

Nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese mostra – al netto degli effetti stagionali – una consistente flessione (-1,1%), ampiamente superiore al trend registrato in Lombardia, dove l’arretramento produttivo è limitato a pochi decimi di punto (-0,3%).

Anche per fatturato e portafoglio ordini si nota un peggioramento della dinamica, con un ritmo più intenso per i ricavi industriali rispetto alle commesse acquisite nel trimestre.

La contrazione registrata su base trimestrale sia dal fatturato (-0,6%) sia dagli ordini (-0,3%) certifica una fase di rilevante difficoltà per la manifattura artigiana milanese. Andamento riscontrabile solo in parte nel territorio della regione e con una dinamica meno intensa per il fatturato (-0,3%) e un incremento positivo del fatturato (+0,7%).

 

Analisi tendenziale

Il deterioramento degli indicatori osservato su base trimestrale ha avuto un ampio impatto sul quadro degli indicatori tendenziali, evidenziando un arretramento complessivo dell’attività per l'artigianato manifatturiero milanese rispetto al primo trimestre dell'anno scorso.

Su base annua, si è registrato un notevole arretramento della dinamica, con il passaggio in territorio negativo sia della produzione industriale (-1,4%) sia degli indicatori afferenti ai ricavi industriali (-1,3%) e al portafoglio ordini (-0,9%).

Il confronto territoriale con la dinamica dell'artigianato in Lombardia mette in luce un andamento decisamente peggiore per la manifattura artigiana milanese rispetto al contesto regionale, dove si osservano diminuzioni contenute sia dei volumi prodotti (-0,3%) sia degli ordini (-0,2%), mentre per il fatturato si registra un incremento superiore a mezzo punto rispetto al primo trimestre dell'anno precedente (+0,7%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il secondo trimestre 2025 continua a collocarsi in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni, mentre solo l’occupazione si attesta, seppure di poco, in terreno positivo.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un parziale recupero del saldo complessivo (differenza tra aumento e diminuzione) rispetto ai tre mesi precedenti, ora a -17,5% (-21,5% nel precedente trimestre).

Relativamente alla domanda interna, nonostante il recupero messo a segno nel corso del trimestre, le prospettive per quello successivo rimangono ancora negative: il saldo complessivo registra infatti un valore pari a -17,4% (-23% nei tre mesi precedenti).

Nei confronti dell’occupazione, il saldo totale è invariato rispetto alla precedente rilevazione (+1,6%).

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre 2025 l’attività industriale dell’area metropolitana milanese registra un miglioramento complessivo, pur in presenza di una criticità per il mercato interno.

La ripresa dei volumi produttivi ottenuta dalla manifattura della città metropolitana è supportata nel primo trimestre 2025 da un aumento del fatturato e dalla crescita degli ordini esteri, mentre si registra un arretramento del mercato interno, in coerenza con l’andamento rilevato in ambito regionale.

L’analisi di dettaglio segna pertanto, rispetto al trimestre precedente, un aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 124 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un aumento – al netto della componente stagionale – pari allo 0,5%, quindi di poco superiore alla dinamica regionale dell’industria.

L’aumento produttivo riscontrato su base trimestrale si è riflesso sulla crescita annuale attraverso un aumento tendenziale (+1,3%) che non trova riscontro in ambito lombardo, dove la dinamica produttiva è invece in arretramento rispetto al primo trimestre dello scorso anno (-0,4%).

 

Analisi congiunturale

Il primo trimestre 2025 registra, rispetto ai tre mesi precedenti,  una ripresa degli indicatori congiunturali sul piano della produzione industriale, nei confronti del fatturato e degli ordini esteri; si riscontra invece una criticità per la componente interna, per la quale si osserva un arretramento coerente all’andamento dell’industria lombarda.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio rileva quindi un aumento della produzione industriale rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5%), che si inserisce nella dinamica incrementale registrata dalla manifattura in Lombardia (+0,4%).

Segnali positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato (+0,7%), che mostra un andamento migliore rispetto alla dinamica di stagnazione evidenziata dall’industria nel territorio regionale (+0,1%).

In relazione al portafoglio ordini, si registra una differenziazione degli andamenti tra la manifattura locale e regionale, in particolare nei confronti degli ordini esteri, per i quali si rileva una crescita più intensa (+1,5%) in ambito milanese rispetto al contesto regionale, dove l’aumento è circoscritto a pochi decimi di punto (+0,4%).

Nei confronti degli ordini interni, i sistemi industriali di entrambi i territori mostrano una dinamica di arretramento di pari intensità rispetto al trimestre precedente (-0,3%).

 

Analisi tendenziale

In confronto al primo trimestre 2024, la tendenza generale evidenzia una ripresa degli indicatori congiunturali, a eccezione della criticità riscontrata per gli  ordini interni.

Analizzando la produzione industriale, si osserva una divergenza significativa degli andamenti tra la manifattura milanese, in aumento dell’1,3% e l'industria lombarda, in contrazione dello 0,4%.

In relazione al fatturato, Milano registra una crescita del 3,3%, sostenuta dall'espansione dei mercati esteri (+4,7%), che compensa l’incremento più moderato della componente interna (+2,5%).

Il trend locale del fatturato si discosta notevolmente dall’aumento più contenuto registrato in Lombardia (+0,7%), condizionato dal decremento del mercato interno (-0,3%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+2,4%).

In merito al portafoglio ordini, l’area milanese mostra una crescita più limitata (+1%) rispetto all'industria lombarda (+1,4%). Ciò è dovuto alla rilevante diminuzione degli ordini interni (-0,6%), che di fatto costituisce un mercato critico anche per il sistema industriale lombardo, nei confronti del quale si osserva solo un limitato aumento (+0,3%).

Tuttavia, entrambi i sistemi industriali beneficiano di un effetto positivo del portafoglio ordini estero: in particolare l'industria milanese (+4,2%) evidenzia una crescita più intensa rispetto a quella lombarda (+3%).

 

Dinamiche a confronto

Il raffronto tra Eurozona e Italia registra una significativa differenziazione degli andamenti della produzione industriale nel primo trimestre 2025.

Il  percorso discendente dei volumi produttivi italiani – iniziato dalla seconda metà del 2022 – evidenzia una stabilizzazione del livello, collocandosi a quota 98,7. Al netto della stagionalità corrisponde a un modesto aumento (pari allo 0,1%) rispetto al precedente trimestre, mentre a livello tendenziale si registra una flessione del 3,1% rispetto al primo trimestre 2024.

Segnali positivi emergono invece per l’industria dell’Eurozona, che si avvantaggia della ripresa produttiva della Germania (+1,8% su base trimestrale), in aumento del 2,1% rispetto al precedente trimestre.

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, entrambi i sistemi industriali mostrano – in relazione al trimestre precedente e al netto della stagionalità – un aumento dei volumi prodotti nel primo trimestre 2025: Milano (+0,5%), Lombardia (+0,4%).

Le differenze più significative afferiscono invece alla dinamica tendenziale, per la quale si nota un consistente aumento per la manifattura locale pari all’1,3% contrapposto all’aumento più modesto ottenuto dall’industria lombarda su base annua, pari a +0,4%.

 

Mercato del lavoro

Nel primo trimestre 2025, il mercato del lavoro dell’industria milanese segna un miglioramento generalizzato degli indicatori rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziato da una crescita netta dell’occupazione e da una diminuzione nell’utilizzo dello strumento della cassa integrazione (CIG) per la gestione delle crisi occupazionali sia in termini di ore sia di imprese ricorrenti.

Il focus di approfondimento mette in luce un aumento del saldo tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (+0,5%), recuperando quindi la fase di contrazione registrata nel trimestre precedente.

In relazione alla cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG), si osserva una diminuzione rispetto all’ultimo trimestre 2024, sia in nei confronti dell’incidenza sul monte ore di lavoro effettivo sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici.

In particolare, le ore di CIG utilizzate, rispetto al totale trimestrale delle ore di lavoro, sono diminuite dal 2,2% all’1,4%, inoltre, la quota di imprese beneficiarie della cassa integrazione si è ridotta di oltre un punto rispetto al precedente trimestre, attestandosi all’8% (9,3% nel quarto trimestre 2024).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il secondo trimestre 2025 si posizionano in un quadrante positivo in relazione alla produzione industriale.

Nei confronti della domanda attesa dai mercati, si osserva una sostanziale equivalenza tra stime di aumento e di diminuzione per il mercato interno, e una drastica riduzione per la componente legata ai mercati esteri.

Il quadro di dettaglio mette quindi in luce, per la produzione industriale, un miglioramento dei saldi delle risposte per il secondo trimestre 2025 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dall’aumento del saldo delle aspettative nei confronti dei tre mesi precedenti (+10,6% contro +7,2%).

Riguardo la domanda proveniente dal mercato interno, pur recuperando parzialmente il quadro pessimista dei precedenti trimestri, il saldo complessivo è appena superiore alla parità, ma non ancora in pieno terreno positivo (+0,3% contro -1,9%).

In relazione ai mercati esteri, come già accennato, il contesto della rilevazione trimestrale registra un significativo ridimensionamento delle previsioni da parte delle imprese attraverso una marcata riduzione del saldo positivo, che passa da +12,6% a +3,6%.

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere prudenti, incrementando in misura contenuta il saldo trimestrale (+2,9% contro +2,2% nel precedente trimestre).

 

Complessivamente il sentiment delle imprese rilevato dell’indicatore sintetico delle aspettative, che riassume su un piano unidimensionale le previsioni su produzione, occupazione e domanda attesa dai mercati, fa emergere un lieve peggioramento.

Questo risultato è determinato dal deterioramento delle stime sulla domanda proveniente dai mercati esteri e da un quadro attendista in relazione alla componente domestica.

Dal punto di vista qualitativo e delle percezioni degli imprenditori, l'indicatore mostra una concordanza con l’analisi quantitativa condotta sul ciclo di breve termine della produzione industriale in lieve riduzione.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Settori

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un export complessivo di 57,9 miliardi di euro, in diminuzione di circa 90 milioni rispetto al 2023 (-0,2%).

La dinamica negativa, in accelerazione nei primi tre trimestri dell’anno, è stata in parte recuperata a fine 2024 consentendo all’export milanese di contenere le perdite in valore.

Sull’andamento generale hanno inciso le flessioni registrate dal tessile, abbigliamento, pelli e accessori, e dal settore farmaceutico, in arretramento rispettivamente per 810 e 330 milioni di euro nei confronti dell’anno precedente. Consistenti contrazioni si sono verificate, inoltre, nei comparti dell’elettronica e ottica (-99 milioni), dei prodotti in metallo (-78 milioni) e della gomma plastica (-37 milioni).

Tra i settori in crescita, si registra invece un incremento consistente per gli apparecchi elettrici (187,3 milioni di aumento nei confronti del 2023 e 4,9 miliardi di euro esportati) e i  prodotti chimici (178 milioni l’incremento su base annua e 6,8 miliardi il valore dell’export). Seguono per rilevanza i mezzi di trasporto (57,3 milioni di euro di aumento e 1,5 miliardi di export) e la meccanica (52,5 milioni di incremento e 8,4 miliardi di euro di esportazioni).

Nella classifica settoriale dell’export, nelle prime cinque posizioni, si conferma al primo posto la filiera del tessile e abbigliamento, con oltre 11 miliardi di euro seguita con 8,4 miliardi di euro circa dai macchinari. Seguono la chimica con 6,8 miliardi, la farmaceutica con 5,4 miliardi e gli apparecchi elettrici con 4,9 miliardi di euro.

Nel 2024, la città metropolitana di Milano ha registrato importazioni per 85,1 miliardi di euro, in flessione di 1,1 miliardi nei confronti dello scorso anno (-1,4%).

La consistente dinamica negativa dell’import è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai prodotti elettrici e dall’elettronica e ottica con perdite in valore rispettivamente di 1,2 miliardi e 1,1 miliardi di euro rispetto al 2023.

L’arretramento generale dell’import è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dai macchinari - oltre 640 milioni - e dai prodotti in metallo, 119 milioni di euro nel 2024.

In controtendenza, rispetto al trend generale risultano le variazioni registrate dai mezzi di trasporto – in aumento di circa 1,2 miliardi di euro – e dai comparti della farmaceutica e della chimica con incrementi di 482 e 328 milioni di euro, seguiti in graduatoria dalle industrie alimentari e delle bevande in aumento su base annua di oltre 109 milioni.

L’arretramento della dinamica non ha cambiato la composizione settoriale dell’import, tra i primi cinque comparti troviamo: elettronica e ottica con 12,8 miliardi di euro che si conferma come il primo settore in valore, seguito in seconda posizione dalla chimica  con circa 10 miliardi di euro, e in terza dalla farmaceutica con 8,1 miliardi; quasi appaiati seguono macchinari (7,7 miliardi) e mezzi di trasporto (7,6 miliardi).

La dinamica dell’export della città metropolitana di Milano nel 2024 registra rispetto allo scorso anno un arretramento complessivo dello 0,2%.

Come già accennato, sulla contrazione complessiva delle esportazioni hanno inciso le significative flessioni registrate dalla filiera del tessile e abbigliamento (-6,8%) e dalla farmaceutica (-5,7%).

Arretramenti consistenti dell’export si sono, inoltre, manifestati  nei comparti dell’elettronica e ottica (-2,9%), dei prodotti in metallo (-1,9%), e della gomma-plastica (-1,6%).

Gli apporti positivi alla dinamica esportativa sono stati, invece, originati dal settore dei prodotti alimentari e delle bevande (+10,4%) e dai comparti degli apparecchi elettrici (+3,9%), dei mezzi di trasporto (+3,8%) e dei prodotti chimici (+2,7%), mentre è stato più contenuto l’apporto della meccanica (+0,6%).

Tra i settori di attività meno incidenti sulla dinamica dell’export milanese, si segnalano, inoltre, le flessioni a due cifre ascrivibili ai settori dell’estrazione dei minerali (-35,3%) e dell’agricoltura (-11,3%).

Nell’ultima parte dell’anno l’import dell’area metropolitana milanese ha recuperato parzialmente il trend calante dei primi nove mesi (-2,7%) riuscendo a limitare a fine 2024 la contrazione complessiva a -1,4%.

La dinamica negativa dell’import – oltre 1,1 miliardi di euro su base annua - è stata alimentata dalle significative flessioni registrate dai comparti dei prodotti elettrici (-15,3%), elettronici  e ottici (-8,5%), i più incidenti in valore sul totale import.

L’arretramento generale delle importazioni è stato, inoltre, rinforzato dalle consistenti perdite registrate dal settore dei macchinari (-7,7%) e dalla contrazione dei prodotti in metallo che ha evidenziato nel corso del 2024 una perdita cumulata pari a -1,6%.

In controtendenza rispetto al trend calante generale risultano invece le variazioni positive registrate dai mezzi di trasporto (+18,3%) e dalla farmaceutica (+6,3%), seguiti in graduatoria per scala di intensità dai comparti della chimica (+3,4%), delle industrie alimentari e delle bevande (+2,8%) e della gomma-plastica (+0,9%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

Le direttrici geografiche confermano per il 2024 la prevalenza dei mercati europei:  55,7% del totale export e 74,3% delle importazioni totali.

Nel 2024 l’export verso l’Europa ha assorbito oltre 32 miliardi di euro, di cui 20,6 diretti verso l’Unione Europea e 11,4 verso i Paesi europei non UE dove le quote più consistenti sono dirette verso Svizzera (6 miliardi), Regno Unito (2,6 miliardi) e Turchia (1,4 miliardi).

Il dettaglio dell’export verso l’Europa evidenzia una perdita di 214,5 milioni di euro rispetto al 2023 derivante dalle opposte tendenze dei mercati: crescita per 265,4 milioni verso l’Unione europea e flessione di circa 480 milioni dei mercati europei non UE.

In relazione ai mercati extra-europei, l’Asia costituisce la destinazione principale. Nel 2024 le esportazioni verso il continente sono state pari a 12,8 miliardi di euro (22,1% dell’export milanese), in aumento di oltre 114 milioni rispetto allo scorso anno.

L’Asia Orientale con 8,3 miliardi di euro rappresenta la principale destinazione continentale, pur mostrando un saldo negativo di 278 milioni rispetto al 2023. I mercati di riferimento dell’area sono rappresentati dalla Cina con 3,1 miliardi di euro, seguono, Giappone con 2,7 miliardi e le quattro Tigri Asiatiche, dove predominano Corea del Sud (1,2 miliardi) e Hong Kong (807 milioni).

Il Medio Oriente, con 3,4 miliardi rappresenta la seconda meta dell’export verso l’Asia, la crescita registrata, pari a 429,5 milioni ha infatti contribuito al saldo positivo registrato complessivamente dai mercati asiatici.

La seconda piazza extra-UE per l’export è l’America (9 miliardi di euro e il 15,6% del totale milanese), dove il mercato più rilevante sono gli Stati Uniti, 4,5 miliardi pari all’11% del totale dell’export milanese.

In relazione all’import, su un totale di 83,9 miliardi di euro, 62,3 miliardi provengono dall’Europa, di cui 54,1 dall’Unione europea e 8,2 dai paesi europei non UE.

Nei confronti 2023, la dinamica europea mostra una diminuzione di 820,5 milioni, attribuibile alla contrazione di oltre 1 miliardo di euro dai partner comunitari, mentre è aumentato di 197,3 milioni il flusso dai paesi europei esterni al perimetro dell’Unione europea.

In relazione all’import dall’Asia, con 15,9 miliardi di euro (18,9% del totale) rappresenta il partner principale extra UE. La dinamica mostra tuttavia una perdita di 736 milioni rispetto al 2023 alla quale ha concorso principalmente l’Asia orientale con oltre 614 milioni.

Più ridotta è invece la quota di importazioni proveniente dal continente americano: 4 miliardi di euro circa (4,8%), dei quali circa 2,5 miliardi dagli Stati Uniti (2,9%).

La  dinamica dell’export milanese per area geografica registra nel 2024 un calo complessivo (-0,2%) determinato dalla debolezza dei mercati europei e americani e degli Stati Uniti in particolare.

L’export verso l’Europa è diminuito dello 0,7% rispetto al 2023, nonostante la crescita ottenuta nei mercati della UE (+1,3%).

La dinamica europea è, infatti, attribuibile all’arretramento dei flussi esportativi verso i paesi non UE (-4%) ascrivibile alle sostenute flessioni delle esportazioni verso il Regno Unito (-6,8%), la Svizzera (-3,4%) e la Turchia (-5,3%).

In relazione ai mercati extra-europei, come accennato, si registra una flessione dell’export verso l’America (-3,4%), dove incide il calo degli Stati Uniti (-3,1%).

Nei confronti dei mercati asiatici, l’aumento complessivo dell’export (+0,9%) è attribuibile alla crescita dei mercati del Medio Oriente (+14,6%) che ha consentito di bilanciare la contrazione dell’Asia Orientale (-3,2%), dove emerge in particolare la significativa flessione verso le Tigri Asiatiche (-6%), sulla quale insiste la caduta dell’export verso la Corea del Sud (-8%) e Taiwan (-12,1%), e in misura più ridotta nei confronti di Hong Kong (-1,3%).

Tra i mercati asiatici di riferimento, si segnala l’arretramento delle esportazioni dirette in Cina (-1,8%), mentre si registra un aumento delle esportazioni verso il Giappone (+1,9%).

La dinamica dell’import dell’area metropolitana milanese ha registrato nel 2024 una flessione complessiva dell’1,4%, sulla quale ha inciso sia l’arretramento dei mercati europei (-1,3%) sia la flessione delle piazze asiatiche (-4,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dall’Europa, la dinamica è stata trainata dall’arretramento registrato nei confronti dei partner dell’Unione europea (-1,8%), l’asse portante dell’import dell’area milanese. Su di un piano opposto e quindi in crescita si sono collocate le importazioni provenienti dai Paesi europei non UE (+2,5%).

Il focus sull’import dall’Asia evidenzia che la flessione (-4,4%) è ascrivibile alla contrazione dei flussi commerciali in entrata dall’Asia Orientale (-4,4%), che ha interessato in particolare le importazioni provenienti dal Giappone (-28,4%) e in misura più ridotta dalla Cina (-4,2%).

L’aumento riscontrato nei confronti delle  quattro Tigri Asiatiche (+15,4%) è frutto invece del significativo incremento dell’import proveniente da Singapore, quintuplicato rispetto al 2023; la crescita ottenuta ha quindi bilanciato le consistenti riduzioni registrate nei confronti della Corea del Sud (-4,7%) e di Taiwan (-12,4%).

In relazione alle importazioni provenienti dai partner extra-europei, si segnala l’arretramento delle forniture provenienti dagli Stati Uniti (-1,1%) che non ha tuttavia inficiato la dinamica positiva dei flussi commerciali complessivi provenienti dall’America (+2,2%).

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha esportato verso l’Unione Europea prodotti per circa 20,6 miliardi di euro, registrando un incremento di oltre 265 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

La Francia si conferma quale mercato principale di destinazione dell’export verso l’Europa comunitaria, con un valore di oltre 4,5 miliardi di euro di merci esportate tra gennaio e dicembre 2024 (22% del totale export verso la UE), superando quindi la Germania che con oltre 4,2 miliardi di euro (20,6% del totale export verso la UE) si colloca al secondo posto per rilevanza come mercato export verso la UE per la città metropolitana di Milano.

Conferma, invece, la terza posizione la Spagna (11%), con più di 2,2 miliardi di euro seguita in ordine di grandezza dai Paesi Bassi (7,2%), con oltre 1,4 miliardi e dalla Polonia con 1,3 miliardi (6,3%).

I primi cinque mercati dell’export milanese verso l’Unione Europea  concentrano quindi complessivamente il 67,1% dei flussi commerciali in uscita verso lo spazio economico comunitario, per un valore complessivo di circa 13,8 miliardi di euro.

Gli altri mercati di sbocco mostrano invece una capacità più ridotta di attrazione; tra i più rilevanti si segnalano Belgio (860,3 milioni) e Cechia (628,5 milioni), seguiti, con oltre 500 milioni di export, da Austria, Grecia, Romania e Portogallo.

Nel 2024 la città metropolitana di Milano ha registrato un valore complessivo dell’import dall’Unione Europea quantificabile in 54,1 miliardi di euro, in flessione di oltre 1 miliardo rispetto al 2023.

La Germania, con 16,7 miliardi di euro diretti verso il territorio dell’area metropolitana (30,9% del totale import dalla  UE)  si conferma come il primo partner delle imprese milanesi.

Seguono in ordine di grandezza, i Paesi Bassi, con 10,6 miliardi di euro (19,6% del totale import) e la Francia in terza posizione con 6,8 miliardi (12,6%).

Si collocano, invece, al quarto posto in valore le importazioni provenienti dalla Spagna (4,2 miliardi di euro) e supera i 3,7 miliardi l’import di matrice belga che si conferma quale quinto fornitore UE.

I primi cinque partner commerciali rappresentano quindi il 77,7% delle importazioni provenienti dai partner UE, per un totale complessivo di 42 miliardi di euro.

Tra i partner commerciali che superano il miliardo e mezzo di euro per valore dell’import da un Paese dell’Unione Europea verso la città metropolitana di Milano, si segnalano Cechia e Polonia seguono poi con cifre superiori al miliardo di euro Irlanda, Svezia e Ungheria.

Valutato in termini percentuali, l’andamento dell’export dell’area milanese verso l’Unione Europea registra un aumento complessivo rispetto allo scorso anno (+1,3%).

Le dinamiche per mercato di destinazione all’interno della UE evidenziano tuttavia alcune criticità in relazione ad alcuni partner di riferimento.

In particolare, la difficoltà riscontrata dalla capacità di penetrazione milanese verso lo spazio comunitario è ben rappresentata dal trend calante dell’export verso la Francia che registra a fine 2024 un arretramento dello 0,4% rispetto allo scorso anno.

Le difficoltà per l’export milanese si sono, inoltre, palesate sia nei confronti della Germania – secondo mercato per rilevanza – sia nei confronti dei Paesi Bassi evidenziando per entrambi i mercati una dinamica annua debole (rispettivamente +0,2% e +0,4%).

Tra i partner storici per l’export milanese, si segnala, inoltre, la flessione verso il Belgio (-9,5%), mentre si osserva un incremento significativo sia nei confronti della Spagna (+8,9%) che della Polonia (+6,3%).

Nei confronti dei mercati minori per le esportazioni dell’area milanese, si rilevano delle performance differenziate, pertanto tra le destinazioni in crescita troviamo Portogallo (+27,7%), Cechia (+4,3%) e Austria (+1,3%), mentre sono in flessione Romania (-13,6%) e Grecia (-2,3%).

Con riferimento alla dinamica annuale dell’import dall’Unione europea, nel 2024 si è registrata una consistente contrazione dei flussi commerciali in entrata verso la città metropolitana di Milano (-1,8%).

Sulla dinamica complessiva hanno inciso in misura significativa gli arretramenti dei flussi provenienti dai partner più significativi per la struttura delle importazioni milanesi: Germania (-1,7%), Paesi Bassi (-5,6%), Francia (-4,9%) e Belgio (-2,9%).

L’unica eccezione all’andamento negativo registrato tra i partner comunitari più importanti per il territorio milanese è rappresentata dalla Spagna (+6,4%), alla quale si associano – tra i partner minori – i rilevanti incrementi registrati da Cechia (+17,6%), Austria (+4,1%), e Danimarca (+26,5%).

Tra i partner minori si segnalano, inoltre, le flessioni dell’import provenienti da Polonia (-3,6%), Slovenia (-3%), Irlanda (-2,7%), Svezia (-1,3%) e Ungheria (-9,7%).

 

 

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Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2024, il commercio al dettaglio milanese ha evidenziato una significativa accelerazione della dinamica del fatturato, recuperando quindi integralmente la fase di debolezza che aveva caratterizzato il settore nei primi sei mesi del 2024.

Il percorso incrementale deve l’intensificazione del ritmo di crescita all’aumento del volume d’affari che si è manifestato  sia nei confronti del trimestre precedente sia su base annua, ossia rispetto al quarto trimestre 2023, cosi come si rileva dalla dinamica dell’indice trimestrale e dal trend tendenziale.

L’andamento dell’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto degli effetti stagionali, mostra il raggiungimento di un nuovo punto di massimo storico, fissandone il valore a quota 111,4 (+1,3% destagionalizzato).

Con riferimento alla dinamica tendenziale, dopo la progressiva riduzione rilevata nella prima parte del 2024 – culminata nella contrazione  del secondo trimestre – si registra per l’ultimo quarto dell’anno un aumento del fatturato di ampia portata su base annua (+4%).

 

 
Classi dimensionali

Il fatturato del commercio milanese ha mostrato un’accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, determinando un’estensione della dinamica di crescita a tutte le classi dimensionali, in particolare per le unità di media e grande dimensione.

Il raffronto tra la città metropolitana di Milano e la Lombardia mostra una marcata divergenza dei saggi tendenziali tra i due contesti territoriali, evidenziando una dinamica positiva significativamente più elevata per l’area milanese (+4%) rispetto alla Lombardia (+2,4%) e anche in relazione alle diverse classi dimensionali di impresa.

Il quadro di dettaglio declinato sulle classi dimensionali registra, quindi, per la città metropolitana di Milano una progressione del volume d’affari inferiore alla crescita complessiva del settore per le unità da 3 a 9 addetti (+3,1%) e per le imprese da 10 a 49 (+3,6%), ma comunque superiore alle analoghe tipologie dimensionali presenti in regione (+1,2% e +2,6% rispettivamente).

Su scala metropolitana, il fatturato dei servizi è stato quindi sostenuto dalla dinamica registrata dalle imprese di media (+5%) e grande dimensione (+4,8%).

Il raffronto territoriale parametrato su classe dimensionale tra area milanese e lombarda evidenzia – anche per la regione – il rilevante apporto alla crescita del fatturato da parte delle imprese dei servizi da 50 a 199 addetti (+3,4%) e delle unità del terziario oltre i 200 (+3,6%).

 

 
Settori

Nel quarto trimestre 2024, la declinazione settoriale del commercio al dettaglio dell’area metropolitana milanese evidenzia il significativo apporto del comparto alimentare alla dinamica complessiva di crescita del fatturato.

L’espansione registrata nel trimetre dal volume d’affari si è, inoltre, associata alla ripresa del settore non alimentare e all’incremento del commercio non specializzato.

Il quadro di dettaglio settoriale registra pertanto una consistente progressione del fatturato per le imprese del commercio alimentare della città metropolitana di Milano (+8,7%), abbondantemente superiore per intensità a quanto registrato dal comparto in Lombardia (+2,3%).

Con riferimento al commercio non alimentare, la dinamica evidenzia anche per questo settore un saggio di crescita del volume d’affari superiore per le imprese dell’area metropolitana milanese (+4,4%) rispetto a quelle localizzate nel territorio della regione (+2,1%).

In relazione al commercio despecializzato invece, la dinamica incrementale nel quarto trimestre 2024 si è manifestata attraverso variazioni tendenziali di intensità similare tra le imprese dei due contesti territoriali di riferimento: Milano (+2,6%), Lombardia (+2,7%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese del commercio al dettaglio per il primo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano un peggioramento del sentiment da parte degli operatori del commercio al dettaglio, riportando quindi le stime delle imprese in terreno negativo.

Il dettaglio previsivo per il fatturato evidenzia infatti la quota di operatori con stime di crescita che si è ridotta di due terzi rispetto alla precedente rilevazione (da 41,4% a 13,8%) ed è contestualmente raddoppiata la frazione con stime di riduzione del volume d’affari (da 15,6% a 31,2%), determinando quindi il mutamento di segno – da positivo a negativo – del saldo complessivo (da +25,7% a -17,6%).

La dinamica si è replicata anche per gli ordini rivolti ai fornitori, il saldo è quindi passato da un intorno ottimista (+8,5%) a uno pessimista (-19,1%), essendo più che dimezzata la quota di imprese con previsioni di aumento (da 28,4% a 12%) a vantaggio della frazione di operatori con stime orientate al ribasso, aumentata di oltre 10 punti dall’ultima rilevazione (da 19,1% a 31,1%).

Relativamente all’occupazione, per otto operatori su dieci le aspettative si sono invece orientate verso un quadro di stabilità, con un saldo complessivo che tuttavia si colloca in terreno negativo per la prevalenza di stime di decrescita rispetto a quelle di aumento per la restante quota di operatori del commercio (-5,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel quarto trimestre 2024 i servizi della città metropolitana di Milano hanno continuato il trend di crescita del fatturato, mettendo a segno un nuovo incremento sia nei confronti dei tre mesi precedenti sia rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il quadro analitico di approfondimento sul terziario metropolitano evidenzia un ulteriore irrobustimento dell’area di crescita del fatturato: nei confronti del quarto trimestre dell’anno precedente lo spazio incrementale del volume d’affari ha coinvolto il 54% delle imprese, con aumenti superiori ai 5 punti percentuali per il 43,7% degli operatori.

L’area di decrescita si è invece ridotta, passando dal 31,7% della precedente rilevazione al 29% delle unità censite nel quarto trimestre 2024, mantenendo pressoché stabile (al 22,4%) l’area di riduzione superiore ai 5 punti percentuali.

Passando all’esame puntuale della dinamica trimestrale, l’indice del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – si è quindi rafforzato ulteriormente nel quarto trimestre 2024, raggiungendo un nuovo punto di massimo storico a quota 143,4 (141,1 nel trimestre precedente), che corrisponde a un incremento dell’1,6% rispetto al terzo trimestre.

L’accelerazione della dinamica di crescita del fatturato si rileva anche sul piano tendenziale, ossia nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, con un aumento che supera i 5 punti su base annua (+5,2%).

 

 
Classi dimensionali

Nel quarto trimestre 2024, il fatturato dei servizi della città metropolitana di Milano ha proseguito nel trend espansivo tracciato da inizio anno.

Nei confronti dello stesso periodo del 2023, il quadro di dettaglio milanese, declinato sulle classi dimensionali, registra una dinamica incrementale del fatturato diffusa a tutte le tipologie e superiore a quanto ottenuto dai servizi della Lombardia.

Il raffronto territoriale tra città metropolitana di Milano e Lombardia scandisce un ritmo di crescita ampiamente superiore per i servizi dell’area milanese (+5,2%) rispetto a quelli lombardi (+3,8%).

In ambito metropolitano, la dinamica dei servizi evidenzia un buon ritmo, sostenuto in particolare dalle grandi imprese (+6,9%), alle quali si sono aggiunte nel trimestre le medie (+5%) e le unità del terziario da 10 a 49 addetti (+5,1%).

Il dettaglio dimensionale registra, invece, per le micro imprese – ossia le unità dei servizi da 3 a 9 addetti – un saggio di incremento del fatturato relativamente più contenuto (+2,9%).

Il confronto con la Lombardia evidenzia anche nel territorio regionale l’apporto determinante alla crescita dei servizi da parte delle imprese oltre i 200 addetti (+5,4%), mentre è più contenuto il contributo delle micro imprese del terziario (+1,2%).

 

 
Settori

Nel quarto trimestre 2024 la dinamica del fatturato dei settori dei servizi dell’area metropolitana milanese continua sul percorso di recupero per le imprese inserite nel comparto del commercio all’ingrosso e di consolidamento del trend espansivo sia per i servizi alle imprese sia per il segmento degli alberghi e ristoranti, mentre si riscontra una flessione per i servizi alle persone.

Se consideriamo le attività rientranti nel perimetro della distribuzione commerciale, l’analisi evidenzia che, dopo la fase negativa della prima metà del 2024, già dal terzo trimestre inizia una ripresa, che – in questo ultimo quarto di anno – si rafforza con un’ulteriore espansione del volume d’affari su base annua (+5,4%), in controtendenza rispetto alla stagnazione registrata a livello regionale (-0,1%).

In relazione ai servizi alle imprese, il comparto consolida ulteriormente la dinamica incrementale del fatturato (+5,2%) attraverso un saggio di crescita superiore a quanto ottenuto in Lombardia (+4,7%). Nei confronti degli alberghi e ristoranti, la dinamica registrata nell’area metropolitana milanese continua sul percorso di crescita avviato da inizio anno: nel quarto trimestre il segmento segna infatti una variazione del fatturato che sfiora gli 8 punti (+7,9%), ampiamente superiore a quanto acquisito dalle imprese del settore in Lombardia (+4,9%). Relativamente ai servizi alle persone, il settore evidenzia una fase di criticità per le unità attive nella città metropolitana, dove si rileva una consistente flessione (-2,2%), che si pone in controtendenza rispetto alla dinamica regionale (+2,1%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le stime degli operatori dei servizi per il primo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi complessivi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registrano ancora una convergenza tra le aspettative sul fatturato e quelle sull’occupazione, entrambe in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente.

Nei confronti del fatturato si nota un contenuto aumento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (+12,4% contro +11,8%), determinato dalla stabilizzazione della quota di imprese con stime di crescita per il successivo trimestre – che coinvolge oltre il 24% delle imprese – e il contestuale rafforzamento dell’area di stabilità (62,9% contro 61%), determinato dalla riduzione della frazione con ipotesi di diminuzione del fatturato (11,8% contro 13,1%).

Anche relativamente alle aspettative sull’occupazione per il primo trimestre 2025 si osserva un miglioramento del saldo complessivo delle risposte (+11,3% contro +9,7%), in un contesto dove è prevalente l’ipotesi di stabilità – condivisa da 7 imprese su 10 – mentre per la restante quota aumentano le imprese ottimiste (19% contro 18,1%) e calano quante ipotizzano una diminuzione dell’occupazione nel successivo trimestre (7,7% contro 8,4%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre 2024, l’attività dell’artigianato manifatturiero milanese presenta segnali univoci di miglioramento: in positivo produzione industriale, fatturato e ordini.

Gli andamenti ottenuti a livello locale contrastano invece con quanto registrato in Lombardia, dove il quadro congiunturale della manifattura artigiana mostra una stagnazione dei volumi prodotti e del fatturato, oltre a una contrazione degli ordini.

Il focus di analisi sull’indice della produzione industriale (2015=100) indica in particolare un nuovo incremento rispetto ai tre mesi precedenti, fissando a quota 110,4 il valore destagionalizzato dell’indice per il quarto trimestre, pari quindi a un aumento dell’1% sul terzo 2024.

L’incremento registrato nell’ultimo quarto dell’anno, si è riflesso anche sulla dinamica tendenziale, evidenziando quindi un significativo incremento della produzione industriale rispetto al quarto trimestre del 2023 (+3,5%).

 

 
Analisi congiunturale

Il quadro analitico degli indicatori congiunturali dell’artigianato milanese riferiti al quarto trimestre 2024 mostra un consistente recupero rispetto alla dinamica negativa registrata nei tre mesi precedenti, che aveva coinvolto sia il fatturato che gli ordini.

In particolare, nei confronti della produzione industriale, la dinamica milanese segna – al netto degli effetti stagionali – un rilevante incremento (+1%), che si pone in controtendenza rispetto all’artigianato lombardo, dove si osserva invece una stagnazione della dinamica.

In relazione al fatturato e al portafoglio ordini, si nota un recupero della dinamica, del quale hanno beneficiato soprattutto i ricavi industriali dell’artigianato.

L’aumento ottenuto su base trimestrale sia dal fatturato (+0,7%) che dagli ordini (+0,3%) ha confermato una dinamica migliore rispetto a quanto registrato dal comparto artigiano nel territorio della regione, dove si è osservata una stagnazione del fatturato associata a una diminuzione delle commesse acquisite nel trimestre.

 

 
Analisi tendenziale

Il recupero degli indicatori afferenti al fatturato e agli ordini registrato su base trimestrale e la progressione della produzione industriale si sono riflessi sul quadro degli indicatori tendenziali, mostrando quindi una crescita complessiva rispetto al quarto trimestre dello scorso anno.

Su base annua si è pertanto osservata un’accelerazione della dinamica, con il passaggio in terreno positivo sia del fatturato (+1,7%) sia degli ordini (+0,6%).

Il confronto territoriale con la dinamica registrata dall’artigianato in Lombardia evidenzia un andamento differente rispetto al contesto regionale, dove arretrano in misura significativa gli ordini (-1,1%) ed è più contenuto l’aumento del fatturato (+0,6%).

Relativamente alla dinamica produttiva, l’analisi tendenziale segna un ulteriore incremento della produzione industriale.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i volumi prodotti dalla manifattura artigiana milanese sono infatti in sostenuta progressione (+3,5%) e divergono dall’andamento regionale, dove la produzione è in limitato aumento rispetto al 2023 (+0,4%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Il sentiment delle imprese artigiane milanesi sulle prospettive dell’attività industriale per il primo trimestre 2025 si pone ancora in un quadrante negativo sia per la produzione industriale sia nei confronti degli ordini interni, mentre solo l’occupazione si colloca, seppure di poco, in terreno positivo.

Il dettaglio degli indicatori evidenzia per la produzione industriale un peggioramento del saldo complessivo (differenza tra aumento e diminuzione), ora a -21,5% (-16,8% nel precedente trimestre).

Relativamente alla domanda interna, nonostante un recupero messo a segno nel corso del trimestre, le prospettive per i primi tre mesi del 2025 rimangono ancora negative, essendo prevalenti i giudizi pessimisti; il saldo complessivo registra infatti un valore pari a -23% (-25,6% nel precedente trimestre).

Nei confronti dell’occupazione, il saldo totale presenta un valore positivo (+1,6%) – in recupero quindi sulla rilevazione effettuata nel terzo trimestre – sebbene l’invarianza dei livelli occupazionali sia stimata da 3 imprese su 4.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre 2024 l’attività dell’industria manifatturiera dell’area metropolitana milanese registra segnali di rallentamento della dinamica complessiva.

A fronte di un arresto della produzione lombarda, la manifattura milanese evidenzia un andamento piatto, che si affianca a un debole dinamica degli indicatori relativi al fatturato e agli ordini. L’insieme degli indicatori congiunturali mostra quindi un quadro generale di sostanziale stagnazione del fatturato e degli ordini interni, mentre arretra la componente estera.

L’analisi di dettaglio registra pertanto, rispetto al trimestre precedente, un lieve aumento dell’indice della produzione industriale della città metropolitana di Milano (base 2015=100), fissando a quota 123,1 il livello dei volumi prodotti su base trimestrale, corrispondente a un lieve aumento – al netto della componente stagionale – pari  allo 0,1%, in linea quindi con la dinamica regionale dell’industria, che segna un fermo produttivo.

 

 
Analisi congiunturale

Il quarto trimestre 2024 registra un rallentamento consistente degli indicatori congiunturali rispetto ai tre mesi precedenti sia sul piano della produzione industriale sia nei confronti del fatturato che degli ordini interni, con un’ulteriore criticità per la componente estera, dove si osserva una dinamica negativa.

Al netto della stagionalità, l’analisi di dettaglio rileva quindi un modesto aumento della produzione industriale rispetto al precedente trimestre (+0,1%), coerente con la fase di stagnazione della dinamica regionale. Segnali debolmente positivi si riscontrano, inoltre, per il fatturato (+0,2%), che mostra tuttavia un andamento inferiore alla dinamica evidenziata in Lombardia (+0,5%).

Dal lato del portafoglio ordini, il confronto tra città metropolitana di Milano e la Lombardia registra una significativa divergenza degli andamenti tra la manifattura locale e regionale.

Le differenze più rilevanti emergono in relazione agli ordini esteri, dove si nota una diminuzione per l’industria milanese (-0,3%) a fronte di un consistente aumento ottenuto dall’industria lombarda (+1,1%).

Sul piano degli ordini interni, per entrambi i sistemi industriali si rileva una dinamica di contenuta crescita rispetto al trimestre precedente, in particolare per la manifattura lombarda (+0,4%), mentre è più consistente la progressione registrata dall’area metropolitana milanese (+0,7%).

 

 
Analisi tendenziale

Nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, la dinamica complessiva degli indicatori registra un quadro di incremento generalizzato, che si manifesta in particolare sul versante del fatturato e degli ordini esteri.

In relazione al fatturato, la sostenuta progressione milanese (+2,5%) beneficia in particolare dell’apporto dei mercati esteri (+4,1%), che compensa la dinamica di crescita più contenuta della componente interna (+1,7%).

Il trend evidenziato a livello locale si differenzia in misura significativa rispetto al contenuto aumento sperimentato dal fatturato della manifattura lombarda (+1,3%), sul quale incide l’arretramento del mercato interno (-0,1%), non sufficientemente bilanciato dalla componente estera (+3,5%).

Con riferimento agli ordini, il contesto milanese registra una dinamica inferiore (+2%) alla Lombardia (+2,2%).

Per entrambi i sistemi industriali la criticità maggiore è ascrivibile al mercato interno, per il quale si nota un aumento limitato rispetto allo scorso anno sia a Milano (+1,6%) che in Lombardia (+1%).

Ambedue i sistemi industriali beneficiano invece di un effetto trainante da parte del portafoglio ordini estero: in particolare l’industria lombarda (+4,1%) registra una crescita più intensa rispetto alla manifattura milanese (+2,6%).

 

 
Dinamiche a confronto

Il raffronto tra le manifatture dell’Eurozona e dell’Italia registrano la continuazione del comune percorso discendente dei volumi produttivi che, nel caso italiano, è iniziato dalla seconda metà del 2022 ed è proseguito fino al quarto trimestre 2024, evidenziando una stabilizzazione intorno al livello dell’anno base 2015, collocandosi a quota 100,5 secondo le ultime stime Istat, con un perdita – al netto della stagionalità – dell’1,2% rispetto al terzo trimestre e del 2,7% nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno.

Segnali negativi emergono inoltre per l’industria dell’Eurozona, dove incidono sulla dinamica complessiva la decrescita produttiva che interessa – oltre l’Italia – anche la Germania (-3,8% su base annua) e la Francia (-1,8%).

Con riferimento alla Lombardia e alla città metropolitana di Milano, i rispettivi sistemi manifatturieri evidenziano un trend differente nel quarto trimestre 2024. 

Mentre l’industria lombarda registra una stagnazione dei volumi prodotti in relazione al trimestre precedente e una debole progressione nei confronti dell’ultimo quarto del 2023 (+0,2%), la manifattura dell’area metropolitana milanese – pur evidenziando un rallentamento della dinamica dell’indice della produzione industriale (+0,1% destagionalizzato) – registra ancora una dinamica produttiva tendenziale in crescita (+1,5%).

 

 
Mercato del lavoro

Il mercato del lavoro nel quarto trimestre 2024 evidenzia una ripresa  della cassa integrazione utilizzata dalle imprese (CIG) rispetto al trimestre precedente sia in rapporto al monte ore trimestrale di lavoro – con un aumento di un punto delle ore di CIG utilizzata (2,2% contro 1,2%) – sia nei confronti della platea delle imprese utilizzatrici, cresciuta di oltre 2,5 punti rispetto al terzo trimestre (9,3% contro 6,7%).

Criticità emergono inoltre in relazione all’occupazione, per la quale si osserva nel quarto trimestre una nuova contrazione del saldo totale tra nuove assunzioni e cessazioni di personale (-0,2%), che segue all’arretramento registrato nel terzo trimestre.

Una lettura complessiva evidenzia quindi un quadro negativo del mercato del lavoro della manifattura, dove aumenta il ricorso agli strumenti per la gestione delle crisi occupazionali nelle imprese sia in termini di ore sia di imprese ricorrenti, in un contesto di prosecuzione del trend di difficoltà dal lato assunzionale.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le previsioni delle imprese manifatturiere milanesi per il primo trimestre 2025 registrano una ripresa in relazione alle dimensioni della produzione industriale e alla domanda attesa dai mercati – in particolare quelli esteri – e nei confronti dell’occupazione.

Riguardo alla produzione industriale, si è infatti registrato un  miglioramento dei saldi delle risposte per il primo trimestre 2025 (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziato dal significativo miglioramento delle aspettative nei confronti dei tre mesi precedenti (+12,6% contro +0,5%).

In relazione alla domanda proveniente dai mercati, la componente interna si colloca ancora in terreno negativo, pur mostrando un recupero consistente nei confronti della rilevazione precedente (-1,9% contro -9,7%) ed è quindi ancora sintomatica del pessimismo che interessa le imprese industriali dell’area milanese riguardo una ripresa di breve termine del fronte domestico.

Rispetto ai mercati esteri, il contesto della rilevazione trimestrale registra invece un significativo miglioramento delle previsioni da parte delle imprese (+12,6% contro +1,7%).

Sul piano dell’occupazione, le aspettative continuano a essere prudenti, incrementando in misura contenuta il saldo trimestrale (+2,2% contro +1,3% nel precedente trimestre).

 

 

 

Il miglioramento del sentiment delle imprese si riscontra anche complessivamente attraverso l’indicatore sintetico delle aspettative che, su di un piano unidimensionale riassume le ipotesi delle imprese relative alla produzione, all’occupazione e alla domanda attesa dai mercati interni ed esteri.

L’indicatore, da un punto di vista qualitativo e delle percezioni delle imprese – pur mostrando una ripresa – si discosta tuttavia dall’analisi quantitativa effettuata attraverso il ciclo della produzione industriale, che persiste nel suo percorso discendente iniziato già dal secondo trimestre 2023: nel quarto trimestre il ciclo della produzione si colloca infatti in un intorno negativo, proiettando quindi una dinamica produttiva in contrazione per i successivi tre mesi.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.