Le esportazioni delle imprese lodigiane nei primi sei mesi del 2025 riguardano in larghissima prevalenza i Paesi europei, verso cui è diretta la quasi totalità dei flussi, oltre il 90%, per un ammontare di 2,8 miliardi di euro.
La destinazione principale sono i Paesi dell’Unione Europea (2,7 miliardi), mentre le merci destinate a Paesi europei non UE valgono solamente 88 milioni, di cui 25,5 riguardano il mercato principale tra essi: la Svizzera.
Al di fuori dell’Europa, sono destinate al continente asiatico 116 milioni di euro di export di merci del lodigiano (il 3,8% del totale), di cui 53,7 milioni riguardano il Medio Oriente e 48,3 milioni l’Asia Orientale; la sola Cina è meta di 14,6 milioni di euro di export provinciale, seguita dall’India con 11,4 milioni.
Le imprese lodigiane esportano infine 60,8 milioni di euro verso il continente americano (il 2% del totale), di cui 36,1 milioni interessano gli Stati Uniti.
L’import lodigiano si divide fondamentalmente tra i flussi provenienti da Europa e Asia. La quota maggiore proviene dall’Europa: tra gennaio e giugno del 2025 sono il 55% delle importazioni complessive, per un valore di 2,7 miliardi di euro di merci. La quasi totalità di questi flussi proviene da Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, tranne poco meno di 120 milioni di euro provenienti da mercati europei extra-UE (quasi esclusivamente Regno Unito e Svizzera).
Provengono invece dall’Asia il 43,6% delle importazioni provinciali (in cifre si tratta di 2,1 miliardi di euro). La Cina costituisce il principale mercato asiatico di approvvigionamento del lodigiano: 1,5 miliardi di euro di merci nei primi sei mesi dell’anno, poco meno di un terzo dell’import provinciale complessivo. Piuttosto rilevante per valore delle merci scambiate anche l’India, da cui provengono 225 milioni di euro in sei mesi.
La dinamica annua dell’export lodigiano risente in negativo del calo che ha coinvolto i flussi diretti verso i Paesi del continente europeo. Rispetto allo stesso periodo del 2024, le esportazioni in Europa si riducono del 3,7%, ovvero più di 100 milioni di euro in meno.
Innanzitutto i flussi relativi ai mercati UE si riducono del 3,3%, mentre per i Paesi europei non UE si registra un calo più pesante, pari al 13,4%, con importanti riduzioni che riguardano tutti i principali mercati: -4,7% per il Regno Unito, -6,6% per la Svizzera e -34,1% per la Turchia.
Nei confronti dell’Asia si osserva una flessione importante rispetto al 2024 (-19,9%), dovuta a un calo dei flussi diretti verso Asia Centrale (-55,3%) e Orientale (-25,2%), mentre crescono i Paesi del Medio Oriente (+7%). Si riducono in misura significativa le esportazioni dirette in India (-32,1%), Cina (-38,5%) e verso le quattro Tigri Asiatiche (-28,5%).
Nei confronti delle Americhe si osserva un incremento annuo dei flussi, anche se di entità relativamente contenuta (+3,1%). Il calo che riguarda l’America settentrionale (-4,6%) e in particolare gli Stati Uniti (-7,3%) viene quinti più che compensato dall’aumento dei Paesi dell’America centro-meridionale (+21,8%).
Parallelamente all’export, anche le importazioni di merci del lodigiano registrano una dinamica annua di segno negativo. Particolarmente significativa la forte riduzione dei flussi di merci provenienti dall’Asia (-14,4%), mentre riguardo ai Paesi europei si riscontra una minima variazione positiva (+1,8%).
Nei confronti dell’Europa si osserva una crescita annua delle importazioni sia dai partner UE (+1,5%) sia nei confronti degli altri mercati (+8,1%), nonostante un calo rilevante del Regno Unito (-19,5%).
La riduzione dell’import lodigiano dall’Asia denuncia una significativa flessione dei flussi che riguardano la parte orientale, quasi 250 milioni di euro in meno (-11,8%); in particolare, è il mercato cinese a segnare una riduzione importante (-15%).