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Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2024, il commercio al dettaglio della provincia di Lodi ha consolidato il sentiero di ripresa avviato nel precedente trimestre, evidenziando una progressione sia su base trimestrale sia nei confronti del quarto trimestre dello scorso anno, come rilevato dall’indice trimestrale del fatturato e dalla dinamica tendenziale.

L’indice trimestrale (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – ha incrementato il suo valore, raggiungendo un nuovo punto di massimo a quota 112,3 (111,8 nel terzo trimestre 2024), mostrando un aumento congiunturale di mezzo punto, che gli consente di uscire dalle oscillazioni intorno al valore 111 che avevano caratterizzato il trend da inizio anno.

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al quarto trimestre 2023, un consistente aumento del fatturato (+2%), che segue alla contenuta progressione verificata su base annua già nel terzo trimestre 2024.

 

 
Le previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese del commercio lodigiano per il primo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano una divergenza in relazione agli ordini rivolti ai fornitori e all’occupazione da un lato – entrambi in miglioramento – e al fatturato dall’altro lato, per il quale si osserva invece un peggioramento con il passaggio in terreno negativo.

Il mutamento di segno, da positivo a negativo, relativamente alle aspettative sul fatturato (da +15,6% a -4,5%) è determinato dalla riduzione della quota di operatori con prospettive di incremento del volume d’affari (da 33,3% a 18,2%), che si ripercuote sia sulla frazione di operatori con previsioni di stabilità (da 48,9% a 59,1%) sia sulla quota di imprese con stime di diminuzione (da 17,8% a 22,7%).

Nei confronti degli ordini rivolti ai fornitori, pur rimanendo ancora in un intorno negativo, si è registrato un miglioramento del saldo (da -22,7% a -4,7%) determinato dal rafforzamento della quota di operatori con aspettative di stabilità (da 59,1% a 67,4%) e di aumento (da 9,1% a 14%), insieme alla contestuale riduzione delle imprese che ipotizzano invece una diminuzione (da 31,8% a 18,6%).

In relazione all’occupazione, prevalgono ancora aspettative di stabilità,  condivise da otto imprese su dieci, sebbene accompagnate da un miglioramento del saldo complessivo (da -8,9% a +4,5%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel quarto trimestre 2024, i servizi della provincia di Lodi proseguono il trend di crescita del fatturato, sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nei confronti dello stesso periodo del 2023.

In particolare, cresce il fatturato per il 52,5% delle imprese del terziario  e il 44% segnala una progressione del volume d’affari oltre i 5 punti percentuali rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente.

L’area di contrazione del fatturato – pur evidenziando una riduzione rispetto alla scorsa rilevazione – si mantiene ancora consistente, rappresentando circa un quarto degli operatori dei servizi. In particolare le imprese con una flessione superiore ai 5 punti costituiscono circa un quinto delle imprese dei servizi del territorio lodigiano.

Relativamente alla dinamica del fatturato, l’analisi di dettaglio evidenzia che l’indice trimestrale (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha continuato nel suo percorso di sviluppo, collocandosi a un nuovo massimo storico: 121,3 (119,7 nel terzo trimestre 2024).

La dinamica positiva si è riflessa con intensità anche sulla variazione tendenziale: nei confronti del quarto trimestre 2023 si è infatti osservato un significativo aumento (+5,4%).

 

 
Le previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Lodi per il primo trimestre 2025 registrano una divaricazione degli andamenti: rispetto alla rilevazione precedente, peggiorano le ipotesi sul fatturato, mentre migliorano quelle sull’occupazione.

Nei confronti del fatturato, il quadro previsivo – espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) – indica il passaggio in terreno negativo per il prossimo trimestre, essendo prevalente la quota di imprese con stime di diminuzione rispetto alla frazione con aspettative di aumento, determinando quindi un saldo complessivo negativo (-3,3%).

Relativamente all’occupazione, il quarto trimestre 2024 registra un ulteriore miglioramento del saldo complessivo delle risposte (da  +4,2% a +11,5), in un contesto di stabilizzazione della dinamica che coinvolge oltre l’82% delle imprese dei servizi del Lodigiano.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero lodigiano segna una decisa battuta d’arresto, registrando una flessione dei livelli produttivi sia rispetto allo scorso trimestre che allo stesso periodo del 2023. Un’analoga dinamica negativa si osserva anche per fatturato e ordini, mentre a livello lombardo si nota una migliore tenuta.

La produzione risulta in calo su base annua del 3,3%, dopo il dato di crescita che si era visto nel trimestre precedente. Osservando una porzione più ampia del grafico, peraltro, si può notare come l’artigianato lodigiano non sia ancora riuscito a recuperare i livelli produttivi raggiunti a inizio 2018.

Il numero indice della produzione (calcolato ponendo l’anno 2015 come base uguale a 100) risulta dunque in diminuzione, scendendo a quota 98,1.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato evidenzia un calo diffuso di tutti gli indicatori, dopo un terzo trimestre dell’anno di segno positivo; a livello lombardo si osserva un andamento migliore seppure di sostanziale stagnazione.

La produzione dell’artigianato manifatturiero a Lodi si riduce su base congiunturale dell’1,1% (dato destagionalizzato), per contro in regione risulta una variazione nulla. Il fatturato dell’artigianato lodigiano evidenzia una diminuzione ancora più pesante di quella della produzione (-1,8%), sempre in contrapposizione a una stabilità del dato regionale.

Anche dalla dinamica degli ordini arrivano segnali negativi: in provincia si osserva un calo congiunturale dell’1,1%, più contenuto in regione dove la flessione si limita allo 0,4%.

 

 
Analisi tendenziale

Anche la dinamica tendenziale, in rapporto al quarto trimestre del 2024, mette in luce una marcata flessione degli indicatori del lodigiano, contrapposti a una relativa tenuta dell’artigianato lombardo nel complesso.

A Lodi la produzione si riduce del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. A livello regionale si registra una crescita, per quanto abbastanza modesta (+0,4%).

Una dinamica quasi del tutto sovrapponibile riguarda il fatturato: in provincia i ricavi dell’artigianato si riducono in un anno del 3,2%, mentre a livello lombardo evidenziano una limitata crescita dello 0,6%.

Il portafoglio ordini segna una variazione negativa sostanzialmente analoga a quella di produzione e fatturato: si tratta infatti di un calo del 2,9% su base annua; anche a livello regionale il confronto con lo stesso periodo del 2023 è negativo, limitato però a un -1,1%.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli operatori sono complessivamente in terreno negativo, registrando poche differenze rispetto ai giudizi rilevati allo scorso trimestre.

Il 25% degli operatori si attende un calo della produzione, più del doppio di quanti si aspettano una crescita, pari all’11,1%. Il saldo tra ipotesi di aumento e riduzione rimane quindi ancora negativo, quasi invariato rispetto al trimestre precedente.

Le aspettative sulla domanda interna sono di poco peggiori: la quota di pessimisti è identica a quella della produzione (25%), mentre è più contenuta quella di ottimisti (8,3%).

Risultano in terreno negativo anche le aspettative sull’occupazione, che presentano – come di consueto – una quota vicina al 90% di ipotesi di stabilità, a cui si aggiungono un 8,6% di pessimisti e solamente un 2,9% di ottimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel quarto trimestre 2024 segna variazioni annue ancora positive – seppure in rallentamento – per tutti gli indicatori rilevati. Dati positivi si osservano anche in relazione alla dinamica congiunturale, con il recupero peraltro di parte delle perdite registrate nel trimestre passato. Si osservano al contempo una sostanziale stabilità del mercato del lavoro, mentre tendono a essere prevalentemente pessimiste le aspettative degli operatori per il prossimo trimestre.

Rispetto all’ultimo quarto del 2023, la produzione industriale registra una variazione positiva dell’1,2%, in rallentamento rispetto ai trimestri recenti, come si osserva dal grafico. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2015) si attesta a quota 133,6 nel trimestre in esame. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera, emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con una crescita in rallentamento tra 2022 e 2023 e una nuova fase di recupero nella prima metà del 2024.

 

 
Analisi congiunturale

Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana evidenziano una crescita complessiva, recuperando le perdite segnate nel trimestre precedente.

La produzione industriale a Lodi aumenta dello 0,4% (dato destagionalizzato) rispetto ai tre mesi precedenti; a livello regionale si osserva invece una variazione pressoché nulla.

Per quanto riguarda il fatturato, si nota una discreta progressione sia a livello provinciale (+0,8%) che regionale (+0,5%). Peraltro nel lodigiano sale costantemente la quota del fatturato prodotta dalle vendite all’estero (40,2%), superando nel trimestre in esame il dato medio regionale, fermo al 38,1%.

Le commesse estere del manifatturiero lodigiano denunciano una minima flessione (-0,1%), compensata però da una crescita discreta degli ordini interni (+0,8%). Anche in regione si osserva un incremento complessivo degli ordinativi, il contributo maggiore arriva però dalla componente estera (+1,1%) rispetto a quella interna (+0,4%).

 

 
Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale dell’industria lodigiana mostra una performance di crescita per tutti i principali indicatori, in linea con quanto avviene a livello regionale. La produzione industriale in primo luogo evidenzia un incremento rispetto al quarto trimestre 2023 dell’1,2%, meglio di quanto si registra in Lombardia (+0,2%).

Riguardo al fatturato si nota un dato di crescita più robusto sia in provincia (+2%) che in regione (+1,3%). Per entrambi i livelli territoriali si osserva il contributo più rilevante alla crescita provenire dalle vendite realizzate all’estero. A Lodi in particolare il fatturato estero arriva a crescere del 2,6%, contro l’1,5% di quello interno e in Lombardia le vendite sui mercati esteri crescono del 3,5%, mentre rimangono stabili sui mercati interni (-0,1%).

La dinamica degli ordini risulta infine inferiore a livello locale (+1%) rispetto alla media regionale (+2,2%). Incide negativamente per l’industria lodigiana la performance negativa degli ordini esteri, in flessione dell’1,7%, mentre le commesse dall’Italia crescono del 2,8%; a livello regionale la tendenza è opposta, sono infatti gli ordini esteri (+4,1%) a contribuire maggiormente alla crescita.

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana registrano una riduzione del ricorso alla cassa integrazione rispetto allo scorso trimestre. Nel quarto trimestre 2024 solamente il 2,5% delle imprese dichiara di avere fatto ricorso alla CIG, in discesa dal 6,7% del periodo precedente. Si riduce anche la quota della CIG in rapporto al monte ore lavorate del trimestre, che scende allo 0,1%.

Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021; una limitata fase di incremento si è registrata tra fine 2023 e metà 2024.

Riguardo al saldo tra entrate e uscite di lavoratori si nota un piccolo saldo negativo (-0,3%), come registrato anche nell’ultimo quarto del 2023, per effetto di una maggiore concentrazione delle cessazioni a fine anno (il tasso di uscita sale infatti all’1,8%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Gli imprenditori del manifatturiero lodigiano esprimono giudizi piuttosto pessimisti riguardo al prossimo futuro, sia relativamente alla produzione che alla domanda. Nonostante i positivi indicatori congiunturali, si registra quindi un peggioramento del clima di fiducia rispetto allo scorso trimestre.

Le aspettative sulla produzione evidenziano una quota piuttosto rilevante di giudizi di stabilità, pari al 60%. Nella quota rimanente si osserva però una prevalenza di giudizi pessimisti, per un saldo negativo di 5 punti percentuali. Si mantengono invece in positivo, anche se in peggioramento rispetto al trimestre passato, le aspettative sull’occupazione: il 15% degli operatori si attende una crescita, contro il 10% che indica un calo.

Entrambe le componenti della domanda denunciano aspettative in terreno negativo, con una marcata differenza a favore dei mercati esteri. Solamente il 10% degli operatori si attende un miglioramento della domanda interna, contro il 17,5% che ritiene più probabile un peggioramento. Per la domanda estera sale invece al 14,3% la quota di ottimisti, contestualmente alla riduzione del 17,1% dei pessimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Settori

Tra gennaio e settembre del 2024 le esportazioni delle imprese lodigiane valgono 4,8 miliardi di euro, con una rilevante progressione del 15,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.

A livello settoriale, più della metà dei flussi (53,1%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia, per un valore delle esportazioni che supera i 2,5 miliardi di euro.

Piuttosto rilevanti per valore delle merci scambiate anche il comparto della chimica (557 milioni, l’11,6% del totale) e l’alimentare (493 milioni pari al 10,2%), più distanti gli altri settori merceologici, quali gli apparecchi elettrici (347 milioni) e i macchinari (202 milioni), unici altri comparti sopra la soglia dei 200 milioni.

Le importazioni delle imprese lodigiane tra gennaio e settembre 2024 ammontano complessivamente a 7,7 miliardi di euro, registrando una discreta crescita su base annua del 5,8%.

Come per l’export, il primo settore degli scambi con l’estero della provincia è rappresentato dall’elettronica, per un valore delle merci in arrivo pari a 3,6 miliardi di euro, ovvero il 46,9% dei flussi complessivi della provincia.

L’alimentare è il secondo settore per dimensioni dell’import lodigiano, pari a 1,2 miliardi di euro di merci provenienti dall’estero (15,7%), seguito dalla farmaceutica, che si trova poco sopra il miliardo (13,2%). Piuttosto distanti in graduatoria gli altri settori; tra i questi la chimica (poco meno di 560 milioni) è l’unico a superare la soglia del mezzo miliardo di euro.

L’export lodigiano segna un robusto aumento del 15,4% rispetto ai primi nove mesi del 2023. In valori assoluti è il comparto dell’elettronica ad avere fornito il contributo maggiore alla crescita; dei 640 milioni circa di incremento, ben 527 si devono infatti a questo settore. In termini percentuali, il comparto cresce in un anno del 26%.

Risultano comunque in crescita la maggioranza dei settori rilevanti dell’export provinciale, l’alimentare per esempio cresce del 6,2%, gli apparecchi elettrici del 7,4% e la farmaceutica del 21,2%.

La principale eccezione in negativo è invece costituita dalla chimica, che registra un calo del 2,7%.

Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva, sebbene inferiore a quella dell’export, la crescita annua dei flussi dell’import lodigiano è infatti del 5,8%. Rilevante anche in questo caso l’apporto del comparto dell’elettronica, che in termini percentuali cresce più della media provinciale (9%), registrando scambi per quasi 300 milioni di euro in più rispetto al 2023.

Tra i comparti maggiori risultano in negativo l’alimentare (-3,5%) e in misura più contenuta la farmaceutica (-0,7%); particolarmente evidente in termini percentuali il calo che riguarda i macchinari (-33%).

Risultano in crescita quasi tutti i restanti comparti, si segnalano in particolare robusti incrementi per le importazioni di apparecchi elettrici (+65,5%), prodotti in metallo (+28,5%) e chimica (+11,6%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le esportazioni delle imprese lodigiane nei primi nove mesi del 2024 interessano – come di consueto – in larga prevalenza Paesi europei per oltre il 90% del valore dei flussi, pari a 4,4 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea (4,3 miliardi). Poco meno di 150 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (41,2 milioni).

Al di fuori dell’Europa, si dirigono verso il continente asiatico circa 217 milioni di euro dell’export lodigiano (4,5% del totale), di cui poco meno di 80 milioni riguardano il Medio Oriente e 91 milioni l’Asia Orientale, in particolare 33 milioni interessano la Cina.

Riguardo al continente americano l’export lodigiano è pari a 90 milioni di euro (1,9% del totale), dei quali più della metà (58 milioni) si dirige negli Stati Uniti.

L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia. Tra gennaio e settembre 2024 provengono dall’Europa il 51,1% delle importazioni provinciali, pari a 3,9 miliardi di euro, prevalentemente con origine da mercati dell’Unione Europea, mentre solamente 161 milioni si riferiscono a Paesi europei extra-UE (105 milioni riguardano il Regno Unito).

Dall’Asia provengono 3,7 miliardi di euro di importazioni del lodigiano (48,3% del totale); la Cina è il mercato più rilevante, meta di 2,7 miliardi di euro di merci, più di un terzo dell’import provinciale complessivo, piuttosto importante anche l’India (516 milioni).

La crescita annua dell’export lodigiano è da imputare principalmente al forte incremento dei mercati europei (+16,3%) e in misura minore alla crescita dell’Asia (+7,5%). In Europa crescono soprattutto i flussi relativi ai mercati UE (+16,9%), mentre per i Paesi europei non UE si registra un aumento di piccola entità (+1,3%), condizionato dalla performance negativa di Svizzera (-6,1%), Regno Unito (-9,7%) e Turchia (-9,4%).

In Asia si osservano incrementi rilevanti in termini percentuali verso Medio Oriente (+15,6%) e Asia Centrale (+48,1%), mentre si registra una riduzione dei flussi che interessano l’Asia Orientale (-10,4%), dovuta principalmente a un calo del mercato cinese (-14,4%).

Si nota infine un calo dell’export lodigiano nei confronti delle Americhe (-2,2%), che riscontrano una netta discrepanza tra la crescita dei Paesi dell’America settentrionale (+12,3%) e il calo dell’America centro-meridionale (-24,7%).

Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano crescono del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una performance molto simile per quanto riguarda l’Europa (+5,5%) e l’Asia (+6%).

Nei confronti dell’Europa si riscontra una crescita delle importazioni dai partner della UE in linea con il dato medio provinciale (+5,7%), mentre nei confronti degli altri mercati si osserva un incremento piuttosto contenuto (+0,6%).

L’import lodigiano dall’Asia beneficia di un forte incremento dei flussi provenienti dal mercato indiano (+42,1%), capaci di compensare la riduzione del mercato cinese (-6,5%). Si osserva anche una forte crescita percentuale del Medio Oriente, poco rilevante però per volumi di merci scambiate.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Tra gennaio e settembre 2024, il principale mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea si conferma la Spagna, verso la quale sono dirette poco meno di 2,3 miliardi di euro di merci provenienti dalla provincia, pari al 53% dei flussi diretti in UE e al 47,2% dell’export complessivo.

Il secondo mercato per valore delle esportazioni è la Francia, circa un quinto rispetto alla Spagna, pari a poco meno di 500 milioni di euro di merci scambiate. La terza posizione è occupata dalla Grecia, appena al di sotto i 300 milioni di euro, seguita a distanza dalla Germania (226 milioni); superano la quota dei 100 milioni di euro di esportazioni anche Portogallo, Paesi Bassi e Belgio.

Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane in Unione Europea è rappresentato dalla Germania, che supera il miliardo di euro di merci in arrivo in provincia tra gennaio e settembre 2024, il 28,3% dell’import da Paesi UE.

La Francia è il secondo mercato e vale 730 milioni di euro di importazioni in provincia in nove mesi, seguita dalla Spagna, primo mercato per export, da cui provengono 557 milioni di euro di merci.

Quote minori riguardano i restanti Paesi, in particolare i Paesi Bassi con 339 milioni di euro e il Belgio, poco al di sotto dei 300 milioni.

La dinamica dell’export verso l’UE evidenzia una robusta crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 pari al 16,9%. Come si osserva dal grafico, la quasi totalità dei mercati europei più rilevanti registra una variazione positiva.

In valori assoluti, il contributo più rilevante alla crescita proviene dal mercato spagnolo, circa 315 milioni di euro in più in un anno (+16,1%). In termini percentuali spicca invece il dato relativo alla Grecia, che registra flussi pari a oltre quattro volte quelli dello stesso periodo del 2023. Risultano in crescita – anche se a una velocità inferiore – altri mercati rilevanti quali Francia (+3%) e Germania (+11,1%).

L’import lodigiano da Paesi UE cresce del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Risultano in crescita la maggior parte dei mercati più importanti e in modo particolare i primi tre, tra i quali la performance migliore, in termini percentuali, è quella della Francia (+10,5%), seguita da Germania (+5%) e Spagna (+3,7%).

Da alcuni Paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia, Ungheria) si osservano variazioni positive importanti in termini percentuali, superiori perfino al 100% per Slovacchia e Ungheria, anche se su volumi relativamente contenuti di merci.

Tra i mercati più importanti per cui si registra un calo delle importazioni si segnalano invece Paesi Bassi (-9,5%) e Belgio (-4,1%).

 

 

 

 
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Indice del fatturato del commercio

Nel terzo trimestre 2024, il commercio al dettaglio della provincia di Lodi ha evidenziato una lieve ripresa che segue alla fase di arretramento registrata nel precedente trimestre.

Come rilevato dall’indice trimestrale del fatturato e dalla dinamica tendenziale, il terzo trimestre si è chiuso con un recupero.  L’andamento complessivo da inizio anno è caratterizzato quindi da continui stop and go.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100) – al netto degli effetti stagionali – ha pertanto aumentato il suo valore, collocandosi a quota 111,4 (111,1 nel secondo trimestre 2024), evidenziando un discreto incremento congiunturale (+0,3% destagionalizzato); tuttavia l’osservazione del trend da inizio 2024 mostra un percorso con oscillazioni minime e intorno al valore 111.

Con riferimento alla dinamica tendenziale si registra, rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, un aumento del fatturato limitato a pochi decimi di punto (+0,4%), che segue all’arretramento verificatosi –  sempre su base annua – nel secondo trimestre 2024.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese del commercio lodigiano per il quarto trimestre 2024, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), evidenziano solo per il fatturato il passaggio da un quadrante negativo a uno positivo, mentre per gli ordini rivolti ai fornitori si osserva il persistere delle stime intorno a valori ancora negativi e per l’occupazione il peggioramento del sentiment complessivo.

Relativamente al fatturato stimato, si è osservata una ripresa di ottimismo delle imprese lodigiane. Nei confronti della rilevazione precedente il miglioramento del saldo complessivo (da -26,8% a +15,6%) è stato determinato dal rafforzamento della frazione di imprese con stime di incremento (da 9,8% a 33,3%) e dalla contestuale riduzione sia della quota di operatori con prospettive di decrescita dei ricavi stimati (da 36,6% a 17,8%) sia della frazione di operatori con previsioni di stabilità (da 53,7% a 48,9%).

La dinamica osservata per il fatturato non si è replicata per gli ordini rivolti ai fornitori, determinando un saldo finale ancora negativo e in linea con le previsioni espresse nella precedente rilevazione (da -22% a -22,7%).

Con riferimento alle stime per l’occupazione, è ancora prevalente tra le imprese del commercio l’ipotesi di stabilità,  condivisa da otto imprese su dieci, che si accompagna tuttavia a un peggioramento del saldo complessivo per la frazione residua di operatori (da 0 a -8,9%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Nel terzo trimestre 2024, i servizi della provincia di Lodi mantengono un andamento positivo per fatturato, sia rispetto al precedente trimestre sia nei confronti del terzo trimestre 2023.

In particolare, cresce il fatturato per il 39% delle imprese del terziario  e un terzo segnala un incremento del fatturato oltre i 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Il 27% degli operatori dei servizi si colloca in un’area di decrescita e corrisponde alla quota di imprese con una flessione del fatturato superiore ai 5 punti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

L’analisi di dettaglio evidenzia che l’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha continuato nel suo percorso di sviluppo, collocandosi a un nuovo massimo storico: 119,3 (118,9 nel secondo trimestre 2024).

La dinamica positiva si è riflessa anche sulla variazione tendenziale: nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno si è infatti osservato un consistente incremento (+2,4%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Lodi per il quarto trimestre 2024 registrano una convergenza degli andamenti tra fatturato e occupazione, entrambi in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione.

Relativamente al fatturato, il quadro previsivo – espresso dai saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) – pur indicando un recupero rispetto al precedente trimestre, mostra una totale equivalenza tra imprese con stime di crescita rispetto alla frazione con previsioni di diminuzione, determinando quindi un’invarianza del saldo.

Nei confronti dell’occupazione, il terzo trimestre 2024 segna il passaggio in terreno positivo del saldo complessivo delle risposte (da -1,6 a +4,2%), in un contesto di stabilizzazione della dinamica che coinvolge oltre l’83% delle imprese dei servizi del Lodigiano.

 

 
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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre del 2024 si osserva un miglioramento della dinamica della produzione dell’artigianato manifatturiero lodigiano, facendo seguito a un trimestre che aveva registrato una flessione. Si rileva anche una crescita particolarmente robusta del fatturato e un miglioramento del clima di fiducia; in Lombardia continua invece la fase di stagnazione dei livelli produttivi.

La produzione cresce su base annua dell’1,2%, un dato rilevante proprio alla luce del calo registrato nel trimestre scorso. Osservando una porzione più ampia del grafico, peraltro, si può notare come l’artigiano lodigiano non abbia ancora recuperato i livelli produttivi raggiunti a inizio 2018.

Il numero indice della produzione (calcolato ponendo l’anno 2015 come base uguale a 100) risale leggermente a quota 100,1.

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato mostra un recupero di tutti gli indicatori rispetto alla flessione segnata tre mesi fa; a livello lombardo invece prosegue la fase di stagnazione del comparto artigiano.

La produzione dell’artigianato manifatturiero a Lodi cresce su base congiunturale dello 0,7% (dato destagionalizzato), in Lombardia invece si riscontra un piccolo calo (-0,2%). Per il fatturato si osserva un analogo dato a livello regionale (-0,2%), mentre a Lodi la crescita è stata dell’1,6%.

Segnali positivi per l’artigianato lodigiano si riscontrano anche dalla dinamica degli ordini, cresciuti dello 0,9% su base congiunturale, contro una variazione nulla in regione.

 

 
Analisi tendenziale

Anche la dinamica tendenziale, a confronto quindi con il terzo trimestre del 2024, registra un contrasto evidente tra la performance dell’artigiano di Lodi rispetto alla Lombardia nel complesso.

La produzione dell’artigianato lodigiano cresce su base annua dell’1,2%, riprendendo a crescere dopo il dato negativo della scorsa rilevazione. A livello regionale si osserva invece un risultato sostanzialmente stabile (-0,1%).

Per il fatturato dell’artigianato si nota una crescita di intensità maggiore, pari al 2,7% di incremento rispetto al terzo trimestre 2023; in Lombardia invece l’artigianato manifatturiero denuncia un calo dei ricavi dello 0,3%.

Gli ordini acquisiti presentano la dinamica peggiore: nel lodigiano si osserva una crescita annua solamente dello 0,2%; rimane comunque una differenza importante con il dato lombardo, che è di segno negativo (-0,7%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative degli operatori sono complessivamente in terreno negativo, con una prevalenza di attese pessimiste su produzione, occupazione e domanda estera.

Riguardo la produzione si osserva una quota comparativamente bassa di giudizi di aumento (10,8%), mentre coloro che ritengono più probabile un calo sono più del doppio (24,3%). Il saldo tra ipotesi di aumento e riduzione è quindi ancora ampiamente negativo, migliorato di poco rispetto al trimestre precedente.

Le aspettative sulla domanda interna sono leggermente più pessimiste: il saldo tra giudizi di aumento e riduzione è negativo di 18,4 punti percentuali, in linea con le opinioni espresse lo scorso trimestre. Registrano qualche miglioramento le aspettative sull’occupazione: al netto di una prevalenza – come di consueto – di ipotesi di stabilità (86,8%), si osserva una riduzione della quota dei giudizi pessimisti (7,9%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Terzo
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera lodigiana nel terzo trimestre 2024 registra ancora un incremento della produzione su base annua, mentre si osserva una flessione rispetto al trimestre precedente. Un analogo fenomeno si osserva per fatturato e ordinativi, in calo rispetto allo scorso trimestre ma in crescita a confronto con il 2023. Si registrano al contempo una discreta espansione del mercato del lavoro e aspettative degli operatori complessivamente positive per il prossimo trimestre.

Rispetto al terzo trimestre del 2023 la produzione industriale registra una crescita del 2,1%, in rallentamento rispetto al trimestre passato come si osserva dal grafico. Il numero indice (calcolato ponendo pari a 100 l’anno 2015) nel trimestre in esame si attesta a quota 133,6. Osservando l’andamento della curva del numero indice della produzione manifatturiera, emergono chiaramente la forte flessione della prima metà del 2020 e la successiva ripresa, con una crescita in rallentamento tra 2022 e 2023 e una nuova fase di recupero nella prima metà del 2024.

 

 
Analisi congiunturale

Gli indicatori congiunturali dell’industria manifatturiera lodigiana registrano una performance nel complesso negativa, interrompendo la crescita riscontrata nella prima metà dell’anno.

La produzione industriale a Lodi risulta in calo dello 0,9% (dato destagionalizzato) rispetto al trimestre scorso; in Lombardia si osserva ugualmente un dato negativo, seppure di entità più contenuta (-0,4%).

Anche il fatturato dell’industria lodigiana denuncia un calo, pari allo 0,4%, mentre per contro in regione si registra una crescita (+0,4%). Risulta pari a circa un terzo (33,7%) la quota del fatturato prodotta dalle vendite all’estero, un dato che si mantiene di qualche punto percentuale al di sotto della media regionale (39,1%).

Riguardo gli ordini, nel lodigiano si verifica un calo congiunturale della componente estera dello 0,2%, compensata da una crescita di analoga misura degli ordini interni. A livello regionale si osserva invece una performance migliore, in particolare una crescita dello 0,6% degli ordini esteri.

 

 
Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale dell’industria lodigiana evidenzia ancora una buona performance di tutti gli indicatori rispetto al terzo trimestre 2023, nonostante il calo congiunturale. Per la produzione in particolare la crescita annua è stata del 2,1%, in netto contrasto con la flessione avvenuta a livello regionale (-1%).

Anche riguardo il fatturato si nota una migliore dinamica in provincia (+2,9%) rispetto alla regione (+0,4%). Per entrambi i livelli territoriali si osserva il contributo più rilevante alla crescita provenire dalle vendite realizzate all’estero. A Lodi l’aumento del fatturato estero risulta del 4,5% contro solamente il 2,1% di quello interno, in regione si registra un incremento dell’1,4% per l’estero e un lieve calo (-0,2%) per il mercato interno.

La dinamica degli ordini evidenzia una robusta crescita complessiva (3,2%) dovuta in questo caso alla performance della domanda proveniente dall’Italia (+5,7%), mentre gli ordini esteri segnano un sensibile calo (-1,6%). Per contro in Lombardia la limitata crescita annua degli ordini (+0,7%) si deve in prevalenza alla domanda estera (+1,6%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori del mercato del lavoro dell’industria manifatturiera lodigiana registrano un aumento del ricorso alla cassa integrazione rispetto al periodo precedente. Nel terzo trimestre 2024 il 6,7% delle imprese dichiara di avere fatto ricorso alla CIG, mentre erano solamente il 3,3% lo scorso trimestre. Sale dallo 0,3% allo 0,6% anche la quota della CIG in rapporto al monte ore lavorate del trimestre.

Nel grafico si osserva come il picco di massimo della prima metà del 2020 (attorno al 60% di imprese che ha utilizzato la CIG) si sia gradualmente riassorbito nei trimestri successivi, in particolare nella seconda metà del 2021, mentre gli ultimi trimestri segnano una nuova fase di incremento.

Riguardo al saldo tra entrate e uscite di lavoratori si rileva una discreta espansione (0,8%), grazie soprattutto a un tasso di entrata particolarmente elevato (2,2%), registrando quindi un dato positivo per il terzo trimestre consecutivo.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Gli imprenditori del manifatturiero lodigiano esprimono giudizi complessivamente ottimisti sul futuro immediato, in particolare riguardo la produzione, nonostante i dati congiunturali di segno negativo. Più caute le aspettative sulla domanda, in netto miglioramento però rispetto allo scorso trimestre.

Le aspettative produzione evidenziano una quota di ottimisti pari a un terzo degli operatori, contro un 20% di giudizi negativi. Si tratta di un quadro del tutto opposto rispetto alla scorsa rilevazione, che aveva visto una prevalenza di previsioni di calo. Allo stesso modo i giudizi sull’occupazione registrano un saldo ampiamente positivo, con una quota del 23,3% di aspettative di crescita.

Si osserva un miglioramento anche per quanto riguarda le attese sulla domanda: per quella interna si osserva ancora una prevalenza di giudizi negativi (il saldo è di -3,3 punti percentuali), ma la quota di operatori che si aspetta una crescita passa dal 3,4% del trimestre precedente al 16,7% dell’attuale. Per la domanda estera infine si registra un perfetto pareggio tra coloro che si aspettano una crescita e quanti ritengono più probabile un calo.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

MI
MB
LO
Trimestre
Secondo
Anno
2024

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Settori

Nel primo semestre 2024 le esportazioni delle imprese della provincia di Lodi sono pari a circa 3,2 miliardi di euro, delle quali più della metà (53%) è costituita da prodotti del comparto dell’elettronica, che si conferma il più rilevante in provincia: quasi 1,7 miliardi di euro in valori assoluti.

Seguono per dimensione la chimica (375 milioni, l’11,7% del totale) e l’alimentare (310 milioni pari al 9,7%), più distanti gli apparecchi elettrici (233 milioni), mentre anche macchinari e farmaceutica superano la soglia dei 100 milioni.

L’export lodigiano segna un robusto aumento del 15,9% rispetto ai primi sei mesi del 2023. In termini settoriali è l’elettronica il comparto che ha contribuito maggiormente alla crescita, con circa 380 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno (+28,8%).

Più in generale, registrano una variazione di segno positivo la maggioranza dei comparti più rilevanti dell’export provinciale, quali alimentare (+4,3%) e apparecchi elettrici (+7,4%); tra quelli in calo si segnala in particolare la chimica (-5,2%).

Le importazioni lodigiane nei primi sei mesi dell’anno valgono poco meno di 5,2 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi (il 46,5% del totale) riguardano il comparto dell’elettronica.

L’alimentare è il secondo settore per dimensioni dell’import lodigiano, con un ammontare di 820 milioni di euro di merci in arrivo (15,8%), seguito dalla farmaceutica (652 milioni, il 12,6%), più distanti si collocano chimica (383 milioni) e prodotti in metallo (244 milioni).

Anche per le importazioni si osserva una dinamica positiva: la crescita annua dei flussi risulta del 5,8%. Arriva dall’elettronica il contributo principale alla crescita, con una variazione annua positiva del 10,9%, che significa poco meno di 240 milioni in più rispetto al 2023.

Crescono anche le importazioni di chimica (+12,7%) e prodotti in metallo (+13,7%), mentre sono quasi raddoppiate per il comparto minore degli apparecchi elettrici. Tra i settori in calo, i più rilevanti sono alimentare (-1,1%) e farmaceutica (-1,6%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

Le esportazioni delle imprese lodigiane nel primo semestre del 2024 sono destinate a Paesi europei per oltre il 90% del valore dei flussi, pari a 2,9 miliardi di euro, indirizzati principalmente a Paesi dell’Unione Europea (2,8 miliardi). Solamente poco più di 100 milioni di euro di merci riguardano Paesi europei non UE, il principale dei quali è la Svizzera (27,3 milioni).

Al di fuori dell’Europa, si dirigono verso il continente asiatico quasi 145 milioni di euro dell’export lodigiano (4,5% del totale), dei quali 50 milioni riguardano il Medio Oriente e 64 milioni l’Asia Orientale, in particolare 23,7 milioni interessano la Cina.

Nei confronti del continente americano l’export lodigiano ammonta a 59 milioni di euro (1,8% del totale), la cui gran parte (39 milioni) riguarda gli Stati Uniti.

L’import lodigiano si divide quasi a metà tra i flussi provenienti da Europa e Asia. Nel semestre arrivano dall’Europa il 51,2% delle importazioni provinciali, pari a oltre 2,6 miliardi di euro, prevalentemente con origine da mercati dell’Unione Europea, mentre solamente 112 milioni si riferiscono a Paesi europei extra-UE (70 milioni il Regno Unito).

Dall’Asia provengono 2,5 miliardi di euro di importazioni nel lodigiano (48,2% del totale); la Cina è il mercato principale, con 1,8 miliardi di euro di flussi, che risultano più di un terzo dell’import provinciale complessivo, piuttosto importante anche l’India (385 milioni).

La crescita annua dell’export lodigiano beneficia di un forte incremento dei mercati europei (+17,1%) e asiatici (+13,1%). In Europa crescono soprattutto i flussi relativi ai mercati UE (+17,7%), mentre per i Paesi europei non UE si registra un aumento relativamente contenuto (+2,2%), condizionato dalla performance negativa di Svizzera (-8,5%) e Regno Unito (-18,3%).

In Asia si osservano flussi più che raddoppiati nei confronti dell’India, mentre si riducono quelli riguardanti l’Estremo Oriente (-7,3%), nonostante la crescita di Cina (+4,9%) e Giappone (+27,5%).

Verso le Americhe infine si registra un calo complessivo (-6%), dovuto a un’importante flessione verso i Paesi del Centro-Sud America (29,6%), mentre incrementano i mercati dell’America Settentrionale (+9%).

Gli approvvigionamenti di merci del lodigiano crescono del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, registrando incrementi relativamente simili per Europa (+5%) e Asia (+7,5%).

In Asia si osserva un aumento importante dei flussi dall’India (+24,4%), mentre riguardo la Cina si segnala una riduzione (-1,8%). In Europa si registra una crescita del 5% per le merci provenienti dai Paesi UE e del 4,1% per i restanti Paesi.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi sei mesi dell’anno, la Spagna si conferma il più importante mercato per le esportazioni lodigiane in Unione Europea: in cifre si tratta di 1,5 miliardi di euro di merci, il 52,7% dei flussi diretti in UE.

Il secondo mercato per valori delle esportazioni è la Francia, molto distanziata a quota 325 milioni, più distante ancora la Grecia a quota 184 milioni; superano la soglia dei 100 milioni in sei mesi anche Germania e Portogallo.

La dinamica dell’export verso l’UE registra un importante incremento annuo pari al 17,7%. Il mercato spagnolo segna una crescita estremamente robusta pari al 18%.

Un aumento ancora più rilevante riguarda la Grecia, con valori di merci scambiate (prodotti di elettronica in particolare) aumentate di oltre quattro volte e mezzo rispetto al 2023.

La gran parte dei Paesi registrano variazioni di segno positivo.

Il primo Paese di approvvigionamento per le imprese lodigiane in Unione Europea è la Germania – si tratta di 709 milioni di euro di merci in arrivo in provincia nei primi sei mesi del 2024 – seguita dalla Francia, da cui arrivano 524 milioni e quindi dalla Spagna con 363 milioni.

Quote minori riguardano i restanti Paesi, in particolare superano la soglia di 200 milioni solamente Belgio e Paesi Bassi.

L’import lodigiano da Paesi UE registra un aumento annuo complessivo del 5%. Tutti e tre i maggiori mercati risultano in crescita, in particolare la Francia segna un incremento del 12,5%, inferiori alla media invece le variazioni che riguardano Germania (+2,1%) e Spagna (+2,5%).

Da alcuni Paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia, Ungheria) si osservano variazioni positive importanti in termini percentuali, anche se su volumi relativamente contenuti di merci.

Risultano infine in calo, tra i mercati maggiori, Paesi Bassi (-13,6%) e Belgio (-4,5%).