Circa il 90% delle merci esportate nel trimestre dalla provincia di Lodi è destinato a Paesi europei, per un valore di 931 milioni di euro, la gran parte dei quali indirizzata a Paesi membri dell’Unione Europea (874 milioni). Tra i Paesi europei non UE si registrano in particolare poco meno di 18 milioni di euro diretti dal lodigiano alla Svizzera e 14 milioni al Regno Unito. L’export verso l’Asia risulta pari a 53 milioni di euro (il 5,2% del totale provinciale), in prevalenza riguardanti i Paesi dell’Asia Orientale tra cui la Cina (16 milioni) e le quattro Tigri dell’Estremo Oriente (11 milioni). Solamente poco più di 2 milioni di euro sono indirizzati a paesi dell’Asia Centrale, mentre i rimanenti 17 milioni riguardano il Medio Oriente. Il continente americano vale 28,8 milioni di euro di export nel trimestre per le imprese lodigiane, di cui la gran parte (17 milioni) diretta negli Stati Uniti. La distribuzione dell’export delle imprese del lodigiano nell’intero 2021 è quasi identica a quella del trimestre. La gran parte dei flussi (3,5 miliardi di euro pari al 90,8% del totale) riguarda la direttrice europea. Quasi tutte queste merci sono dirette a Paesi partner dell’Unione Europea, nel dettaglio si tratta di 3,3 miliardi di euro; tra i rimanenti mercati del vecchio continente troviamo 50,9 milioni di euro di merci destinate al Regno Unito, 48,9 milioni alla Svizzera e 38 milioni alla Turchia. Le esportazioni del lodigiano in Asia ammontano a quasi 200 milioni di euro, più della metà dei quali (129 milioni) indirizzati a Paesi dell’Asia Orientale: 46 milioni alla Cina e 33 milioni a Hong Kong. Da ultimo, il continente americano è meta di 96,8 milioni di euro di merci provenienti dalla provincia di Lodi, di cui 58 milioni verso gli Stati Uniti.
Riguardo la distribuzione geografica dell’approvvigionamento di merci dall’estero delle imprese lodigiane, la quota relativa all’Europa è del 52% nel trimestre, poco più di 1 miliardo di euro in valori assoluti; 971 milioni provengono da Paesi UE, 41 milioni dai restanti mercati, tra cui il Regno Unito (22 milioni). Al di fuori dell’Europa, dalla sola Cina provengono flussi di merci per un valore di 854 milioni di euro, che rappresentano il 43,8% dell’import lodigiano nel complesso; circa 66 milioni di euro provengono dal resto dell’Asia, dove si segnala l’India (10 milioni). Poco rilevante la quota di import del continente americano, solamente lo 0,7% del totale, per poco più di 13 milioni di euro (circa la metà dagli Stati Uniti). In tutto il 2021 le imprese lodigiane hanno importato merci dall’Europa per 3,7 miliardi di euro, ovvero il 57% del totale provinciale. Dall’Asia provengono complessivamente 2,7 miliardi di euro di merci, quasi integralmente con origine dalla Cina (circa 2,5 miliardi, il 38,2% del totale). Dal resto del mondo provengono in tutto 54 milioni di euro di merci, di cui 23 milioni dagli Stati Uniti.
L’export lodigiano risulta in calo rispetto al quarto trimestre 2020 nei confronti di tutti i continenti. La flessione è particolarmente rilevante nel caso dell’Europa: si tratta di un -8,6%, che significa circa 90 milioni di euro in meno; in terreno negativo risultano sia i mercati UE (-7,6%) sia i restanti Paesi (-21,8%), tra i quali è in forte calo il Regno Unito (-69,3%) e in rilevante crescita la Svizzera (più che triplicata). Nei confronti dell’Asia, l’export lodigiano cala del 2,3% con grosse differenze tra le macro-aree del continente, oscillanti tra il +12,4% del Medio Oriente e il -8,1% dell’Asia Orientale. Nella stessa Asia Orientale si osserva una forte divaricazione tra la robusta crescita della Cina (+37,7%) e la flessione delle quattro Tigri Asiatiche (-40,3%). Nei confronti delle Americhe il calo delle esportazioni del lodigiano è stato del 4,1%, tuttavia si registra una diminuzione di entità più lieve nei confronti del principale mercato rappresentato dagli Stati Uniti (-0,6%). Osservando il dato complessivo dell’anno 2021 a confronto con il 2020, la performance di tutte le direttrici geografiche migliora, riflettendo il recupero delle esportazioni rispetto ai mesi più critici del 2020. L’export verso i Paesi europei cresce del 10,2%, del tutto in linea con il totale provinciale; la crescita beneficia dell’incremento dei mercati UE (+12,7%), mentre sono in calo i restanti Paesi (-20,5%) e in modo particolare il Regno Unito post-Brexit (-65,7%). Decisamente più tiepida la dinamica dell’Asia, che cresce solamente del 3,9%, con un vistoso calo dei Paesi del Medio Oriente (-18,1%), che compensa in buona parte la crescita dell’Asia Orientale (+13,1%); a livello di singoli Paesi si osserva una dinamica estremamente positiva verso Cina (+40,3%), India (+22,3%) e Corea del Sud (+25%), negativa per Singapore (-35,3%) e Giappone (-6%). Da ultimo, le esportazioni delle imprese lodigiane verso il continente americano registrano un buon recupero sul 2020 (+20,2%), che si riscontra sia per i Paesi dell’America Settentrionale (+27,1%) che Centro-Meridionale (+7,7%).
Scomponendo per direttrice geografica la dinamica negativa dell’import lodigiano del trimestre, si osserva come il calo dipenda principalmente dalla forte riduzione delle merci in arrivo dall’Asia (-19,9%). In particolare si riduce significativamente l’import dalla Cina (-23,2%), mentre cresce da altri mercati minori. Rimane quasi invariato dal quarto trimestre 2020 l’import dall’Europa (+0,1%) dove si osserva una piccola crescita dei flussi da Paesi UE (+0,5%) e una riduzione invece dal Regno Unito (-32%), che dopo la Brexit è il primo Paese europeo extra-UE per le imprese del lodigiano. Nei confronti dell’America i valori assoluti sono piuttosto contenuti ma si segnala ugualmente un raddoppio dei flussi che riguarda sia la parte settentrionale sia centro-meridionale del continente. Nel bilancio dell’intero anno 2021 a confronto con il 2020, si osserva invece un incremento delle importazioni delle imprese lodigiane dall’Asia – per quanto relativamente contenuto – (+2,1%) nonostante una flessione delle merci provenienti dalla Cina (-2,3%). Rispetto all’Europa si registra un calo complessivo (-2,7%) che riguarda con intensità diverse sia l’UE (-1,8%) sia gli altri Paesi (-21,1%). In termini percentuali è molto rilevante la crescita dell’import dal continente americano (+71,1%), che risulta comunque di piccola entità per valori assoluti (circa 18 milioni di euro in più rispetto al 2020).