Monza Brianza

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Primo
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2025

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Indice del fatturato dei servizi

Il fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza ha registrato nel primo trimestre 2025 un rallentamento del sentiero trimestrale di crescita.

Al netto della stagionalità, l’indice del fatturato (base 2015=100) ha superato di poco il record storico del precedente trimestre, posizionandosi quindi a 142,5 (142 nel quarto trimestre 2024).

La decelerazione osservata non ha comportato riflessi negativi sulla dinamica tendenziale: l’incremento del fatturato dei servizi della Brianza è infatti ancora consistente rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+2,7%), anche se inferiore per intensità a quanto ottenuto a fine 2024.

I segnali di tenuta per il settore dei servizi emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che interessa circa il 42,5% delle imprese brianzole dei servizi, in particolare oltre il 29% delle unità segnala un aumento superiore ai 5 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2024.

Sul fronte opposto, l’area complessiva di decrescita coinvolge invece il 29,2% delle imprese brianzole del terziario, mentre la stabilità del volume d’affari, rispetto allo scorso anno, è attesa da oltre il 28% degli operatori dei servizi.

 

Settori

Il primo trimestre 2025 ha evidenziato una significativa divaricazione degli andamenti nell’ambito dei comparti che compongono i servizi della provincia di Monza Brianza.

Tra i settori più incidenti sul terziario provinciale si registra un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese: la crescita registrata su base annua (+4,9%), oltre a garantire la tenuta complessiva del terziario brianzolo, evidenzia una dinamica di crescita più intensa rispetto all’analogo comparto della Lombardia (+3,1%).

Tra i settori in fase espansiva si segnala, inoltre, a livello locale l’aumento ottenuto dal commercio all’ingrosso (+2,4%), in controtendenza rispetto alla contrazione registrata dal comparto a livello regionale (-0,3%).

Passando all’analisi degli altri settori, la ristorazione e ospitalità alberghiera brianzola mostra una significativa flessione del fatturato (-3,2%), che amplifica oltre misura l’arretramento registrato dal settore nel territorio della Lombardia (-0,1%).

In relazione ai servizi alle persone, il comparto evidenzia una consistente battuta d’arresto della dinamica del fatturato rispetto al primo trimestre dello scorso anno, sia in ambito locale (-0,9%) sia nel contesto regionale (-0,7%).

 

Le previsioni per il secondo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il secondo trimestre 2025, analizzate attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), mostrano un peggioramento generale che coinvolge sia il fatturato sia l’occupazione.

Relativamente al fatturato, il quadro di dettaglio per il secondo trimestre 2025 registra il passaggio delle stime da un saldo positivo (+3,7% nella rilevazione precedente) a uno nullo, determinato dall’equivalenza tra le quote di quanti prevedono un aumento e quanti una riduzione (21,7% per ogni segmento), in un contesto dove la stabilità del fatturato è attesa da circa il 57% dei rispondenti.

Nei confronti dell’occupazione, il peggioramento delle aspettative per il secondo trimestre 2025 (+3,4% contro +9,4% della precedente rilevazione) si correla al rafforzamento della quota di imprese posizionate nell’area di stabilità (da 67,9% a 72,5%), che origina dalla riduzione di oltre 7 punti della frazione di imprese collocate nel quadrante di crescita e di oltre 1 punto delle aspettative di diminuzione.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato del commercio

Nel primo trimestre 2025 il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza registra una brusca frenata come evidenziano sia l’indice trimestrale sia la dinamica tendenziale del fatturato.

L’analisi di dettaglio dell’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, mostra un consistente arretramento collocandosi a quota 122,4 (123,1 nel quarto trimestre 2024), corrispondente a -0,6%  su base trimestrale.

La riduzione della dinamica trimestrale si è riflessa sulla variazione tendenziale del fatturato che registra quindi una flessione dell’1,1% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

La fase di criticità del commercio al dettaglio brianzolo è ora segnalata dal 46,5% degli operatori, quota che supera ampiamente sia l’area di crescita ferma al 39% delle imprese sia quella di stabilità pari al 14% delle unità del commercio.

 

Le previsioni per il secondo trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese brianzole del commercio per il secondo trimestre 2025, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un peggioramento complessivo, in particolare per gli ordini rivolti ai fornitori e nei confronti dell’occupazione.

Con riferimento al fatturato, nonostante un lieve recupero, il saldo permane ancora in territorio negativo passando da -14,7% a -12,2%. Il quadro analitico delle stime evidenzia che un terzo delle imprese si orienta verso un’ulteriore flessione per il successivo trimestre, il 47% prevede invece un’invarianza, mentre l’aumento è stimato solo dal 20,4% delle imprese.

Per gli ordini rivolti ai fornitori, si osserva un peggioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (da -18,8% a -21,2%), con un arretramento stimato da oltre il 37% delle unità, in un contesto dove la stabilità è prevista dal 46,5% delle imprese e l’aumento solo dal 16% degli operatori.

Relativamente all’occupazione, si osserva un quadro previsivo dove la stabilità delle aspettative è condivisa dall’85,6% delle imprese, con un saldo complessivo nullo.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel primo trimestre del 2025 continua la fase critica dell’artigianato manifatturiero brianzolo, che registra una dinamica negativa della produzione sia su base congiunturale sia tendenziale. A confronto con il primo trimestre del 2024 la produzione registra un dato leggermente negativo (-0,1%), dopo una fase di crescita piuttosto lunga. Resiste ancora la dinamica del fatturato, mentre il dato più confortante riguarda gli ordini. Rimangono nel contempo piuttosto negative le aspettative degli imprenditori.

Nel grafico si osserva la crescita della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo successiva alla pandemia, registrando un ritmo di crescita sostenuto per il 2021 e 2022. Tra 2023 e 2024 si verifica invece un progressivo rallentamento della crescita.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) si colloca a quota 124,1 nel trimestre in esame, mantenendosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 84,7).

 

Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo evidenzia una variazione negativa della produzione (-0,2%, dato destagionalizzato) in linea con il dato in calo che si osserva a livello regionale, pari al -0,3%.

Tiene bene invece il fatturato, che segna una variazione congiunturale positiva dello 0,2% in Brianza. Diversamente in regione le vendite segnano un calo allineato a quello della produzione (-0,3%).

Le vendite sui mercati esteri incidono sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel trimestre per l’8,8%, un dato relativamente più elevato rispetto ai periodi recenti e rispetto alla media regionale del 6,9%.

La dinamica degli ordini registra i segnali più confortanti, anche in ottica di crescita futura. L’incremento congiunturale degli ordini acquisiti è dell’1,3%, molto superiore alla crescita lombarda, ferma allo 0,2%.

 

Analisi tendenziale

Anche su base tendenziale, quindi rispetto al primo trimestre del 2024, l’artigianato manifatturiero brianzolo denuncia un minimo calo della produzione, contro una discreta progressione di fatturato e ordini. Si osserva una dinamica simile a livello regionale, con l’unica differenza che riguarda la flessione degli ordini.

La produzione industriale dell’artigianato brianzolo si riduce leggermente dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. In  Lombardia si osserva invece una perdita sensibilmente più accentuata (-0,3%).

Nonostante il dato della produzione, il fatturato registra ancora un incremento annuo dello 0,6%, analogamente a quanto accade in regione (+0,7%).

Crescono anche gli ordini (+1,4%), recuperando almeno una parte della dinamica negativa del trimestre passato, mentre a livello lombardo si osserva una piccola contrazione (-0,2%).

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Il clima di fiducia dell’artigianato manifatturiero brianzolo è in terreno decisamente negativo anche nel primo trimestre del 2025, evidenziando peraltro un peggioramento rispetto alla scorsa rilevazione.

Le attese sulla produzione segnano una quota di pessimisti particolarmente elevata, pari al 38,3%, non mitigata dagli ottimisti, che si fermano al 14%. Il saldo tra giudizi positivi e negativi resta dunque in terreno negativo, registrando un dato relativamente peggiore rispetto ai periodi recenti.

Sono piuttosto simili le aspettative riguardo alla domanda interna. Solamente il 10,6% degli operatori intervistati si aspetta una crescita della domanda a fronte di un 37,5% che ritiene più probabile un calo.

Le stime sull’occupazione rimangono improntate – come di consueto – alla stabilità: circa l’85% degli operatori non si immagina variazioni; tra i rimanenti si osserva una piccola prevalenza delle aspettative di crescita.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera brianzola evidenzia nel primo trimestre del 2025 una crescita congiunturale della produzione, recuperando la perdita del trimestre passato, mentre rimane negativa la dinamica annua.

Si osserva un andamento critico anche per il fatturato dell’industria, oltre agli ordini che registrano una flessione piuttosto marcata. Il mercato del lavoro evidenzia invece un discreto ricorso alla CIG, inferiore però rispetto allo scorso trimestre, e un saldo positivo degli addetti, come avviene normalmente a inizio anno. Mostrano qualche miglioramento le aspettative degli operatori che si mantengono tuttavia in prevalenza pessimiste.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e inizio 2024; tra la seconda parte del 2024 e l’inizio del 2025 stenta ancora a manifestarsi la ripresa di una crescita sostenuta. Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) risulta a quota 121,2 nel trimestre in esame.

 

Analisi congiunturale

A livello congiunturale, confrontandosi dunque con il quarto trimestre del 2024, l’industria brianzola mostra un recupero della produzione, cui si accompagna tuttavia una riduzione del valore delle vendite e una flessione ancora maggiore degli ordini acquisiti.

La produzione industriale cresce su base congiunturale dello 0,4% (dato destagionalizzato), facendo seguito a un dato negativo di analoga intensità del trimestre precedente. Una simile crescita percentuale si osserva a livello regionale.

Il fatturato dell’industria brianzola risulta in calo dello 0,4% dopo vari trimestri di segno positivo, subendo in particolare una flessione dei mercati interni. La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole segna una riduzione rispetto al trimestre passato (dal 36,3% al 35,7%), rimanendo al di sotto della media lombarda (38,5%).

Dal lato degli ordini si osserva un’importante contrazione di quelli provenienti dall’Italia (-1,6%), contro una sostanziale stabilità della componente estera (+0,1%). A livello regionale si registra una dinamica migliore di quella provinciale sia per gli ordini interni (-0,3%) sia per quelli esteri (+0,4%).

 

Analisi tendenziale

La dinamica tendenziale, ovvero il confronto con il primo trimestre del 2024, denuncia una flessione della produzione del manifatturiero brianzolo, una stagnazione del fatturato e un’importante contrazione degli ordini. Per la produzione si riscontra una variazione negativa dello 0,5% a livello provinciale, quasi identica al dato regionale, in calo dello 0,4%.

Per il fatturato si osserva un minimo incremento in Brianza rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,1%), contro una discreta crescita a livello regionale (+0,7%). In entrambi i casi le vendite all’estero registrano una discreta espansione su base annua: +3,2% in Brianza e +2,4% in Lombardia. Andamento inverso invece per la componente interna (rispettivamente -1,6% e -0,3%).

Sul fronte degli ordini la divaricazione tra la dinamica provinciale e regionale è piuttosto netta: l’industria brianzola registra un calo delle commesse del 2,5%, contro una crescita dell’1,4% in Lombardia. Come per il fatturato, è la componente interna a essere in difficoltà maggiore (-3,8%), mentre gli ordini dall’estero registrano una tenuta migliore (-0,3%).

 

Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro dell’industria brianzola registrano una riduzione del ricorso alla cassa integrazione guadagni rispetto al trimestre precedente e un saldo positivo tra entrate e uscite di lavoratori.

Come avviene normalmente nel primo trimestre dell’anno, che concentra un numero maggiore di assunzioni, si osserva anche a inizio 2025 un saldo positivo sul mercato del lavoro, anche se limitato allo 0,2% (era dello 0,3% nello stesso periodo del 2024).

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG – salita fino al 14,1% nel trimestre precedente – si ridimensiona al 9%, rimanendo comunque al di sopra dei valori registrati negli ultimi tre anni, come si può osservare dal grafico. Lo stesso trend è dato dall’utilizzo della CIG in termini percentuali sul monte ore lavorato, sceso dal 2,6% all’1,9%.

 

Previsioni per il secondo trimestre 2025

Le aspettative degli imprenditori brianzoli evidenziano un miglioramento rispetto alle opinioni espresse la scorsa rilevazione, per quanto continuino ancora a prevalere i giudizi di carattere pessimista.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, come nello scorso trimestre la quota di giudizi di stabilità risulta elevata, quasi i due terzi dei rispondenti (64,1%); il saldo tra giudizi positivi e negativi risulta leggermente negativo con -0,8 punti percentuali (erano -16,7 punti tre mesi fa).

Le aspettative sull’occupazione indicano una minima prevalenza dei giudizi ottimisti, mantenendo allo stesso tempo una quota molto elevata di indicazioni di stabilità, superiori all’80%.

I giudizi sulla domanda interna ed estera risultano molto simili tra di loro, entrambi leggermente in negativo. Rispetto al trimestre precedente si osserva in ogni caso un miglioramento, in particolare le aspettative sul mercato interno: quanti si aspettano una crescita della domanda interna passano infatti dall’8,9% al 16,9%.

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Settori

Tra gennaio e dicembre 2024 l’export delle imprese brianzole ammonta a più di 14,5 miliardi di euro, registrando un importante incremento del 5,8% rispetto al dato del 2023.

Il principale comparto dell’export si conferma essere quello dei prodotti in metallo con 2,5 miliardi di euro di merci esportate in un anno ovvero il 17,2% del totale provinciale. Superano la soglia dei 2 miliardi di export annuo anche macchinari e farmaceutica, poco al di sotto si colloca la chimica; in tutto i primi quattro comparti coprono circa il 60% dell’export provinciale del 2024.

Piuttosto rilevante anche l’elettronica a quota 1,7 miliardi di euro, segue con poco meno di 1,2 miliardi la voce residuale delle altre attività manifatturiere, che comprende la produzione di mobili (circa 1 miliardo), seguita dalla gomma-plastica con 880 milioni mentre superano di poco i 500 milioni gli apparecchi elettrici e il tessile e abbigliamento.

Nel corso dell’anno 2024, le importazioni di merci delle imprese della Brianza ammontano a 11,8 miliardi di euro, cresciute del 9,6% rispetto all’anno precedente.

La scomposizione per settore di attività delle importazioni brianzole nel 2024 registra la farmaceutica come primo comparto per valore, circa 2,3 miliardi di euro, che corrispondono al 19,5% del totale provinciale. Seguono ad una certa distanza i flussi che riguardano la chimica, attorno ad 1,6 miliardi di euro, quindi i prodotti in metallo che valgono 1,5 miliardi.

Sopra al miliardo di euro di import troviamo anche i macchinari con 1,2 miliardi e l’elettronica con 1,1 miliardi. Piuttosto rilevanti anche i flussi di merci in arrivo relativi agli apparecchi elettrici (circa 890 milioni), all’abbigliamento (682 milioni) e alla gomma-plastica (625 milioni).

A confronto con il 2023 le esportazioni della provincia di Monza Brianza crescono del 5,8%, in valori assoluti pari a circa 800 milioni di euro di merci movimentate in più.

I maggiori comparti dell’export provinciale risultano tutti in crescita. In termini percentuali, gli incrementi più importanti si registrano per l’elettronica (+14,7%) e la farmaceutica (+23,4%).

Registrano una variazione più modesta ma comunque di segno positivo invece i macchinari (+4,6%), la chimica (+4,1%) e i prodotti in metallo (+3,3%).

Tra i comparti minori si osserva un raddoppio per i prodotti petroliferi, comunque scarsamente rilevanti per volumi, mentre tra le poche voci che registrano una riduzione si segnalano gli apparecchi elettrici (-4%), l’abbigliamento (-9,1%) e la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-2,1%).

Le importazioni della Brianza crescono rispetto allo scorso anno del 9,6% (circa 1 miliardo di euro di incremento), una velocità di crescita quindi superiore a quella delle esportazioni, pari al 5,8%.

La crescita risente soprattutto di un singolo comparto che è la farmaceutica, per la quale si registra una variazione positiva rispetto al 2023 del 55,6%, in valori assoluti si tratta di 820 milioni di euro di merci movimentate in più.

Risultano in ogni caso in positivo la maggior parte degli altri comparti, quali gli apparecchi elettrici (+8,9%) e i prodotti in metallo (+4,9%). Le uniche due voci in calo sono però due dei comparti maggiori per l’interscambio brianzolo, si tratta dei macchinari (-11,8%) e dell’elettronica (-8,8%).

 

 

Aree geoeconomiche globali

A livello geografico, poco meno dei due terzi (63,1%) dell’export brianzolo nel corso del 2024 è diretto verso Paesi europei, si tratta di 9,2 miliardi di euro, di cui circa 6,8 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 2,3 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più rilevante è costituito dalla Svizzera, da sola vale 1,3 miliardi di euro di export, seguono più a distanza da Regno Unito (400 milioni) e Turchia (poco meno di 300 milioni).

Verso il continente asiatico si dirigono invece 3,2 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, pari al 22,3% dell’export provinciale. Più dei due terzi di questi flussi riguardano l’Asia Orientale (2,3 miliardi), nello specifico 445 milioni verso la Cina e circa 1 miliardo verso le quattro Tigri Asiatiche (la metà dei quali si dirige a Singapore).

L’export verso le Americhe è di circa 1,6 miliardi di euro, quasi esattamente la metà dell’Asia ovvero l’11,1% del totale, dei quali 1,1 miliardi di euro di merci si dirigono verso gli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania intercettano nel complesso circa 500 milioni di euro, il 3,5% del totale provinciale.

Le importazioni brianzole del 2024 provengono per il 71,6% da Paesi europei, in cifre si tratta di 8,4 miliardi di euro; poco meno del 60% complessivo (6,9 miliardi) proviene da Paesi membri dell’Unione Europea, circa 1 miliardo e mezzo da Paesi europei non UE, tra cui la Svizzera che da sola sfiora il miliardo.

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa riguardano principalmente il continente asiatico, si tratta di quasi 2,4 miliardi di euro (il 20,3% del totale), di cui 1,1 miliardi provengono dalla Cina e 485 milioni dalle quattro tigri asiatiche. Il continente americano interessa invece per circa 885 milioni di euro di merci, il 7,5% dell’import complessivo, quasi interamente riguardanti gli Stati Uniti.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una crescita trainata principalmente dalla direttrice asiatica. L’export verso l’Europa registra in ogni caso una crescita annua, per quanto limitata al 3,1%. Al suo interno sono soprattutto i flussi che riguardano i Paesi europei non UE a crescere (+7,1%) grazie in particolare ad un robusto incremento della Svizzera (+14,6%), contro una crescita dei mercati UE limitata all’1,9%.

Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico crescono su base annua del 16,5% (circa 460 milioni in più). La crescita riguarda tutte le macro-aree del continente: dal 10,7% del Medio Oriente fino al 18,4% dell’Asia Orientale. Risulta invece in controtendenza il mercato cinese, l’export brianzolo chiude il 2024 con un calo dello 0,5% rispetto all’anno precedente, compensata però da flussi quasi raddoppiati nei confronti di Hong Kong (+98%). Una dinamica simile riguarda anche il Giappone, cresciuto del 94,5% rispetto al 2023, mentre risulta in calo Singapore (-15%).

La dinamica dell’export nei confronti delle Americhe infine risulta piuttosto stazionaria, registrando un incremento solamente dello 0,5% annuo, nonostante una buona crescita degli Stati Uniti (+5,5%) e soprattutto del Brasile (+34,6%).

La dinamica dell’import della Brianza mostra una distribuzione geografica diversa da quella dell’export. La crescita complessiva beneficia infatti soprattutto del contributo dei flussi che riguardano l’America (+17,8%) e l’Europa (+10,7%), mentre si osserva una dinamica più contenuta riguardo l’Asia (+4,5%). Nel vecchio continente si osserva una crescita quasi del tutto identica tra i mercati UE (+10,8%), ed i restanti Paesi (+10,1%).

Rispetto all’Asia si osserva una discreta progressione delle merci provenienti dalla Cina (+7,5%) ed una buona crescita anche dall’India (+19,7%), mercato ancora poco rilevante per la Brianza; all’opposto si registrano variazioni negative riguardo a Giappone (-14%) e Taiwan (-32,7%). Dall’America si osserva una buona progressione dei flussi provenienti dalla parte settentrionale del continente (+13,5%) ed una crescita ancora più rilevante della parte centro-meridionale (+97,3%).

 

 

 

Dettaglio europeo

Nel 2024 è la Germania la principale destinazione dell’export delle imprese brianzole all’interno dei Paesi dell’Unione Europea, si tratta di circa 1,6 miliardi di euro di merci esportate nell’anno pari al 23% del totale diretto in UE.

Seguono in graduatoria Francia e Paesi Bassi, mercati che valgono entrambi poco più di un miliardo di euro di export per le imprese brianzole; insieme alla Germania questi tre mercati insieme valgono circa un quarto dell’export provinciale complessivo.

Più a distanza osserviamo la Spagna, con poco meno di 590 milioni di euro di esportazioni in dodici mesi, quindi la Polonia con 420 milioni ed il Belgio a quota 235 milioni mentre tutti gli altri mercati risultano al di sotto dei 200 milioni.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: nel 2024 si tratta di circa 1,8 miliardi di euro di merci importate, pari al 26,2% dei flussi complessivi relativi alla UE.

A breve distanza seguono i Paesi Bassi, il secondo mercato UE per dimensione, da cui provengono poco meno di 1,4 miliardi di euro di merci nel 2024. La Francia è il terzo mercato di approvvigionamento con 838 milioni. In totale, dai primi tre mercati proviene il 58% dell’import da Paesi UE ed il 27,8% dell’import brianzolo complessivo. Tra i restanti Paesi, dall’Irlanda provengono merci per 518 milioni di euro, mentre superano i 400 milioni sia il Belgio (482 milioni) che la Spagna (426 milioni).

L’export brianzolo in UE registra come accennato una crescita sul 2023 relativamente contenuta (+1,9%). Considerando i tre mercati maggiori, un forte contributo alla crescita viene dai Paesi Bassi (+14,6% annuo), al contrario si registra una riduzione dei flussi diretti in Germania (-0,5%) e in Francia (-2,9%).

Tra i mercati europei minori si osservano performance estremamente divergenti. Una forte crescita riguarda ad esempio la Svezia (+20,8%), a cui si contrappongono flessioni di entità altrettanto rilevante per Belgio (-15,9%) ed Austria (-18,1%).

Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea crescono in un anno del 10,8%, frutto in particolare della crescita dei flussi provenienti dall’Irlanda relativi al comparto farmaceutico, aumentati di oltre 6 volte rispetto ai valori del 2023 (circa 430 milioni di euro in più).

Per quanto riguarda gli altri mercati rilevanti, variazioni negative relativamente piccole interessano la Germania, primo partner della Brianza (-1,6%) e la Spagna (-1,5%). Crescono per contro i flussi di merci dalla Francia (+0,6%) e soprattutto dai Paesi Bassi (+13,4%).

 

 

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Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2024 il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza registra un aumento del fatturato che recupera solo parzialmente il debole andamento di inizio anno, come evidenziano l’indice trimestrale del fatturato e la dinamica tendenziale dei trimestri precedenti, caratterizzata da variazioni negative.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi registrato un aumento collocandosi a quota 126,8 (126 nel terzo trimestre).

Con riferimento alla dinamica tendenziale del fatturato, la fase discendente avviata da inizio anno ha invertito il segno nel quarto trimestre 2024, mostrando un aumento rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno (+1,9%).

Più nello specifico, la fase di criticità che ha riguardo il commercio al dettaglio della provincia di Monza e Brianza ha ridotto parzialmente la sua incidenza sulle imprese del settore: la flessione del fatturato viene ora segnalata dal 36,35% degli operatori, quota ancora elevata, ma inferiore a quanto registrato dalla precedente rilevazione (44%).

Sul fronte opposto, la crescita del volume d’affari, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, è stata segnalata dal 44,1% delle imprese del campione (37% delle unità del commercio nel terzo trimestre 2024), mentre l’invarianza del fatturato è espressa da una quota limitata al 18,7% degli operatori, poco superiore a quanto registrato nel precedente trimestre (18,7%).

 

 
Le previsioni per il primo trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese brianzole del commercio, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un peggioramento complessivo per il primo trimestre 2025.

Con riferimento alle stime per il fatturato, il saldo complessivo arretra in misura significativa, passando da un intorno positivo a uno negativo (da +12,3% a -14,7%) per effetto del passaggio di una consistente quota di imprese da ipotesi di aumento a quelle di diminuzione.

Il quadro di dettaglio evidenzia quindi che le imprese con aspettative di incremento sono nettamente diminuite (da 31,1% a 17,6%), mentre si è ampliata la platea di operatori del commercio con ipotesi di calo del fatturato rispetto al precedente trimestre, coinvolgendo circa un terzo dei rispondenti (da 18,9% a 32,4%).

Il quadro analitico delle stime evidenzia inoltre, per gli ordini rivolti ai fornitori, un peggioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (da -11,4% a -18,8%), in un contesto dove la stabilità è prevista dal oltre la metà delle imprese.

Con riferimento all’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative, ipotesi condivisa dall’86% delle imprese, con una riduzione del saldo complessivo (da +3,8% a +2%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza ha registrato un’accelerazione nel quarto trimestre 2024.

I segnali di miglioramento della dinamica per i servizi della Brianza emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che coinvolge il 53,2%, in aumento di oltre 13 punti rispetto al terzo trimestre. Tra queste, il 46,8% riscontra una crescita del fatturato oltre i 5 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2023.

L’area di decrescita complessiva del fatturato si è invece dimezzata rispetto alla precedente rilevazione, interessando quindi il 16% contro il 32% delle imprese del terziario coinvolte nei tre mesi precedenti.

In particolare, le difficoltà maggiori sono segnalate dal 14,7% degli operatori dei servizi, per i quali la flessione è superiore ai 5 punti rispetto allo scorso anno, mentre l’invarianza del fatturato è indicata dal 30,3% delle unità del terziario.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi raggiunto un nuovo punto di massimo storico, collocandosi a 143,3 (138,7 nel terzo trimestre 2024).

La progressione registrata su scala trimestrale si è riflessa sulla dinamica tendenziale, consentendo ai servizi della Brianza di registrare un significativo incremento del fatturato rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (+7,1%).

 

 
Settori

Tra i settori più significativi per il terziario della provincia di Monza Brianza si nota un deciso effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita sfiora i 10 punti (+9,9%) e contribuisce ampiamente alla crescita complessiva del terziario provinciale, mostrando inoltre,una dinamica più intensa rispetto alle imprese del comparto presenti nel territorio della Lombardia (+4,7%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il quarto trimestre 2024 registra una ripresa del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso (+1,8%). La dinamica tendenziale del territorio brianzolo si colloca in un contesto di debolezza del settore a livello regionale rispetto all’ultimo quarto del 2023 (-0,1%).

L’analisi degli altri settori evidenzia per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera brianzola una significativa crescita del fatturato su base annua (+5,1%), in linea con la dinamica del settore in Lombardia (+4,9%).

In relazione ai servizi alle persone, il fatturato mostra una fase di consistente crescita (+7%) nel territorio di Monza Brianza, superiore alla dinamica registrata nella regione (+2,1%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il primo trimestre 2025 registrano un miglioramento complessivo sia nei confronti del fatturato che dell’occupazione.

I saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) segnano quindi una ripresa rispetto alla precedente rilevazione, determinata da un rafforzamento della quota di operatori con stime di aumento per il primo trimestre 2025, in particolare per l’occupazione.

A confronto con la rilevazione precedente, il quadro di dettaglio per il fatturato registra quindi un recupero delle aspettative (da +0,9% a +3,7%).

Nei confronti dell’occupazione la crescita osservata è invece più consistente (da +1,8% a +9,4%) e rappresenta il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese dall’area di stabilità a quella di crescita (da 14,7% a 20,8%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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MB
LO
Trimestre
Quarto
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre del 2024, l’artigianato manifatturiero brianzolo mostra una stagnazione della produzione su base congiunturale, mentre si registra ancora un incremento rispetto al 2023. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la produzione cresce infatti del 2,1%. Si osserva una dinamica simile per quanto riguarda il fatturato, mentre sono in sofferenza gli ordini. Da ultimo, le aspettative registrano un clima di generale pessimismo per l’immediato futuro.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a una velocità inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) si colloca a quota 124,1 nel quarto trimestre del 2024, mantenendosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo denuncia uno stop della produzione che fa seguito a un trimestre di crescita, registrando un dato lievemente negativo (-0,1%, dato destagionalizzato); anche a livello regionale si nota una variazione nulla.

Si mantiene invece un minimo trend di crescita per quanto riguarda il fatturato, che presenta una variazione congiunturale positiva dello 0,3% in Brianza. Per il complesso dell’artigianato lombardo si segnala una sostanziale stabilità del valore dei ricavi.

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel trimestre è pari al 6,9%, dato identico a quello rilevato a livello regionale.

Più critica la dinamica degli ordini, che registra in Brianza un calo congiunturale piuttosto rilevante, pari all’1,8%. Anche in regione si osserva una flessione, contenuta però allo 0,4%.

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, a confronto dunque con il quarto trimestre del 2023, l’artigianato manifatturiero brianzolo registra ancora una discreta crescita della produzione, mentre rallenta sensibilmente quella del fatturato. Uno scenario piuttosto simile, seppure con dinamiche meno estreme, si osserva in regione.

La produzione industriale dell’artigianato brianzolo aumenta del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, in Lombardia la crescita risulta estremamente più contenuta (+0,4%).

Per il fatturato si registra un importante rallentamento rispetto ai dati dei periodi recenti, tuttavia si mantiene un trend positivo (+0,8%), leggermente superiore a quello osservato a livello lombardo (+0,6%).

La dinamica degli ordini è la peggiore, risentendo evidentemente anche del dato congiunturale negativo. Rispetto allo stesso periodo del 2023, gli ordini dell’artigianato monzese si sono ridotti del 3,4%; in Lombardia il dato è ugualmente negativo anche se limitato al -1,1%.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre sono complessivamente negative, mostrando solamente qualche lieve recupero rispetto alla scorsa rilevazione.

Le attese sulla produzione registrano una significativa riduzione della quota di pessimisti, passata dal 34,2% della rilevazione passata al 24,5% di quella attuale. Rimane comunque decisamente negativo il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti, si tratta di una differenza di 11,8 punti percentuali.

Risultano peggiori le aspettative riguardo alla domanda interna. Solamente il 10% degli operatori intervistati si aspetta una crescita della domanda, a fronte di un 28% che ritiene più probabile un calo.

Le stime sull’occupazione rimangono improntate – come di consueto – alla stabilità: poco meno di 9 operatori su 10 non si immagina variazioni; tra i rimanenti si osserva una minima prevalenza delle aspettative di riduzione.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Quarto
Anno
2024

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Indice della produzione industriale

Nell’ultimo quarto del 2024, l’industria manifatturiera brianzola registra – per il secondo trimestre consecutivo – una variazione tendenziale della produzione praticamente nulla, mentre a livello congiunturale si osserva un sensibile calo.

Anche per gli ordini la dinamica è sostanzialmente stagnante, per contro si mantiene una crescita ancora robusta del fatturato. Segnali critici si registrano anche riguardo al mercato del lavoro, per il quale si segnala un saldo occupazionale negativo in contemporanea a un incremento del ricorso alla cassa integrazione. Da ultimo, le aspettative degli operatori si mantengono in larga prevalenza pessimiste.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e inizio 2024; nell’ultimo trimestre del 2024 si osserva invece una variazione nulla rispetto allo stesso periodo del 2023. Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) risulta a quota 120,6 nel trimestre in esame.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al terzo trimestre del 2024, l’industria brianzola denuncia un sensibile calo della produzione e degli ordini, mentre tiene la dinamica del fatturato.

La produzione industriale in provincia registra una flessione congiunturale pari allo 0,4% (dato destagionalizzato), evidenziando un secondo trimestre consecutivo di segno negativo. A livello regionale si osserva un dato migliore, per quanto comunque non vi sia alcuna crescita.

Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola regge ancora, crescendo dello 0,5% su base congiunturale, del tutto in linea con il dato lombardo. La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 37,3% al 36,3%), rimanendo al di sotto della media regionale (38,1%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva un rilevante calo di quelli esteri (-2,6%), diversamente dal trimestre precedente, in cui si era verificata una crescita altrettanto intensa. Quasi nulla invece (+0,1%) la variazione degli ordini interni. A livello regionale si registra una dinamica complessivamente positiva delle commesse, che beneficia soprattutto dei mercati esteri (+1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

Osservando le variazioni tendenziali, quindi a confronto con il quarto trimestre del 2023, si osserva una stagnazione della produzione e degli ordini dell’industria brianzola, contrapposta a una dinamica ancora robusta del fatturato. La produzione segna una variazione nulla a Monza e una crescita minima dello 0,2% in Lombardia.

Il fatturato registra una crescita su entrambi i livelli territoriali: in particolare in Brianza dove l’incremento annuo risulta del 3,1%, mentre in Lombardia si ferma all’1,3%. Distinguendo la performance delle vendite sul mercato nazionale rispetto all’estero, emerge una forte differenza territoriale. Per l’industria brianzola infatti la quasi totalità della crescita si deve al fatturato interno (+4,7%), a livello regionale invece è la sola componente estera a presentare un bilancio positivo (+3,5%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una situazione di quasi totale stabilità (+0,1%) per il manifatturiero brianzolo, con una dinamica lievemente migliore per quelli interni (+0,2%). In Lombardia al contrario le commesse dell’industria crescono in un anno del 2,2%, beneficiando soprattutto di una dinamica positiva degli ordini esteri (+4,1%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro evidenziano segnali di peggioramento rispetto ai trimestri recenti sia riguardo al ricorso alla cassa integrazione guadagni sia alla differenza tra entrate e uscite di lavoratori.

Il saldo occupazionale risulta infatti negativo per il secondo trimestre consecutivo, quasi identico in effetti rispetto al periodo precedente. Il saldo è pari al -0,7%, frutto della differenza tra un tasso di entrata dell’1,6% e uno di uscita del 2,4%.

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG, normalmente oscillante tra il 6% e il 7% delle imprese, sale nel trimestre in esame fino al 14,1%, il valore più alto registrato da metà 2021. Un analogo incremento si verifica in termini di incidenza della cassa integrazione guadagni sul monte ore trimestrale complessivo, valore in crescita dall’1,4% del trimestre scorso al 2,6% dell’attuale.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente negative, mostrando una generale prevalenza di giudizi pessimisti e un peggioramento rispetto alla scorsa rilevazione, in particolare per quanto riguarda la produzione.

Relativamente alle ipotesi sulla produzione, si osserva una quota particolarmente elevata di giudizi di stabilità – circa i due terzi dei rispondenti (67,5%) – allo stesso tempo però si riduce fino al 7,9% la quota di giudizi negativi. Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi pesantemente negativo, pari a -16,7 punti percentuali, il valore più basso dell’ultimo quadriennio, come si può osservare dal grafico.

Le aspettative sulla occupazione risultano migliori: si registra un pareggio tra giudizi di crescita e di riduzione; tuttavia è evidente un peggioramento rispetto ai periodi recenti, che registravano costantemente un minimo saldo positivo.

Anche i giudizi sulla domanda sono complessivamente piuttosto pessimisti sia per la componente domestica che per quella estera. In negativo soprattutto la domanda interna, per la quale si osserva una quota di ipotesi negative del 27,4% contro solamente un 8,9% di quelle positive. Riguardo la domanda estera, salgono al 14,4% gli ottimisti e si riducono al 22% i pessimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Terzo
Anno
2024

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Settori

Tra gennaio e settembre 2024 le esportazioni delle imprese brianzole valgono nel complesso 10,8 miliardi di euro, mostrando una buona progressione (+5,8%) rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il principale comparto dell’export si conferma essere quello dei prodotti in metallo (1,8 miliardi di euro di merci esportate, il 17,3% del totale). Altri quattro comparti superano la quota del miliardo di euro di esportazioni in nove mesi; i macchinari sfiorano la soglia di 1,6 miliardi, mentre poco sotto al miliardo e mezzo troviamo chimica e farmaceutica, seguite con circa 100 milioni di euro in meno dall’elettronica.

Più distanti gli altri comparti, tra i quali si segnala in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere, che comprende la produzione di mobili (856 milioni), seguita dalla gomma-plastica con 677 milioni. Al di sotto dei 400 milioni di euro troviamo infine gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.

Nei primi nove mesi del 2024, le importazioni di merci delle imprese della Brianza ammontano a 8,6 miliardi di euro, in crescita del 7,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

La distribuzione per settore di attività delle importazioni brianzole nei primi tre trimestri del 2024 registra la farmaceutica come primo comparto per valore, con oltre 1,5 miliardi di euro, che equivalgono al 17,9% del totale provinciale. Al di sopra della soglia del miliardo di euro si collocano anche i flussi relativi al comparto della chimica (1,2 miliardi) e dei prodotti in metallo (1,1 miliardi).

Poco al di sotto si posiziona il comparto dei macchinari che vale 962 milioni, quindi l’elettronica (860 milioni) e gli apparecchi elettrici (655 milioni), mentre nessuno dei restanti comparti supera il mezzo miliardo di euro di merci movimentate.

Rispetto ai primi nove mesi del 2023, le esportazioni della provincia di Monza Brianza sono cresciute del 5,8%, in valori assoluti si tratta di circa 600 milioni di euro di merci movimentate in più.

I comparti che registrano più di 1 miliardo di merci di export risultano tutti in crescita. In termini percentuali, gli incrementi più importanti si registrano per l’elettronica (+26,5%) e la farmaceutica (+14%).

Crescono del 6,6% i flussi relativi alla chimica, mentre è più contenuto l’incremento che riguarda la meccanica: nel dettaglio +5,2% per i macchinari e +1,4% per i prodotti in metallo.

Tra i comparti minori si osserva un raddoppio per i prodotti petroliferi, comunque scarsamente rilevanti per volumi, mentre tra le poche voci che registrano una riduzione si segnalano in particolare gli apparecchi elettrici (-9,8%) e l’abbigliamento (-13,3%).

Le importazioni della Brianza registrano un incremento annuo del 7,3% rispetto ai primi nove mesi del 2023, una velocità di crescita quindi superiore a quella delle esportazioni, pari al 5,8%.

A differenza dell’export si registra in però una crescita meno omogenea, dovuta pressoché esclusivamente al comparto della farmaceutica, senza il quale il bilancio complessivo sarebbe di segno negativo; nel dettaglio si tratta di un incremento annuo del 72,8%, che significa circa 650 milioni di euro in più.

La maggior parte degli altri comparti registra invece variazioni di segno negativo, in particolare macchinari (-13,4%), elettronica (-9,5%), gomma-plastica (-3,8%) e chimica (-2,7%). Tra le voci merceologiche in crescita, dopo la farmaceutica la più rilevante per volumi è quella costituita dagli apparecchi elettrici (+7%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo tra gennaio e settembre 2024 riguarda Paesi europei, in cifre 6,8 miliardi di euro, di cui circa 5,1 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,7 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più rilevante è costituito dalla Svizzera, meta di 964 milioni di euro di export, seguita a distanza da Regno Unito (298 milioni) e Turchia (231 milioni).

Sono dirette verso il continente asiatico poco meno di 2,5 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,8% dell’export provinciale. La gran parte di questi flussi riguarda l’Asia Orientale (1,8 miliardi), in particolare si dirigono in Cina 322 milioni di euro e altri 815 verso le quattro Tigri Asiatiche (di cui 424 milioni interessano Singapore).

L’export verso le Americhe ammonta in nove mesi a 1,1 miliardi di euro pari al 10,8% del totale, dei quali 785 milioni di euro di merci si dirigono verso gli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania intercettano nel complesso il 3,5% dell’export provinciale, rispettivamente circa 310 e 70 milioni di euro.

Le importazioni brianzole dei primi tre trimestri del 2024 provengono per il 72,1% da Paesi europei, in valori assoluti 6,2 miliardi di euro; poco meno del 60% complessivo (5,1 miliardi) proviene da Paesi membri dell’Unione Europea, circa 1,1 miliardi da Paesi europei non UE, tra cui la Svizzera (724 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di oltre 1,7 miliardi di euro (il 20,4% del totale), circa la metà dei quali (834 milioni) dalla sola Cina. Provengono infine dal continente americano poco meno di 590 milioni di euro di merci, pari al 6,8% del totale provinciale.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una crescita trainata principalmente dalla direttrice asiatica. L’export verso l’Europa registra comunque una variazione di segno positivo, rispetto allo stesso periodo del 2023, pari all’1,7%. Crescono soprattutto i flussi che riguardano i Paesi europei non UE (+3,9%), grazie in particolare a una buona performance della Svizzera (+10,8%), mentre l’incremento dei mercati UE si limita allo 0,9%.

Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico si incrementano su base annua del 20,2% (circa 400 milioni in più). Crescono oltre il 10% tutte le macro-aree del continente: dal 13,3% del Medio Oriente fino al 22,9% dell’Asia Orientale. Il mercato cinese risulta relativamente poco dinamico per la Brianza con una crescita contenuta al 3,1%, compensata però da un forte incremento che riguarda Hong Kong (+143,3%). In positivo anche il mercato giapponese, più che raddoppiato rispetto al 2023, mentre tra le direttrici in calo si segnala Singapore (-6,8%).

Da ultimo le esportazioni che riguardano le Americhe registrano un incremento relativamente modesto, pari all’1,9% annuo, che beneficia soprattutto della crescita dei Paesi del Centro-Sud America (+5,2%), mentre sono in calo gli Stati Uniti (-1,4%).

La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. La crescita complessiva beneficia infatti soprattutto del contributo dei flussi che riguardano l’America (+22,2%) e l’Europa (+9,2%), a fronte di una riduzione di quelli che interessano l’Asia (-2,1%). Nel vecchio continente crescono soprattutto le merci provenienti dai mercati UE (+10,9%), mentre tra i restanti Paesi l’incremento è più modesto (+2,1%).

Il calo dei flussi provenienti dall’Asia è dovuto soprattutto alla flessione dei Paesi dell’Estremo Oriente (-1,5%) e in particolare delle quattro Tigri Asiatiche (-13,6%) e del Giappone (-16,9%); registrano invece un incremento le importazioni da Cina (+4,4%) e India (+12,9%). Per quanto riguarda l’America infine si rileva una robusta crescita dell’import dagli Stati Uniti (+16,3%) e un forte incremento anche dalla parte centro-meridionale del continente.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi nove mesi del 2024, la Germania si conferma la principale destinazione dell’export delle imprese brianzole tra i Paesi dell’Unione Europea, per un valore di 1,2 miliardi di euro di merci esportate in nove mesi (il 23,8% del totale UE).

Segue in graduatoria la Francia, per un valore delle merci scambiate di poco meno di 830 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, quindi i Paesi Bassi con 751 milioni; questi tre mercati insieme valgono poco più di un quarto dell’export provinciale complessivo.

A distanza si colloca la Spagna, che vale 446 milioni di euro in nove mesi per le imprese brianzole, quindi la Polonia (306 milioni), primo Paese dell’Europa dell’Est.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: tra gennaio e settembre 2024 si tratta di poco meno di 1,4 miliardi di euro, pari al 26,9% dei flussi complessivi relativi alla UE.

Poco più di un miliardo di euro di merci importate arriva dai Paesi Bassi, il secondo mercato UE per dimensione, seguito dalla Francia con 630 milioni. In totale, dai primi tre mercati proviene poco meno del 60% dell’import da Paesi UE e circa il 35% dell’import brianzolo complessivo. Tra i restanti Paesi, solo tre superano la soglia dei 300 milioni di euro di merci movimentate: si tratta di Belgio (367 milioni), Irlanda (352 milioni) e Spagna (313 milioni).

L’export brianzolo in UE segna come visto una piccola crescita rispetto ai primi nove mesi del 2023 (+0,9%). Considerando i tre mercati maggiori, un forte contributo alla crescita viene dai Paesi Bassi (+11% annuo), mentre registra un aumento più modesto la Germania (+1,7%) e un calo la Francia (-1,8%).

Tra i mercati europei minori si osservano performance estremamente divergenti. Una forte crescita riguarda la Svezia (+26,6%), a cui si contrappongono flessioni di entità altrettanto rilevante per Belgio (-22,1%), Austria e Irlanda.

Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea segnano un incremento su base annua del 10,9%, frutto in particolare della crescita dei flussi provenienti dall’Irlanda relativi al comparto farmaceutico, aumentati di oltre 5 volte e mezzo rispetto ai valori del 2023 (circa 290 milioni di euro in più).

Per quanto riguarda gli altri mercati rilevanti, variazioni negative relativamente piccole interessano la Germania, primo partner della Brianza (-1,8%) e il Belgio (-1,9%). Crescono per contro i flussi di merci dalla Francia (+1,7%) e soprattutto dai Paesi Bassi (+21,7%).