Monza Brianza

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Quarto
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2024

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Indice del fatturato del commercio

Nel quarto trimestre 2024 il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza registra un aumento del fatturato che recupera solo parzialmente il debole andamento di inizio anno, come evidenziano l’indice trimestrale del fatturato e la dinamica tendenziale dei trimestri precedenti, caratterizzata da variazioni negative.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi registrato un aumento collocandosi a quota 126,8 (126 nel terzo trimestre).

Con riferimento alla dinamica tendenziale del fatturato, la fase discendente avviata da inizio anno ha invertito il segno nel quarto trimestre 2024, mostrando un aumento rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno (+1,9%).

Più nello specifico, la fase di criticità che ha riguardo il commercio al dettaglio della provincia di Monza e Brianza ha ridotto parzialmente la sua incidenza sulle imprese del settore: la flessione del fatturato viene ora segnalata dal 36,35% degli operatori, quota ancora elevata, ma inferiore a quanto registrato dalla precedente rilevazione (44%).

Sul fronte opposto, la crescita del volume d’affari, rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, è stata segnalata dal 44,1% delle imprese del campione (37% delle unità del commercio nel terzo trimestre 2024), mentre l’invarianza del fatturato è espressa da una quota limitata al 18,7% degli operatori, poco superiore a quanto registrato nel precedente trimestre (18,7%).

 

 
Le previsioni per il primo trimestre 2025

Il quadro previsivo delle imprese brianzole del commercio, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un peggioramento complessivo per il primo trimestre 2025.

Con riferimento alle stime per il fatturato, il saldo complessivo arretra in misura significativa, passando da un intorno positivo a uno negativo (da +12,3% a -14,7%) per effetto del passaggio di una consistente quota di imprese da ipotesi di aumento a quelle di diminuzione.

Il quadro di dettaglio evidenzia quindi che le imprese con aspettative di incremento sono nettamente diminuite (da 31,1% a 17,6%), mentre si è ampliata la platea di operatori del commercio con ipotesi di calo del fatturato rispetto al precedente trimestre, coinvolgendo circa un terzo dei rispondenti (da 18,9% a 32,4%).

Il quadro analitico delle stime evidenzia inoltre, per gli ordini rivolti ai fornitori, un peggioramento del saldo rispetto alla precedente rilevazione (da -11,4% a -18,8%), in un contesto dove la stabilità è prevista dal oltre la metà delle imprese.

Con riferimento all’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative, ipotesi condivisa dall’86% delle imprese, con una riduzione del saldo complessivo (da +3,8% a +2%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

Il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza ha registrato un’accelerazione nel quarto trimestre 2024.

I segnali di miglioramento della dinamica per i servizi della Brianza emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di incremento del fatturato, che coinvolge il 53,2%, in aumento di oltre 13 punti rispetto al terzo trimestre. Tra queste, il 46,8% riscontra una crescita del fatturato oltre i 5 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2023.

L’area di decrescita complessiva del fatturato si è invece dimezzata rispetto alla precedente rilevazione, interessando quindi il 16% contro il 32% delle imprese del terziario coinvolte nei tre mesi precedenti.

In particolare, le difficoltà maggiori sono segnalate dal 14,7% degli operatori dei servizi, per i quali la flessione è superiore ai 5 punti rispetto allo scorso anno, mentre l’invarianza del fatturato è indicata dal 30,3% delle unità del terziario.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi raggiunto un nuovo punto di massimo storico, collocandosi a 143,3 (138,7 nel terzo trimestre 2024).

La progressione registrata su scala trimestrale si è riflessa sulla dinamica tendenziale, consentendo ai servizi della Brianza di registrare un significativo incremento del fatturato rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (+7,1%).

 

 
Settori

Tra i settori più significativi per il terziario della provincia di Monza Brianza si nota un deciso effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita sfiora i 10 punti (+9,9%) e contribuisce ampiamente alla crescita complessiva del terziario provinciale, mostrando inoltre,una dinamica più intensa rispetto alle imprese del comparto presenti nel territorio della Lombardia (+4,7%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il quarto trimestre 2024 registra una ripresa del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso (+1,8%). La dinamica tendenziale del territorio brianzolo si colloca in un contesto di debolezza del settore a livello regionale rispetto all’ultimo quarto del 2023 (-0,1%).

L’analisi degli altri settori evidenzia per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera brianzola una significativa crescita del fatturato su base annua (+5,1%), in linea con la dinamica del settore in Lombardia (+4,9%).

In relazione ai servizi alle persone, il fatturato mostra una fase di consistente crescita (+7%) nel territorio di Monza Brianza, superiore alla dinamica registrata nella regione (+2,1%).

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il primo trimestre 2025 registrano un miglioramento complessivo sia nei confronti del fatturato che dell’occupazione.

I saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione) segnano quindi una ripresa rispetto alla precedente rilevazione, determinata da un rafforzamento della quota di operatori con stime di aumento per il primo trimestre 2025, in particolare per l’occupazione.

A confronto con la rilevazione precedente, il quadro di dettaglio per il fatturato registra quindi un recupero delle aspettative (da +0,9% a +3,7%).

Nei confronti dell’occupazione la crescita osservata è invece più consistente (da +1,8% a +9,4%) e rappresenta il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese dall’area di stabilità a quella di crescita (da 14,7% a 20,8%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nel quarto trimestre del 2024, l’artigianato manifatturiero brianzolo mostra una stagnazione della produzione su base congiunturale, mentre si registra ancora un incremento rispetto al 2023. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la produzione cresce infatti del 2,1%. Si osserva una dinamica simile per quanto riguarda il fatturato, mentre sono in sofferenza gli ordini. Da ultimo, le aspettative registrano un clima di generale pessimismo per l’immediato futuro.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a una velocità inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) si colloca a quota 124,1 nel quarto trimestre del 2024, mantenendosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo denuncia uno stop della produzione che fa seguito a un trimestre di crescita, registrando un dato lievemente negativo (-0,1%, dato destagionalizzato); anche a livello regionale si nota una variazione nulla.

Si mantiene invece un minimo trend di crescita per quanto riguarda il fatturato, che presenta una variazione congiunturale positiva dello 0,3% in Brianza. Per il complesso dell’artigianato lombardo si segnala una sostanziale stabilità del valore dei ricavi.

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel trimestre è pari al 6,9%, dato identico a quello rilevato a livello regionale.

Più critica la dinamica degli ordini, che registra in Brianza un calo congiunturale piuttosto rilevante, pari all’1,8%. Anche in regione si osserva una flessione, contenuta però allo 0,4%.

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, a confronto dunque con il quarto trimestre del 2023, l’artigianato manifatturiero brianzolo registra ancora una discreta crescita della produzione, mentre rallenta sensibilmente quella del fatturato. Uno scenario piuttosto simile, seppure con dinamiche meno estreme, si osserva in regione.

La produzione industriale dell’artigianato brianzolo aumenta del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, in Lombardia la crescita risulta estremamente più contenuta (+0,4%).

Per il fatturato si registra un importante rallentamento rispetto ai dati dei periodi recenti, tuttavia si mantiene un trend positivo (+0,8%), leggermente superiore a quello osservato a livello lombardo (+0,6%).

La dinamica degli ordini è la peggiore, risentendo evidentemente anche del dato congiunturale negativo. Rispetto allo stesso periodo del 2023, gli ordini dell’artigianato monzese si sono ridotti del 3,4%; in Lombardia il dato è ugualmente negativo anche se limitato al -1,1%.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre sono complessivamente negative, mostrando solamente qualche lieve recupero rispetto alla scorsa rilevazione.

Le attese sulla produzione registrano una significativa riduzione della quota di pessimisti, passata dal 34,2% della rilevazione passata al 24,5% di quella attuale. Rimane comunque decisamente negativo il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti, si tratta di una differenza di 11,8 punti percentuali.

Risultano peggiori le aspettative riguardo alla domanda interna. Solamente il 10% degli operatori intervistati si aspetta una crescita della domanda, a fronte di un 28% che ritiene più probabile un calo.

Le stime sull’occupazione rimangono improntate – come di consueto – alla stabilità: poco meno di 9 operatori su 10 non si immagina variazioni; tra i rimanenti si osserva una minima prevalenza delle aspettative di riduzione.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice della produzione industriale

Nell’ultimo quarto del 2024, l’industria manifatturiera brianzola registra – per il secondo trimestre consecutivo – una variazione tendenziale della produzione praticamente nulla, mentre a livello congiunturale si osserva un sensibile calo.

Anche per gli ordini la dinamica è sostanzialmente stagnante, per contro si mantiene una crescita ancora robusta del fatturato. Segnali critici si registrano anche riguardo al mercato del lavoro, per il quale si segnala un saldo occupazionale negativo in contemporanea a un incremento del ricorso alla cassa integrazione. Da ultimo, le aspettative degli operatori si mantengono in larga prevalenza pessimiste.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e inizio 2024; nell’ultimo trimestre del 2024 si osserva invece una variazione nulla rispetto allo stesso periodo del 2023. Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) risulta a quota 120,6 nel trimestre in esame.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al terzo trimestre del 2024, l’industria brianzola denuncia un sensibile calo della produzione e degli ordini, mentre tiene la dinamica del fatturato.

La produzione industriale in provincia registra una flessione congiunturale pari allo 0,4% (dato destagionalizzato), evidenziando un secondo trimestre consecutivo di segno negativo. A livello regionale si osserva un dato migliore, per quanto comunque non vi sia alcuna crescita.

Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola regge ancora, crescendo dello 0,5% su base congiunturale, del tutto in linea con il dato lombardo. La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 37,3% al 36,3%), rimanendo al di sotto della media regionale (38,1%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva un rilevante calo di quelli esteri (-2,6%), diversamente dal trimestre precedente, in cui si era verificata una crescita altrettanto intensa. Quasi nulla invece (+0,1%) la variazione degli ordini interni. A livello regionale si registra una dinamica complessivamente positiva delle commesse, che beneficia soprattutto dei mercati esteri (+1,1%).

 

 
Analisi tendenziale

Osservando le variazioni tendenziali, quindi a confronto con il quarto trimestre del 2023, si osserva una stagnazione della produzione e degli ordini dell’industria brianzola, contrapposta a una dinamica ancora robusta del fatturato. La produzione segna una variazione nulla a Monza e una crescita minima dello 0,2% in Lombardia.

Il fatturato registra una crescita su entrambi i livelli territoriali: in particolare in Brianza dove l’incremento annuo risulta del 3,1%, mentre in Lombardia si ferma all’1,3%. Distinguendo la performance delle vendite sul mercato nazionale rispetto all’estero, emerge una forte differenza territoriale. Per l’industria brianzola infatti la quasi totalità della crescita si deve al fatturato interno (+4,7%), a livello regionale invece è la sola componente estera a presentare un bilancio positivo (+3,5%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una situazione di quasi totale stabilità (+0,1%) per il manifatturiero brianzolo, con una dinamica lievemente migliore per quelli interni (+0,2%). In Lombardia al contrario le commesse dell’industria crescono in un anno del 2,2%, beneficiando soprattutto di una dinamica positiva degli ordini esteri (+4,1%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro evidenziano segnali di peggioramento rispetto ai trimestri recenti sia riguardo al ricorso alla cassa integrazione guadagni sia alla differenza tra entrate e uscite di lavoratori.

Il saldo occupazionale risulta infatti negativo per il secondo trimestre consecutivo, quasi identico in effetti rispetto al periodo precedente. Il saldo è pari al -0,7%, frutto della differenza tra un tasso di entrata dell’1,6% e uno di uscita del 2,4%.

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG, normalmente oscillante tra il 6% e il 7% delle imprese, sale nel trimestre in esame fino al 14,1%, il valore più alto registrato da metà 2021. Un analogo incremento si verifica in termini di incidenza della cassa integrazione guadagni sul monte ore trimestrale complessivo, valore in crescita dall’1,4% del trimestre scorso al 2,6% dell’attuale.

 

 
Previsioni per il primo trimestre 2025

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente negative, mostrando una generale prevalenza di giudizi pessimisti e un peggioramento rispetto alla scorsa rilevazione, in particolare per quanto riguarda la produzione.

Relativamente alle ipotesi sulla produzione, si osserva una quota particolarmente elevata di giudizi di stabilità – circa i due terzi dei rispondenti (67,5%) – allo stesso tempo però si riduce fino al 7,9% la quota di giudizi negativi. Il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta quindi pesantemente negativo, pari a -16,7 punti percentuali, il valore più basso dell’ultimo quadriennio, come si può osservare dal grafico.

Le aspettative sulla occupazione risultano migliori: si registra un pareggio tra giudizi di crescita e di riduzione; tuttavia è evidente un peggioramento rispetto ai periodi recenti, che registravano costantemente un minimo saldo positivo.

Anche i giudizi sulla domanda sono complessivamente piuttosto pessimisti sia per la componente domestica che per quella estera. In negativo soprattutto la domanda interna, per la quale si osserva una quota di ipotesi negative del 27,4% contro solamente un 8,9% di quelle positive. Riguardo la domanda estera, salgono al 14,4% gli ottimisti e si riducono al 22% i pessimisti.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Settori

Tra gennaio e settembre 2024 le esportazioni delle imprese brianzole valgono nel complesso 10,8 miliardi di euro, mostrando una buona progressione (+5,8%) rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il principale comparto dell’export si conferma essere quello dei prodotti in metallo (1,8 miliardi di euro di merci esportate, il 17,3% del totale). Altri quattro comparti superano la quota del miliardo di euro di esportazioni in nove mesi; i macchinari sfiorano la soglia di 1,6 miliardi, mentre poco sotto al miliardo e mezzo troviamo chimica e farmaceutica, seguite con circa 100 milioni di euro in meno dall’elettronica.

Più distanti gli altri comparti, tra i quali si segnala in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere, che comprende la produzione di mobili (856 milioni), seguita dalla gomma-plastica con 677 milioni. Al di sotto dei 400 milioni di euro troviamo infine gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.

Nei primi nove mesi del 2024, le importazioni di merci delle imprese della Brianza ammontano a 8,6 miliardi di euro, in crescita del 7,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

La distribuzione per settore di attività delle importazioni brianzole nei primi tre trimestri del 2024 registra la farmaceutica come primo comparto per valore, con oltre 1,5 miliardi di euro, che equivalgono al 17,9% del totale provinciale. Al di sopra della soglia del miliardo di euro si collocano anche i flussi relativi al comparto della chimica (1,2 miliardi) e dei prodotti in metallo (1,1 miliardi).

Poco al di sotto si posiziona il comparto dei macchinari che vale 962 milioni, quindi l’elettronica (860 milioni) e gli apparecchi elettrici (655 milioni), mentre nessuno dei restanti comparti supera il mezzo miliardo di euro di merci movimentate.

Rispetto ai primi nove mesi del 2023, le esportazioni della provincia di Monza Brianza sono cresciute del 5,8%, in valori assoluti si tratta di circa 600 milioni di euro di merci movimentate in più.

I comparti che registrano più di 1 miliardo di merci di export risultano tutti in crescita. In termini percentuali, gli incrementi più importanti si registrano per l’elettronica (+26,5%) e la farmaceutica (+14%).

Crescono del 6,6% i flussi relativi alla chimica, mentre è più contenuto l’incremento che riguarda la meccanica: nel dettaglio +5,2% per i macchinari e +1,4% per i prodotti in metallo.

Tra i comparti minori si osserva un raddoppio per i prodotti petroliferi, comunque scarsamente rilevanti per volumi, mentre tra le poche voci che registrano una riduzione si segnalano in particolare gli apparecchi elettrici (-9,8%) e l’abbigliamento (-13,3%).

Le importazioni della Brianza registrano un incremento annuo del 7,3% rispetto ai primi nove mesi del 2023, una velocità di crescita quindi superiore a quella delle esportazioni, pari al 5,8%.

A differenza dell’export si registra in però una crescita meno omogenea, dovuta pressoché esclusivamente al comparto della farmaceutica, senza il quale il bilancio complessivo sarebbe di segno negativo; nel dettaglio si tratta di un incremento annuo del 72,8%, che significa circa 650 milioni di euro in più.

La maggior parte degli altri comparti registra invece variazioni di segno negativo, in particolare macchinari (-13,4%), elettronica (-9,5%), gomma-plastica (-3,8%) e chimica (-2,7%). Tra le voci merceologiche in crescita, dopo la farmaceutica la più rilevante per volumi è quella costituita dagli apparecchi elettrici (+7%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo tra gennaio e settembre 2024 riguarda Paesi europei, in cifre 6,8 miliardi di euro, di cui circa 5,1 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,7 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più rilevante è costituito dalla Svizzera, meta di 964 milioni di euro di export, seguita a distanza da Regno Unito (298 milioni) e Turchia (231 milioni).

Sono dirette verso il continente asiatico poco meno di 2,5 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,8% dell’export provinciale. La gran parte di questi flussi riguarda l’Asia Orientale (1,8 miliardi), in particolare si dirigono in Cina 322 milioni di euro e altri 815 verso le quattro Tigri Asiatiche (di cui 424 milioni interessano Singapore).

L’export verso le Americhe ammonta in nove mesi a 1,1 miliardi di euro pari al 10,8% del totale, dei quali 785 milioni di euro di merci si dirigono verso gli Stati Uniti. Infine Africa e Oceania intercettano nel complesso il 3,5% dell’export provinciale, rispettivamente circa 310 e 70 milioni di euro.

Le importazioni brianzole dei primi tre trimestri del 2024 provengono per il 72,1% da Paesi europei, in valori assoluti 6,2 miliardi di euro; poco meno del 60% complessivo (5,1 miliardi) proviene da Paesi membri dell’Unione Europea, circa 1,1 miliardi da Paesi europei non UE, tra cui la Svizzera (724 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di oltre 1,7 miliardi di euro (il 20,4% del totale), circa la metà dei quali (834 milioni) dalla sola Cina. Provengono infine dal continente americano poco meno di 590 milioni di euro di merci, pari al 6,8% del totale provinciale.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica evidenzia una crescita trainata principalmente dalla direttrice asiatica. L’export verso l’Europa registra comunque una variazione di segno positivo, rispetto allo stesso periodo del 2023, pari all’1,7%. Crescono soprattutto i flussi che riguardano i Paesi europei non UE (+3,9%), grazie in particolare a una buona performance della Svizzera (+10,8%), mentre l’incremento dei mercati UE si limita allo 0,9%.

Le esportazioni brianzole verso il continente asiatico si incrementano su base annua del 20,2% (circa 400 milioni in più). Crescono oltre il 10% tutte le macro-aree del continente: dal 13,3% del Medio Oriente fino al 22,9% dell’Asia Orientale. Il mercato cinese risulta relativamente poco dinamico per la Brianza con una crescita contenuta al 3,1%, compensata però da un forte incremento che riguarda Hong Kong (+143,3%). In positivo anche il mercato giapponese, più che raddoppiato rispetto al 2023, mentre tra le direttrici in calo si segnala Singapore (-6,8%).

Da ultimo le esportazioni che riguardano le Americhe registrano un incremento relativamente modesto, pari all’1,9% annuo, che beneficia soprattutto della crescita dei Paesi del Centro-Sud America (+5,2%), mentre sono in calo gli Stati Uniti (-1,4%).

La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. La crescita complessiva beneficia infatti soprattutto del contributo dei flussi che riguardano l’America (+22,2%) e l’Europa (+9,2%), a fronte di una riduzione di quelli che interessano l’Asia (-2,1%). Nel vecchio continente crescono soprattutto le merci provenienti dai mercati UE (+10,9%), mentre tra i restanti Paesi l’incremento è più modesto (+2,1%).

Il calo dei flussi provenienti dall’Asia è dovuto soprattutto alla flessione dei Paesi dell’Estremo Oriente (-1,5%) e in particolare delle quattro Tigri Asiatiche (-13,6%) e del Giappone (-16,9%); registrano invece un incremento le importazioni da Cina (+4,4%) e India (+12,9%). Per quanto riguarda l’America infine si rileva una robusta crescita dell’import dagli Stati Uniti (+16,3%) e un forte incremento anche dalla parte centro-meridionale del continente.

 

 

 

 
Dettaglio europeo

Nei primi nove mesi del 2024, la Germania si conferma la principale destinazione dell’export delle imprese brianzole tra i Paesi dell’Unione Europea, per un valore di 1,2 miliardi di euro di merci esportate in nove mesi (il 23,8% del totale UE).

Segue in graduatoria la Francia, per un valore delle merci scambiate di poco meno di 830 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, quindi i Paesi Bassi con 751 milioni; questi tre mercati insieme valgono poco più di un quarto dell’export provinciale complessivo.

A distanza si colloca la Spagna, che vale 446 milioni di euro in nove mesi per le imprese brianzole, quindi la Polonia (306 milioni), primo Paese dell’Europa dell’Est.

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: tra gennaio e settembre 2024 si tratta di poco meno di 1,4 miliardi di euro, pari al 26,9% dei flussi complessivi relativi alla UE.

Poco più di un miliardo di euro di merci importate arriva dai Paesi Bassi, il secondo mercato UE per dimensione, seguito dalla Francia con 630 milioni. In totale, dai primi tre mercati proviene poco meno del 60% dell’import da Paesi UE e circa il 35% dell’import brianzolo complessivo. Tra i restanti Paesi, solo tre superano la soglia dei 300 milioni di euro di merci movimentate: si tratta di Belgio (367 milioni), Irlanda (352 milioni) e Spagna (313 milioni).

L’export brianzolo in UE segna come visto una piccola crescita rispetto ai primi nove mesi del 2023 (+0,9%). Considerando i tre mercati maggiori, un forte contributo alla crescita viene dai Paesi Bassi (+11% annuo), mentre registra un aumento più modesto la Germania (+1,7%) e un calo la Francia (-1,8%).

Tra i mercati europei minori si osservano performance estremamente divergenti. Una forte crescita riguarda la Svezia (+26,6%), a cui si contrappongono flessioni di entità altrettanto rilevante per Belgio (-22,1%), Austria e Irlanda.

Le importazioni brianzole dai Paesi membri dell’Unione Europea segnano un incremento su base annua del 10,9%, frutto in particolare della crescita dei flussi provenienti dall’Irlanda relativi al comparto farmaceutico, aumentati di oltre 5 volte e mezzo rispetto ai valori del 2023 (circa 290 milioni di euro in più).

Per quanto riguarda gli altri mercati rilevanti, variazioni negative relativamente piccole interessano la Germania, primo partner della Brianza (-1,8%) e il Belgio (-1,9%). Crescono per contro i flussi di merci dalla Francia (+1,7%) e soprattutto dai Paesi Bassi (+21,7%).

 

 

 

 
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Indice del fatturato del commercio

Il commercio al dettaglio della provincia di Monza Brianza, nel terzo trimestre 2024, vede accentuarsi la fase di debolezza avviata a inizio anno, come evidenziato dalla stagnazione dell’indice trimestrale del fatturato e dalla dinamica tendenziale, in arretramento rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, si è pertanto stabilizzato collocandosi a quota 125 (125,1 nel secondo trimestre).

Con riferimento alla dinamica tendenziale del fatturato, la fase discendente avviata a inizio anno si è ulteriormente consolidata nel terzo trimestre 2024, registrando una nuova flessione rispetto al corrispondente trimestre 2023 (-1,2%).

L’approfondimento dell’analisi tendenziale evidenzia che la fase di criticità che sta interessando il commercio monzese viene espressa dal 44% delle imprese del comparto, le quali segnalano una flessione del fatturato, che per il 31% circa del campione è superiore ai 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre il 37% delle unità del commercio segnala una crescita del volume d’affari e il 18,7% un’invarianza su base annua.

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Il quadro previsivo delle imprese brianzole del commercio, analizzato attraverso i saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), registra un miglioramento complessivo per il quarto trimestre 2024, in particolare per le stime relative al fatturato e all’occupazione, mentre gli ordini ai fornitori, pur evidenziando un certo grado di recupero nei confronti della precedente rilevazione, permangono ancora in un quadrante negativo.

Relativamente alle stime per il fatturato, si registra un significativo miglioramento del saldo, che passa quindi in terreno positivo rispetto al trimestre precedente (da -32,3% a +12,3%), determinato dal raddoppio della quota di imprese con prospettive di crescita (da 15% a 31%) e dalla parallela diminuzione della frazione di operatori con ipotesi di calo del fatturato: -14 punti circa rispetto al precedente trimestre. Le prospettive di stabilità, invece, pur coinvolgendo la metà degli intervistati, registrano una lieve diminuzione della quota (da 52% a 50%).

Con riferimento alle stime per l’occupazione, si osserva una stabilità delle aspettative, condivisa da otto imprese su dieci, con un miglioramento del saldo complessivo che muta il segno portandosi da negativo a positivo (da -2% a +3,8%). Il quadro analitico delle stime evidenzia inoltre per gli ordini rivolti ai fornitori, un recupero rispetto alla precedente rilevazione: (da -32,3% a -11,4%) in un contesto dove la stabilità è prevista da oltre la metà delle imprese.

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Indice del fatturato dei servizi

È continuato nel terzo trimestre 2024 il sentiero di crescita del fatturato dei servizi della provincia di Monza Brianza.

I segnali di tenuta della dinamica per i servizi della Brianza emergono anche in relazione alla quota di imprese inserite nell’area di crescita del fatturato, che interessa il 39,6% delle unità del terziario, all’interno del quale si riscontra una frazione di imprese – pari al 31% degli intervistati – che segnala un aumento del fatturato oltre i 5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

Sul fronte opposto, l’area di decrescita complessiva del fatturato coinvolge oltre il 32% delle imprese del terziario. In particolare, le difficoltà maggiori sono segnalate dal 27% degli operatori dei servizi per i quali la flessione registrata è superiore ai 5 punti rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre l’invarianza del fatturato è indicata da circa il 28% delle unità del terziario.

L’indice trimestrale del fatturato (base 2015=100), al netto della componente stagionale, ha quindi raggiunto un nuovo punto di massimo storico, collocandosi a 138,7 (138 nel secondo trimestre 2024).

La progressione registrata su scala trimestrale si è, inoltre, riflessa sulla dinamica tendenziale, consentendo ai servizi della Brianza di registrare un consistente incremento del fatturato rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+2,1%).

 

 
Settori

Le dinamiche settoriali evidenziano una consistente frammentazione delle performance tra i diversi comparti di attività.

Tra i settori più incidenti sul terziario della provincia di Monza Brianza si nota un significativo effetto di traino da parte delle attività inserite nei servizi alle imprese. Su base annua, la crescita registrata (+5,1%), oltre a garantire la tenuta complessiva del terziario provinciale, mostra una dinamica più intensa rispetto all’analogo comparto presente nel territorio della Lombardia (+4%).

Con riferimento alla distribuzione e alla logistica delle merci, il terzo trimestre 2024 registra, invece, una contrazione rilevante del volume d’affari per il comparto del commercio all’ingrosso (-1,2%). La dinamica tendenziale del territorio brianzolo si colloca in un contesto di debolezza del settore a livello regionale, dove si vede infatti una modesta progressione rispetto al terzo trimestre dello scorso anno (+0,4%).

L’analisi degli altri settori evidenzia per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera brianzola una significativa flessione del fatturato nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno (-3,1%), in netta controtendenza quindi rispetto alla dinamica regionale, che continua invece nel suo percorso espansivo (+3,7%).

In relazione ai servizi alle persone, il fatturato del settore mostra una fase di rallentamento rispetto ai saggi di crescita sperimentati nel precedente trimestre. La dinamica è infatti molto contenuta sia nel territorio di Monza Brianza (+0,3%) sia in Lombardia (+0,9%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative delle imprese dei servizi della provincia di Monza Brianza per il quarto trimestre 2024 registrano un peggioramento complessivo sia nei confronti del fatturato che dell’occupazione.

I saldi delle risposte (differenza tra ipotesi di aumento e di diminuzione), pur rimanendo ancora in un quadrante positivo per ambedue le dimensioni di indagine, segnano una regressione rispetto alla precedente rilevazione determinata da un rafforzamento della quota di operatori con stime di diminuzione per il quarto trimestre 2024.

Il quadro di dettaglio registra quindi per il fatturato un deterioramento delle aspettative (da +5,5% a +0,9%), determinato da una sostanziale equivalenza tra le quote di imprese con previsioni di crescita rispetto a quelle con stime di diminuzione.

In relazione all’occupazione, il peggioramento del saldo complessivo delle aspettative a confronto con il trimestre precedente (da +8% a +1,8%) rappresenta il risultato finale del passaggio di una quota rilevante di imprese dall’area di stabilità a quella di decrescita (da 5,6% a 12,5%).

 

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Terzo
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2024

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Indice della produzione industriale

Nel terzo trimestre del 2024 l’artigianato manifatturiero brianzolo registra una crescita annua piuttosto robusta, in contrasto con un dato stagnante a livello regionale. L’incremento annuo della produzione risulta del 3,5%, migliorando rispetto all’1,4% della scorsa rilevazione. Si osserva una buona progressione anche di ordini e fatturato, mentre rimangono in terreno negativo le aspettative.

Nel grafico si osserva il buon recupero della produzione dell’artigianato manifatturiero brianzolo nel 2021, proseguito a un ritmo di crescita sostenuto per tutto il 2022. Nel 2023 si osserva ancora un’espansione, seppure a un ritmo di crescita inferiore, che prosegue nel 2024.

Il numero indice della produzione (espresso con base 2015 pari a 100) raggiunge quota 124,4 nel terzo trimestre 2024, collocandosi su valori relativamente elevati nella serie storica recente (nel secondo trimestre 2020 il minimo era stato di 86,9).

 

 
Analisi congiunturale

La dinamica congiunturale dell’artigianato brianzolo evidenzia un discreto recupero della produzione dopo due trimestri stagnanti, registrando una crescita dell’1% (dato destagionalizzato); in regione si osserva per contro una variazione leggermente negativa (-0,2%).

Il quadro è coerente per quanto riguarda fatturato e ordini. Il primo cresce su base congiunturale dello 0,9% in provincia, contro un lieve calo a livello lombardo (-0,2%).

L’incidenza dei mercati esteri sul fatturato dell’artigianato manifatturiero brianzolo risulta particolarmente rilevante nel trimestre in esame, pari all’11,2%. A livello regionale si osserva invece un dato sensibilmente inferiore (7,1%).

Una dinamica analoga si osserva per gli ordini, con una crescita congiunturale in Brianza in linea con produzione e fatturato (+1%), contro una variazione nulla in Lombardia.

 

 
Analisi tendenziale

A livello tendenziale, quindi confrontandosi con il terzo trimestre del 2023, l’artigianato brianzolo prosegue su un sentiero di crescita della produzione, registrando incrementi importanti anche per fatturato e ordini. In regione all’opposto si osserva una dinamica annua di segno negativo per tutti e tre gli indicatori rilevati.

La produzione industriale dell’artigianato manifatturiero brianzolo cresce del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre in Lombardia si osserva una dinamica leggermente negativa (-0,1%).

Anche per il fatturato si segnala una robusta crescita per la Brianza (+2,7%), contrapposta a una flessione riscontrata in regione (-0,3%).

Come accennato, si osserva un’identica divaricazione per la dinamica annua degli ordini, che riprendono a crescere in provincia (+2,5%), mentre denunciano un calo in regione (-0,7%).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative degli artigiani brianzoli per il prossimo trimestre risultano in prevalenza negative, in linea con i giudizi espressi nella scorsa rilevazione.

Le attese sulla produzione registrano un leggero peggioramento: la quota di operatori che si aspetta un calo sale infatti al 34,2%, mentre rimane contenuta (12%) la quota di chi ipotizza una crescita. Il saldo tra giudizi ottimisti e pessimisti risulta quindi negativo di 22,2 punti percentuali: il dato di sentiment peggiore rilevato nel 2024.

Una distribuzione di giudizi quasi identica si nota anche per le aspettative sulla domanda. Rispetto alla produzione sono di poco inferiori le ipotesi di calo, che riguardano il 32,8% degli intervistati.

Le stime sull’occupazione rimangono improntate – come di consueto – alla stabilità: poco meno di 9 operatori su 10 non si immagina variazioni e tra i rimanenti prevalgono aspettative di riduzione (8,7%).

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Terzo
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2024

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Indice della produzione industriale

L’industria manifatturiera brianzola nel terzo trimestre del 2024 denuncia una leggera variazione negativa della produzione sia a confronto con lo scorso trimestre sia con lo stesso periodo del 2023, piuttosto in linea con la dinamica che si osserva a livello regionale.

Nonostante il dato negativo della produzione si nota comunque una buona crescita del fatturato e una progressione ancora più rilevante degli ordini, in particolare quelli esteri. Sul fronte del mercato del lavoro si osserva, dopo un lungo periodo di espansione, un saldo negativo tra entrate e uscite di lavoratori. Sono infine in prevalenza pessimiste, in linea con il trimestre precedente, le aspettative degli operatori.

Nel grafico si osserva il rallentamento della crescita tendenziale della produzione industriale brianzola a partire dal 2022, culminato in due trimestri consecutivi di segno negativo tra fine 2023 e 2024; dopo tre mesi in recupero, l’ultimo periodo registra ancora una variazione negativa (-0,2%). Il numero indice della produzione industriale (calcolato ponendo pari a 100 il 2015 come anno di riferimento) scende a quota 121,5 nel trimestre in esame.

 

 
Analisi congiunturale

A livello congiunturale, quindi rispetto al secondo trimestre del 2024, l’industria brianzola registra una contrazione della produzione contrapposta a una crescita di fatturato e ordini: una dinamica comparabile a quella regionale.

La produzione industriale in provincia segna una flessione congiunturale dello 0,3% (dato destagionalizzato), in linea con il dato lombardo del -0,4%.

Nonostante il calo della produzione, il fatturato dell’industria brianzola mostra una buona crescita (+1,3%); in regione si osserva ugualmente un aumento seppure più modesto (+0,4%). La quota di fatturato realizzata all’estero dalle imprese manifatturiere brianzole si riduce rispetto al trimestre passato (dal 38,8% al 37,3%), rimanendo al di sotto della media lombarda (39,1%).

Per quanto riguarda gli ordini, si osserva una crescita maggiore di quella del fatturato, grazie soprattutto alla domanda proveniente dall’estero. Gli ordini esteri infatti, in frenata nel trimestre passato, segnano una crescita congiunturale del 3,2% a Monza e dello 0,6% in Lombardia. Risultano invece del tutto stabili gli ordini interni, sia in provincia che in regione.

 

 
Analisi tendenziale

Anche in termini tendenziali, a confronto quindi con il terzo trimestre del 2023, si osserva un incremento di ordini e fatturato, sia a Monza che nel complesso della regione, nonostante un calo della produzione. Essa infatti risulta in flessione annua dello 0,2% in Brianza e dell’1% in Lombardia.

Il fatturato segna una crescita su entrambi i livelli territoriali, sebbene a velocità estremamente diverse, a Monza l’incremento è del 3,7%, mentre in Lombardia si ferma allo 0,4%. Il contributo maggiore alla crescita arriva dalle vendite realizzate in Italia (+4,8% contro +1,8% per l’estero). A livello regionale si riscontra invece una migliore performance delle vendite realizzate all’estero, cresciute dell’1,4% contro un calo dello 0,2% del fatturato interno.

Per quanto riguarda gli ordini, sono i mercati esteri a presentare le prospettive migliori per l’industria brianzola, con una crescita annua del 6%, mentre risultano stabili gli ordini interni (+0,1%). Anche per il complesso dell’industria regionale il portafoglio ordini beneficia soprattutto della domanda estera, sebbene la crescita sia più contenuta (+1,6%).

 

 
Mercato del lavoro

Gli indicatori dell’indagine congiunturale relativi al mercato del lavoro mostrano una stabilità riguardo ai trimestri recenti per quanto concerne il ricorso alla cassa integrazione guadagni, mentre presentano un saldo negativo tra entrate e uscite sul mercato del lavoro dopo vari trimestri di espansione.

Il saldo tra entrate e uscite nei tre mesi risulta pari al -0,6%, in negativo per la prima volta da fine 2022. Si registra in particolare una riduzione del tasso di entrata, sceso all’1,6% nel trimestre in esame, mentre il tasso di uscita è in linea con i periodi recenti (2,3%).

La quota di imprese che dichiara di avere fatto ricorso alla CIG nei tre mesi è del 6,1%, in discesa rispetto al 6,7% dello scorso periodo, mentre risulta dell’1,4% il ricorso alla CIG espresso in termini di percentuale sul monte ore (era l’1,3% nel trimestre passato).

 

 
Previsioni per il quarto trimestre 2024

Le aspettative degli imprenditori brianzoli risultano complessivamente piuttosto pessimiste, evidenziando peraltro un leggero peggioramento del clima di fiducia rispetto a quanto espresso nella precedente rilevazione.

Riguardo alle aspettative sulla produzione, è particolarmente elevata (29,5%) la quota di chi si aspetta una riduzione, contro solamente il 21,2% degli operatori che indica più probabile una crescita; rimane quindi negativo il saldo delle aspettative, in leggero peggioramento rispetto allo scorso trimestre. Sono invece in positivo le aspettative sull’occupazione, esattamente di 2 punti percentuali, registrando comunque come di consueto un’elevata quota di ipotesi di stabilità (78,9%).

I giudizi sulla domanda mostrano un saldo fortemente negativo sia per la componente interna che per quella estera. La domanda interna in particolare registra una quota di pessimisti (30,8%) più che doppia di quella degli ottimisti (15,1%); un divario simile si osserva anche per la domanda estera, nonostante la contemporanea crescita degli ordini.

 

 

 

I dati dell'indagine congiunturale, rivolta a un campione di imprese con 10 o più addetti, sono rilasciati da Unioncamere Lombardia con licenza Creative Commons.

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Trimestre
Secondo
Anno
2024

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Settori

Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni della provincia di Monza e Brianza valgono nel complesso 7,4 miliardi di euro.

Il principale comparto dell’export delle imprese brianzole si conferma quello costituito dai prodotti in metallo (1,3 miliardi di euro di merci esportate). Superano di poco il miliardo di euro di esportazioni anche macchinari, chimica ed elettronica; in tutto i primi quattro comparti rappresentano poco meno del 60% dell’export provinciale.

Poco sotto la soglia del miliardo si colloca la farmaceutica (935 milioni). Più distanti gli altri comparti, tra i quali la voce residuale delle altre attività manifatturiere, al cui interno sono compresi i mobili (576 milioni), quindi la gomma-plastica a quota 465 milioni. Tra 200 e 300 milioni di euro si collocano gli apparecchi elettrici e l’abbigliamento.

A confronto con lo stesso periodo del 2023, le esportazioni delle imprese della Brianza aumentano del 5%, un incremento di oltre 350 milioni di euro in meno in valori assoluti.

Tutti i comparti che hanno movimentato più di 1 miliardo di merci risultano in crescita; l’apporto più rilevante proviene dall’elettronica, con una variazione positiva annua del 37,9%.

Si osserva una buona performance anche per la chimica (+9,8%), più contenuta invece per la meccanica: crescono infatti dell’1,8% i macchinari e dell’1,9% i prodotti in metallo.

Tra i comparti minori si osservano invece dei settori in controtendenza: registrano un calo su base annua in particolare la voce residuale delle altre attività manifatturiere (-4,5%) e la gomma-plastica (-1,2%).

Tra gennaio e giugno del 2024, l’import delle imprese della Brianza ammonta a 5,8 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la distribuzione per settore delle importazioni brianzole nel primo semestre del 2024, il primo comparto per valore è la farmaceutica, con oltre 1 miliardo di euro pari al 18,5% del totale provinciale. I prodotti in metallo valgono 826 milioni di euro (14,1% del totale), quindi la chimica con 813 milioni (13,9%), più distanti i macchinari (681 milioni) e l’elettronica (584 milioni).

Seguono con poco più di 400 milioni di euro gli apparecchi elettrici, quindi l’abbigliamento, appena al di sotto i 300 milioni.

L’import della Brianza registra un incremento annuo complessivo del 4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023, in linea con la crescita dell’export.

In termini settoriali si tratta di una crescita dovuta in realtà quasi esclusivamente al comparto della farmaceutica, spesso caratterizzato da fluttuazioni importanti, per il quale i flussi di importazioni sono cresciuti del 78,8% (circa 480 milioni di euro di incremento).

La maggior parte degli altri comparti registra variazioni di segno negativo, per esempio chimica (-14,4%), macchinari (-8,8%) ed elettronica (-11,3%). Cresce invece l’import di prodotti in metallo (+3,3%) e dell’abbigliamento (+16,9%).

 

 

 

 
Aree geoeconomiche globali

In termini geografici, poco meno dei due terzi (63%) dell’export brianzolo del primo semestre 2024 si dirige verso Paesi europei, ovvero oltre i 4,6 miliardi di euro, dei quali circa 3,5 miliardi interessano Paesi facenti parte dell’Unione Europea e 1,2 miliardi riguardano invece Paesi europei extra-UE; tra questi ultimi il mercato più importante per la Brianza si conferma la Svizzera, con 672 milioni di euro di export, meno rilevanti Regno Unito (205 milioni) e Turchia (174 milioni).

Nella prima metà del 2024 si dirigono in Asia 1,6 miliardi di euro di merci provenienti dalla Brianza, il 22,4% dell’export complessivo. Circa i tre quarti di questi flussi interessano l’Asia Orientale (1,2 miliardi), in particolare sono diretti in Cina 220 milioni di euro e altri 609 verso le quattro Tigri Asiatiche (340 milioni solo per Singapore).

L’export verso il continente americano vale circa la metà dell’Asia, sono 813 milioni di euro pari all’11% del totale, di cui 555 milioni sono flussi che interessano gli Stati Uniti. Verso Africa e Oceania infine si dirigono rispettivamente il 3% e lo 0,6% delle esportazioni brianzole del trimestre, in tutto 270 milioni.

Le importazioni brianzole dei primi sei mesi del 2024 provengono per il 73,1% da Paesi europei, ovvero oltre 4,2 miliardi di euro in valori assoluti; tali flussi riguardano per la maggior parte Paesi dell’Unione Europea pari a 3,5 miliardi, mentre 770 milioni provengono da Paesi non UE, tra cui la Svizzera (521 milioni).

Gli approvvigionamenti di merci delle imprese brianzole al di fuori dell’Europa interessano soprattutto il continente asiatico, per un ammontare di 1,1 miliardi di euro (pari al 19,4% del totale), poco meno di 500 milioni dalla sola Cina. Provengono dal continente americano quasi 400 milioni di euro, pari al 6,8% del totale provinciale.

La dinamica delle esportazioni brianzole per area geografica registra una stagnazione dei mercati europei, compensata dai flussi diretti verso gli altri continenti. L’export verso l’Europa segna infatti un minimo calo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, per effetto di una riduzione dell’1,8% dei flussi che interessano i mercati dell’Unione Europea, compensata da una crescita del 5% sui mercati europei non UE, tra cui la Svizzera (+10,4%).

Si osserva invece una crescita importante verso i mercati asiatici pari al 20,8%. Crescono in particolare i flussi che riguardano il Medio Oriente (+17,4%) e l’Asia Orientale (+23,2%), soprattutto verso Singapore (+14,4%) e Hong Kong (+181,6%). Relativamente più contenuto l’aumento di India (+7,4%) e Cina (+5,7%), mentre segna un leggero calo il Giappone (-1%).

Anche l’export verso il continente americano registra una variazione di segno positivo (+5,4%), con una crescita più contenuta per la parte centro-settentrionale del continente (+3,7%) e più robusta per quella centro-meridionale (+10,5%).

La dinamica dell’import della Brianza registra una segmentazione geografica diversa da quella dell’export. Crescono infatti i flussi in arrivo in provincia che interessano Europa (+5,8%) e America (+13,1%), mentre si osserva un calo nei confronti dell’Asia (-0,4%). In Europa evidenziano una dinamica positiva sia i mercati UE (+4,4%) sia i restanti Paesi (+12,3%).

Nei confronti dell’Asia si osserva un calo dalle quattro Tigri Asiatiche (-1,4%), in modo particolare Taiwan (-42,9%), mentre crescono leggermente i flussi provenienti dalla Cina (+1,1%).

 

 

 

 
Dettaglio europeo

La Germania si conferma – anche nella prima metà del 2024 – come la principale destinazione dell’export della Brianza tra i Paesi dell’Unione Europea per un valore di 842 milioni di euro di merci esportate in sei mesi (il 24,3% del totale UE).

La Francia è il secondo Paese in graduatoria per un ammontare di oltre 580 milioni di euro di merci provenienti dalla Brianza, seguita da Paesi Bassi (466 milioni) e Spagna (316 milioni); quindi la Polonia, primo mercato dell’Europa dell’Est (213 milioni); tra i restanti Paesi, solo la Svezia raggiunge la soglia dei 100 milioni.

L’export brianzolo in UE registra un calo a confronto con lo stesso periodo di un anno fa (-1,8%). Tra i mercati più importanti risultano in diminuzione solamente Francia (-3,6%) e Polonia (-0,9%), mentre vari mercati minori segnano flessioni superiori al 10%.

Il principale mercato, la Germania, registra una variazione positiva di minima entità (+0,2%), mentre crescono maggiormente Paesi Bassi (+3%), Spagna (+7%) e soprattutto Svezia (+28,4%).

Anche per quanto riguarda l’import, è la Germania il primo partner commerciale delle imprese brianzole in Europa: nei primi sei mesi del 2024 le merci in arrivo ammontano a 937 milioni di euro, il 26,8% dei flussi complessivi relativi alla UE.

Il secondo mercato è costituito dai Paesi Bassi, da cui provengono 647 milioni di euro di merci, quindi la Francia in terza posizione (439 milioni). Altri tre mercati europei valgono più di 200 milioni di euro di importazioni brianzole: si tratta di Irlanda (283 milioni), Belgio (241 milioni) e Spagna (213 milioni).

L’import dalla UE registra una crescita su base annua del 4,4% nonostante un calo dei flussi dalla Germania (-9,2%) e da altri Paesi importanti quali Belgio (-10,5%) e Spagna (-8%).

Buona parte della crescita si deve all’aumento dei flussi dall’Irlanda (+437,6%, in gran parte prodotti farmaceutici); aumentano anche le importazioni da Paesi Bassi (+9,1%) e Francia (+1,2%).